Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: VigilanzaCostante    06/10/2021    3 recensioni
C'è stato un tempo in cui, nonostante la guerra, il sole era alto nel cielo. Illuminava pallido la distesa d'erba dietro Hogwarts, e dava una parvenza di serenità. C'è stato un tempo in cui James, Sirius, Remus e Peter si sono permessi di essere felici. Di credere a un futuro migliore. Di amare senza freni. Prima che calasse il sole.
1. Prompt: quadrifoglio.
2. Remus/Sirius, prompt: amanti.
3. Prompt: cuscino. Accenni James/Lily, Remus/Sirius
4. James/Lily, one-sided Severus/Lily. Prompt: abbraccio
5. Durante un compito di Trasfigurazione. Prompt: risposta.
6. James e Regulus nella Foresta Proibita. Prompt: mela.
7. Canzone finale, tramonto in macchina. Prompt: gridare.
Raccolta disomogenea sulla Hogwarts degli anni '70| Questa raccolta partecipa al #writober.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa raccolta partecipa al #writober
James, Sirius, Remus e Peter in dormitorio. Settimo anno. Accenni Remus/Sirius e James/Lily | OS 

 Sa di rivoluzione
 

 
 
#cuscino







È domenica sera e nel dormitorio del settimo anno di Grifondoro volano piume. Non si sa chi ha iniziato cosa, ma si sono ritrovati a lanciarsi i quattro cuscini uno addosso all’altro. Hanno diciassette anni, potrebbero star ripassando per i M.A.G.O., o bevendo a un festino illegale alla Testa di porco, invece soffocano risate sotto le lenzuola, come fossero bambini a un campeggio.
 
Sfiorano a malapena la maggior età, possono ancora essere considerati ragazzini. Ma si smette di misurare il tempo in anni quando si ha i secondi contati.

«Facciamo un gioco» James lo dice mentre è in piedi sul letto, e quando inizia a parlare con uno dei cuscini in mano – quello più integro – gli altri tre per un attimo ammutoliscono e tendono le orecchie. Un gioco?
«Conosco un incantesimo che si utilizza nei centri estivi per giovani maghi, ho fatto da animatore qualche estate fa» spiega con il petto un po’ all’infuori e la sua solita aria da leader. «Il cuscino diventa come incandescente finchè non lo si lancia a qualcun altro dicendo una cosa che si sente e si vuole comunicare. Ma attenzione, non si può mentire, il gioco lo sa».
Peter ridacchia, instupidito. Pensa che James stia scherzando, lui scherza sempre.
«Cavolo, Ramoso, quella Evans t’ha fatto proprio bene» esclama colpito Remus. Pensa che, se fosse professore, farebbe un gioco del genere per mantenere unita la classe.
«Con i mocciosi funziona» risponde James, alzando le spalle.

Si distaccano dall’insieme ‘mocciosi’, perché credono di non esserlo più. Si sentono grandi, adulti, maturi, perché la guerra che incombe fuori da Hogwarts lo esige, lo pretende.

«Inizio io» e, dopo aver applicato l’incantesimo, il tessuto sotto le sue dita inizia a scottare.
Lo lancia a Peter: «Ho il terrore che tu possa trasformarti in topo qua dentro e rosicchiare tutto».
La prima confessione è fatta di risate concitate, per alleggerire la tensione del momento. Peter riceve il cuscino e continua a ridere, quasi dimenticandosi dell’effetto dell’incantesimo.
«Sirius» e glielo lancia. «A volte sono stato invidioso di te e James».
Sirius, ma anche gli altri, sembrano colpiti da quella confessione. Lo sanno, lo hanno sempre saputo, perché peccano di fin troppa arroganza. Ma il piccoletto non si è mai sbilanciato e, ossequioso, ha dimostrato il bene che prova in modo diverso dal comunicare.
«Beh, Pet, come biasimarti?» è retorica la domanda, scontata l’ironia. Sirius gli sorride bonario.

Perché forse, a diciassette anni, anche senza la guerra alle porte, bambino non lo sei più. Puoi essere consapevole abbastanza da capire i tuoi spigoli e smussarli. Non sempre però riesci a non farli collidere con quelli degli altri.

 Ora Sirius lo lancia a James, e a trattenere il fiato sono in tre. Il primo, perché assapora sulla punta della sua lingua quello che sta per dire. Il secondo, perché tende le orecchie pronto ad accogliere quelle parole. Il terzo – che poi è Remus – trattiene il fiato perchè il suo cuore pulsante, in quel momento, scotta più del cuscino, più della verità.
«Remus e io abbiamo una storia».
«Lo sapevo!» urla James, saltando di nuovo sul letto. Non dà neanche il tempo ai due amici di comprendere ciò che sta facendo, e corre ad abbracciarli. Per un attimo è solo confusione, gioie, risate.
«Io non lo sapevo!» dice, quasi offeso, Peter.
«Questo, Peter, è perché sei un po’ tonto. Ma ti vogliamo bene così» James lo rassicura scompigliandogli i capelli. Lo mangia in testa, in altezza, e questo fa ancora di più l’effetto da renna e topolino.
«Potrei scommettere cento galeoni che ad avertelo fatto capire è stata la Evans» rimbecca Sirius, con il mento alzato all’insù e finta superiorità nello sguardo. Ma sta ridendo.
«Oh la mia Evans, la mia croce e la mia salvezza» sospira, mentre con sguardo innamorato appoggia la testa sui capelli biondastri di Peter.
«Mollami, James!» Minus si svincola, ma anche lui come gli altri sta sorridendo. Ride sempre, quando James scherza.
«E lancia quel cuscino, che sta per mandare a fuoco tutto il letto a baldacchino» suggerisce sapientemente Remus.
Si fa improvvisamente serio, con il cuscino in mano rispettando il suo turno, e lo lancia al suo amico.
«Lunastorta, quando usciamo da questo posto voglio iniziare a far parte dell’Ordine della Fenice. Non siete obbligati a venire con me, nessuno di voi, ma voglio davvero farlo» è serio, livido in volto. Ci si chiede quasi se abbia artificiato quell’impalcatura proprio per avere la scusa di fare questo annuncio.
«Io sono con te, Ramoso, di cosa dubiti?» Sirius, fino ad allora mollemente seduto sul suo letto, scatta in avanti e si avvicina all’amico. «Dobbiamo farla vedere a quei viscidi Mangiamorte, per prima alla mia merdosa famiglia». Gli brillano gli occhi, dalla furia, dalla voglia.
Remus annuisce. «Ci ho pensato anche io, ma credevo che l’essere un lupo mannaro potesse essere un problema. Poi ho parlato con Silente e, e forse potrebbe essere una risorsa».
«Tu hai fatto cosa?» Sirius ha la bocca leggermente aperta dallo shock, e anche gli altri due sembrano abbastanza sconvolti. «Perché non ce ne hai parlato?».
Remus alza le spalle, ma non dice quello che vorrebbe dire. Dato che già sono un mostro, tanto vale che io sia anche un’arma.
L’unico a non aver detto niente è Peter, gli altri si voltano a guardarlo ma non gli chiedono di dire niente. Sanno che Peter ha paura. Ma tutti ce l’hanno. E d’altra parte, Peter Minus ha sempre paura di tutto, poi alla fine li segue sempre.
Cercano di stemperare la tensione cambiando argomento, ma nell’aria tesa si sente quella promessa concitata. Sa di rivoluzione.
 
Ma che guerra è, una che ha bisogno di bambini tra le sue fila?



 
"Cuscino" è un prompt all'apparenza innocuo, che mi ha fatto però pensare a quando andavo in campeggio con la parrocchia, e facevamo questo gioco. Avevamo 13 anni e la portata delle confessioni era "Ho paura che al liceo ci perderemo" oppure "Mi sei sempre piaciuto". Qua, i malandrini, di anni ne hanno 17, ma pesano molto di più con la consapevolezza che sta per esserci una guerra. Ma sono ancora bambini, ragazzini. 
Spero di essere stata in grado di trasmettere quello che volevo trasmettere. Ho un po' rinunciato allo stile più "trascinante" degli scorsi capitoli, per concentrarmi sul significato intrinseco. 
Un bacio!
Mati

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: VigilanzaCostante