I Malandrini si trovavano tutti sulla riva del lago.
Era aprile, ma la temperatura era stranamente e piacevolmente mite e loro, come molti altri studenti ne avevano approfittato.
 
James aveva un libro aperto sulle gambe ma era sdraiato sul prato, al sole, e fissava il cielo con aria trasognata; Peter era accanto a lui, intento a ripassare Incantesimi succhiando pensieroso una piuma di zucchero; Remus era appoggiato ad uno degli alberi e leggeva interessato il libro di Trasfigurazione, mentre accarezzava distrattamente i capelli di Sirius, steso sull’erba con la testa appoggiata alla gamba del licantropo.
Proprio mentre stava cercando di memorizzare un passaggio fondamentale sui Metamorphomagus, sentì il peso della testa venire meno e il moro esclamare: “Ragazzi, guardate cosa ho trovato!”
 
Gli altri tre voltarono lo sguardo verso Sirius e si concentrarono su quello che aveva in mano.
James lo guardò perplesso, tirandosi su gli occhiali che gli stavano scivolando sul naso.
 
“Pad, io ti voglio bene. Ma tutto questo entusiasmo per un filo d’erba lo trovo un tantino eccessivo.
Stavo facendo un bellissimo sogno ad occhi aperti su me e la Evans, accidenti a te.”
 
“Filo d’erba?” Ribatté il moro guardandolo storto.
“Questo è un quadrifoglio, caro il mio Prongs, sai cosa significa? Tanta, tantissima fortuna!”
 
James e Peter lo guardarono per qualche secondo con sguardo accondiscendente per poi annuire e tornare a fare quello che stavano facendo prima.
 
Remus, che fino a quel momento era stato in silenzio, si lasciò scappare una risatina e poi tornò a concentrarsi sul suo testo, scuotendo la testa divertito.
All’improvviso vide pararsi davanti a lui la mano tesa di Sirius, con il quadrifoglio in bella vista stretto fra il pollice e l’indice del suo compagno.
 
“Tieni, Moony, è tutto per te.”
Remus alzò lo sguardo sugli occhi grigi di Sirius.
“Per me?”
L’altro annuì e gli sorrise.
“Ti do un po’ della mia fortuna, io non ne ho poi così bisogno.”
“Ah, no? Ti ritieni già così tanto fortunato?”
“Certamente.” disse, estremamente serio “Ho te.”
 
Remus lo guardò per qualche secondo, inebetito – sapeva di assumere questa espressione ogni volta che il suo ragazzo gli diceva cose di questo tipo – per poi sorridere e prendere il quadrifoglio dalle mani del moro.
Sirius rispose al suo sorriso, gli diede un leggero bacio sulla guancia e si rimise nella posizione di prima, per farsi accarezzare nuovamente i capelli.

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Pochi anni dopo, mentre preparava i suoi pochi bagagli e si apprestava a cambiare nuovamente abitazione, a Remus capitò in mano il suo vecchio libro di trasfigurazione del settimo anno.
Lo stava per mettere nel baule quando gli sfuggì di mano e, cadendo, si aprì sulla pagina dove aveva riposto anni prima quel quadrifoglio.
“Non hai portato tutta questa fortuna…”
Con mani tremanti lo sollevò tenendolo per il gambo, ma, quando passò un dito sui petali, questi si sgretolarono sotto il suo tocco.
Sorrise amaramente e buttò i resti, pensando che la sua vita era esattamente come quel quadrifoglio.
Andata completamente in pezzi.
 
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Storia scritta per il Writober 2021
Lista Pumpink
Parola chiave: Quadrifoglio
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