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Autore: Shadow Doom    14/09/2021    1 recensioni
Cloud, ritornato a Midgar su richiesta della cara amica Tifa, condurrà un'indagine su alcuni mostruosi omicidi che lo porterà a scoprire degli oscuri segreti capaci di cambiare radicalmente il corso della storia.
Nota: accenni di Clerith
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Barett Wallace, Cloud Strife, Sephiroth, Tifa Lockheart
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Un legame che trascende lo spazio ed il tempo'
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Il vero nemico

 

Il killer alzò una mano verso l'alto facendo fluire del fuoco pallido, subito dopo si accesero delle fiamme blu gelide tutto intorno il gruppo d'eroi, generando così una anti barriera che distrusse la difesa eretta da Aerith con moderata facilità.

“ Adesso sì che si ragiona! Vediamo di finire questo scontro rapidamente, ho una purga da portare a termine” sostenne l'omicida con una voce che fece rabbrividire i suoi avversari. Non indugiando oltre passò all'attacco dando sfoggio di incredibili abilità.

 

Innanzitutto la sua velocità era talmente assurda da rendere i suoi precedenti movimenti paragonabili a quelli di una lumaca, tuttavia non era questa la sua caratteristica più pericolosa. Infatti, grazie all'assorbimento degli spiriti di coloro che aveva ucciso, si dimostrò capace di creare delle immagini residue di se stesso, le quali non solo confondevano gli eroi, ma rendevano alquanto difficoltoso prevederne i movimenti.

Infine ogni suo attacco faceva divampare un fuoco blu, capace di arrecare delle dolorosissime ustioni da freddo.

 

Se fossero stati da soli, Strife e gli altri non avrebbero avuto la minima possibilità di vittoria. Fortunatamente erano insieme e proprio grazie a ciò riuscirono a resistere ai numerosi assalti.

Tuttavia se avessero continuato su questa strada, basata esclusivamente sulla difesa, sarebbe stata solo questione di tempo prima che il killer l'avessi presi per sfinimento. Perciò l'Ex Soldier utilizzò la sua materia analitica nel tentativo di scoprire le debolezze nemiche senza però riscuotere alcun successo, infatti i risultati dell'analisi furono includenti. Inoltre neanche la magia bianca dell'amante dei fiori sembrava sortire qualche effetto particolare e questo rese la situazione sempre più complicata.

 

Stanco di perdere altro tempo, lo squartatore di Midgar scelse di porre fine all'ostilità con la prossima mossa: per prima cosa si sbarazzò di Cloud con un potente uragano di fuoco blu che fece schiantare l'Ex Soldier contro una colonna un po' distante. Dopo di che mise momentaneamente fuori uso la mitragliatrice di Barret con una magia di ghiaccio.

A questo punto ingannò Tifa con una sua immagine residua, così da poter vedersela da solo con Aerith.

 

Mentre scattava verso di lei, gridò “ Non ho bisogno di te per scoprire quella terra! Con questi nuovi poteri sono certo di poterla trovare da solo, per cui muori!”.

L'erede degli Antichi tentò di respingerlo con una potente magia, ma sfortunatamente colpì solo un'immagine residua, mentre il killer si era portato alle sue spalle.

Proprio quando stava per colpirla violentemente, venne fermato da Tifa la quale mise a segno un potente doppio calcio che riuscì a spaccare il labbro avversario.

“ La pagherai cara per questo!” disse l'omicida asciugandosi il sangue, per poi concentrare il suo potere in un fascio di fuoco blu capace di congelare ogni cosa sul suo cammino.

 

La tecnica era troppo ampia e veloce per poter essere evitata, per cui Tifa ed Aerith si avvicinarono in un disperato tentativo di difesa.

Per loro fortuna Cloud si mise in mezzo tagliando di netto la mossa con un fendente carico di tutta la sua forza. Successivamente scattò in avanti riuscendo ad assestare un preciso e potente affondo, il quale arrecò una vistosa ferita al torace nemico.

 

Dopo essersi accertato delle condizioni dell'amiche, le quali tutto sommato stavano bene, Strife guardò il nemico ed intuì una cosa: viste le ferite che aveva riportato, era certo che al suo potere d'attacco non corrispondesse un eguale potere di difesa, anzi sembrava fisicamente piuttosto vulnerabile forse era questo il prezzo della sua terrificante forza.

Quindi il segreto per la vittoria sarebbe stato quello di intuire i movimenti del nemico, così da poter contrattaccare con tutta la forza e Cloud, grazie al suo innato talento, stava già capendo come mettere in atto suddetta strategia.

 

La battaglia proseguì per qualche minuto vedendo gli eroi guadagnare sempre più terreno, arrivando persino a colpire il killer con una serie di attacchi che lo costrinsero in ginocchio.

I quattro stavano ansimando per la fatica, ma non avevano delle ferite evidenti. Ciò era dovuto alle grandi abilità curative di Aerith, la quale aveva trattato prontamente i danni riportati dagli amici per via delle fiamme blu.

 

L'assassino si forzò di rimettersi in piedi e gridò furibondo “ Non permetterò a degli insetti di mettersi in mezzo!”.

I fuochi fatui che circondavano il campo di battaglia si diressero verso il corpo del nemico, consentendogli di accumulare sufficiente poter per dar vita ad una colossale esplosione che distrusse l'intero piano, travolgendo sia il suo creatore sia gli eroi.

 

I contendenti si ripresero dopo qualche secondo, accorgendosi di essere precipitati nella sezione più segreta del palazzo: un'enorme stanza ricca di capsule contenenti gli esperimenti di Hojo, collegate, per via di alcuni tubi, ad una creatura dalle fattezze femminili, ricoperta di una strana sostanza simil-legno.

“ Ma quella è...” commentò Aerith sconcertata, “ Jenova, la fonte di tutto. La Shinra è stata abile a nascondere la sua presenza, però, visto che sono stato tanto fortunato nel trovarla, la ucciderò e porrò fine alle folle mire di quelle società”.

 

Detto ciò il killer si rialzò a fatica, aveva consumato molte energie nell'ultimo attacco, e si incamminò verso quel bizzarro essere.

In quel momento Cloud vide una piuma cadere davanti ai suoi occhi, la quale li provocò una mal di testa talmente forte da impedirgli di muoversi e da attirare di conseguenza la preoccupazione dei suoi amici.

La cosa insolita è che questa volta tutti i presenti l'avevano vista, il che voleva dire che non si trattava di una allucinazione o di una visione.

 

Da lì a poco una decina di quelle piume caddero sopra il killer, il quale alzò lo sguardo per capire da dove provenissero e quello che trovò lo lasciò senza parole.

“ Non è possibile, tu non puoi essere qui” bisbigliò l'omicida non credendo ai propri occhi, “ Chi è quello?” chiese Barret, “ Sephiroth” si limitò a dire Cloud celando il timore che stava albergando nel suo cuore.

   
 
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