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Autore: ardemonius    12/09/2021    0 recensioni
« se non è vero che hai paura,
non è vero che ti senti solo,
non è vero che fa freddo,
allora perché tremi in questo agosto?»
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Protusion and depression
Questa fan fiction nasce come ricordo di Fred e da dirette conseguenze di una Domenica malinconica.




Inspirò, forte. I polmoni sembrarono esploderle in petto.
Quell’aria sapeva di lui.
Di caffè roventi al mattino, di gesti nascosti, di carezze rubate. La mente vagò lontana, in viaggio. Il cuore, affannato, rimase aggrappato alla gabbia toracica.
Smettila di farlo, lasciami in pace.
Ignorò quel sibilo sommesso. Sembrava non pompare più sangue, sembrava non essere più in vita. Si rannicchiò, come un corpo agonizzante e pronto a morire.
Seguì paesaggi lontani, posti che non aveva mai visitato ma che la riportavano a lui. Tutto aveva come destinazione inequivocabile lui.


« E quando tutto sarà finito?
Gli sorrise.
« Mi aspetterai?
« Promesso


La prima volta che si erano davvero guardati era il giorno dopo la morte di Silente. Era successo tutto così in fretta. La morte, il sangue, la partenza. La vita.
Due giorni alla Tana e poi sarebbe tornata a casa sua. Avrebbe affrontato quello per cui si preparava da tempo.
La morte, il sangue, la partenza.
In soffitta, c’era un posto libero per lei. Aveva passato tutto il pomeriggio ad elaborare il dolore, scoprendosi spesso a guardare il nulla. Gli occhi le si riempivano di lacrime e tornava a riempire pergamene di informazioni che non le sarebbero servite a nulla.
« Posso stare qui?
L’aveva guardato e allora aveva capito. Il suo dolore era anche quello di lui. Nei suoi occhi non c’era quel guizzo di ilarità prepotente che marcava la sua presenza. C’era buio, ombre sfuggevoli di fumo grigio che scappavano tra le loro dita, si insinuavano sotto lo strato più profondo di pelle. Di carne e di ossa. Di sporgenze e depressioni.
« Si, certo
E si erano scambiati la solitudine. La malinconia aveva abbandonato gli angoli più remoti e li aveva stretti, avvolti come un abbraccio pesante ma caldo, confortevole. E li avevano trovato la loro casa.


La sua grafia era sottile e discontinua. Passò la punta delle dita sul suo nome, lì dove la china aveva tremato e le lettere si erano deformate sulla pergamena.
Hermione
Lo ripeteva a mente, poi iniziò a pronunciarlo ad alta voce. Lo urlò.
Ma non aveva più senso perché a chiamarla non era lui.


« Se non è vero che hai paura,
non è vero che ti senti solo,
non è vero che fa freddo,
allora perché tremi in questo agosto?»


Si addormentò con la mano stretta alla sua. Quella notte avevano perso tutti, ma lei un po’ di più. La paura che non sarebbe mai tornato l’aveva torturata. Lo aspettò, nella notte umida, in piedi fra la terra incolta.
Poi era tornato e si erano scrutati da lontano, silenziosi. Orecchie ed occhi indiscreti erano rimasti fuori da quella stanza, una stanza nella quale solo loro potevano entrare. Nella sua mente erano al mare, seduti sul bagnasciuga. Il vento e le sue dita le accarezzavano i capelli.
Si svegliò, stringendo più forte le dita. Tornò vigile su di lui e si accorse che era sveglio.
« Sei ferito
Lo aveva pensato più come ad un interrogativo, di cui voleva certezze e temeva smentite, ma la sua voce lo aveva disegnato come un’affermazione che si perse nell’aria.
Lui sorrise. Nell’aria rimbombarono i loro respiri sempre più vicini. Fred si protese, ad un soffio dal suo volto.
Le sue dita le sfiorarono il viso. Poi cercò la sua bocca. La lingua la accarezzò. Ferro e sudore.
« Sei ferito
« Non importa
Avrebbe voluto respingerlo. Si sarebbe fustigata se lei le avesse arrecato altro dolore ma la brama di averlo la assalì con prepotenza.
L’unico dolore era allontanarsi per respirare in autonomia, riprendere il contatto col mondo esterno, ammorbidire la presa.
Sangue, sudore, saliva. Carne ed ossa.


« Io ti amo
« Cosa?
Era la quiete prima della tempesta. Fuori, la guerra sembrava così lontana. Si erano trovati, aggrappati a quel momento sperando che non fosse l’ultimo.
« Ripetilo
« Io ti amo. Tu mi ami?
« Cosa?
« Hermione, tu mi ami? Solo si o no
« Si.


Per un attimo aveva creduto di poterlo salvare. Poi il nulla.
Non c’era nessuna guerra
No, non c’era più nulla.


Non aveva bisogno di un’altra vita. Non aveva mai sperato di poter rinascere.
Col dolore aveva imparato a conviverci. A volte s’incontravano, di notte. Lei lo seguiva fuori, il prato incolto e le stelle, alte, ad illuminarli.
E quando svaniva, lei si appoggiava all’unica cosa che la teneva in vita.
Gliel’aveva promesso, l’avrebbe aspettato.
Anche se non sarebbe mai più tornato.
   
 
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