Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ArIeL_91    25/09/2021    1 recensioni
Due sconosciuti, Ray ed Anna. Sono usciti da poco ognuno da una storia diversa e si scoprono vicini di casa. Avranno il coraggio di lasciarsi i loro trascorsi alle spalle?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RAY



 
Ray non si era fermato un attimo quel giorno, faceva caldo, anche se era già settembre, e di solito a settembre in quel di Milano non era normale andare in giro in pantaloncini. Il sole bruciava ancora su nel cielo e le foglie cadevano già dagli alberi, forse troppo stanche di restare appese, c’era aria d’autunno praticamente ovunque. Settembre era uno di quei mesi pieni di propositi nuovi, un po’ come quando finisce l’anno e ti riprometti che da Gennaio andrai in palestra, farai la dieta, comprerai quel vestito che ti piaceva, ecc… Per Ray Settembre aveva lo stesso significato del 31 dicembre, era un punto di partenza, ultimo anno di giurisprudenza, ultimi esami, ultimi sacrifici. E proprio ossessionato da quei propositi li, che non aveva dormito tutta la notte, si rigirava nel letto, poi si alzava spostava il comodino perché troppo vicino al letto, e poi si rimetteva con la faccia rivolta al soffitto alla ricerca di un po’ di pace. La casa in cui viveva Ray era un comodo monolocale in periferia, ma non troppo lontano dall’università, glielo avevano trovato i suoi genitori quattro anni prima, quando si era trasferito per la prima volta, ed era rimasto sempre li, lontano dal caos cittadino. Quella casa profumava sempre di vaniglia, aveva una specie di ossessione per le candele con quel profumo, sceglieva anche l’ammorbidente per lavarci le lenzuola o le magliette, era un profumo fresco e per niente pesante, lo sentivi sempre quando arrivava, lo sentivi già dall’aria. Quel 1 settembre dopo una nottata insonne Ray  s’era svegliato presto, per andare a seguire una delle tante lezioni che gli avrebbero impiegato tutto il giorno. Non c’era più abituato al suono della sveglia, dopo aver oziato per circa due settimane, si perché aveva deciso che due sono le settimane perfette per riprendersi dallo studio e ricominciare più carichi di prima. Ne fu convinto per i primi cinque giorni, poi cominciò a pensare che forse gli sarebbe servito un mese di vacanze. Nonostante ciò la sveglia quella mattina lo buttò giù dal letto in tutti i sensi, perché per spegnerla non si accorse di essere arrivato al confine del suo letto, e se non avesse avuto i riflessi pronti probabilmente si sarebbe rotto una gamba. La giornata non era iniziata nella maniera migliore, con tutta la forza che aveva tentò di alzarsi due o tre volte, alla quarta fu in piedi. Ray amava fare colazione al bar, in quello lungo la vita principale, lo faceva in modo particolare prima di un esame, come segno di scaramanzia, altre volte, invece, specialmente la domenica si godeva lo spettacolo della natura dal balconcino di casa sua, sorseggiando un caffè e fumando la solita sigaretta di troppo. Una volta capito il giorno, Ray accese il cellulare come faceva ogni mattina, l’orologio segnava le 06:40 era veramente troppo presto, e solo in quel momento si rese conto che aveva puntato la sveglia un’ora prima, ma ormai era tardi per rimettersi a letto, e passandosi una mano tra i capelli biondi si diresse verso la cucina. Ray aveva un carattere molto particolare, dettato soprattutto dalle varie esperienze di vita vissute, non era sempre stato così, a volte testardo ed orgoglioso, aveva un animo buono, ed era una delle persone più tranquille al mondo, aveva lottato per molto tempo con il suo IO più orgoglioso, ed alla fine aveva perso, a volte usava quest’arma per difendersi, aveva una paura matta di stare ancora male. La cucina era ancora sottosopra, piatti da lavare, e tavolo ancora con su la tovaglia, accese la macchina del caffè e si guardò nel riflesso della finestra che dava sul balconcino, Ray aveva i capelli biondo scuro, un po ribelli sul davanti, infatti aveva l’abitudine di tirarli indietro con un mano quando gli scendevano in fronte, aveva gli occhi castano chiaro, quasi sul nocciola, ed aveva un fisico da 27enne, in perenne movimento e un paio di anni di palestra alle spalle. Qualche neo gli colorava le braccia e la schiena, aveva le labbra carnose e un accento milanese che sviava un po’ il suo cognome tipico spagnolo. Ray non era nato a Milano, ma a Madrid, solo che c’aveva vissuto talmente poco che non aveva mai avuto modo di prendere l’accento spagnolo. I suoi genitori si erano trasferiti per lavoro quando lui era molto piccolo, e anche se sapeva parlare benissimo lo spagnolo, in realtà non lo sembrava affatto. L’odore del caffè fece breccia alle sue narici, tanto che si girò di fretta bruciandosi le dita, poi come faceva di consueto, aprì la finestra e si sedette sulla sdraio del suo balconcino, chiudendo gli occhi e sorseggiando il suo caffè caldo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ArIeL_91