X yuukimy:
Usa pure Andrea nella tua fiction, con la mia benedizione! *______*
Capitolo sedici.
Quello doveva essere uno di quei sogni dove lo sai
che sogni.
Sua madre non poteva essere lì, era troppo bello per essere
vero e Neville aveva il terrore di svegliarsi da un momento all’altro.
Si sedette accanto ad Alice e tremò quando la donna gli appoggiò una mano su
una guancia, era così calda, come l’aveva sempre immaginata. Da
piccolo, molte volte si era arrampicato sul letto di suo madre, si era
accucciato accanto a lei e aveva ascoltato il suo cuore battere a rilento, ma
non era riuscito mai a scaldarsi. Il suo corpo di sua madre aveva sempre
prodotto freddo.Per
via del coma e delle Crucio gli aveva spiegato la
nonna e lui ancora una volta si era trovato a maledire i coniugi Lastrange per avergli portato via mamma e papà –Quanto sei
bello.- sussurrò Alice e lui sollevò lo sguardo verso il suo viso, scosse la
testa e lei gli sorrise –Non ti credi bello?- gli
chiese -Sbagli… lo spinse verso di sé e lo strinse forte fra le sue braccia, cullandolo
come quando era piccolo, mentre Augusta
alzava lo sguardo al soffitto e ringraziava il cielo con una mano sul petto-
Sei bellissimo piccolo mio.-
Ci fu
un momento di silenzio mentre mamma e figlio si riabbracciavano dopo tredici
anni, poi l’urgenza del momento prese il sopravvento e James
si avvicinò al divano dove i due erano seduti -Aly
come sei scappata?- chiese .
Alice
sollevò il viso dalla spalla di Neville e portò lo sguardo verso James che la guardava in attesa di
una risposta –Ho strangolato Amycus Carrow con la cinta del
pigiama. Almeno credo di averlo fatto…Non sono stata a
controllare.- vide l’espressione dell’amico farsi stupefatta e sorrise alla sua
bocca spalancata -Andiamo…- ridacchiò- Lo sai che questo non il mio peggio.-
Ed era vero. James si grattò la
testa con una sghignazzata, molti anni prima aveva imparato
che non era saggio inquietare quella donna, perché non si sapeva mai come
poteva reagire. L’aiutò ad alzarsi e quasi a braccia la portò nella camera dove
Frank contava le crepe del soffitto. I due coniugi si
guardarono per un lungo momento, poi l’uomo abbozzò un
sorriso.
-Quanti
ne hai fatti fuori?-
-Uno
o almeno credo…-
Risero forte, grazie al Cielo
non era mai stati tipi da farsi prendere dallo sconforto- Ti toglierò quel
marchio amore mio.- disse Alice e Frank annuì –Te lo
giuro.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Posso?-
Andrea sollevò lo sguardo dal libro che stava
sfogliando e trovò Sirius che la indicava all'altezza
del ventre. Per un secondo lo fissò perplessa prima di realizzare
che cosa voleva con quel dito puntato alla sua pancia- Oh...- sobbalzò guardandosi
attorno- Se proprio devi.- Spostò il tomo che teneva in grembo e senza
tradire la minima apprensione, fece segno all’animagus
di accomodarsi pure.
Sirius si lasciò sfuggire un
sorriso mentre si sdraiava sul divano e le poggiava la testa sulle ginocchia.
Sospirò soddisfatto mentre incrociava le
braccia al petto -Sul mio letto c’è Neville.- disse a
titolo di spiegazione.
-Capisco.-
-E
non volevo sfrattarti dal divano.-
-Molto
gentile.-
Era
strano provare a dormire dopo tutto quello che era
successo, ma Sirius sentiva che se non provava a
chiudere gli occhi per almeno un ora sarebbe scoppiato come una bomba. Si accoccolò
contro le gambe della ragazza e chiuse gli occhi – Non hai sonno tu?-
-No,
grazie.-
Sirius
rilasciò tutta l’aria che aveva nei polmoni di colpo, mentre Andrea tornava
alla lettura del suo libro, schiaffeggiando ogni pagina e tremando leggermente.
Era in pieno comportamento passivo aggressivo, il mago sollevò lo sguardo verso
di lei e in un secondo decise che era arrivato il momento di prendere la
situazione in mano… Balzò a sedere e con una mezza spinta la mandò stesa sul
divano -Non è
colpa mia se non mi ricordo!- le disse mentre le sedeva sulle gambe.
-Ed
è colpa mia?-
-NO!-
Sirius si prese la testa fra le mani mentre la
ragazza alzava la testa e le spalle dai cuscini e gli lanciava un’occhiata perplessa –Tu non
sai l’inferno che ho in testa ragazzina.- le disse mentre si accucciava su se
stesso e respirava forte dal naso-Ci sono buchi nella
mia memoria. Voragini che non riesco a riempire e sento che impazzirò se non li
riempio…-
-Non
so come aiutarti.-
-Non
puoi raccontarmi qualcosa?-
La
ragazza avvampò -Beh…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Erano
passati tre giorni da che Frank aveva scambiato il
suo stomaco per la custodia dell’attizzatoio e Remus
sentiva di essere finito a piedi pari nel suo inferno personale -Ho fame.- si disse per l’ennesima volta nel giro di pochi minuti. Per
colpa della ferita che aveva allo stomaco, lo nutrivano con pane e tanto latte,
neanche un uccellino rachitico
sarebbe riuscito a saziarsi con
quelle porzioni minimaliste. Stirò la gamba sana sotto le coperte e si portò le
mani alla pancia mentre si voltava su un fianco- Merlino, voglio mangiare.- frignò a occhi chiusi – Sarà buono il
cotone?-
-Non
credo.–
-Come
si dice no? A mali estremi, estremi rimedi.-
-Ho
come la sensazione che una tazza di cioccolata e marshmello sarebbe
molto più digeribile.- Remus spostò lo sguardo verso la
porta e Tonks sorrise
sollevando il vassoio che teneva fra le mani.
-Davvero?-
Ninfadora fece una smorfia mentre
attraversava la stanza e guadagnava il capezzale del licantropo –Provare per
credere.- poggiò il vassoio sulle ginocchia e con un colpo di bacchetta fece
apparire due tazze accanto al sacchetto di marshmello- …Harry e Lorien sono andati via dieci minuti fa.-
-Capito..-
-Speriamo
vada tutto bene , sapere Harry
impegnato nei Tre Mago in questo momento mi preoccupa.- verso un paio di
dolcetti nella tazza rosa e la porse a Remus
–O vuoi quella blu?- gli chiese interpretando il suo
sguardo schifato come un picco improvviso di machismo e di repulsione per il
colore più femminile del mondo . Il ragazzo scosse il capo e lei si dedicò all’altra tazza
– Tu che ne pensi?-
-Harry è un tipo abbastanza assennato farà attenzione-
-Davvero?-
-Diciamo che lo spero…-
-Non
ti credevo così ottimista.- sollevò la tazza in cerca
di un“cin cin”e quando Remus l’accontentò i suoi capelli
si accesero di una simpaticissima tonalità rosa zucchero filato. Evidentemente non si aspettava di venire accontentata tanto
facilmente –Alla tua salute.- la sentì dire – Che tu possa rimetterti presto.-
-Grazie...- prese un sorso di cioccolata e IMMEDIATAMENTE
un urlo gli si formò in gola –OH CAZZO!- strillò con tutto il fiato che aveva
in corpo, sputacchiando cioccolata e saliva dappertutto –Stai cercando di
uccidermi?-
-Perché?-
-E’salata !-
Tonks piegò la testa sulla spalla
-Salata?-
-Provala!-
Ninfadora poggiò la sua tazza sul
comodino e prese quella che Remus
gli stava allungando, l’annusò sospettosa, poi la portò alle labbra –OH CIRCE!- scattò sputando il sorso
che aveva appena mandato in bocca – Ho confuso il sale con lo zucchero!-
-Porca che schifo!!-
-Scusami!-
-Come
diavolo si fa a confondere il sale con lo zucchero?-
-I
barattoli sono vicini!!- Ninfadora avvampò di
vergogna, radunò le tazze e si alzò di corsa per sottrarsi a quell’ennesima figura di merda , ma inciampò nei suoi stessi piedi e cadde di
pancia in mezzo alla stanza in uno
sbuffo di cioccolata calda che volò in aria prima di ricaderle addosso –Ahio…-
-Ti
sei fatta male?-
-No.-
-Ti
sei scottata?-
-Neanche.-
-Bene…Allora
va a preparami una cioccolata calda come si deve.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Aveva in testa immagini,
frammenti della sua vita a cui non riusciva a dare un
verso. Quel poco che Andrea gli aveva raccontato era riaffiorato tutto nella
sua mente, ma sentiva che c’era altro che sapeva che Andrea
sarebbe morta prima di riuscire a mettere a parole la parte più
importante della loro relazione – Mi ha raccontato come ci siamo conosciuti ad Hogwarts, l’anno che abbiamo passato a ucciderci a vicenda,
ma … A me serve l’altra parte…Quella…Aaaaaah.-
Appoggiò la testa sul tavolo
mentre James sollevava lo sguardo dal libro che stava
consultando nella speranza di liberare Frank dal
tatuaggio di Voldemort –Scusa Paddy…Perché
non usi un Pensatoio??-
Sirius sollevò la testa di scatto –Un
Pensatoio??-
-Sì.-
-PRONGS IO TI
AMOOOOOOOOOOOOO!-
FINE CAPITOLO.