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Autore: MagiaOscura    29/09/2021    1 recensioni
Rose Weasley è la primogenita di Ron Weasley e Hermione Granger. Già dalla tenera età presenta un carattere altruista, ma sapeva essere autoritaria quando serviva.
Il Signore Oscuro ormai è morto da 19 anni, ma sono sopravvissuti alcuni suoi sostenitori incrollabili, e purtroppo anche lei come i suoi amici e parenti avrà numerosi ostacoli da affrontare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Victorie Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Tutto lo stadio era a ferro e fuoco e molte persone chiamavano ad alta voce i propri figli, ma non mancavano sicuramente che purtroppo avevano perso la vita.
Rose aveva perso di vista i genitori tra un’esplosione e un’altra ed era rimasta sola insieme a Hugo, tenendolo per la mano.
 
“Rose, mi fa male la caviglia” si lamentò Hugo, zoppicando vistosamente.
 
La ragazzina si voltò verso il fratello, gli sollevò il pantalone e notò che l’aveva arrossata, ma si sforzava di non piangere.
 
“Ti porto sulle spalle, non puoi muoverti, dai...” disse Rose, chinandosi per aiutare il fratello a salirle sulle spalle.
 
Grazie, Rosie. Non peso?” disse Hugo alla sorella, che è sempre stata molto protettiva verso di lui.
 
“Ma no, figurati. Ho alzato cose ben più pesanti di un sorcio come te” disse Rose al fratellino. Quest’ultimo pesava invece, dopotutto lei era una ragazza senza troppi muscoli, ma decise di resistere fino a quando non avrebbe incontrato i genitori o qualcuno di fiducia.
 
Rose camminò per qualche metro, cercando di nascondere la fatica fino a quando non incontrò Teddy in preda al panico che guardava a destra e sinistra.
 
“Teddy!!!” urlò Rose per attirare la sua attenzione.
 
Il ragazzo si voltò con uno scatto verso di loro, correndo verso di loro.
 
“Rose, Hugo! Come state? Avete visto Victoire? Io l’ultima volta che l’ho vista era con i vostri genitori”
 
“Non sappiamo dove sono. Hugo si è fatto male a una gamba, non può muoversi. Cerchiamola insieme” disse Rose a Teddy, che accettò. La ragazza si ostinò di portare il fratello sulle spalle, rifiutando l’aiuto di Teddy e quindi la comitiva si impegnò a cercare le persone care. Il trio cercò con fatica di trovare qualcuno tra le macerie e il fumo, per quanto riuscissero.
 
“Teddy, chi sono? Li riconosci?” chiese Rose al ragazzo, che cambiò immediatamente espressione.
 
“Mangiamorte, quelli veri, Rosie. La squadra francese di Quidditch sterminata negli spogliatoi, molte persone del pubblico...una tragedia...scusatemi Rose e Hugo. Preferisco essere sincero. Siete abbastanza grandi dal capirlo” disse Teddy, preferendo evitare troppi giri di parole.
 
Qualche metro in lontanza Rose e Teddy riconobbero Scorpius e Antaresis e si diressero verso di loro a passo svelto.
 
“Scorpius, sto male...vattene, lasciami qui. Vi farò solo del male” disse Antaresis, con tono di supplica, quasi in lacrime.
 
“E allora io lo subirò con pazienza...Teddy! Finalmente...e hai loro dietro” disse Scorpius, notando Rose e Hugo dietro Teddy.
 
“Scusa il disturbo allora” disse la ragazzina con tono infastidito.
 
“E piantala di prenderla sempre sul personale. Vi ho visti e l’ho notato. E neanche siete messi tanto bene” disse Scorpius, notando Hugo sulle spalle della sorella e quest’ultima stanca morta dalla fatica.
“Perchè non l’aiuti a portare Hugo - disse Teddy, cercando di fargli fare anche amicizia in qualche modo e sperando che Rose fosse troppo stanca per mostrarsi orgogliosa - in due si va più veloci”
 
“Ehm...” provò a parlare Rose per rifiutare l’aiuto di Scorpius, ma fu interrotta da quest’ultimo.
 
“Per me va bene se loro vogliono, ma Antaresis si sente male. Portala tu” disse Scorpius.
 
Rose annuì in silenzio e si avvicinò alla ragazzina, notandola sudata e visibilmente malata.
 
“Gra...zie” disse Antaresis, cercando di rialzarsi.
 
Il gruppo, senza dire troppe parole, si muoveva alla cieca senza una destinazione, alla ricerca di una figura adulta.
 
“Dobbiamo trovare la mamma e il papà” disse Rose, guardando in ogni direzione.
 
“Guarda che non compariranno se guarderai alla cieca” disse Scorpius, sarcastico.
 
“Ah ah ah...divertente. Muoviamoci”
 
In giro si vedevano lampi e tuoni di maledizioni, luci verdi, grida disperate e impaurite. Rose, Hugo, Scorpius e Antaresis erano spaventatissimi, ma non potevano fermarsi: chissà chi avrebbero trovato. Per loro fortuna, riconobbero la sagoma di una donna che trasportava su una sedia a rotelle un anziano: era Cho Chang, la conoscente di Harry, Ron e Hermione.
 
“Signora Chang...si...gnora...” gridava Rose, correndo verso di lei, seguita da Scorpius e Hugo.
 
La donna si voltò verso il gruppo di ragazzi ed era visibilmente preoccupata anche lei.
 
“Non dovreste stare da soli...non sapete cosa sta succedendo. Seguitemi, siete in pericolo. Dove sono i vostri genitori?”
 
“Non sappiamo...nemmeno lui sa dove sono i suoi genitori. Ci aiuti, la prego”
 
Cho guardò il signor Diggory, che guardava spaventato in giro, non capendo cosa stesse succedendo, ma accettò di aiutare i ragazzi: non li avrebbe mai potuti lasciare da soli
 
“Ced...Cedric...figliolo. Do...ve sei?” disse il signor Diggory che sembrava in stato confusionale.
 
“Cedric tornerà tra poco...andiamo, coraggio! Siamo in pericolo”
 
Rose si domandò chi fosse questo Cedric: il suo essere curiosa era uno dei motivi per il quale veniva rimproverata da Hermione. Ma giunse alla conclusione che l’anziano stesse delirando e poi aveva fretta di mettersi al sicuro visto che era tremendamente spaventata.
 
“De..lphi...dove sta?”
 
“Già è vero...dove sono? Dobbiamo trovarli. Dove li hai visti?” chiese Rose a Scorpius, che sembrava tuttavia tranquillissimo. Alla ragazza in questo momento importava poco del loro passato turbolento: poteva essere morta.
 
“Se la caverà” disse Scorpius.
 
“Se la caverà??? Ascolta, qui volano maledizioni su maledizioni, come caspita fai ad essere così tranquillo???” sbottò Rose contro il ragazzo, che non si scompose per nulla.
 
“Si, esatto. La conosco bene, e anche tu...se ricordi bene”
 
“Rose provò a ribattere ma fu interrotta da Cho, che fece cenno ai ragazzi di seguirla, dato che aveva trovato un posto dove c’era una cospiqua presenza di auror. Ma prima che Cho riuscisse ad afferrare la carrozzina del signor Diggory, fu schiantata al suolo da un potente schiantesimo e dall’ombra comparv un trio di mangiamorte.
 
“Bene bene, ottimo lavoro, Greyback. Avrai come premio i ragazzini. So che ti piacciono molto”
 
“Oh si, moltissimo, Travers. Vedo che mi conosci bene - rispose Greyback al mangiamorte brizzolato chiamato Travers - e una del trio già la conosco” disse il lupo mannaro, leccandosi le labbra con fare disgustoso.
 
“Non la toccare, o dovrai passare sul mio corpo” disse Scorpius estraendo la bacchetta, anche se era visibilmente spaventato.
 
“E il biondino deve essere il rampollo di Casa Malfoy, come è caduta in basso quella famiglia. Bleah...” disse il terzo mangiamorte chiamato Rowle.
 
Rose si scagliò contro Travers, non avendo la bacchetta con sè ma fu spinta violentemente a terra dal mangiamorte.
 
“ROSE!!!” urlò Hugo, guardando la sorella che giaceva a terra, ma ancora in sè.
 
“Oh guardate, anche un quarto marmocchio. Oggi farò un pasto sostanzioso...da chi cominciamo, Travers? Dal vecchio?” chiese Greyback al compagno, che guardò il signor Diggory sprezzante per poi dirigersi verso Cho.
 
“No, cominciamo da lei...è da tempo che io e Rowle non usiamo la Maledizione Cruciatus su qualcuno”
 
Cho provò a rialzarsi in piedi, ma al massimo riuscì a guardare negli occhi Travers, Rowle e Greyback.
 
“Avada Kedavra”
 
Prima che Rowle riuscisse a cominciare di torturare Cho, fu colpito alla schiena da un lampo di luce verde e cadde a terra, morto.
 
“Ma che...Rowle! Svelati! Codard...”
 
“Avada Kedavra”
 
Anche Travers cadde al suolo morto, con il solo Greyback che adesso era davvero spaventato, mentre Rose, Cho, Scorpius e Antareris guardavano pietrificati dalla paura.
Dall’oscurità emerse un trio mascherato: un uomo abbastanza alto, una donna e una ragazzina dell’età di Rose.
L’uomo, guardando Scorpius e Antaresis, si mise un dito alla bocca, facendo capire di dover tacere.
 
“Chi sie...te? Cosa ci fate? Siete mangiamorte? Identificatevi altrimenti vi sbranerò lasciando solo le ossa. Sapete...amo molto la carne giova...” ma prima che il lupo mannaro riuscisse a terminare la frase, fu colpito alla bocca col manico di un bastone a forma di testa di serpente. Greyback cadde a terra urlando e sputando i denti frauntumati e prima che riuscisse a rialzarsi, la donna mascherata gli schiacciò il cranio con il tacco del suo stivale.
 
“Un’altra parola e ti trafiggo il cranio, sudicia bestia.” disse la donna, con la voce modificata da qualche incantesimo per renderla irriconoscibile.
 
“Petrificus Totalus” esclamò l’uomo mascherato, immobilizzando Greyback, per poi sollevarlo in aria con il Levicorpus
 
“Li...li...so...no mo...rti?” balbettò Rose, guardando Travers e Rowle immobili.
 
L’uomo mascherato annuì, ma non sembrava intenzionato a farle male, così come la donna e la ragazzina mascherate, che li fissavano. Cho, nonostante tutto si frappose tra loro, non sapendo cosa aspettarsi. Solo Scorpius sembrava tranquillo e Antaresis, che non stava per nulla bene. Il signor Diggory invece era in uno stato di assenza e non capiva dove si trovava.
 
Il trio mascherato, dopo aver fissato senza parlare Rose, Cho, Scorpius e Antaresis in silenzio, si smaterializzò, portando con sè Greyback.
 
“Su, coraggio. L’abbiamo scampata bella grossa ma ora dobbiamo allontanarci. Veloci” disse Cho, spronando i ragazzi ad essere più veloci.
 
“Rose, Scorpius, Hugo! Ma cosa ci fate quì?”
 
I ragazzi riconobbero in quella voce Teddy Lupin ed era con Victoire, armato di bacchetta. Cho istintivamente puntò contro di loro la bacchetta, ma fu calmata immediatamente da Rose.
 
“Non si preoccupi, sono dei nostri. Lei è nostra cugina”
 
“Non abbiamo tempo per presentarci. Datevi la mano e poi qualcuno la dia a me: ci smaterializziamo” disse Teddy.
 
“Teddy - disse Rose, con il tono di voce leggermente intimorito - è illegale. Ci sono minorenni qui”
 
“Chi se ne importa se è illegale. Qui rischiate di venire uccisi. Tranquilla, mi assumerò ogni colpa con tua madre. Veloci!”
 
Cho, anche se dubbiosa, prese per una mano il signor Diggory e così fecero tutti. Preferivano decisamente salvarsi.
 
“Al mio tre: uno, due, tre” e il gruppo sparì.
 
 
 
 
I ragazzi, Cho e il signor Diggory erano al sicuro, ma stesso discorso non si poteva dire di Harry, Ron, Hermione e Ginny. Vagavano tra le macerie dello stadio alla ricerca dei ragazzi, inutilmente.
 
“Harry, Ron...e se...” provò a parlare Hermione, che fu zittita da Ron che le mise la mano sulla bocca.
 
“No, non dirlo nemmeno per sogno. Vedrai che li troveremo, sani e salvi”
“Si, ma nemmeno girare a vuoto ci aiuterà. Accidenti a quei mangiamorte, proprio non ci vogliono lasciare in pace...”
 
“Eh no, fino a quando respireranno i sangue marcio come te, non avremo pace”
 
Era un trio di uomini trasandati, con capelli e barba bianchi e con lo sguardo colmo di disprezzo; Dolohov, Mulciber e Avery.
 
“Stesso discorso vale per noi: Expelliarmus!” urlò Harry, estraendo la bacchetta e puntandola contro Avery, mancandolo.
 
“Avada Kedavra!” urlò Mulciber, mancando per poco Ginny, che fu spinta a terra da Ron, il quale fu trascinato da una corda che fu evocata dalla bacchetta di Mulciber.
 
“RON! NO, LASCIALO!” urlò Hermione, maledicendosi per non aver portato con sè la bacchetta e non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
 
“Bene bene, i cattivi sono in vantaggio - disse Dolohov, ridendo di gusto - allora Potter, avrai il coraggio di attaccarmi adesso?”
 
A Harry batteva il cuore in modo esagerato e pensava che a momenti gli sarebbe scoppiato.
 
“Ha...rry, schian-tali! N...on pensare a...me” disse Ron, con quel poco di fiato che gli rimaneva.
 
“Commovente il tuo spirito di sacrificio, Weasley. Ma Potter non farà nulla, e poi solo lui è armato di bacchetta, mentre le vostre dolci metà no. Quindi...il tuo sacrificio sarebbe va...”
 
Ma Mulciber non riuscì a finire la frase che fu schiantato alle spalle, con Ron che fu liberato dalla stretta corda.
 
“Ora siamo in quattro armati, e poi non saranno mai soli”
 
“Teddy, Victoire! Ma che ci fate qui? Vi ho ordinato di andarvene...”
 
“Certo, zio Harry. E se ti avessi ascoltato oggi sareste morti. Non sono una bambina e voglio fare l’auror” sbottò Victoire contro Harry.
 
Quest’ultimo è sempre stato fin troppo protettivo verso Victoire, che fin da piccola voleva seguire le sue orme e sostituirlo alla guida del Dipartimento degli Auror. Persino Bill e Fleur erano più favorevoli di lui. A volte si sentiva persino in colpa di voler scoraggiare i suoi sogni.
 
“Se avete finito queste discussioni familiari...Crucio!” urlò Avery, puntando la bacchetta contro Victoire, che schivò in modo efficace la maledizione del mangiamorte.
 
“Stupeficium!!” urlò Teddy, colpendo in pieno petto Avery, che cadde svenuto.
 
Dolohov fulminò con uno sguardo colmo d’odio Teddy, Victoire , Ron, Harry, Hermione e Ginny e decise di scappare, senza preoccuparsi minimamente dei propri compagni svenuti.
 
“Petrificus Totalum” disse Victoire, pietrificando Dolohov che cadde come un tronco di legno.
 
I ragazzi, con l’aiuto di Harry e Ron, neutralizzarono e immobilizzarono i mangiamorte per consegnarli agli Auror, che sicuramente erano vicini.
“Ascolta, Teddy! Rose, Al...”
 
“Tranquilla, zia Hermione - disse Victoire, avvicinandosi alla donna - sono al sicuro. Adesso vi porto da loro. Ci siamo smaterializ...”
 
“Ma è illegale!” sbottò Hermione, con tono di voce contrariato
 
“Hermione, e chi se ne importa! Ti ha appena detto che i nostri figli sono sani e salvi e tu pensi alla legge?” ribattè Ron, che mai condivideva il vigore di Hermione nel rispettare le leggi.
 
Teddy prese la mano di Victoire e tese la sua a Harry e quest’ultimo chiese agli altri di tenersi per la mano.
 
“Stiamo per andare - disse la ragazza, pronta a smaterializzarsi - tre, due u...”
 
“Ma dove!?” chiese Ron, anche se era tardi ormai.
 
“Uno!!”
 
 

 
   
 
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