Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    31/08/2021    1 recensioni
partendo da una base di accadimenti autobiografici realmente accaduti, eccovi una Jonsa contemporanea con un Jon ooc, nuovo vocalist dei Direwolves, la band nata da Robb e i suoi inseparabili. Vi catapulto nuovamente nella dimensione goliardica di casa Stark, e tra gli interessanti eventi che si andranno a delineare. Mi sono divertita a scavare nei ricordi della mia adolescenza dominata dall'insaziata cotta che ho avuto per il chitarrista della band di mio fratello, qui i risvolti saranno decisamente più felici per la nostra Sansa, spero possiate deliziarvi anche voi nella lettura!
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Avrebbero mangiato sul presto e poi si sarebbero diretti al The Wall, il locale dove si sarebbe tenuto il concerto; Catelyn aveva dato fondo all’intero frigo per mentenere in tavola qualcosa che potesse sfamare 5 ragazzi perennemente famelici come da prassi per la loro età, Thormund inoltre valeva per due, quindi l’assenza di Sam, il quale li avrebbe raggiunti direttamente al locale, era pressochè inutile.
Quando Sansa si apprestò a scendere di sotto, gli altri erano già tutti seduti alla tavolata della sala da pranzo assieme a Margery e Arya, mentre Cat era intenta ad impiattare.
Theon aveva involontariamente occupato il suo consueto posto a capotavola e Sansa emise un sospiro frustrato prima di prodigargli un rapido scappellotto sulla nuca: “sei al mio posto Theon”.
Il ragazzo emise un gemito di fastidio prima di voltarsi a guardarla e portare la mano a massaggiarsi laddove era stato colpito: “dico ma che maniere Sans! Potresti anche essere un po’ più gentile!” ,
“e quando mai ti sei meritato anche solo un frammento di gentilezza Geryjoy!” ridacchiò Arya dall’altro lato del tavolo.
“Muta tu, piccoletta!” disse il ragazzo alzandosi di mala voglia.
“É il mio posto da sempre Theon, non far finta di non saperlo!” lo richiamò Sansa scoccandogli un’occhiata annoiata, mentre questi scalava alla sua destra: “perdonami Lady Sansa, per fare ammenda a questo mio affronto così imperdonabile, scosterò delicatamente lo scrano per aggevolare la seduta del tuo magnifico...” ,
“Theon!” lo ammonì la signora Stark continuando ad impiattare, ormai fin troppo abituata alle uscite poco cavalleresche di quel vulcanico ragazzo.
“Mi siedo qui d’accordo” concluse lui prendendo posto alla destra di Sansa, senza più proferire parola sotto le risate generali; Sansa alzò gli occhi al cielo ignorando compeltamente l’ennesima uscita di Theon, apprestandosi a sedere quando si accorse che la sedia la sua sinistra era occupata da Jon, occhi magnetici e un sorrisetto ambiguo a dipingergli il viso mentre non smetteva di guardarla.
Sansa sentì un calore sprigionarsi dalle guance, fugò il contatto visivo e prese a versarsi un bicchiere d’acqua sperando che il suo gesto noncurante risultasse naturale.
La cena proseguì tranquillamente tra chiacchiere e risate, quelli che tenevano banco erano Robb, Thormund e Theon, sempre intenti a raccontare aneddoti imbarazzanti l’uno sull’altro. Margery era in adorazione di Robb quanto lui lo era di lei, mentre Arya e Gendry cercavano più che altro di prendere aria tra una risata e l’altra. Sansa osservava Jon con la coda dell’occhio di tanto in tanto: era uscito fuori che era il migliore amico di Sam, una vecchia conoscenza di Thormund e l’ex vicino di casa di Theon fino ai 9 anni; Jon non era il tipo che parlava molto, ma quando interagiva nelle discussioni, oltre a dire la sua, sembrava riflettere ed ascoltare parecchio. Di tanto in tanto il suo viso veniva illuminato da rari sorrisi, talmente perfetti da entrare sotto la pelle della ragazza; Sansa si sentiva irrimediabilmente attratta da lui e doveva assolutamente riprendersi, perchè per gli Dei, quel ficcanaso di Theon era proprio alla sua destra ed era il tipo di amico invadente che sembrava avere antenne attive a captare ogni variazione di vibrazioni a sfondo emotivo, fisico e sentimentale.
Eppure quelle labbra carnose che si chiudevano di volta in volta sulla forchetta in modo così invitante, e che sembravano promettere le cose più indecenti ed essere in grado di farti capitolare da un momento all’altro, erano un richiamo troppo forte a cui poter resistere; Sansa si aggiustò sulla sedia cercando di riprendersi da quei pensieri, quando un ginocchio di Jon la urtò sotto al tavolo: “oh, scusami, ti ho fatto male?” e subito sentì la mano di lui poggiarsi laddove la sua gamba l’aveva precedentemente urtata; il calore del suo tocco, le diede un tremito nel bassoventre e per i sette, quella carezza sulla gamba mentre i suoi occhi sembravano avvolgerla con lo sguardo...
“No, no tutto a posto...” sorrise nervosamente lei, sbattendo le ciglia per fuggire da quegli occhi che sembravano leggerle dentro, fino ad arrivare ai pensieri più reconditi e appropriarsi dei segreti più nascosti; non aiutava il fatto che ogni qual volta Sansa cercasse di allungarsi a prendere un piatto, il moro ne anticipasse le mosse, passandole i viveri quasi senza dargli troppa importanza, nonostante la scarica elettrica che si sprigionava ad ogni gesto che lui facesse nei suoi confronti era palpabile da entrambe le parti.
“Sei un vero cavalier servente per la nostra Lady Sansa, eh Snow” ghignò sussurrando Theon con fare sornione,
“si chiamano educazione e gentilezza, Greyjoy, totalmete al di fuori della tua portata temo”replicò lui mentre lo incontrava con sguardo decisamente di monito; nonostante la pronta risposta di Jon, Sansa sentì il suo collo arrossarsi per l’imbarazzo prima che le nuove parole di Theon potessero preoccuparla ancora di più: “mmmm, e come mai così silenziosa tu, mia Signora? Il lupo ti ha mangiato la lingua?” , era fin troppo divertito da ciò che aveva inteso a differenza del resto del tavolo.
In tutta risposta, Sansa decise di passare subito al contrattacco: “sai Theon, sembra proprio che tu voglia vedere sfumate le tue possibilità con Jane, questa stasera” proruppe in tutta calma lei, sfoggiando un sorriso minaccioso su viso d’angelo.
“Oh, Sans lo sai che sei la mia Stark preferita, stavo solo scherzando...” tentò di recuperare Greyjoy, “anche se l’attività dei vostri feromoni è evidente come un Kraken in una pozzanghera...” aggiunse mellifluo.
Lo scappellotto di Sansa arrivò prima che Theon potesse accorgersene, in sincrono perfetto con il calcio di Jon, ed avendo destato ormai l’attenzione generale, per evitare di dare ulteriori spiegazoni, Sansa si alzò rumorosamente facendo un cenno ad Arya prima di iniziare a raccogliere i piatti per sparecchiare e servire dolce e caffè.
Recuperò il piatto di Jon prima che lui avesse il tempo di passarglielo ed incrociare nuovamente il suo sguardo, poi fece il giro per il resto delle stoviglie e si diresse in cucina seguita da Arya e da Margery, la quale recuperò piattini e posate prima di tornare in sala da pranzo. Arya estrasse dal frigo il dolce mentre Sansa, intenta a caricare la lavastoviglie con i piatti sporchi, finalmente riuscì a riprendere a respirare liberamente.
“Preferisci che gli dia una sciacquata prima di riporli dentro?”.
Sansa trasalì, rialzandosi di colpo: Jon si trovava dietro di lei con le mani occupate dagli ultimi piatti da portata.
“Oh, ma no...lascia stare, non disturbarti” arrossì lievemente lei, cercando di riconnettere la sua mente nel venire a patti con il fatto che si ritrovasse nuovamete sola con lui ad una così breve distanza l’uno dall’altra. Quell’insolito gesto di cortesia poi sembrava una cosa completamente assurda, trattandosi di un amico di suo fratello; ma Jon era diverso, nella sua totale calma apparente, una luce violetta di tanto in tanto sembrava palesarsi dal grigio antracite dei suoi occhi, come una folgore a risvegliare qualche sorta di istinto selvaggio. C’era un che di ferino nel suo sguardo, un guizzo indomabile che lo rendeva in qualche modo unico nel suo genere, in pieno contrasto con l’imperturbabilità oceanica della sua quiete apparente.
Lui sembra saperci fare sul serio – le sussurrò provocante la sua vocina interna.
“Nessun disturbo...Sansa” sorrise il ragazzo apprestandosi a poggiare i piatti nel lavello, azzardando un passo lento ed avvicinandosi così ancora di più a lei.
Sansa trattenne il respiro per un secondo, tesa come la corda di un violino, mentre si specchiava nei suoi occhi cupi e profondi.
“Spero che quello che ha detto Theon non ti abbia infastidita troppo” disse con uno sguardo sincero lui, come a cercare di indagare il flusso dei suoi pensieri.
“Oh, no, niente affatto” rispose incurante lei prima di specchiarsi negli occhi felicemente sorpresi di lui e registrare il significato della sua risposta, “cioè, ormai non faccio più caso a quello che dice Theon, il più delle volte parla a sproposito” tento di pezzare.
“Oh si, beh è Theon infondo!” rispose lui trattenendo una risata, “permetti?” domandò poi, allungando una mano alle sue spalle, quasi ad avvolgerla, mentre recuperava la spugna vicino al rubinetto ed i suoi occhi penetranti non smettevano di fissarla.
La ragazza deglutì prima di sbattere nervosamente le ciglia, riprendendo così coscienza del suo corpo, voltandosi appena per tornare ad occuparsi della lavastoviglie, regalandogli una completa visione della sua figura di spalle. Sansa era consapevole dello sguardo su di lei e di quel sorrisetto compiaciuto che non doveva avergli ancora abbandonato in viso, conseguenza naturale del suo poco celato imbarazzo.
Finito di dare una passata ai piatti, Jon glie li allungò affinche lei potesse finire così di caricare la lavatrice.
Finalmente in una mezza piroetta si voltò ad incontrarlo: “beh, tu non lo prendi il dolce?” chiese cercando di fuggire in qualunque modo dal suo stesso imbarazzo.
Jon schiuse debolmente le labbra prima che i suoi occhi indugiassero lievemente su quelle di lei: “niente zuccheri prima di un concerto, tendono ad asciugarmi la gola”rispose in una smorfia prima di lui tornare a scrutarla nelle iridi oltremare ed avvicinarsi pericolosamente al suo orecchio: “ed una corretta salivazione è un buon alleato di ogni vocalist” le sussurrò ammiccante prima di scostarsi a soppesare una sua reazione.
Dei, quella voce calda e lievemente roca a sussurrare determinate parole, scelte apposta per stuzzicarla e sedurla; quel ragazzo era un danno, un demone e stava irrimediabilmente flirtando con lei, in un modo talmente allettante che Sansa non riusciva a non tirarsi indietro, era totalmente alla sua mercè e le piaceva.
Trattenne il respiro e spostò il peso sull’altra gamba, andando inconsciamente a sfregarsi le cosce per dare sollievo a quel delizioso tormento che si stava propagando dal suo basso ventre; la cosa sembrò non passare inosservata agli occhi di Jon che in tutta risposta, inarcò le sopracciglia e arricciò quelle labbra da scandalo come a palesarle il suo muto interesse: “a cosa stai pensando, Sansa?” chiese sardonico, inchiodandola al bancone della cucina.
Fortunatamente la voce di Margery la distolse da quel mesmerize, dandole la scusa perfetta per eclissarsi da quella situazione; Sansa sorrise a Jon, consapevole di averla inesorabilmente scampata.
“...salva per miracolo!” le soffiò sulla pelle lui, prima che la ragazza potesse battere la ritirata.
svelta come un cervo e sfuggente come un'anguilla, grazie Arya!
 
 
Uscita dalla cucina afferrò il braccio di Margery e se la portò dietro fino al bagno di servizio prima di chiudere la porta alle sue spalle: “beh ma che ti prende, Sans?” le chiese la Tyrell completamente stranita.
Sansa si voltò, mani alle tempie a massaggiarle per darsi sollievo: “quel ragazzo mi sta facendo impazzire”.
“Uuuuuh...questo sì che è interessante!” ghignò l’altra andando ad incorociarsi le braccia al petto in attesa che l’amica vuotasse il sacco.
“Margy...” la ammonì la rossa, “io sto con Herry” le disse frustrata,
“e forse è anche ora che scarichi quel peso morto: è inaffidabile Sans, quante volte te lo devo dire! Inoltre non mi sembra che ti abbia mai coinvolto come evidentemente sta facendo Jon, in neanche 2 ore che vi conoscete pergiunta: non ti ho mai vista in questo stato!” sorrise deliziata la ragazza mentre la soppesava compiaciuta.
“Ah...tutte le volte mi chiedo come mai le vengo a dire a te certe cose” replicò snervata Sansa scuotendo la testa.
“Perchè io sono la voce della verità incarnata Sans, che ci vuoi fare?”.
In quel momento il cellulare di Sansa vibrò nella tasca dei Jeans.
 
Harry – Hey piccola, vado con Robyn e i ragazzi a bere una cosa dopo la partita, poi ti raggiungo.
 
Tipico di Herry, dare buca all’ultimo.
 
Sans – ok, ti aspetto al locale allora, saluta gli altri.
 
Herry – ricordami il posto...
 
Ahhhhh...
Sansa roteò gli occhi al cielo, sembrava che quel ragazzo non la ascoltasse mai quando parlava.
 
Sans – the Wall
 
Dei, non ti meriti neanche uno straccio di punteggiatura...
 
Sansa ripose il telefono nella tasca sotto lo sguardo attento di Margery: “fammi indovinare...”
“Margy non aggiungere altro e accompagnami a cambiarmi” disse Sansa uscendo determinata dal bagno.
   
 
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