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Autore: GReina    11/09/2021    1 recensioni
Questa è la seconda ed ultima delle raccolte di ONE SHOT legate alla long "Hogwarts' Stories". Comprende sei storie, tutte ambientate a dopo Hogwarts.
Indice:
1. Daisuga – I sogni si possono avverare
2. Kuroken – Una storia che non racconteremo mai
3. Iwaoi - Tra amore e lavoro
4. Bokuaka - Un'indimenticabile addio al celibato...
5. Bokuaka - ...e le sue conseguenze
6. Sakuatsu – La sua più grande paura
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Atsumu Miya, Karasuno Volleyball Club, Koutaro Bokuto, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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Tags: iwaoi, rating verde, sentimentale
[per chi non avesse letto la longfic: Iwaizumi era Grifondoro mentre Oikawa Serpeverde. Inoltre, vorrei premettere per tutti coloro che non hanno letto i libri che gli Indicibili fanno capo al Ministero della Magia e sono un po’ come le spie dei maghi inglesi. Buona lettura!]

Tra amore e lavoro

Tutte le paranoie, le ansie e l’angoscia che avevano dovuto sopportare negli anni di Hogwarts vivendo la propria relazione in assoluto segreto erano – dopo tanti anni – solo un ricordo. Oikawa ed Iwaizumi a volte vi ridevano sopra, ma senza in realtà troppo divertimento. Immediatamente dopo la fine degli studi, per loro andare a vivere insieme era stata una cosa ovvia e naturale. Avevano perso troppo tempo a nascondersi, e anche se così non fosse stato l’idea di vivere in due case separate era stupida e senza senso. Sapevano entrambi che sarebbero finiti per pagare delle inutili bollette in più dal momento che – una volta l’uno, una volta l’altro – avrebbero lasciato la propria casa inutilizzata per stare in quella del fidanzato. Si erano quindi comprati una villetta nello Yorkshire e lì vivevano tranquilli da cinque anni. Ormai da un paio di anni Oikawa aveva firmato un contratto con una squadra di Quidditch con sede in nord Inghilterra, i Puddlemer United, mentre Iwaizumi era un Indicibile da quando aveva finito l’apprendistato al Ministero. La distanza dei loro posti di lavoro da casa, tuttavia, non era mai stata un problema grazie al loro camino, quindi in tutta tranquillità i due avevano potuto godersi appieno quegli anni in compagnia dell’uomo della loro vita.
“Ottimo lavoro come sempre, Iwaizumi.” Hajime chinò la testa ringraziando il proprio capo per quelle parole.
“Faccio del mio meglio, signore.”
“Ed è il tuo meglio basta e avanza! Sei uno dei migliori sottoposti che io abbia mai avuto. Mizoguchi non poteva allenare Indicibile migliore.”
“Mi lusinga troppo, capo.”
“Non ho neanche iniziato!” esclamò sorridendo l’uomo, dopodiché gli indicò una delle due sedie poste davanti alla sua scrivania in un tacito invito ad accomodarsi.
-
La vita di Iwaizumi era perfetta. Si addormentava abbracciando Tooru e allo stesso modo si svegliava; preparavano insieme la colazione, ridevano e si insultavano come avevano sempre fatto; andavano ai rispettivi lavori ed era solo grazie al pensiero delle labbra dell’altro se Hajime resisteva alla monotona noia delle ore d’ufficio, quando non era sul campo. L’ex grifondoro non avrebbe voluto cambiare niente. Forse solo il cognome suo o di Tooru, ma per farlo avevano tutta la vita. Certo una promozione sarebbe stata sempre bene accetta e allo stesso modo un aumento di stipendio… o almeno così aveva creduto. Cercò di spiegare al proprio capo perché non avrebbe mai potuto accettare il nuovo incarico, ma quello gli fece presto capire che non aveva scelta. Rientrò quindi triste e depresso in casa, strascicando i piedi e tenendo lo sguardo basso, ma quando anche Tooru si lasciò alle spalle le fiamme del camino tentò di mascherare le proprie emozioni dietro un sorriso. Si diedero un bacio come al solito, poi Oikawa iniziò a raccontare entusiasta la propria giornata. Iwaizumi lo ascoltò come ogni giorno felice e rapito, eppure c’era qualcosa di particolare, quella volta, che per quanto si sforzasse davvero non riusciva a decifrare.
“E la tua giornata?” si interessò, ma Hajime rispose con altro:
“Perché invece non mi dici qualunque cosa spasimi dalla voglia di dirmi?” gli chiese divertito dopo un po’. Oikawa lo guardò con un broncio ed Iwaizumi era sicuro fosse perché risentito di essere stato letto tanto bene.
“D’accordo, tanto non resistevo più!” saltellò sul posto eccitato mentre gli occhi gli diventavano ancora più luminosi: “I Tutshill Tornados vogliono scritturarmi!!” urlò più felice che mai. Iwaizumi rimase di sasso e non riuscì a dire nulla per due secondi buoni. Oikawa era talmente esaltato da non rendersene conto.
“Oh, mio dio!” esclamò Hajime alla fine “Tooru, è magnifico! Ci sei riuscito!!” Oikawa tifava per loro da che ne avesse memoria. Diventare il loro cercatore e battere il record di Roderick Plumpton nell’afferrare in fretta il boccino era il suo più grande sogno sin da quando a quattro anni i suoi genitori gli avevano regalato il suo primo manico volante.
“Sono così felice per te!” lo abbracciò forte e lo tenne stretto mentre un buco nero sembrava nascergli nel petto.
“Non vedo l’ora di dirlo a mamma e papà! La stagione finirà tra poco e allora potrò iniziare ad allenarmi con la nuova squadra! Potrò arrivare solo fino a un certo punto col camino e poi dovrò prendere una passa-porta dato che la sede è in Galles, ma non importa! Sono così felice che sarei anche disposto a svegliarmi ogni giorno alle quattro del mattino per arrivare in tempo!” Iwaizumi sorrise ancora, felice per il proprio compagno, eppure pian piano il proprio sorriso abbandonò i suoi occhi.
“Ora mi racconti la tua giornata?” continuò Oikawa.
“Ah,” avrebbe voluto lanciare quella esclamazione con fare annoiato, eppure gli venne fuori con voce tremante “niente di che, sai, la solita noia.” fu allora che altro sembrò accorgersi del suo strano comportamento.
“Certo…” disse sospettoso seguendolo mentre Hajime si spostava in cucina.
“Iwa-chan, possiamo smetterla?”
“Che intendi?” chiese fingendo di non capire ed ostinandosi a non guardarlo negli occhi. Oikawa lo afferrò per un braccio e lo costrinse a girarsi verso di lui. Iwaizumi gli sorrise ancora, ma subito Tooru lo fece tornare serio:
“Non abbiamo imparato niente a scuola? Nasconderci le cose non porta mai a niente di buono. Quindi smettiamola di fare come in tutti quei melensi film babbani in cui i protagonisti stanno per dire una cosa contemporaneamente, poi uno parla per primo e l’altro rimane fregato. Perché poi tutto il resto del film è sempre un casino!”
“Questo però non è un film.”
“Infatti.” rispose l’altro serio “Quindi dimmi cosa c’è.” Hajime sospirò prima di passarsi una mano sul volto e distogliere ancora lo sguardo.
“Non posso farlo, Tooru. Sistemerò le cose, non ti devi preoccupare.” l’altro lo afferrò meglio per il bavero; la felicità di poco prima del tutto sparita dal suo volto.
“No. Affrontiamo le cose insieme, come abbiamo sempre fatto.” Iwaizumi allacciò il proprio sguardo al suo e davvero non riuscì a tacere oltre.
“Mi hanno offerto una promozione.” l’espressione dell’altro si distese, poi divenne confusa: probabilmente si stava chiedendo come mai, allora, Iwaizumi fosse tanto devastato.
“Più che offrirmela in realtà me l’hanno imposta…” precisò “non ho altra scelta che accettare.” sospirò tremante mentre il buco nel suo stomaco si allargava.
“Tooru, mi trasferiscono all’estero.” Oikawa incassò il colpo mentre – Iwaizumi lo sapeva bene dal momento che aveva avuto la sua stessa reazione – la sua testa iniziava a pensare a come poter conciliare la cosa con loro due.
“Non… non si tratta di una breve distanza.” disse, anche se “usare camino e passa-porta non basterà” era quello che pensava realmente.
“Ma perché?” fu la domanda dell’ex serpeverde “Perché devono trasferire proprio te!” in quanto Indicibile non sempre Iwaizumi poteva raccontare del proprio lavoro ad Oikawa, e lui lo sapeva bene.
“La situazione è delicata e… il mio capo non vuole mandare nessun’altro.” dovette accontentarsi di quella risposta. Passarono alcuni secondi che ad Hajime sembrarono ore prima che Oikawa si muovesse ancora, e lo fece annuendo lentamente.
“D’accordo. Be’, è una cosa improvvisa, però d’accordo. È un incarico a tempo indeterminato? E che clima fa dove andiamo? Dovrai aiutarmi a fare la valigia! Sai quanto entro nel panico quando non so cosa portare!” rise tirato.
“Cosa?” non poté impedirsi di chiedere Iwaizumi “Ma di cosa stai parlando! Non ti chiederei mai di seguirmi! Soprattutto non dopo la notizia dei Tornados!” l’altro rise, ma divertito, non sarcastico, intenerito, non sprezzante. Gli si avvicinò e prese ad accarezzargli una guancia mentre con l’altra mano gli circondava i fianchi.
“Iwa-chan, tu sei pazzo se credi che io non verrò con te.”
“Giocare per loro è il sogno di tutta la tua vita, Tooru.”
“Il mio sogno è vivere con te. Amo te e amo il Quidditch. Potrò giocare anche all’estero, ma non riuscirei mai a vivere qui senza di te. La scelta è semplicissima.”
“Ma-”
“Nessun ma.” venne subito interrotto “Tu non faresti lo stesso per me?” Oikawa lo guardò con una vena preoccupata mal celata nello sguardo, così Hajime si diede dello stupido: era così semplice se visto da quel punto di vista!
“Certo.” rispose senza esitazione, quindi Oikawa sorrise e lo baciò.
“Allora? Dov’è che andiamo?”
“In Argentina.”

 
n.a.
Tutshill Tornados sono una squadra gallese fondata nel 1520. Nel XX secolo hanno vinto il campionato per cinque volte consecutive. Il giocatore più famoso di questa squadra è stato il cercatore Roderick Plumpton, che nel 1921 ha stabilito il record inglese per la cattura più veloce del Boccino: tre secondi e mezzo.
Mi sono sembrati una squadra adatta per Oikawa e impuntarsi di battere il record di tre secondi e mezzo è proprio da lui!
   
 
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