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Autore: NPC_Stories    03/10/2021    1 recensioni
Inktober 2021 con la lista ufficiale, come sempre troverete storie dei miei personaggi originali nel mondo di Forgotten Realms.
Dovrebbero essere storie brevi (altrimenti come faccio a pubblicarne una al giorno?), ma chissà se ci riuscirò...
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Genere: fantasy
Note: questo personaggio compare nell'arco finale di Jolly Adventures e ricompare qualche anno dopo al timone di una nave nella storia Cruel.


3. Vessel


1316 DR, Lago dei Vapori

Non ghiacciava mai, il Lago dei Vapori. Forse perché in quella regione meridionale non faceva mai così tanto freddo. Eppure, la notte in cui si risvegliò nella baia nascosta, Korum aveva freddo.
Non era una sensazione naturale; non era dovuta all'acqua sulfurea che, con il salire della marea, era arrivata a lambirgli le gambe. Era come un freddo che veniva da dentro. Era quasi come il freddo della morte.
Korum questo lo sapeva. Sapeva che era morto, e che poi era tornato indietro. Ma prima di questo non ricordava nulla.
Qual era il suo nome? Perso. Forse era qualcosa a cui aveva rinunciato per cominciare una nuova vita. Forse era stato un sacrificio da pagare, la propria identità, come se fosse una metafora della propria individualità.
Se non hai un nome, se non sei nessuno, non puoi neanche desiderare, giusto?
L'omone non sapeva quali sentimenti avessero mosso i suoi passi, quali ambizioni lo avessero traghettato attraverso la vita fino alla sua prematura morte. L'unica cosa che sapeva era che la sua vita era stata sprecata all'insegna della distruzione, non era riuscito a costruire mai nulla di buono, era stato capace solo di uccidere.
Non ho potuto, o non ho voluto?
Questa era la domanda con cui si era risvegliato. Rimbalzava nella sua mente come se non ci fosse nient'altro ad occuparla, e in effetti era così. Niente ricordi, niente decisioni, niente pensieri, solo una lavagna nera completamente da scrivere.

Era questa la domanda che aveva salvato la sua anima dal tormento eterno. Un istante prima di essere condannato per le sue azioni passate, lo spirito di Korum Barehead aveva messo da parte il rancore in cui aveva vissuto tutta la sua vita e si era chiesto, per la prima volta: Non ero in grado di fare nulla di buono, oppure ho scelto di non provarci?
E insieme a quel pensiero ne erano arrivati altri: Avrei potuto vivere una vita diversa? Perché non ne ho avuto la forza? Avrei potuto cercare la felicità anziché trascinare altre persone nella mia stessa miseria?
E forse è troppo poco per parlare di pentimento, perché il vero pentimento sarebbe stato ricompensato dalla grazia. Si trattava più che altro di un'incertezza, un rimpianto. Il desiderio, forse, di poter tornare indietro e fare le cose diversamente.
E indietro, Korum Barehead, ci era tornato davvero, ma senza memorie della sua vita da pirata.
Ormai perfino la domanda non gli serviva più, non aveva più senso, e lui la stava dimenticando: se non ricordava i dettagli della sua vita passata, non poteva nemmeno chiedersi perché non avesse vissuto diversamente. Non poteva ricordare il dolore di essere stato abbandonato in fasce perché figlio di un orco, di essere stato cresciuto alla stregua di uno schiavo. Non poteva ricordare gli sguardi di disprezzo degli umani della regione, né il suo desiderio di uccidere chiunque osasse fissarlo un secondo di troppo.
Sapeva solo che qualcosa era andato storto, qualcosa lo aveva deviato verso una strada distruttiva, forse un problema dentro di lui o forse un problema esterno a lui… ma lui aveva fatto delle scelte e quella rimaneva una sua responsabilità.
Korum alzo una mano e si tastò la fronte, la testa calva, la pelle secca ma fin troppo liscia, finché non trovò le due escrescenze ossee che spuntavano dal suo capo: due grosse corna, come quelle che la gente immaginava sui diavoli.
Forse aveva sbirciato, come oltre una porta socchiusa, che cos'era l'Inferno. O l'Abisso? A quale di questi tormenti eterni sarebbe stato condannato?
Chi si era preso la briga di rimandarlo nel mondo, con un aspetto raccapricciante che avrebbe fatto capire a chiunque, immediatamente, che lui era un'anima dannata? Perché lo avevano fatto?
L'uomo che un tempo si era fatto chiamare Korum Barehead, uno dei tanti pirati che avevano infestato il Lago dei Vapori, rimase a fissare il cielo stellato sopra quella baia nascosta, per buona parte della notte. Aveva la sensazione di stare sprecando il suo tempo ma non sapeva che cosa fare, non aveva un piano, non aveva nemmeno uno scopo.
Una parte di lui avrebbe voluto che quella seconda chance fosse davvero una seconda vita, avrebbe voluto ricominciare da capo. Un'altra parte di lui non sentiva di averne il diritto, finché non avesse rimesso a posto ciò che aveva distrutto, o almeno finché non avesse fatto abbastanza da controbilanciare le sue passate azioni.
Era un compito che gli appariva tanto più immenso quanto più si rendeva conto di non ricordare ciò che aveva fatto. Si può fuggire da un nemico invisibile? Si può combattere un nemico invisibile? Questo era il passato se stesso: un nemico invisibile. Qualcuno che si era sottratto allo scontro, codardamente. Di certo però il vecchio se stesso non poteva coesistere con quello attuale, quindi quel confronto era destinato ad essere impossibile.
Nessuno può mai essere all'altezza dei morti. Le loro azioni non possono essere superate, annullate, confrontate con nulla.
"Bella merda" sospirò il mezzorco tornato dall'Aldilà. Non sapeva cosa fare, ma non poteva starsene lì seduto in eterno.
Lasciò vagare lo sguardo sul mare interno che sussurrava la sua nenia nella notte. Il suono delle onde gli era così familiare. Doveva aver vissuto vicino all'acqua, o sull'acqua. Era stato un marinaio? Un pirata? Non lo ricordava, ma l'idea sembrava plausibile.
L'omone dall'aspetto terrificante si alzò in piedi, lento ma inesorabile. Aveva preso una decisione. Non aveva un nome, non aveva un piano, non aveva desideri, ma aveva uno scopo generico e un'idea per cominciare: gli serviva un vascello.

   
 
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