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Autore: eddiefrancesco    08/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Amy Chantry stentava ancora a credere d'avere affrontato il conte di Hawkridge, quello vero, quello maschio e adulto, non il ragazzo del ritratto... E d'aver vinto una ripresa. Con l'ovvio scopo di evitare Hawkridge, Amy si avviò verso il villaggio appena ebbe finito di scrivere i famosi biglietti. Situato su uno spettacolare tratto della costa del Devon, Ottersmead era un paese delizioso. Una dozzina di negozi si allineavano lungo la via principale, a un capo della quale stava la casa del vicario, un edificio che risaliva ai tempi dei Tudor circondata da un curatissimo roseto. All'altro capo c'era il Green Man, rispettabile locanda in grado di ospitare con tutte le comodità gli occasionali visitatori. Tutt'intorno sorgevano alcune belle tenute, proprietà delle stesse aristocratiche famiglie da generazioni. I residenti di Ottersmead erano orgogliosi del loro villaggio, ma nessuno lo era più dei membri del comitato, e Amy era lieta di contribuire ai loro sforzi di abbellimento consegnando i biglietti. Soprattutto quando quel compito coincideva col desiderio di allontanarsi da casa. Amy camminava a passo spedito, e sperava che la brezza che saliva dall'Atlantico fosse abbastanza tonificante da soffiarle via dalla mente l'inquietante immagine di Hawkridge. Il vento però aveva altre idee. Hawkridge si materializzo' al suo fianco come trasportato lì dalle insidiose forze della natura. - Signora Chantry - La salutò cortese. - Spero non le dispiaccia se la accompagno.- - No di certo, milord.- Amy ordinò al proprio cuore di smetterla di martellarle in gola. - Grazie al cielo non è una di quelle donne che camminano a passettini lenti.- Osservò lui. - Ho bisogno di sciogliermi le gambe dopo il viaggio da Londra.- Amy lo scruto' con sospetto. Perché si comportava in modo così civile? Non appariva civile. Al contrario, aveva un'aria pericolosa con i capelli neri arruffati dalla brezza, il soprabito aperto e le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. - Deve aver lasciato la città prima dell'alba, milord.- - Per la verità, noi siamo partiti ieri pomeriggio e abbiamo passato la notte in una locanda lungo la strada.- - Oh... Noi? - - Sono arrivato qui con lord Eversleigh. L'erede di Colborough.- Con un cenno della testa, indicò il maniero appollaiato sugli scogli, sul lato opposto della baia. - Ah, si. Lady Hawkridge menzionava lord Colborough proprio questa mattina.- Un rapido, inaspettato sorriso attraverso' il volto di lui. - Non col suo nome, ci scommetto.- - Ehm...no.- Amy degluti' nel tentativo di allentare l'improvvisa costrizione alla gola. Per quale illogico motivo aveva considerato lord Hawkridge pericoloso quando era serio? L'arma letale era il suo sorriso. - Lo immaginavo. La nonna e Colborough si godono a tal punto questa loro guerra privata che mi sono chiesto molte volte perché non si sposino.- Amy abbassò lo sguardo. - Lord Colborough e lady Hawkridge si conoscono da tanto? - - Dall'infanzia. Quando mio nonno morì pensai che le perdite che avevano subito li avrebbero uniti, ma Colborough è diventato praticamente un recluso.- Le lanciò una rapida occhiata. - La nonna è rimasta vedova sei mesi dopo che i miei genitori e quelli di lord Eversleigh perirono in un incidente in barca. Il dolore fu eccessivo per mio nonno.- - Non stento a capirlo. Quando lady Hawkridge me ne parlò...- Scosse la testa. - Le parole sono inadeguate davanti a certe tragedie, vero? - La bocca di Hawkridge assunse una piega cinica. - La risposta perfetta. E va bene, signora Chantry. Quanto? - Se l'avesse afferrata e l'avesse fatta penzolare nel vuoto oltre la scogliera, Amy non sarebbe potuta essere più sbalordita. Il cambiamento era stato così repentino che per un attimo non riuscì a pensare. Poi una vampata di calore la investì. Oh, era bravo. Cullava la vittima in un falso senso di sicurezza, e all'improvviso la colpiva alla gola! - Non ho intenzione di lasciare l'impiego offertomi da lady Hawkridge, milord, a meno che non sia lei a licenziarmi.- Assunse un'espressione di fredda compostezza. - Non ha finto di non capire.- Un sopracciglio di lui si inarco' con approvazione. - Inaspettatamente piacevole. Ma cosa le ha fatto pensare che volessi comprare il suo allontanamento, signora Chantry? - - Che altro poteva intendere con 'quanto'.- Era perplessa. Lui inarco' di nuovo il sopracciglio. Il luccichio sardonico dei suoi occhi le fornì la risposta di cui aveva bisogno. Questa volta la collera fu così intensa che lei avvampo'. - Dubito che un uomo si offrirebbe di comprare una donna che non gli piace. Ma la risposta è sempre no.- - Ammiro il suo autocontrollo - mormorò lui. - Erano entrambe offerte offensive, ma le ha rifiutate senza reagire.- - Le donne nella mia posizione si abituano purtroppo agli insulti, signore.- - Le donne nella sua posizione... Intende le vedove? - - Non necessariamente.- Amy sostenne il suo sguardo. - Anche le donne non sposate possono essere soggette a offerte di natura offensiva, persino... persino tormentate.- Si interruppe, guardando lontano. - Così va il mondo, quando una donna non ha un uomo che la protegga. Ma il motivo per cui non ho reagito come si aspettava è perché so che la sua offerta nasceva dalla preoccupazione per sua nonna.- - Davvero? E a quale offerta si riferisce? - Amy strinse i denti. - A quella di pagarmi perché me ne vada.- - E l'altra allusione? - - Credo che l'abbia fatta solo per provocarmi.- - Pensiero interessante - mormorò lui. Lei strinse la mano intorno alla borsetta. - Attenta - avvertì lui. - Dubito che la signora Tredgett sarebbe contenta di ricevere un biglietto stropicciato.- Amy si proibì di tirargli la borsetta in testa. - Forse dovrei chiarire fin d'ora, milord, che non ho intenzione di derubare lady Hawkridge né di sfruttare la sua generosità.- - Va dritta al punto, vero, signora Chantry? - Lui sorrise. - Mi piace.- - Seguo semplicemente il suo esempio, signore.- - Bene. So essere altrettanto schietto.- Il sorriso di lui svani'. Occhi di ghiaccio la inchiodarono. - Mia nonna tende a vedere solo il bene nelle persone. È buona e generosa, e queste qualità, se la rendono cara alla sua famiglia, la espongono anche a delusioni e dispiaceri. Io farò qualunque cosa, signora Chantry, perché non debba soffrire.- Amy degluti'. La certezza che per nulla al mondo avrebbe fatto del male alla sua benefattrice non le impedì di provare un brivido gelido alla minaccia di Hawkridge. Accenno' un sorriso. - Che posso dire, milord, se non che i suoi sentimenti le fanno onore? Solo il tempo dimostrerà che non tradirei mai la fiducia di lady Hawkridge. Le sono più grata di quanto potrei mai spiegarle.- - Ci provi - sbotto' lui. Lo fulmino' con una occhiata. - Dubito che capirebbe cosa significhi non avere più un soldo, avendo speso tutto per apparire presentabile per ottenere un lavoro rispettabile.- Questa brusca affermazione parve dargli di che pensare. Per un po', camminarono in silenzio. - Non aveva altri familiari? - - No.- - Trovo difficile crederlo. È poco più che una bambina. Dove sono i suoi genitori? - - Morti.- - Nonni? - - Io... Morti.- Era una supposizione plausibile. - Hmm. Un vicolo cieco. Ho quasi paura a chiederlo. Ehm... Precedenti datori di lavoro? - Lei alzò gli occhi, sorpresa dall'umorismo asciutto di lui. Poi distolse lo sguardo, quando il luccichio dei suoi occhi le mandò un fremito lungo la schiena. - N... nessuno.- Ci fu una breve pausa. - Sa, lei mi incuriosisce, signora Chantry. Il mio istinto mi dice che non è quella che sembra. Eppure, non riesco a capire chi è, o chi sembra.- Non avendo capito bene cosa intendesse, Amy giudico' prudente restare in silenzio. Lui sospirò. - Chiunque lei sia, ha familiarità con le tattiche belliche. Suo marito era un militare, signora Chantry? - Amy ansimo'. Le si svuoto' la mente. - Uh... No.- - Un professionista, forse? - - No.- Lui scosse la testa. - Sarebbe molto meno logorante per entrambi se me lo dicesse semplicemente.- - Ha importanza? - - Non lo so. Ne ha? - ribatte' lui pronto. L'aveva incastrata. Perché mai non aveva previsto domande su suo marito? Probabilmente perché la maggior parte delle persone esitavano a porre certe domande a una giovane vedova. Hawkridge chiaramente non aveva certi scrupoli. - Mio marito... Investiva in certe imprese - rivelò finalmente. E quasi svenne per il sollievo quando vide la salvezza, sotto forma di una giovane signora, uscire dal cancello di una casa ai margini del villaggio. Amy conosceva appena lady Ingham, ma questo non le impedì di esibire un luminoso sorriso di saluto. - Per tutti i diavoli - borbotto' Hawkridge. - Kitty ha sempre avuto un pessimo tempismo.- Al suono della sua voce, la signora in questione si girò, lanciò uno strillo delizioso e si lanciò verso di lui. A bocca aperta per lo sbalordimento, Amy rimase a guardare Hawkridge non solo sostenere l'assalto, ma prendere lady Ingham tra le braccia e farla girare vorticosamente. La gentildonna non diede l'impressione di trovare nulla di strano nel suo comportamento. Si aggrappo' al suo collo e si mise a ridere. - Marc, da dove salti fuori? Oh, cielo, mettimi giù. Stiamo scandalizzando la signora Chantry.- Gli occhi scintillanti, Hawkridge mise giù la sua assalitrice e lanciò un'occhiata in direzione di Amy. - La signora Chantry è a Hawkridge da qualche settimana, Ketty. Avrà capito che sei un ragazzaccio, ormai.- - Ahimè, è vero - ammise lady Ingham con un sorriso contrito in direzione di Amy. - Ma sono sicura che sa com'è, tra vecchi amici. Il povero Ingham si, sarebbe scandalizzato! Certe cose davanti al suo cancello...- scherzo'.
   
 
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