Astoria Greengrass
13. Amiche
Astoria si
sentì più osservata che mai quella mattina, entrando nella Sala Grande per la
prima volta dopo le angherie subite al bagno del secondo piano pochi giorni
prima.
Sfilò veloce
attraverso il tavolo di Corvonero e Serpeverde fino ad arrivare al posto libero
accanto a Draco Malfoy, che le rivolse un cenno di saluto.
Davanti a lei
Daphne le sorrise, allungandosi per sfiorarle una guancia.
«Rispetto
all’aspetto attuale di Pansy sei ancora più graziosa tu, Ria cara», proclamò
con voce divertita, illuminandosi grazie al sorriso meraviglioso che le si aprì
sul volto.
Al suo fianco
Theodore Nott bevve un sorso di succo di zucca, il cuore che doleva troppo per
resistere a causa di un innocente sorriso.
Dal canto suo
Astoria non vi fece caso, voltandosi verso il proprio ragazzo con un luccichio
di curiosità negli occhi verde prato.
«Che
cosa...?», iniziò, prima di essere zittita da Draco.
Con una mano
stretta attorno al fianco magro della bionda, gli occhi fissi sulla Gazzetta
del Profeta, ghignò soddisfatto.
«Quello che si
meritavano»
Astoria non
ebbe il coraggio di chiedergli come avesse trovato il tempo di escogitare quel piano
maligno, troppo impegnato nel suo lavoro
discutibile.
Inoltre, con
la mano di Draco che l’accarezzava non era sicura che il suo cervello fosse in
grado di mettere insieme una frase di senso compiuto.
Chiuse gli
occhi, sentendo un piacevolissimo sfarfallio nello stomaco; la gola arsa chiamò
con urgenza un succo di zucca, versatole da Daphne.
Solo in quel
momento si accorse che nessuno aveva ancora ridacchiato istericamente di fronte
all’imbarazzo che le tingeva le guance solitamente bianche.
Non c’era
nessuna ragazza dai folti capelli castani legati in due assurde treccine, così
carina grazie all’efelidi che le tempestavano il viso rotondo.
Blaise Zabini
sembrò indovinare la sua domanda, perché le rispose senza che Astoria avesse
chiesto nulla ad alta voce.
«Davis si
sentiva poco bene. Il Professor Piton ha detto di riferirlo agli altri docenti»,
disse senza alcuna sfumatura nella voce roca, facendola rabbrividire.
Indubbiamente,
Blaise era un ragazzo splendido, con quella carnagione scura ed il viso
affilato, duro e mai sorridente.
Aveva un certo
fascino, seppur non paragonabile a quello di Draco, che aveva il potere di
attrarre la maggior parte delle ragazzine di Hogwarts. E non.
Il biondo in
questione sembrò aver percepito quel brivido, perché le diede un pizzicotto
leggero che la fece ridere.
I ragazzi lì
attorno la guardarono stupita, abituati all’Astoria Greengrass sempre
silenziosa e compita, mai fuori posto e con labbra chiuse in una linea dritta e
severa.
«Ti accompagno
a lezione», soffiò contro il suo collo il ragazzo, per nulla turbato dagli
sguardi che diverse ragazzine – anche dagli altri tavoli – lanciavano loro.
Si alzò dalla
panca, e si incamminò.
La bionda
salutò distrattamente i tre Serpeverde seduti poco prima di fronte a lei,
correndo poi fino a raggiungere Draco, arrivato a metà della Sala Grande.
Gli si
affiancò con un leggero fiatone, facendo sfiorare accidentalmente le loro mani.
Una scarica
elettrica la scosse, cogliendola impreparata. Si domandò se, per caso, quella
scossa l’avesse percepita anche lui.
«Vuoi che ti
tenga per mano?», le domandò guardando dritto di fronte a sé.
Un moto di
gioia la percorse, scuotendole i sensi e facendola esplodere in un sorriso
simile a quello di Daphne, poco prima.
L’unica
differenza erano gli occhi, così luminosi e così intensi che Draco vi avrebbe
potuto smarrire la strada.
«Lo faresti
sul serio?», domandò, ormai la sua mano già in quella di Malfoy.
Nel corridoio
deserto, gli fu naturale sorridere.
Horace Lumacorno passò attraverso i
tavoli, rivolgendo un sorriso distratto agli svariati studenti che, Astoria
tirò ad indovinare, non rientravano per nulla nelle sue grazie.
Lei per prima,
pensò con un luccichio di divertimento negli occhi quando Lumacorno storse il
naso di fronte all’odore disgustoso della sua pozione restringente.
Increspò le
labbra in un sorriso che stravolse la sua faccia grassa, passando oltre.
L’unica ad
aver attirato l’attenzione di Lumacorno – seppur in maniera quasi nulla,
rispetto alla venerazione che l’uomo dimostrava a Potter – era Tracey.
La stessa
Tracey che, in quel momento, era assente.
Astoria si
sentiva più sola che mai in quel sotterraneo, nonostante metà della classe
appartenesse a Serpeverde.
Non aveva mai
avuto amici, tra di loro, tutti troppo scossi dalla sua aria austera e rigida.
Probabilmente,
molti di loro pensavano addirittura che Astoria non avesse un cuore.
In parte,
pensò la ragazza fulminando un Grifondoro particolarmente rumoroso che indicava
i lividi che le deturpavano il volto, era così: non donava affetto a destra e a
manca, ma poche persone potevano dire che Astoria non solo avesse un cuore, ma
era anche un cuore grande.
Tracey aveva
saputo abbattere quella corazza di ghiaccio con un sorriso: a differenza delle
altre Serpeverdi, non era follemente innamorata di
Draco e questo le donava un punto a favore.
Tracey sapeva
essere crudele nei momenti adatti e dolce negli altri, si era dimostrata una
confidente affidabile e più volte Astoria, con lei, si era ritrovata a ridere
di cuore.
Più di quanto
avesse riso con Daphne, in tutta la sua vita.
In quel
momento capì che un’amica avrebbe dovuto essere con l’altra se questa stava
male.
Sollevò un
braccio verso l’alto, un’espressione di sofferenza.
Astoria
Greengrass era stata smistata a Serpeverde anche per la sua innata bravura nel
mentire.
Salì di corsa
le scale del Dormitorio femminile, rischiando di incespicare un paio di volte
nei gradini in marmo.
Con una
risatina di scherno verso sé stessa, saltò con agilità l’ultimo scalino,
finendo proprio di fronte alla porta della stanza che condivideva con Tracey.
Prendendo
fiato e ravvivandosi i capelli, entrò.
«Tracey?»,
chiamò l’amica a voce alta, tanto che per un attimo temette di esser stata
udita: se Piton l’avesse trovata al dormitorio invece che a lezione l’avrebbe
messa in punizione a vita.
Gettando
un’occhiata veloce all’ampia stanza, individuò la figura dell’amica sdraiata
sul letto, le coperte tirate su fin sopra la testa.
Ridacchiò,
svegliandola.
«Ria?», Tracey
spalancò gli occhi con stupore, vedendo l’algida amica sedersi accanto a lei ed
imbevere un panno nell’acqua fredda.
Una volta
posatolo sulla fronte bollente dell’amica, Astoria sorrise.
«Pensavo ti
servisse un aiuto; io stessa quando sto male non riesco a fare a meno di mia
sorella», Tracey si stiracchiò, sorridendole grata e sospirando di sollievo al
contatto con la freschezza del fazzoletto.
L’espressione
serena si sostituì ad una più seria.
«Ho saputo
cosa ti hanno fatto, Ria. Mi dispiace non essere intervenuta, ma ho sentito le
voci troppo tardi», la bruna chinò il capo con aria colpevole, quasi come se
fosse a causa sua quello che era capitato all’amica.
«Non dire
sciocchezze, Tracey! Avrebbero picchiato anche te, sai come sono fatte»,
esclamò con enfasi la bionda, mettendosi le mani sui fianchi.
Storcendo le
labbra a forma di bocciolo, Astoria la fissava con severità.
«Tutto questo
perché ti sei messa con Malfoy...che sciocche oche, bambine e viziate», l’ira
che udì nella voce di Tracey la rincuorò. Avere un’amica che soffriva con lei,
si arrabbiava per lei e quest’altre cose erano una novità. Una novità
piacevolissima, tanto che Astoria si ritrovò a ridere di cuore e a buttarsi su
letto di fianco alla bruna.
«Sono così
felice. Ho un ragazzo che amo e che, seppur con fatica, cerca di dimostrarmi
affetto. Ho una sorella meravigliosa ed un’amica splendida come te. Come potrei
desiderare altro?», domandò intrecciando le mani sopra la sua testa, lasciando
di stucco l’altra.
Quando si
voltò, per poco non rovinò a terra: Tracey...piangeva?
«Che cosa ti
prende?!», strillò preoccupata, mettendosi in ginocchio. Già pensava ad una
malattia incurabile, tanto che le si strinse il cuore.
Tracey tirò
rumorosamente su con il naso, asciugandosi gli occhi con il lenzuolo.
«Oh, Ria!
Pensavo non mi considerassi tua amica! Sei così...così tanto, a differenza mia! Certo, non sei una cima a Pozioni e
Erbologia, ma sei così...oh, Ria!»
Le si gettò
tra le braccia, interrompendo quel discorso senza senso, tanto che Astoria
rimase con un punto interrogativo nel cervello.
Storse il naso
aristocratico, dando pacchette all’amica.
«Quanto sei
sciocca, Tracey. Tu sei carina ed intelligente, non dovevi dubitarne», disse
sincera, mentre un leggero pizzicare agli occhi la infastidì.
Quando si
sarebbe presentata di fronte a Draco, quella sera, lui l’avrebbe presa in giro
fino a notte tarda, a causa di quegli occhi gonfi e le guance rosse come mele
mature.
Delucidazioni (?):
Un capitolo
incentrato sull’amicizia.
Ci saranno
ancora pillole di dolcezza, per poi saltare alla (tanto attesa, vero?) partita
di Quidditch. A cui Draco non parteciperà, ma questi sono solamente dettagli
insignificanti.
Importante è
invece il fatto di aver raggiunto (e superato) le 100 recensioni! *_*
Ringrazio
tutte di cuore, non sapete quanto sono felice!
In
particolare, un grazie va a:
Hermy101: a
dire il vero, la vendetta si scoprirà nel prossimo capitolo! Però sono contenta
che qualcuno sia d’accordo con me sul fare soffrire i personaggi. U_U Grazie di
cuore, un bacione!
Katia37: Rita!
Certo che puoi chiamarmi Camilla, anche Cami o Milla o come ti pare! XD Hermione,
comunque, l’adoro anche io. È il personaggio che preferisco di HP, indi per cui
non potevo non inserirla...e dalla parte del “giusto”! Spero che il capitolo ti
sia piaciuto, tesoro! Un bacione!
Ostrogorsky: Io mi sono divertita un sacco
quando Hermione è entrata in scena, e devo ammettere che è stato alquanto
difficile non utilizzare un bell’Avada. U_U Grazie per i mille complimenti,
tesoro! Un bacione!
NejisFan94:
Beh, Francy, io non so più cosa dirti. Se per te è banale dirmi che scrivo bene
che le fic ti piacciano e robe del genere, un grazie semplice ti dovrebbe
bastare, vero? Un grazie detto col cuore, di fronte alle tue parole. Spero che
l’esame sia andato bene, tesoro! Un bacione!
Confettina: Beh, sclerosi a parte,
tesoro, direi che è tutto normale. Io borbottavo maledizioni mentre scrivevo,
quindi un salto a Cottolengo ce lo facciamo sempre
insieme. O al San Mungo, come preferisci. U_U Comunque, sclera pure quanto
vuoi! MI sono divertita un sacco! XD Grazie, Giù! Un
bacione!
Lady Patfood: Uh, ma quanti complimenti! *_* Mi hai fatto
arrossire, sai? Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto,
speriamo che questo non ti deluda! Un bacione!
Angel Texas
Ranger: Nel film non l’hanno mai fatta vedere, anche se, nel quinto, sul treno
ho visto una biondina abbastanza graziosa. Ecco, io a quella appioppo il ruolo
di Astoria (anche se nemmeno Kristen Stewart bionda mi dispiace). Sono felice
che la storia continui a piacerti, così come il modo in cui sviluppo Ria! Grazie,
un bacione!
Gobra1095: Oh,
fai la follia di pubblicarla! *_* Nel caso, se vuoi, posso darti anche qualche
consiglio tramite e-mail. Ma solo se proprio sei insicura, eh! Comunque, grazie
mille per i complimenti! Che ne pensi di questo? *_* Un bacione!
Princess of vegeta6: Laura, cara, la tua carrellata di recensioni mi
ha fatto molto piacere. È fantastico leggere tanto entusiasmo! Ti ringrazio
anche per le dritte, vedrò di metterle in pratica sin dal prossimo capitolo! Un
bacione!
Kimly: Non ti preoccupare, ho un
addio in grande stile in mente, per lasciare ufficialmente Naruto. Infondo, ci
ho passato gli anni della mia maturazione come scrittrice. U_U Sono felice che
il capitolo precedente ti sia piaciuto, tesoro! Spero ti piaccia anche quest’ultimo!
Un bacione!
Ecdwbkw: Uaaaah! Grazie mille per
le belle parole, non sai quanto mi abbiano fatto piacere! Spero che anche
questo capitolo ti piaccia! Un bacione!
Grazie a chi ha semplicemente letto, inserito la fic tra le
seguite/preferiti (che aumentano di giorno in giorno...questo mi fa paura).
Ci aggiorniamo l’otto settembre!
Un abbraccio,
Cà.