Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Melanto    03/10/2021    5 recensioni
Oh, be', come si dice: all the good things come to an end. E anche la vita alla fine chiude baracca.
Ma, ehi, mica detto che tutto finisca davvero! Quindi, eccoci qui, a sbiriciare l'afterlife dei nostri beniamini: perché con tutte le volte che li abbiamo fatti fuori, sarebbe anche il caso di vedere come se la passano XDDD
Non aspettatevi niente di serio, non lo sarà. You can call it "BAKA" XD
Raccolta per il Writober. Non credo che riuscirò ad aggiornare ogni giorno, ma ci si prova.
Intanto prendiamola com'è e diamo un'occhiata...
...perché chi muore si rivede.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Captain Tsubasa... of the dead.

Storia scritta per il Writober di Fanwriter.it: prompt 3 // Cotone

 

 

 

 

3. Prompt "Cotone" || Giochi innocenti per spiritelli deficienti! || Quartetto Otomo

 

 

 

 

«Eccola, eccola! Che ne dici, Hanji?»

«No, questa non va bene. È troppo stretta?»

«Mh, hai ragione…»

«La vecchia! La vecchia! Guarda che cappello!»

«Ma no, povera nonnina! Ha anche il bastone, non vedete? Siete degli aridi.»

«Oh, se continuate a fare tutto questo casino vi sgameranno, io ve lo dico.»

«Non rompere, Kishida, chi vuoi che ci veda?»

«Tua moglie, forse? Lo dico per la vostra incolumità, Nakayama.»

«Non che abbia tutti i torti…»

«Ma piantala, Nishio! Sono da Yukari, dovevano fare delle cose dall’altra parte del cimitero, stai tranquillo che non passeranno di qui e… Oh! Hanji! Quella!»

«Quella è perfetta! Lasciate fare a me!»

Appostati come falchi presso il cancello principale del cimitero di Nankatsu, a guardare la gente che passava di fretta verso le proprie destinazioni, Urabe allargò le braccia per richiedere spazio. Sputazzò sui singoli palmi e poi li sfregò insieme con uno schiocco secco.

«Pronti?» disse ai compagni della vecchia Otomo – a meno del giovane Shun Nitta, piccolo osso duro attaccato alla sua novantina come ne avesse ancora ottanta! – e puntò le dita verso la ragazza che stava sopraggiungendo a passo spedito, schiena dritta e testa alta. Aveva il cellulare all’orecchio e parlava con sicurezza con chiunque si trovasse all’altro capo. Hanji aspettò che fosse a portata di tiro e poi schioccò le dita.

Una folata di vento mulinò sotto la gonna in cotone e svasata che la ragazza stava indossando, e gliela sollevò all’improvviso. La giovane emise un urletto, si barcamenò tra il cellulare, la gonna e la cartelletta con gli appunti sotto al braccio. Con gli occhi si guardava attorno a cercare da dove venisse quel vento bizzoso quando erano nel pieno di una calmissima giornata di primavera inoltrata.

Dall’altra parte delle sbarre, i carcerati a morte ridevano senza un minimo di ritegno.

Avevano passato metà mattinata a sollevare gonne, far volare cappellini, spettinare riporti, disperdere fogli, e sembravano non averne ancora abbastanza.

«Che forza!»

«Grande, Capitano!»

«Siete senza speranza,» sospirò Takeshi scuotendo il capo e sorridendo più della regressione all’infanzia dei suoi ex-compagni di scuola che altro.

«Non essere pesante. È uno scherzetto innocente, ci facciamo due risate. Che male c’è?» Nakayama sbuffò. «Non possiamo nemmeno uscire di qui se non durante l’Obon. Almeno troviamo come passare il tempo.»

«E poi davate a Ishizaki della faccia da scimmia.»

«E secondo te questo giochetto da chi l’avrei imparato?» chiosò Urabe con una alzata di spalle.

Takeshi sospirò ancora. «Dovevo immaginarlo.»

«Hanji Urabe e soci!» tuonò d’un tratto una voce femminile comparsa all’improvviso da dietro una delle primissime haka del cimitero, e che fece gelare i molesti tre membri della vecchia Otomo. «State ancora dando fastidio ai poveri passanti con i vostri giochi innocenti da spiritelli deficienti?»

«No, tesoro!» masticò Hanji col capo infossato tra le spalle e i denti stretti.

«Non ti credo neanche un po’. Via! Filate a dare calci al pallone, invece!»

«Uffa, Sachiko, non mi va! Ci ho giocato una vita intera, non merito di cambiare hobby, adesso?»

«Se per cambiare intendi “rompere le palle al prossimo” allora la risposta è no! E ora muovetevi o vengo a prendervi con la scopa!»

Mogi mogi, Nakayama, Urabe e Nishio si allontanarono dal cancello con chiaro disappunto, sotto lo sguardo di un divertito Kishida.

«Io ve lo avevo detto,» aggiunse quando gli passarono accanto e si beccò delle occhiatacce di risposta che lo fecero sghignazzare più forte. Però non li seguì subito, ma si prese qualche momento per osservare la vita che scorreva dall’altra parte dell’inferriata, in attesa che chi fosse ancora libero di entrare e uscire da quei cancelli venisse a trovarlo.

E nel pensarci, sorrise.

 

 

 


 

 

Note Finali: XDDDD l'Otomo è composta da PERSONACCE!!! XDDD ovviamente, da chi avrebbe mai potuto imparare, Hanji, un simile trucchetto scemo?! Ma da uno più scemo di lui, minimo! XDDD

E visto che hanno tanto tempo libero, ecco che devono cercare di impiegarlo con una certa... fantasia XDDD

Essere fantasmi ed essere dispettosi è un connubio quasi ovvio! XD

Ma per fortuna c'è chi li rimette in riga XD

E invece, il nostro Takeshino sempre più posato e serioso? Chissà chi aspetta... <3

 

Stay tuned for the next! <3

 

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Melanto