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Autore: Mikis_18    16/09/2021    2 recensioni
4 anni dopo la Seconda Guerra Magica, Hermione Granger si ritrova a lavorare come giornalista mentre affronta i problemi con il suo fidanzato Ron Weasley.
Draco Malfoy è il proprietario della sua azienda e ha tutto quello che desidera. Cosa succederà quando ad Hermione verrà affidato un lavoro che ha a che fare con Malfoy? Come cambieranno le loro vite? Continueranno ad odiarsi o cederanno all'attrazione? Scopritelo in "The interview".
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Il grande vantaggio del giocare con il fuoco è che non ci si scotta mai. Sono solo coloro che non sanno giocarci che si bruciano del tutto.

- Oscar Wilde

 

 

Hermione quella mattina avrebbe preferito di gran lunga rimanere al caldo sotto le coperte del suo letto. Magari con una bella tazza di cioccolata calda e un buon libro. Questi erano i suoi pensieri, mentre allungava il braccio per spegnere la sveglia che ormai suonava da almeno un minuto. Sbuffò e si costrinse ad uscire dal letto, mentre si preparava già mentalmente a quello che avrebbe dovuto affrontare di lì a qualche ora. Ebbene sì: il giorno era arrivato. Il giorno dell'intervista a Malfoy.
Si vestì con molta calma, Malfoy l'aspettava alle 11 ed erano ancora le 10. Optò per un pantalone a sigaretta  nero e una camicetta gialla a maniche lunghe e si legò i capelli in una coda alta. Non aveva nessuna intenzione di truccarsi e mettere i tacchi quella mattina, sarebbe andata così. Tanto Malfoy avrebbe trovato lo stesso qualcosa di brutto da dirle, conciata bene o no.
Lasciò la sua casa e si smaterializzò, diretta all'enorme azienda che era la Speed di Malfoy. Non ci era mai entrata ma sapeva dove si trovava perché un paio di volte aveva accompagnato Ginny. Era un altissimo palazzo in stile moderno di almeno 30 piani, situato nella periferia di Londra perché i dipendenti (tra cui la sua migliore amica) avevano bisogno di spazio esterno per testare le scope. Entrò nel palazzo e lo trovò alquanto silenzioso. Tutti erano concentrati nel proprio lavoro e sembravano non curarsi di lei. Hermione avanzò verso la grande cattedra che si trovava al centro della hall, dove una ragazza dai lucenti capelli biondi e occhi verdi la stava guardando con un sorriso smagliante. Era molto bella, pensò Hermione, esattamente l'opposto di quello che era lei. Capelli lisci e biondi, occhi verdi, naso alla francese, bocca carnosa e un corpo perfetto. Non si stupiva del fatto che Malfoy l'avesse messa ad accogliere i visitatori.
- Buongiorno! Mi chiamo Charlotte Prinx. Come posso aiutarla? - le chiese, educata e continuando a sorridere. Hermione si ritrovò a rispondere a quel sorriso con un altro un po' più incerto. Si sentiva leggermente a disagio davanti a quella ragazza. Anche perché il sorriso della Prinx sembrava tutto fuorché sincero.
- Buongiorno, io sono Hermione Granger. Ho un appuntamento con Draco Malfoy. - rispose cordiale.
A quel punto ad Hermione fu chiaro che il sorriso della ragazza era la cosa più finta che avesse mai visto. Alla sua risposta, Charlotte smise immediatamente di sorridere e la sua espressione divenne dura e implacabile. La riccia si chiese che cosa avesse mai detto da farle cambiare così repentinamente l'umore.
- A che ora avete l'appuntamento? - le chiese Charlotte, con sufficienza.
- Alle undici. Mancano 5 minuti, quindi. - disse Hermione.
La bionda sorrise: - Draco è ancora in riunione. Temo che dovrà tornare un'altra volta. - disse.
Il modo in cui calcò il nome del ragazzo e la frase successiva fecero capire la situazione ad Hermione. Quella bellissima segretaria era infastidita perché non tollerava che una ragazza potesse passare del tempo con il suo Draco. Anche se si trattava di lavoro. Ad Hermione venne da ridere.
- Preferisco aspettarlo. - rispose con tutta calma, ben decisa ad averla vinta su quella ragazza così antipatica.
Hermione, vedendo che la bionda non aveva nessuna intenzione di continuare la conversazione, si affrettò a dirle un'ultima cosa.
- Non mi ha detto dov'è il suo ufficio. -
Charlotte la guardò come se fosse pazza e scoppiò a ridere.
- Draco non ha un ufficio. Ha un intero piano riservato solo a lui! - disse tra una risata e l'altra.
Hermione, in effetti, avrebbe dovuto aspettarselo. Ginny le aveva accennato una cosa del genere una volta.
- Bene, mi dica qual è piano allora. - rispose.
Charlotte sbuffò, infastidita dal fatto che la mora non avesse nessuna intenzione di demordere.
- L'ultimo naturalmente. Lì nessuno può disturbarlo. -
Detto questo, Hermione si allontanò in tutta fretta da quella segretaria poco raccomandabile e si diresse all'ultimo piano.
Il piano in questione si apriva con un ampio spazio nel quale si trovava qualche divano e qualche poltrona, come a formare una sorta di sala d'attesa. Si proseguiva poi con un corridoio dal quale si accedeva ad almeno 6 stanze. Hermione si mise seduta su uno dei divani in pelle nera. Tutto, in quell'ufficio, era nero o grigio ma nonostante questo il piano era molto luminoso, grazie alle ampie finestre che si affacciavano all'esterno.
Non appena si mise seduta, sul tavolino nero che si trovava davanti al divano, comparvero un bicchiere di Whisky Incendiario, una ciotola con dei cioccolatini e un bicchiere d'acqua. Hermione era sinceramente stupita, doveva essere una sorta di incantesimo che si era attivato grazie al peso del suo corpo sul divano. Prese qualche dolcetto e si concesse un sorso di Whisky Incendiario, per allentare la tensione che la attanagliava. Sentì un rumore di passi provenire da dove era arrivata lei per raggiungere quella sala d'attesa e si alzò in piedi immediatamente, già pronta a vedere spuntare la figura di Malfoy. Quando vide Ginny, invece che lui, ne fu sinceramente sollevata.
- Hermione! Ti cercavo. Non dirmi che ti sei imbattuta nell'imbarazzante Charlotte Prinx. - le disse.
Hermione annuì, infastidita al ricordo di come l'aveva trattata.
- Che problemi ha esattamente? Voleva che me ne andassi! - rispose.
Ginny, che ormai era abituata al comportamento della segretaria, sospirò semplicemente.
- È cotta di Malfoy. Cerca di tenerlo lontano da qualsiasi essere femminile. -
- Già, lo avevo intuito. - rispose lei. - A proposito, dov'è? Sono le 11:15 e ancora non si è fatto vivo. -
La rossa parve pensarci su, in effetti neanche lei lo vedeva da almeno due ore.
- Non lo so, Hermione. Se vuoi vado a cercarlo. - propose. Lei scosse la testa velocemente, non voleva che lui pensasse che aveva fretta di andarsene. Non doveva sembrare impaurita o in ansia.
Proprio in quel momento, una delle tante porte che si trovavano nel corridoio si aprì si scatto e tre figure iniziarono a camminare verso di loro, dirette probabilmente verso l'uscita. Infatti, quando raggiunsero la sala in cui si trovavano le due ragazze, due di loro con un cenno educato del capo uscirono dalla stanza, lasciando il piano. La terza persona rimasta nella stanza, si fermò di fronte loro, sorridendo.
- Ciao Ginny. - salutò, poi si volto verso Hermione, - Buongiorno, Granger. -
- Zabini. - disse lei con un cenno del capo.
Il ragazzo dalla pelle scura le sorrise educatamente, mentre Ginny ricambiava anch'essa il saluto.
- Blaise dobbiamo sbarazzarci della segretaria. Non voleva che Hermione vedesse Malfoy, ha provato a mandarla via. - gli disse.
Hermione, intanto, era scioccata da tutta quella confidenza. Sapeva che l'amica aveva stretto amicizia anche con il ragazzo in questione ma non pensava che arrivasse fino a quel punto.
Zabini rise a quelle parole, - Granger, ritieniti fortunata, di solito non si limita alle parole, ma elabora piani machiavellici degni di Voldemort. -
Hermione alzò gli occhi al cielo - Fortuna allora che non la rivedrò mai più. - disse.
Era stupita dal comportamento amichevole di Zabini, ma non si lamentò. Meglio così, si disse, un ostacolo in meno.
- Senti, ma... - cominciò Hermione ma venne subito frenata dal ragazzo.
- Ti sta aspettando. Terza porta a sinistra. - le disse in tono tranquillo.
Hermione prese la sua borsa dal divano e si diresse verso la stanza in questione.
Il tanto (non) atteso momento era arrivato.

 

***

 

Entrare nella stanza e trovarlo di spalle vicino alla finestra (aperta) a fumare una sigaretta, non era di certo come si era aspettata di essere accolta. Lo osservò per qualche istante, sperando che lui non l'avesse ancora sentita. Indossava dei pantaloni neri stretti al punto giusto, che slanciavano la sua figura in modo quasi invidiabile. Sopra aveva una camicia bianca perfettamente stirata e, per finire, i capelli biondo platino erano molto più folti di come li ricordava e gli cadevano lisci e morbidi sul capo. Hermione lo trovava incredibilmente elegante, nonostante avesse le maniche della camicia arrotolate sugli avambracci e stesse fumando un sigaretta in una posa alquanto scomposta.
- Granger, ti hanno tagliato la lingua? - disse, ancora dandole le spalle.
Le speranze che lui non l'avesse sentiva caddero tutte in un solo istante. Hermione strinse i pugni, cominciava già a farla esasperare.
- No, Malfoy. È solo che non mi andava di salutarti. - rispose aspra.
In quel momento, lui si voltò verso di lei, facendo incontrare i loro occhi e fissandola con astio. Hermione non si fece intimidire dal suo sguardo di ghiaccio e continuò a guardarlo. Si prese un secondo per osservare il suo viso, meno pallido del solito e con i capelli che gli cadevano sulla fronte, sfiorando i suoi occhi grigi.
- Non ti ricordavo così maleducata, Mezzosangue. - ghignò lui, ben deciso a farle capire chi comandava.
- Io invece ti ricordavo esattamente così: stronzo e antipatico. -
Hermione non aveva nessuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa da uno come lui. Era ben decisa a lasciare il palazzo con abbastanza informazioni per scrivere l'articolo e con la soddisfazione di essere stata superiore a lui.
- Non ti conviene dire queste cose, Granger. Ti ricordo che qui comando io. - rispose a tono Malfoy. Si era avvicinato alla sua scrivania ma non sembrava avere intenzione di sedersi.
- Non mi interessa. Non sei il mio capo. -
Quella risposta parve piacergli, tanto che sulla sua faccia prese forma il solito ghigno che le riservava quando andavano a scuola.
- No, ma se io non collaboro tu non puoi portare a termine il tuo lavoro. -
Colpita e affondata. Hermione non trovò davvero nulla da dirgli.
- D'accordo, basta. Rispondi alla domande così ci libereremo entrambi dell'altro. - disse, sospirando e maledicendosi mentalmente per non essere riuscita a rispondergli a tono.
Lui si sedette finalmente dietro la grande scrivania e la invitò a fare lo stesso con un cenno della mano.
- Prego. -  fece sarcastico.
Hermione si accomodò e tirò fuori dalla borsa il suo quadernino e la penna, pronta a scrivere quello che lui avrebbe detto. Alzando gli occhi al cielo, scelse la prima domanda.
- Allora...so che è uscita la nuova scopa. Cos'ha di diverso dal modello vecchio? - chiese, cercando in tutti i modi di non far vedere al ragazzo che si sentiva estremamente in imbarazzo.
Lui, ovviamente, lo notò e pensò bene di rincarare la dose.
- Ma che domanda è, Granger? - rise, prendendola in giro, - Tutti sanno le differenze. La gente aspettava questa scopa da mesi. - e vantandosi, ovviamente.
L'imbarazzo lasciò il posto alla rabbia e all'indignazione.
- Malfoy, forse non sai come funziona il mio lavoro ma le domande non le scelgo io. Quindi smettila di perdere tempo e rispondi. - aveva usato un tono fermo e deciso. Il ragazzo, però, non diede ascolto alle sue parole e smise immediatamente di ridere.
- Io non prendo ordini da te, Mezzosangue. - disse. Aveva poggiato le mani sulla scrivania e si era inclinato in avanti con la schiena, quasi volesse farle paura. Hermione sbuffò, esausta e desiderosa di tornarsene a casa. Non aveva mai conosciuto una persona capace di farla imbestialire come lui.
- Te lo chiedo di nuovo, Malfoy: la scopa nuova cos'ha di diverso dal modello vecchio? -
Si fissarono per qualche secondo, forti del proprio orgoglio e del desiderio di prevalere sull'altro. Ma, alla fine, il voler liberarsi al più presto di quella ragazza ebbe la meglio su Draco, che fece un passo indietro in quello scontro (metaforicamente parlando).
- È leggermente più corta in modo da facilitare le curve. È più aerodinamica e, inoltre, pesa 150 grammi di meno, che potrebbero sembrare pochi ma fanno sì che vada più veloce. - rispose, non senza un tono acido e di sufficienza. Hermione si accontentò.
- Ok. Cosa ne pensa chi ha provato la scopa? So che ci sono stati molti riscontri positivi. - chiese.
Proprio mentre Malfoy stava per rispondere alla domanda, sentirono bussare alla porta. Dopo che il ragazzo mormorò un "avanti" poco cortese, la porta si aprì di scatto e Charlotte Prinx entrò nella stanza in tutto il suo splendore. Appena vide Hermione, iniziò a camminare lentamente verso Malfoy, con un sorriso malizioso e il rumore dei suoi tacchi che risuonava nella stanza. La mora guardò il ragazzo, aspettandosi di vedere un'espressione gemella a quella della segretaria sul suo volto, ma rimase interdetta quando notò che non era così. Infatti, Malfoy la guardava palesemente annoiato.
- Dimmi, Prinx. - disse dopo che lei si era avvicinata e gli aveva poggiato una mano sulla spalla.
- Il signor Mckenzey ti vuole di sotto. Ha detto che prima si è dimenticato di chiederti una cosa. - a questo punto guardò Hermione - Faresti meglio ad andare subito, Draco. -  disse, il tono seducente e sicuro.
Malfoy si alzò e si diresse verso la porta.
- Torna domani a mezzogiorno, Granger. - disse, e se ne andò dalla stanza.
Hermione era talmente scioccata che non aveva avuto il tempo di riprendersi e di protestare. Non poteva credere che fosse riuscita a fargli solo una domanda. Non poteva credere che sarebbe dovuta tornare anche il giorno dopo. Era furibonda.
Si alzò e uscì dalla stanza anche lei, non degnando di uno sguardo Charlotte. Se si fosse girata verso di lei, avrebbe notato il sorriso sadico e cattivo della segretaria e avrebbe capito che quello non era altro che uno dei piani machiavellici di cui parlava Zabini.

 

 

___________________________

 

Ecco il quarto capitolo. Finalmente i nostri protagonisti si incontrano, ma non sono riusciti a terminare l'intervista. Questo può significare solo una cosa: li vedremo di nuovo insieme nel prossimo capitolo. 

Il titolo del capitolo si riferisce al fatto che l'intervista non è stata fatta e quindi ha fatto "perdere tempo" ad Hermione.

Fatemi sapere cosa ne pensate della storia per favore, mi farebbe molto piacere!

Al prossimo capitolo!

   
 
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