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Autore: Lita_85    10/09/2021    3 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Guardavo tutta la scena da romanzo rosa posseduto da quella gelosia che ormai mi logorava l'anima. Strinsi con forza il labbro inferiore tra gli incisivi  reprimendo quella voglia impellente di cavargli gli occhi una volta per tutte. Il professore, la stringeva a sé sorridendole da bravo damerino, guardandomi sottecchi senza paura. Quello sguardo da conquistatore delle Americhe mi faceva diventare matto. Sarei andato dritto da lui senza se e senza ma, tirandogli un pugno in pieno viso, se non avessi promesso a Mirko di starmene buono e zitto durante la lezione di ballo. 

Il sentimento della gelosia era nuovo per me, come tutto il resto. Non ero preparato a fare i conti con questo garbuglio emozionale. Quei sentimenti, tanto remoti quanto primitivi si nascondevano tra le macerie della mia vita per poi venire in superficie nei momenti di cui ne avrei fatto a meno.

Il nostro scontro allo studio era finito come era iniziato: senza vinti né vincitori. Avevo dovuto fare dietro front per non fare adirare ulteriormente Mirko quasi scusandomi con Alessandro. Non lo feci, ma dovetti fare mille promesse a Mirko prima di avviarmi alla scuola di ballo. Tra le tante promesse fatte annuendo e accendendo l'ennesima sigaretta c'era quella più importante, quella alla quale dovevo sottostare categoricamente: Non fare il pazzo allo studio. Il frutto dei nostri sacrifici non poteva andare a farsi benedire solo perché avevo il cervello a puttane. 

Dopo le promesse, e l'ennesima raccomandazione del Santo Mirko, in virtù del mio stato psichico alterato, mi diressi verso casa dopo aver giurato e spergiurato che non avrei torto un capello al professorino ballerino.

E adesso, tutte quelle raccomandazioni e gli spergiuri, espressi con tutte le buone intenzioni del mondo, sembravano svanire piano piano dalla mia mente. Sentivo proprio che gli avvertimenti professati da Mirko il santo, stavano abbandonato il mio cervello come il resto del mio corpo.

« Hai intenzione di guardare tutto il tempo la verginella? », gli occhi di Azzurra inchiodarono finalmente i miei nei suoi formulando quella domanda scomoda ma vera. Non l'avevo degnata di uno sguardo da quando avevamo iniziato a ballare. .

« Cosa?... »

« Beh, finalmente ho la tua attenzione! », esclamò contenta, neanche avesse vinto alla lotteria.

« Scusami... Io mi ero distratto un attimo... », sorrisi a mo' di scusa, ma non era totalmente la verità. Stavo guardando Anita senza sosta, ignorandola volutamente.

« Ho visto... Comunque, io sono Azzurra, non ci siano presentati a dovere la volta scorsa... »

« Piacere, io sono Dario... », proseguii con il mio copione da uomo apatico e scostante guardando di tanto in tanto verso Anita.

« Io vorrei, se permetti, darti piacere in un altro modo... »

La guardai allibito. Non la credevo capace di una frase tanto ardita tanto sfrontata. Non ero nuovo a questo tipo di approccio, mi era capitato altre volte che le donne facessero proposte simili, ma non in quel contesto e non con  un'amica di Claudia. 

Sorrisi abbassando lo sguardo trattenendo quella risata che usciva fuori quando ero compiaciuto. Appena lo alzai di nuovo, incontrai nuovamente il suoi occhi decisi e senza inibizioni. Quel tipo di donna mi dava sempre quella scossa, quella sensazione di onnipotenza, quell'istinto primordiale che poi sfociava sempre in sesso frenato.

« Io, sinceramente non so che dire... », continuai con il mio copione da donnaiolo sorridendo a tutti quello che diceva.

« Ti ho forse spaventato?  Eppure non mi sembri il tipo... »

« Infatti non lo sono... Ma, da un'amica di Claudia mi aspettavo altro... »

« Cosa ti aspettavi? »

« Una suora! »

« Mi dispiace averti deluso...  », disse lei sorridendo e stringendo il suo seno al mio petto attirando la mia attenzione su di esso.

Voleva sedurmi. Lo sentivo chiaramente da come si muoveva sul mio corpo, da come mi guardava, e da come aveva spiaccicato le sue tette quasi sulla mia faccia. Non ero nuovo a questo tipo di avances. Molte donne facevano la prima mossa, chi più chi meno, ma non era mai stata una sorpresa per me. Ma questa Azzurra sembrava proprio, che come me, ne avesse fatto la sua ragione di vita. Una di quelle che te la butta in faccia e si incazza pure se non la prendi al volo.
In altre circostanze avrei anche ringraziato Claudia con un mazzo di fiori per questa ghiotta opportunità, ma non adesso. Adesso era cambiato tutto.

« Non sono affatto deluso, sono solo sorpreso... Tutto qui! »

« Se ti piacciono le sorprese, potrei fartene scartare una più tardi...  »

« Tu non perdi proprio tempo...  »

« Mai...  »

« Ascolta Azzurra... Per quanto tu sia davvero una donna bellissima, devo declinare l'invito... E ti giuro che mai avrei pensato di dire una cosa del genere... »

« Per la verginella? Guarda che non verrebbe mai a saperlo...  »

« Non penso siano affari tuoi, quindi ti consiglio di non forzare la mano adesso...  »

« Come sei suscettibile mio bel dottorino! Io volevo solo divertirmi con te... »

« Io no! », mollai la presa della Femme Fatale lanciandola verso il professore nella speranza che Anita venisse da me, quando invece venni accalappiato da Ginevra.

« Ti diverti? », chiese la riccia facendo una giravolta accompagnata dalla mia mano appena liberata dalla morsa di Azzurra.

« Non come vorrei... », risposi infastidito prendendola per i fianchi guardando verso Anita la quale era adesso tra le braccia di Saverio. 

« Devi solo ballare, non devi fare altro... Oltre che fissare Anita ovviamente... »

« Vedo che non se ne accorto nessuno... », sorrisi amaramente guardandola sconsolato.

« No, sei bravo a nascondere quello che provi... Davvero! Sei un campione! », affermò Ginevra infierendo bonariamente. 

« Beh, adesso non esageriamo! Sono bravino! », continuai canzonandomi da solo. Non avevo molta confidenza con lei, ma sentivo che potevo parlare liberamente.

« Sei sicuramente più bravo di Saverio... »

« Ogni riferimento è puramente casuale giusto? » chiesi ridendo guardando verso quest'ultimo.

« Invece no! Credo che Saverio si sia messo strane idee per la testa... »

« Lui si mette sempre strane idee per la testa! », dissi guardandola malizioso.

« Ma quelle idee non mi dispiacciono! Anzi, più strane sono meglio è! »

« Qualè il problema allora? »

« Credo che lui si stia innamorando di me.. »
 

                                ***

Appena il timer aveva fatto sentire la sua presenza spezzando quella specie di incantesimo che si era creato, Alessandro lasciò il passo a Saverio che si trovava proprio dietro di me. Sembrava proprio che mi aspettasse. Con una mossa veloce mi prese per i fianchi e io alzai subito le braccia mettendole sulla sua spalla.

« Signorina Velletri... »

« Avvocato Monte... »

« Sai, credo che siamo partiti con il piede sbagliato noi due... »

« Dici?! », risposi quasi annoiata senza guardarlo in faccia.

Era chiaro come il sole che la sua presenza mi indisponeva. Mi indisponeva molto, con lui non avrei condiviso neanche una patatina, figurarsi un ballo o altro.

« Dico, e vorrei tanto rimediare a questa nostra situazione... ci terrei  particolarmente... », disse guardandomi dritto negli occhi come a volermi convincere.

« Ma ci stai provando con me?! », esclamai guardandolo sbalordita.

« Che cosa?! Ma per chi mi hai preso?! Io non ci provo mai con le donne dei miei migliori amici, soprattutto se questo amico è Dario... Lui è come un fratello per me... »

« Io non sono la donna di Dario! »

« Si si, certo...! Ad ogni modo, come posso rimediare a questo disguido che si è venuto a creare tra di noi? »

« Disguido?! Tu sei uno stronzo!! »

« Ok, ok, forse lo sono un po'... Ma vorrei davvero recuperare questo rapporto... »

« Ma stai bene?! Non capisco come mai tutta questa insistenza! »

« Un giorno sposerai Dario, e non voglio che tu e la tua avversione verso di me lo allontanino... » 

« Tu sei fuori! Cosa ti fa credere che lui voglia farlo?! », risposi cercando di capire guardandolo negli occhi.

« Tua! », gridò Saverio facendomi fare una piroetta trovandomi direttamente tra le braccia di Dario.


I nostri occhi che erano rimasti lontani per un lasso di tempo indefinito   finalmente si incontrano illuminandosi reciprocamente.

« Ciao... », disse per primo facendo sobbalzare il mio cuore.

« Ciao... », replicai sorridendo come una stupida.

Il suo mezzo sorriso era celestiale come i suoi occhi. Avevo atteso quel momento con trepidazione, e adesso, avrei passato tutta la serata tra le sue braccia.

« Tu e Saverio avevate molto da dirvi... come con il professore... »

« Non dirmi che sei geloso del tuo migliore amico?... », sorrisi a quell'affermazione, che sapeva di gelosia adolescenziale.

« No, di lui no, ma il professore sta tirando un po' troppo la corda... »

« Non credi di esagerare? Lui non ha fatto niente di compromettente! Abbiamo solo ballato come hai potuto notare! »

« Quindi non ti ha baciata?! »

« Cosa?... »

« Rispondimi, ti ha baciata? », chiese stringendo gli occhi in due fessure. Non mi piaceva la piega che stava prendendo la discussione, ma soprattutto, non mi piaceva il tono che stava usando. Mi sentii come se avessi fatto qualcosa di male, quando in realtà era lui lo stronzo della situazione. 

Ingoiai a forza quella saliva che a stento si era formata nella mia bocca con il cuore che si agitava dentro il mio petto. Mi chiedevo come lui facesse a sapere di questo piccolo particolare che avevo cancellato dalla mia mente come tutte le cose non importanti. Tutta quella situazione innescò dentro di me un orgoglio e una rabbia inconsueti. 

« E Anche se fosse? Non sono affari che ti riguardano! »

« Ah, quindi non mi riguarda?! »

« No! Io posso anche andarmene via con lui stasera, e tu non avresti niente da recriminare! », non era vero niente. Ma ero talmente arrabbiata con lui che avrei detto la qualsiasi sciocchezza.

« Be' anche io potrei andarmene con Azzurra... Per cui...»

« Bene! », risposi in balia della nevrosi più totale.

« Bene! »

I nostri botta e risposta si susseguirono così velocemente che non ebbi la piena consapevolezza di quello che avevo detto. Mi ero lasciata trasportare da quello che tutti avrebbero chiamato un attacco isterico. Quel tono da lui utilizzato mi aveva fatto male più di mille schiaffi. Non mi meritavo questo suo atteggiamento, questo suo essere riluttante per una cosa successa settimane prima, e soprattutto che per me non aveva nessuna importanza. 

Il timer suonò per l'ultima volta facendoci fermare tutti.

Guardai verso Linda che aveva chiamato tutti a raccolta, accorgendomi che Dario mi teneva stretta ancora per i fianchi.

« Guarda che la musica è finita... », gli feci notare quasi furente, lasciando le sue spalle dove avevo appoggiato le braccia.

« Scusi signorina Velletri non la trattengo! Poi se ha quel appuntamento galante con il professore, chi sono io per fermarla? »,   lasciò il mio fianco dirigendosi verso l'uscita scorgendo una sigaretta sulle sue labbra.

Nonostante volessi con tutte le mie forze andare da lui, la potenza del mio orgoglio e della mia testardaggine furono più forti di me e fermarono i miei passi. 
Guardai la porta che si chiuse dietro di lui con il magone in gola. Mi avvicinai stremata da tutta la situazione alla sedia dove avevo appoggiato borsa e cappotto stringendo forte la stoffa sotto le mie mani. Ero un mix di emozioni contrastanti, emozioni che scuotevano il mio corpo in un tremolio impercettibile ma che venne subito notato da Alessandro.

« Tutto bene?... », domandò appoggiando la sua mano sulla mia spalla come a voler consolare quel cuore che, ancora una volta si era esposto.

« Si, si, tutto benissimo... Andiamo? », chiesi cercando di ingoiare quel magone che non mi voleva abbandonare. 

« Certo... », rispose gentilmente accompagnandomi con il braccio verso l'uscita. 

Accompagnata dalle amorevoli braccia di Alessandro appoggiate sulle mia spalle a mo' di coperta della nonna, tirai la porta per uscire fuori, ritrovandomi davanti agli occhi un quadro che non mi piacque per niente.
Strinsi tra le mie braccia il cappotto alla vista di Dario e Azzurra che fumavano insieme una sigaretta.
Una spiacevole sensazione mi pervase immediatamente, mi sentivo come se qualcosa mi stesse scivolando tra le mani, sentii chiaramente dentro di me il rumore che fa la stoffa quando viene lacerata con la forza.
Il suo sguardo impassibile si posò per un attimo su di me, buttando fuori il fumo che aveva in bocca facendo brillare quegli occhi azzurri, che adesso mi sembravano due stalattiti. 

Continuò a guardarmi come a volermi ricordare che lui avrebbe fatto quello che voleva e come lo voleva. Riconobbi in quello sguardo, il Dario sfrontato e senza paura, quel Dario che avevo conosciuto al Rencontre e che privo di pudore e sentimenti aveva spento il cervello davanti alla mia tacita richiesta. Quella tacita richiesta che ora gridava dentro al mio cuore. 


Note: Capitolo Trentuno. Buongiorno a tutti e bentrovati! Capitolo difficile! Vi giuro che sono stata travolta da questo capitolo!  Più si va avanti e più è diventato difficile scrivere, perché i sentimenti di Dario e le sue emozioni destabilizzano anche me! Cosa sta pensando il nostro caro fisioterapista? Che intenzioni ha? Tutta la serata è andata a scatafascio per colpa del nostro professore e di quello che ha detto a Dario la mattina. Anita, presa da questa insolita domanda si fa trascinare dalla rabbia e dice quello che forse avrebbe potuto dire in altre maniere se solo Dario glielo avrebbe permesso. Adesso che Anita andrà con il professore gli dirà quello che si era prefissata? E Dario scarterà la sorpresa di Azzurra?! 🤣🤣🤣 Eeeeeeeeh lo vedremo nel prossimo capitolo! E spero di non impazzire prima! 🤣 Grazie sempre a chi mi segue ❤️ e alla prossima ❤️
   
 
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