Epilogo

Petunia aprì il cancello. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi lì, il 31 Ottobre del 1998, a fianco di Harry Potter, come se non fossero mai stati altro che zia e nipote.

Il cimitero di Godric’s Hollow era freddo, ormai l’inverno si avvicinava, e le lapidi bianche ricordavano la neve. Gli alberi erano quasi spogli, e qualche folata di vento gelido scuoteva le poche foglie a loro ancora appese. 

Freddo. Vuoto. Solitudine.

Un brivido scosse Petunia, e Harry le sfiorò il braccio, invitandola a proseguire con lui.

Non era sola quel giorno.

Camminarono fra le lapidi in silenzio, come in processione, fino ad arrivare davanti a Lily e James. Li salutarono con gli occhi, senza una parola, guardandoli e guardandosi mentre per la prima volta si trovavano lì insieme.

Petunia fece scorrere lo sguardo sulla lapidebianco splenadente vicino a sua sorella e a James. L’incisione recitava:

Severus Piton 

9 Gennaio 1960- 2 Maggio 1998

Il valore di un sentimento è la somma dei sacrifici che si è disposti a fare per esso.

La frase l’avevano scelta lei e Harry.  Alla fine aveva raccontato ogni cosa al ragazzo, o quasi. E da quando lei si era aperta con lui, avevano cominciato a conoscersi davvero.

Perché non aveva più senso continuare con la loro guerra silenziosa, anzi, non aveva mai avuto senso: avevano già sprecato fin troppo tempo prezioso.

Petunia si abbassò e lasciò un giglio incantato sulla tomba di Piton. Un fiore forse insolito da lasciare a fianco a una lapide, ma lei sapeva che lui avrebbe apprezzato. Dopotutto... Lily significava giglio.

Harry sussurrò: “Laggiù ci sono anche Ariana e il professor SIlente”

Stettero insieme immobili, perdendosi nei pensieri e immaginando le voci di chi non c’era più tornare a confortarli.

“Piton e Silente hanno fatto così tanto per me, per aiutarmi a sconfiggere Voldemort” affermò Harry ad un certo punto

“Non è stato solo per quello, lo sai. Ti volevano bene” mormorò Petunia

“Non avrei mai voluto che morissero per me”

“Il valore di un sentimento è la somma dei sacrifici che si è disposti a fare per esso” citò Petunia, sorridendo amaramente “Ci tenevano veramente a te. E poi, io credo che Albus e Severus non se ne andranno mai completamente. Forse qui, forse in un altro mondo, forse in modi diversi da quello che ci immaginiamo, ma una parte di loro continuerà a vivere e ad influenzare le nostre esistenze. Le loro vite sono state troppo piene per svanire senza lasciare traccia”

“Lo so” sussurrò Harry.

Subito dopo, nonostante il freddo del cimitero, si sentì all’improvviso al caldo, e spinto da qualcosa di sconosciuto, mormorò “ Albus Severus”.

Sorrise. 

Sì, suonava bene.