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Autore: ArIeL_91    25/09/2021    2 recensioni
Due sconosciuti, Ray ed Anna. Sono usciti da poco ognuno da una storia diversa e si scoprono vicini di casa. Avranno il coraggio di lasciarsi i loro trascorsi alle spalle?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Anna
 

Era il primo settembre, e come ogni primo giorno del mese che si rispetti Anna era in ritardo per andare a lavoro, aveva puntato la sveglia mezz’ora prima del solito orario perché aveva dei vestiti da stendere e la casa da sistemare. Non aveva dormito tutta la notte, un po’ si copriva perché aveva freddo e un po’ si scopriva, sentiva rumori provenire dal muro accanto alla sua camera da letto e sottovoce malediceva chiunque si stesse muovendo dall’atro lato della stanza. Era stata una giornata un po’ pesante quella prima, la riunione a lavoro l’aveva però resa euforica, tanto da non riuscire a chiudere occhio. Aveva dei nuovi incarichi da ricoprire e da un lato era spaventata, dall’altro non vedeva l’ora. Anna s’era alzata in un attimo, era passata in cucina giusto il tempo di uscire dal frigo uno dei suoi yogurt preferiti, quello al gusto vaniglia, lo adorava praticamente, e non mancava mai. Poi con lo sguardo perso nel vuoto, si diresse verso il bagno, lo specchio la mostrava spettinata e senza trucco, ciuffi ribelli le contornavano il viso e le occhiaie di una trent’enne single, si avvicinò come per vedere meglio quella piccola rughetta sulla fronte, promettendo a se stessa che uscendo avrebbe comprato una crema antirughe, perché era inammissibile secondo lei, avere una ruga a trent’anni. Anna aveva gli occhi scurissimi, la pelle abbronzata e i capelli nero corvino, non li aveva mai colorati anche se ogni tanto notava qualche capello bianco e le dava pure fastidio, ma se lo faceva andar bene nascondendolo tra gli altri. Le sue unghie erano sempre in ordine, le piaceva tenerle lunghe e con i brillantini, magari di rosa, il suo stile vagava tra “oggi esco così” e “senza quei tacchi non metto piede fuori casa”, l’eleganza era lo stile che prediligeva, se avesse vissuto negli anni ’30 probabilmente si sarebbe sentita più a suo agio, vestiti ampi e lunghi, uomini in smoking, gentilezze e corteggiamenti vari.
Il 2021 non faceva per lei, ormai gli amori e le relazioni via social le stavano stretti, per lei era importante lo sguardo di uomo, la timidezza, l’essere impacciati quando ci si guarda negli occhi, cose ormai totalmente sottovalutate alla nuova generazione. Un po’ ne soffriva perché si sentiva inadeguata a questi tipi di relazioni, Anna infatti, utilizzava i social solo per parlare con qualche amica, una volta quando era più piccola magari postava qualche stato d’animo, ma aveva imparato con il tempo che condividere certe emozioni con una così grande quantità di gente, a cui magari nemmeno importa, era controproducente, riceveva solo domande fredde e mai una parola di conforto. Aveva comunque perso l’abitudine di condividere ciò, e preferiva star li a guardare la vita degli altri, senza esporsi più di tanto, lei era un po’ così, introversa  e sensibile, tanto che per tirarle fuori una parola, dovevi conoscerla da un bel po’ di anni.

Anna si girò verso la lavatrice ed aprì l’oblò svogliatamente, quello che voleva fare era tornare a letto, ma le faccende di casa toccavano solo a lei, tolse tutti i vestiti umidi e li fece cadere sulla bacinella posta a terra, poi con non poca fatica riuscì ad aprire le grandi finestre della stanza da letto e a poggiare i vestiti sul tavolino accanto, non curante del suo pigiama in pizzo nero e dei capelli scombinati iniziò a stendere i vestiti uno alla volta.
   
 
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