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Autore: Bugs    31/08/2021    1 recensioni
«Sei libera. Libera di andare e fare ciò che ritieni giusto, ma non puoi costringermi a seguirti»
Selene lo guardò, poi con un filo di voce disse: «Io non posso lasciarti»
«Tu mi hai già lasciato»
«Ma sono tornata da te, questo non conta niente?»
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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CAPITOLO VENTISETTESIMO
Epilogo – M.A.G.O.
 
Hogwarts, Giugno 1991
 
Giugno aveva raggiunto Hogwarts, ma per gli studenti del settimo anno voleva dire solo una cosa: M.A.G.O.
Da maggio gli insegnanti avevano smesso di assegnare compiti e spiegare, le lezioni ormai erano dedicate solo al ripasso degli argomenti che probabilmente sarebbero usciti all’esame.
Quell’atmosfera, insieme febbrile ed eccitante, cancellò dalla mente di Ted quasi tutto.  Domitilla trascorreva tutto il suo tempo tra borbotti sommessi ed eclatanti scenate di isterismo. Lex, quando capiva che tirava aria cattiva, si rinchiudeva a ripassare nel dormitorio, serrando le tende del suo baldacchino. Ted ed Elliot si trascinavano ogni giorno in biblioteca, dove a turno si interrogavano sui libri di Trasfigurazione o Incantesimi.
Anche Theresa era parecchio nervosa, una sera aveva fatto una sfuriata a Mirtilla Malcontenta che non l’aveva piantata di piangere per due giorni di fila. I Grifondoro non erano gli unici a comportarsi in modo strano via via che i M.A.G.O si avvicinavano. Lilith Drake, per esempio, aveva preso l’insopportabile abitudine di chiedere al primo che le capitava a tiro i suoi metodi di ripasso.
-Quante ore studi al giorno?- Chiese ad Elliot mentre erano in fila per uscire dalla classe di Storia della Magia. Negli occhi le brillava una luce manicale.
-Non saprei- rispose Elliot -Parecchie-
-Più o meno di dieci?- Lo incalzò lei.
-Meno, credo- Disse Elliot, con un’aria vagamente allarmata.
-Io dieci- Annunciò Drake, raddrizzando le spalle -Dieci o undici. Due ore prima di colazione, tutti i giorni. Dieci è la media. Se è una giornata produttiva posso arrivare a undici senza problemi. Martedì ne ho fatte sette e mezzo solo perché Piton ci ha trattenuto di più a lezione. Ma ho recuperato martedì, quasi dodici martedì! Un record, mercoledì invece….-
Elliot lanciò un’occhiata strana a Ted, che soffocò una risata con un colpo di tosse.
Intanto, Viola Rammers aveva trovato un altro modo per seminare panico.
-Bisogna avere buone conoscenze per eccellere nei M.A.G.O.- La sentirono gracchiare a voce alta a Leo Flint e Calliope Nott davanti la Sala Grande a pochi giorni dall’inizio degli esami -I miei sono amici da anni di Griselda Machbanks, il Capo della Commissione Magica d’Esame. Mia madre mi ha mandato un gufo dicendomi che l’altra sera è venuta a cena a casa nostra….-
-Sarà vero?- Sussurrò agitata Theresa a Charlie e Ted.
-Rammers le spara dalla mattina alla sera- La tranquillizzò Domitilla -Anche se fosse, poi, non potremmo farci niente-
Durante l’ultima ora di Trasfigurazione del giovedì con i Tassorosso ricevettero il programma dei M.A.G.O. e i dettagli del loro svolgimento. Non era molto diverso da quello dei G.U.F.O., che avevano sostenuto due anni prima.
-Come potete vedere,- Disse la professoressa McGranitt -Gli esami dureranno due settimane. La mattina sosterrete il compito scritto relativo alla teoria della materia in questione, il pomeriggio quello pratico. E naturalmente l’esame pratico di Astronomia si svolgerà di notte.
Sono stati applicati i più severi Incantesimi Antimbroglio. È proibito l’uso di Penne a Risposta Automatica, Ricordelle, Polsini Copiativi e Inchiostro Autocorrettivo. Vi ricordo che essere scoperti a copiare graverà moltissimo sui colloqui che avrete quest’estate e comprometterà l’esito della prova. Ormai siete maghi e streghe adulti, mi auguro che questi sette anni ad Hogwarts siano serviti a qualcosa-
-Scusi professoressa,- Intervenne Domitilla, alzando la mano -Quando avremo i risultati?-
-Esattamente per com’è stato per i G.U.F.O.,- Rispose la McGranitt -Riceverete i risultati via gufo entro luglio. In tempo per i colloqui al Ministero-
Il primo esame, Teoria degli Incantesimi, era in programma per lunedì mattina. La domenica Ted ripassò con Elliot e Charlie mentre Domitilla si agitava intorno a loro come una civetta impazzita. Nel frattempo, Theresa e Lex rileggevano gli appunti uno di fronte all’altro in Sala Comune. Theresa si mordicchiava le unghie delle mani e Lex aveva le dita affondate nei capelli e le labbra gli si muovevano in silenzio. Quella sera a cena nessuno aveva molta voglia di chiacchierare. Fu una serata inquieta. Domitilla tentò di convincere Ted per un ripasso dell’ultimo minuto ma lui non le diede corda. Aveva deciso di chiudere tutti i libri prima di cena e di non riaprirli mai più nella sua vita. Si stese sul letto, raggiunto dopo poco dagli altri compagni. Alla fine, uno dopo l’altro si addormentarono.
Il giorno dopo, gli studenti del quinto e del settimo anno si radunarono nella Sala d’Ingresso e alle nove e mezzo in punto furono chiamati all’interno della Sala Grande. Per l’occasione, era stata svuotata dei quattro grandi tavoli, sostituiti da una trentina di banchi singoli. I banchi erano tutti rivolti verso il tavolo degli insegnanti, occupato dalla professoressa McGranitt.
-Potete cominciare- Annunciò lei quando furono tutti seduti.
Col cuore in gola, Ted girò il suo foglio. Due banchi dietro di lui, Selene aveva già iniziato a scrivere.
Dopo la prima prova, che Ted non trovò troppo complicata, gli studenti da esame mangiarono insieme a tutti gli altri, perché i quattro tavoli in Sala Grande erano riapparsi. Ted si sentiva più tranquillo: ormai il ghiaccio era rotto.
Alle tre del pomeriggio gli studenti si riunirono di nuovo nella Sala d’Ingresso, dove rimasero in attesa di essere chiamati per l’esame di pratica. L’appello andava in ordine alfabetico, così Ted fu tra i primi ad essere chiamato, insieme a Lex, Domitilla, Julian Bol e un’altra mezza dozzina di studenti.
Ted entrò in Sala Grande stringendo la bacchetta così forte che gli tremava la mano.
-Il professor Tofty è libero- Gli disse Vitious con gentilezza.
Il professor Tofty era un esaminatore vecchissimo ma molto cordiale, Ted lo aveva già conosciuto durante i G.U.F.O. Lo riconobbe subito dalla pelata, anche se erano passati anni dall’ultima volta che l’aveva visto.
-Bennett, giusto?- Chiese il professor Toft, consultando il suo registro e scrutandolo da sopra gli occhiali tondi.
-Sissignore-
-Bene, ti vedo bello sicuro. Ottimo- Gli disse vispo -Ora, vorrei che smaterializzassi questa tazza da qui fino alla professoressa Sinistra… lì in fondo-
Ted guardò la professoressa, seduta dall’altro lato della sala a parlottare con la professoressa Sprout.
Ted puntò la bacchetta contro la tazza -Harmonia Noctere Passus-
La tazza scomparve e riapparve con un sonoro flop ai piedi delle due insegnanti.
-Bene- Il professore si appuntò qualcosa sul registro -Puoi ripetere lo stesso incantesimo con questo uccellino?- Fece svolazzare la bacchetta e comparve un grazioso pettirosso canterino -Deve arrivare vivo…-
Ted ripeté l’incantesimo e il pettirosso si materializzò sulla spalla della professoressa Sinistra, che esclamò di sorpresa. L’uccellino cinguettò allegro.
Quella sera Ted e gli altri non ebbero tempo di rilassare i nervi. Dopo cena filarono nella sala comune e si immersero nel ripasso di Trasfigurazione, l’esame del giorno dopo. Quando andarono a letto, Ted aveva la testa che gli ronzava di incantesimi e controincantesimi, ma era così esausto che non faticò neanche un minuto per addormentarsi.
Nonostante la mattina dopo avesse lasciato incompleta una domanda, la prova pratica di Trasfigurazione non fu un disastro perché riuscì a trasformare una piccola tartaruga in un ippopotamo. Al tavolo accanto, Domitilla aveva dato prova di grande controllo della bacchetta riuscendo a Evocare ed Evanescere addirittura un Centauro puledro.
Mercoledì toccò ad Erbologia e giovedì a Difesa delle Arti Oscure, venerdì, invece, Ted e Elliot sostennero l’esame di Rune Antiche mentre Charlie, Domitilla e Selene quello di Cura delle Creature Magiche. Nel fine settimana Ted si chiuse nel magazzino del terzo piano per ripassare Pozioni con Selene. Tra una pozione e un’altra Ted leggeva i suoi appunti di Artimanzia e dava un’occhiata al manuale di Difesa contro le Arti Oscure.
Selene era distesa a pancia sotto borbottando ad occhi chiusi i procedimenti di chissà quale pozione. Davanti a lei, il libro del Principe Mezzosangue si stava sfogliando da solo per magia.
Il lunedì seguente per Ted, Charlie ed Elliot fu il giorno della prova di Artimanzia; martedì, Ted e Domitilla affrontarono l’esame di Divinazione che consisteva nel leggere il futuro più mesto possibile in un mazzo di tarocchi. Mercoledì notte, invece, Domitilla e Ted ebbero l’esame di Astronomia mentre il giorno seguente affrontarono Storia della Magia, che fortunatamente prevedeva solo un compito scritto in mattinata. Così, Ted trascorse il pomeriggio del giovedì a ripassare Pozioni con Selene nel magazzino del terzo piano, l’ultimo esame da M.A.G.O.
Venerdì mattina Ted non trovò molte difficoltà allo scritto, sebbene ebbe un buco di memoria sugli ingredienti della Felix Felicis.  Il pomeriggio per la parte pratica dell’esame nel corridoio dei Sotterranei l’aria si era fatta irrespirabile. Poiché la classe di Pozioni del settimo anno aveva solo dieci studenti, il Comitato d’Esame aveva deciso che la prova si sarebbe svolta nell’Aula di Pozioni, così da lasciare libera la Sala Grande per i ragazzi che avrebbero dovuto svolgere i G.U.F.O. quello stesso giorno.
Appoggiata alla parete del corridoio, Gil Green si mangiucchiava le pellicine delle dita con lo sguardo perso nel vuoto. Lilith Drake sembrava sull’orlo di una crisi di nervi e Daniel Watson aveva l’espressione concentrata di chi si sta sforzando di non vomitare.
-Nervoso?- Chiese Selene a Ted. Erano l’uno accanto all’altra, impeccabili nelle loro divise scolastiche, ma con delle profonde occhiaie violacee sul volto.
-Un po’- Rispose Ted -Tu?-
Selene alzò le spalle -È l’ultimo esame, poi saremo liberi-
La professoressa Marchbanks, l’esaminatrice di quel giorno, arrivò nei Sotterranei accompagnato dal professor Piton. Era una donna piccolissima e molto anziana, probabilmente leggermente sorda vista che rispondeva a Piton con una voce piuttosto forte considerando la vicinanza. Piton mostrò alla strega l’Aula di Pozioni prima di uscire dall’aula e augurare ai propri studenti buona fortuna in tono lugubre. Le postazioni doppie erano state sostituite da delle singole e Ted prese posto nel banco dietro Selene. La professoressa Marchbanks fece ondeggiare la bacchetta e sulla lavagna comparve una scritta: durata della prova, 6 ore e 45 minuti – Pozioni Antilupo.
Un leggero mormorio eccitato si profuse nell’aula. Selene si voltò sorridente verso Ted e lui le strizzò l’occhio, raggiante.
Quando la professoressa Marchbanks disse: -Allontanatevi dai vostri calderoni, per favore. L’esame è finito- Ted stava tappando la sua fialetta. Guardando il liquido bianco latte al suo interno, pensò di aver ottenuto un buon risultato.
Appena mise piedi fuori dall’Aula di Pozioni, con la testa nel pallone dopo quasi sette ore di concentrazione, venne colpito da Domitilla che quasi gli fece perdere l’equilibrio buttandoglisi addosso.
-È finita!- Gridò lei entusiasta -Siamo ufficialmente disoccupati! Com’è stato l’esame?-
-Estenuante…- Rispose Ted, sentiva le guance bollirgli e una necessità fisica di prendere una boccata d’aria fresca -Ho bisogno di dormire per almeno un mese di fila, ora-
-Oh, non dire idiozie. Dormirai quest’estate! Ora si festeggia! La Sala Grande è già stata addobbata per il banchetto di fine anno… sono già tutti lì- Domitilla si rivolse a Selene -Andiamo?-
-Andiamo- Rispose Selene piano. Anche lei sembrava abbastanza provata dall’ultimo esame -Dammi solo un attimo… Ted mi accompagni dentro? Credo di aver dimenticato la mia piuma porta fortuna sul banco-
Ted annuì seguendo Selene di nuovo dentro l’aula. C’era puzza di chiuso e di Succo di Buboruberi bruciato.
La professoressa Marchbanks era seduta in cattedra, finendo di compilare il verbale d’esame. Sollevò la testa: -Posso aiutarvi?-
Selene scosse la testa -Devo solo posare un libro che ho preso in prestito nell’armadio delle scorte- Disse, indicando il mobile all’angolo sul fondo dell’aula.
-Oh, bene- Disse la professoressa Marchbanks, e riprese a consultare le sue carte.
Ted e Selene si avvicinarono all’armadio in fondo all’aula. Lei estrasse la copia di Pozioni Avanzate del Principe Mezzosangue dalla sua borsa dei libri. La osservò per un’istante.
-Ho pensato che sarebbe stato meglio lasciarlo qui- Disse un po’imbarazzata -Magari potrebbe tornare utile a qualche altro studente in futuro-
-Mi sembra un’ottima idea- Convenne Ted aprendo l’anta dell’armadio, mostrando una serie di scaffali ricolmi di oggetti vecchi e polverosi -Mi dispiace solo non essere riuscito a scoprire chi sia questo Principe-
Selene ripose Pozioni Avanzate accanto ad un paio di bilance ossidate e macchiate -Chiunque sia, dobbiamo a lui il nostro M.A.G.O. in Pozioni-
-Magari è una principessa, chissà- Disse Ted sorridendo a Selene, poi le sfiorò la punta del naso con una nocca -Andiamo, Domitilla ci sta aspettando-
Una volta nei Sotterranei, i tre ragazzi si avviarono verso le scalinate. Quando la porta di quercia si aprì sulla Sala Grande, uno scoppio di risate e chiacchiere li accolse. La Sala Grande era stata addobbata con i colori di Serpeverde, verde e argento, per festeggiare il fatto che aveva vinto la Coppa delle Case. Di nuovo. Un enorme stendardo con il serpente di Serpeverde copriva la parete dietro il tavolo dei professori.
-Che monotonia…- Commentò Domitilla andando a sedersi tra Lex e Theresa al tavolo dei Grifondoro.
-Mi piace il verde- Disse invece Ted.
Selene gli sorrise e stava per avviarsi verso il tavolo della propria casa quando Ted l’afferrò per un braccio e la baciò. Si sentiva esausto ma incredibilmente felice, indistruttibile. Prese il collo di Selene tra le mani e la baciò ancora.
-Prendetevi una stanza!- Urlò Charlie da molto, molto lontano.
Di lì a pochi istanti, Silente si alzò dal tavolo degli insegnanti e Ted e Selene furono costretti a staccarsi per sedersi ai propri posti.
-Un altro anno è passato!- Iniziò Silente allegramente -Mi dispiace annoiarvi con la mia solita chiacchierata conclusiva quando so che l’unica cosa che desiderate è affondare i denti nelle nostre deliziose leccornie. Che anno è stato questo! Spero che adesso abbiate la testa un po’ meno vuota di quando siete arrivati… e ora avete tutta l’estate per tornare a svuotarla!-
Un brusio divertito si sollevò in Sala Grande -Prima di procedere con l’assegnazione delle Coppa delle Case, vorrei che noi tutti esprimessimo la più grande riconoscenza verso il professor Dedalus Lux, che dopo un anno di prezioso insegnamento ha deciso di ritirarsi dalla vita accademica e godersi una meritata pensione-
Il professor Lux si alzò dalla sedia per fare un profondo inchino. Un applauso emozionato si sollevò dai tavoli degli studenti. Al tavolo dei Tassorosso, Ninfadora Tonks applaudiva commossa.
-Un altro grande applauso va alla squadra di Quidditch di Grifondoro- Proseguì Silente -Che quest’anno ha vinto la Coppa di Quidditch! Complimenti!-
Un boato di ovazioni e battimani esplose dal tavolo di Grifondoro. I gemelli Weasley e Lee Jordan si erano alzati in piedi gridando e battendo le mani.
Silente alzò una mano. Piano piano, nella sala si fece di nuovo silenzio -Ora, deve essere assegnata la Coppa delle Case, e la classifica è questa: al quarto posto Corvonero con trecentotrentotto punti; al terzo posto Grifondoro, con trecentocinquatadue punti; secondo Tassorosso con quattrocentoventisei punti; e primo Serpeverde, con cinqucentotre punti-
Chi si fosse trovato fuori dalla Sala Grande, avrebbe potuto credere che ci fosse stata un’esplosione tanto fu il frastuono che scoppiò dalla tavolata dei Serpeverde. Sam McFletcher stava sbattendo il proprio calice sul tavolo e Calliope Nott stava abbracciando Selene quasi con le lacrime agli occhi.
-Complimenti a Serpeverde,- Disse Silente -Per aver vinto la Coppa delle Case per il sesto anno consecutivo, è quasi un record!-
La festa di fine anno proseguì nella Sala Comune di Corvonero fino all’alba con una serie di accadimenti fuori dal comune. Lilith Drake, completamente sbronza, aveva passato la serata a piagnucolare la sconfitta della propria Casa stringendo tra le lacrime la spilla di Caposcuola finché Daniel Watson, quasi più ubriaco di lei, non aveva deciso di tapparle la bocca con un bacio appassionato.
-Vedi un po’ le doti nascoste di Serpescemo…- Aveva commentato Theresa ridendo.
Gil Green, più sovraeccitata che mai, si era esibita in una serie di acrobazie sulla sua scopa andando a sbattere contro il lampadario di cristallo che pendeva dal soffino della Sala Comune di Corvonero. Il frastuono era stato colossale, ma Elliot era riuscito a trasfigurare tutti i cocci di vetro in bolle di sapone e la festa era proseguita nella gioia generale.
Quando le prime luci dell’alba illuminarono il pavimento della Sala Comune di Corvonero filtrando dalle grandi finestre, l’atmosfera non era delle più rosee. Serpescemo e Drake erano spariti, come anche Domitilla e Lex; Theresa dormiva abbracciata a Sam McFlatcher e Leo Flint; Julian Bol vomitava in un angolo vicino al camino spento mentre Daisy Roth gli teneva la fronte; Elliot e Selene, invece, senza grande entusiasmo lanciavano sul tappeto una manciata di Gobbobiglie, mentre Ted riposava addormentato con la testa appoggiata al grembo di Selene.
Calliope Nott riemerse dal sonno, si alzò dal divano in cui era sprofondata e calpestò la faccia di un ragazzo di Tassorosso svenuto sul pavimento.
-Scendiamo al Lago Nero- Disse con la voce impastata di idromele e stanchezza -Andiamo a vedere l’alba un’ultima volta- Si chinò verso Leo Flint per dargli un leggero colpetto sul braccio. Sia lui sia Theresa e Sam McFlatcher si svegliarono.
-Scendiamo a vedere l’alba…- Ripeté Calliope Nott -Dov’è Sylvester?-
-Sono qui- Gracchiò una voce roca da dietro una poltrona. Sylvester Moober si alzò barcollando -Ho bevuto troppo, per Morgana... Gil, svegliati. Stiamo andando giù al Lago-
-Appella la tua macchina fotografica- Disse Calliope Nott rivolta a Leo Flint -E poi scendiamo-
I Serpeverde si misero lentamente in piedi uno dopo l’altro insieme anche ad Elliot e Ted. Elliot trovò Charlie disteso sulle scale del dormitorio maschile di Corvonero e lo svegliò, mentre dalla scala del dormitorio opposto scendeva Daniel Watson. La sua faccia incredula e i suoi capelli scompigliati la dicevano lunga.
-Andate a fare gli ultimi romantici senza di me?- Chiese Viola Rammers mentre fissava i suoi compagni uscire dalla Sala Comune uno dietro l’altro.
-Non fare polemiche e andiamo- Le disse Gil Green oltrepassando l’uscio.
In silenzio, scesero fino parco. La fresca aria estiva fece rabbrividire Ted. Il gruppo camminò lungo il sentiero, costeggiando lo stadio. Gli unici rumori udibili provenivano dalla Foresta Proibita che si risvegliava e delle scarpe che calpestavano la ghiaia.
Il Lago Nero era liscio come una lastra di vetro. Domitilla e Lex li avevano preceduti, erano seduti sulla spiaggia con lo sguardo fisso sul castello che li sovrastava.
Ted si sedette accanto a Domitilla e gli altri lo imitarono.
Ted Bennett, Selene Selwyn, Domitilla Bloch, Lex Bronte, Sylvester Moober, Theresa Sparrow, Gil Green, Viola Rammers, Charlie Weasley, Elliot Carter, Calliope Nott, Sam McFlatcher, Leo Flint, Daniel Watson.
Erano tutti in silenzio mentre i colori freddi dell’alba si andavano via via intensificandosi. Quando le ultime stelle scomparvero dal cielo e il sole sbucò dall’orizzonte del lago, Calliope Nott chiese ad Elliot se potesse fare una foto ai Serpeverde con la macchina fotografica di Leo Flint.
La formazione si sciolse. Domitilla, Lex e Theresa si avviarono verso il castello, mentre Ted decise di aspettare Selene ed Elliot sotto un salice poco lontano dalla spiaggia.
Osservò i Serpeverde mettersi in posa con alle spalle il Lago Nero e il castello ed Elliot scattare un paio di fotografie.
Poi Selene lo raggiunse e si accomodò tra le gambe di Ted.
-Ted…-
La luce del flash della macchina fotografica lampeggiò verso Calliope Nott e Leo Flint che ridevano con i piedi immersi nell’acqua. 
-È il giorno più felice della mia vita- Disse Selene a Ted. Sulle labbra aveva un sorriso brillante -Non credo che potrò essere mai più felice di quanto lo sono ora-
Ted le sorrise di rimando -Sì che puoi-
-Ted…-
Ci fu un altro piccolo bagliore: Elliot aveva scattato loro una foto.
-Forza, abbiamo un treno da prendere tra qualche ora e i bagagli da fare- Ted si alzò dal terriccio per raggiungere gli altri.
-Aspettami!- Esclamò Selene.
Ted si voltò a guardarla -Sono qui-
Selene gli si avvicinò -Ted…- Sussurrò, ma non aggiunse altro e rimase in attesa.
-Lo so- Rispose Ted -Ora andiamo- E con il cuore leggero si incamminò verso il castello, insieme a Selene.
 
 
FINE
 
  
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