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Autore: eddiefrancesco    06/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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- Oh, cielo. Non credo che Marc approverebbe.- Si preoccupò sua signoria. Amy ne era certa. E aveva la spiacevole sensazione che non avrebbe approvato nemmeno lei. Mentre la sua datrice di lavoro apriva la lettera del nipote con una singolare mancanza di entusiasmo, Amy alzò gli occhi verso il ritratto di lui appeso sopra il camino. Occhi del colore di un cielo tempestoso la fissavano da sotto le sopracciglia dalla linea decisa. C'era qualcosa in quegli occhi, qualcosa che il pittore aveva cercato di catturare senza riuscirci. Qualcosa... Amy scosse la testa. Più si sforzava di decifrare l'espressione, più questa le sfuggiva. Rivolse l'attenzione ai lineamenti. Anche a vent'anni, Marcus Benedict Rothwell, settimo conte di Hawkridge, incuteva soggezione. L'aria di fiero orgoglio e di maschile arroganza era sottolineata dalla sua posa. Il ragazzo era appoggiato con grazia incurante alla spalla di un enorme cavallo nero. Amy sentì il familiare brivido scenderle lungo la schiena. Lo stesso brivido che provava ogni volta che fissava il ritratto del conte di Hawkridge. Era stato dipinto quattordici anni prima, aveva detto lady Hawkridge, quando Marc aveva ereditato il titolo del nonno, ma non aveva motivo di credere che quegli anni avessero ammorbidito quel bel volto o addolcito la linea dura della sua bocca. Amy stava abbassando lo sguardo, turbata, quando il rumore di ruote di una carrozza sulla ghiaia giunse dalla finestra aperta. - Oh, cielo! - La contessa alzò gli occhi dalla lettera. - Non credevo che la signora Follifoot abbia già avvertito tutti e che stiano arrivando, vero? - - Ne dubito, signora. È troppo presto. Vuole che vada a vedere chi è? - - Se non le spiace, Amy. Cielo, se non è una cosa è l'altra. Il caro signor Tweedy ha la spiacevole abitudine di arrivare non annunciato ogni volta che sono occupata. E questo pomeriggio tutti vorranno il tè, e con Mary malata...- Mentre la contessa cinguettava alle sue spalle, Amy si mosse con passo deciso. Chiunque fosse, sarebbe stato informato che non era un orario conveniente per le visite. Anche se fosse stato il caro signor Tweedy, a suo parere anche troppo caro per il borsellino della contessa. Raggiunse la porta, la spalanco' e, a un tratto, smise di respirare. Il conte di Hawkridge torreggiava su di lei. Quello vero. - Santo cielo! Marc! - L'esclamazione proveniva da sua nonna, non dalla giovane signora che lui aveva travolto sulla porta. - Buongiorno, nonna.- Sulla porta della biblioteca, Hawkridge si chino' a baciarle una guancia. - Marc, che bella sorpresa. Sono settimane che desidero farti conoscere la cara Amy, ed eccoti qua.- - Si. - Lui si erse, cancellandosi il sorriso dalle labbra mentre si voltava verso la 'cara Amy'. La prima cosa che notò fu l'anulare nudo della sinistra. Portò la voce a una temperatura al di sotto dello zero. Purtroppo, era l'unica cosa di lui ad aver raggiunto quella piacevole freschezza. Il resto della vedovella gli dava strani bollori. - Eccomi qua.- La signora Chantry alzò il mento. Tese la mano con un gesto di sfida. - Come sta, milord? - - Signora Chantry - La salutò lui, e fece il colossale errore di prenderle la mano. Due impulsi diametralmente opposti lo aggredirono. Lei aveva una mano così piccola, così delicata, che avrebbe voluto tenerla tra le sue come il più fine ninnolo di cristallo, eppure allo stesso tempo aveva una voglia matta di colpirla al mento con un pugno. Quando finalmente riuscì a lasciarle la mano, il colore del viso di lei, già di un' interessante sfumatura rosata, si fece più intenso. Aveva l'aria colpevole, pensò Marc, colpevole come il peccato originale! E come il peccato originale era una tentazione. Non c'erano dubbi, l'ultima dama di compagnia di sua nonna rischiava di metterlo nei guai. La guardò meglio. Un elegante giacchino color primula aderiva come un amante ai piccoli seni alti. Lampi dello stesso colore dorato del giacchino le illuminavano i folti capelli color castano rossiccio, raccolti in un'ordinata crocchia in cima alla testa. Marc degluti'. Lui, che non si era mai sdilinquito per nessuna donna, ora si scopriva in pericolo di annegare in due occhi verdi che dominavano un viso angelico. Un viso innocente, intatto... Il che era assurdo. La signora Chantry era stata sposata, perciò non si poteva certo dire che fosse intatta. E se il suo era un titolo di cortesia, allora era anche meno innocente. Eppure, quegli occhi avevano un'espressione che, nonostante le ombre che parlavano di una saggezza conquistata a duro prezzo, mancava di quella indefinibile aria che diceva 'favori in vendita'. Marc si trovò a chiedersi se la signora Chantry non fosse davvero quello che dichiarava di essere, una giovane vedova costretta a guadagnarsi da vivere. La possibilità era inaspettatamente irritante, ammise amaro, perché, nel primo istante in cui aveva visto la signora Amaris Chantry, l'aveva immaginata in una posizione del tutto diversa. Sotto di sé. In un letto. Si rese conto che sua nonna aveva chiacchierato tutto il tempo, e che non aveva sentito una parola... - E ti farà piacere sapere che non vuole che io finanzi un cenacolo di scultori nudi.- Questo finalmente attirò la sua attenzione. - È un sollievo sentire, signora Chantry, che non approva che si scolpisca in costume adamitico.- - Oh, Non esattamente... Insomma...- Con la coda dell'occhio, Amy vide la contessa ridacchiare e avvampo'. Accedenti! Si era imposta di comportarsi con la dignitosa maturità intesa a convincere il conte che era perfettamente adeguata alla sua posizione di dama di compagnia, e invece arrossiva e balbettava come una scolaretta. Era tutta colpa di Hawkridge, naturalmente. Il ritratto non gli rendeva giustizia. Tanto per cominciare, di persona era molto più alto. Lei era costretta a sollevare il mento in quello che doveva apparirgli un gesto di sfida, se voleva guardarlo negli occhi. Ed era imponente. Era chiaro che il sarto non aveva avuto bisogno di imbottiture per riempire le spalle o per evidenziare l'ampiezza di quel petto che lei si trovava di fronte quando teneva lo sguardo puntato davanti a sé. Li abbassò un po', sperando di vedere qualcosa che diminuisse l'effetto di quell'impatto devastante. La speranza peri' di una morte ignominiosa. I calzoni in pelle di daino aderivano ai poderosi muscoli delle lunghe gambe di lui come una seconda pelle. Un lieve movimento attirò il suo sguardo verso l'alto, in tempo per vedere la mano sinistra di lui contrarsi intorno al frustino. Sembrava che avesse voglia di usarlo contro di lei. Amy non ne fu sorpresa. In un lampo di consapevolezza, si rese conto di cosa fosse esattamente ciò che il pittore del ritratto aveva mancato di catturare. Hawkridge poteva apparire civilizzato; poteva anche vestirsi con raffinata eleganza. Era persino in grado di comportarsi in modo sofisticato in società, ma il suo istinto era quello del guerriero di cui aveva l'aspetto. Chi meglio di lei poteva capirlo?, pensò Amy, preparandosi ad affrontare il feroce scintillio di quei penetranti occhi grigi. Aveva combattuto abbastanza battaglie da riconoscere un'altra volontà di ferro quando la incontrava. - Ho visto che ha notato l'assenza di un anello nuziale, milord - dichiarò, passando all'offensiva. - Ho dovuto venderlo.- Non sembrava addolorata, decise Marc. Anzi, la sua aria di giovanile innocenza era in netto contrasto con la fredda padronanza di sé che era scesa su di lei come una cappa dopo che lo aveva squadrato da capo a piedi. Quell'esame a occhi sgranati aveva avuto su di lui un inevitabile effetto. Marc era lieto di essersi tenuto il soprabito. L'indumento era aperto, ma dato che lui era girato di lato, sua nonna non avrebbe visto fino a che punto il suo corpo ribelle aveva ignorato i comandi del suo cervello per la prima volta dopo l'adolescenza. Marc non aveva fatto nulla per nascondere la sua reazione alla signora Chantry, perché voleva scuotere quella sua calma superficiale.
   
 
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