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Autore: Harry Fine    09/10/2021    2 recensioni
Iselen Surana, Runaan Mahariel, Aida Tabris, Persephone Cousland, Micah Brosca e Aura Aeducan vivono ognuno la propria vita, tutti bloccati dai loro problemi e deliziati dai loro affetti. Nessuno di loro sa chi siano gli altri, ma molto presto dovranno unirsi e affrontare il Flagello, la calamità peggiore che loro e il loro mondo abbiano mai visto e che minaccia di inghiottire ogni cosa, insieme ad un'improbabile compagnia di alleati, facendo tutto ciò che è necessario per salvare il paese che conoscono. Anche se il prezzo potrebbe essere troppo alto.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Alistair Therin, Custode, Morrigan, Nuovo personaggio, Zevran Arainai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Quando Runaan finalmente si risvegliò, si sentì come se un tronco d'albero l'avesse appena colpito sulla testa. 《Accidenti. Non pensavo ci si potesse stancare tanto dormendo.》

《Occhio amico, l'umorismo di Alistair ti sta infettando.》 Lo prese in giro Micah, anche se aveva un mal di testa degno della peggior sbornia.

《Ehi! Il mio umorismo è fantastico.》 Ribattè il ramato con fare da finto offeso. Sembrava essersi ripreso almeno in parte dal suo sogno.

 

Iselen e Wynne invece si alzarono e si avvicinavano al corpo di Niall. Il cadavere del demone della pigrizia giaceva poco distante e l'elfo si assicurò di prendere la pergamena su cui era scritta la Litania di Andralla.

《Almeno con questa saremo più al sicuro.》 Sentenziò l’anziana maga. 《Voi state tutti bene?》

《Più o meno si. È come se avessi bevuto troppe birre.》 Rispose la nana, avvicinandosi.

 

Anche l’altro mago si sentiva ancora piuttosto esausto, i sogni e le illusioni di quel demone lo avevano spossato, ma poteva sentire che il suo mana si stava rigenerando in fretta ed era sempre più ansioso di vedere Uldred.  《Direi che è il momento di andare. Più tempo Uldred resta in vita e più tempo avranno I Templari per ricevere il diritto dell’Annullamento e ucciderci.》

Gli altri annuirono, avviandosi di nuovo verso il corridoio. Secondo Wynne, erano quasi arrivati alla stanza del Tormento, il punto più alto della torre.

 

“Persino i nomi in questo posto fanno pensare alle torture” pensò Il Dalish con una smorfia. Solo che prima di arrivarsi, notò una porta sul muro più grande delle altre, divelta. I cardini erano stati fatti a pezzi e persino i muri attorno all’entrata erano coperti di graffi.

《Che stanza è questa?》 Chiese ad Iselen, incuriosito. Chi avrebbe usato tanta forza per entrare in una banale stanza?

《Quello è l'ufficio del primo Incantatore. Pare che abbiano usato molta violenza per aprirla.》 Rispose l'altro custode. Poteva chiaramente sentire dei residui di magia difensiva su quella porta. Irving doveva aver sigillato il suo ufficio. Ma perché?

 

《Perché non entriamo? Solo per un po'. Magari c'è qualcosa di interessante.》 Ghignò Micah, fregandosi le mani con aria avida e sorridendo ad Iselen.

Wynne aggrottò le sopracciglia. Non sapeva come mai il mago e la contrabbandiera avessero sviluppato un legame di amicizia, ma non era quello il momento di mettersi a curiosare. Peccato che Alistair e gli altri tre attraversarono subito la soglia, dando un'occhiata un po' ovunque tra i mobili sfondati e le carte strappate, e fu costretta a seguirli.

 

 

Appena ci entrò, notò che Iselen e Runaan avevano spalancato una cassapanca nell'angolo, l'unico mobile ancora intero, colma di tomi dall'aria molto molto antica, mentre Micah frugava nei cassetti distrutti della scrivania e Alistair dava uno sguardo agli scaffali. E anche lei dovette ammettere di essere curiosa: Irving custodiva davvero moltissimi tomi antichi nel suo ufficio e tutta quella conoscenza era un bene prezioso. E avrebbe potuto fornire loro degli indizi sulla sorte del suo vecchio amico.

Si avvicinò cauta alla libreria, scorrendo le dita sulle rilegature, per poi cercare anche lei tra i cassetti alla ricerca di fogli con la grafia di Irving. Non avrebbe mai sbirciato negli affari personali di un collega, ma quel sigillo sulla porta le faceva pensare che forse lì dentro ci fosse qualcosa che li avrebbe aiutati contro Uldred.

 

《Guardate.》 Esclamò l’elfo dalla pelle scura, leggendo un grosso libro dalle pagine gialle e attirando la loro attenzione. 《Questo tomo parla di magia del sangue. L’ho trovato in quella cassapanca.》 Disse, sfogliando le pagine con interesse, gli occhi brillanti di curiosità.

《Come!?》 Chiese l'anziana, avvicinandosi per sfogliare le pagine, non potendo credere che Irving conservasse volumi sulla magia proibita.

 

Ma fu costretta a ricredersi quando lesse descrizioni accurate di vari generi di rituali e Incantesimi sempre più complessi che coinvolgevano sacrifici di sangue e modi per adoperare al meglio l'energia da essi ricavata con tanto di illustrazioni raccapriccianti su quali effetti potessero sortire sulle vittime.

《Non posso crederci. A che servono questi libri ad Irving? Perché li tiene qui?》 Si chiese, pensierosa. Poteva percepire sul mobile una protezione contro gli abomini ancora più potente di quella sulla porta, quindi non era stata eretta per un caso.

《Non dovremmo sorprenderci tanto. In questo posto ci sono molti segreti.》 Commentò Iselen. 《Ho visto i sotterranei: anche lì è pieno di tomi proibiti e manufatti dell'antico Tevinter. Uldred e i suoi devono aver saputo di questi libri e sono venuti a prenderli, ma una protezione ha impedito loro di trovarli.》

 

 

Runaan guardò il viso pallido di Wynne e l'aria preoccupata di Alistair con un sopracciglio alzato. Ad essere sincero, lui fino a quel giorno non aveva mai visto nessuno usare la magia del sangue, però sapeva che Merrill ne era affascinata e che a volte aveva fatto degli esperimenti con essa, e seppur la guardiana non approvasse, non aveva mai fatto del male a nessuno.

Lei sosteneva che non era la magia in sè ad essere cattiva, ma il modo in cui la si usava. E personalmente era d'accordo; neanche capiva perché gli shem ne avessero tanta paura. Era come qualsiasi altra arma: così come Le sue frecce non decidevano di uccidere da sole, lo stesso valeva per quella magia. Senza nessuno a guidarla non poteva fare niente.

 

Ma fu distratto da quei pensieri quando un grosso tomo cadde a terra con uno schianto, attirando il suo sguardo. Era nero, la rilegatura era consumata, segno che era molto antico, e sulla copertina c'era l'effige di un albero senza vita. Emanava una strana Aura, come se avesse una vita propria.

Però prima che potesse sfogliarlo, Alistair riprese a parlare. 《Ragazzi, dobbiamo andare adesso. Questo posto non mi piace e ci sono ancora troppi maghi prigionieri di Uldred per poterci fermare.》

Wynne si disse subito d’accordo, ancora vagamente pallida, e anche Micah si unì a loro stavolta. 《Qua non c’è nulla che valga la pena rubare. Andiamo.》

 

Iselen, suo malgrado, li seguì dopo aver preso un paio di tomi con sé e Runaan si alzò a sua volta, infilando il libro distrattamente nella propria sacca, e accompagnò gli altri attraverso il corridoio. In fondo, anche loro non vedevano l'ora di dare un taglio a quella faccenda e uscire da quel posto.

 

 

Stranamente, non incontrarono resistenza nelle stanze seguenti. Niente maghi del sangue, niente Templari posseduti, niente Demoni, niente Abomini. Probabilmente Uldred non si aspettava che qualcuno riuscisse ad attraversare le altre difese che aveva preparato, oppure era solo un folle arrogante Che pensava di poterli sconfiggere tutti da solo.

《Ci siamo quasi.》 Affermò Wynne, determinata e col bastone in pugno, mentre attraversavano un grosso arco di pietra.

 

Davanti a loro c'era quella che speravano fosse l'ultima rampa di scale di quella maledetta Torre e proprio di fianco ad essa, una grossa cupola di energia viola splendeva sinistra, crepitando di energia maligna. Un incantesimo vincolante di alto livello, senza dubbio.

C'era qualcuno all'interno, un giovane Templare biondo in posizione di preghiera. E non aveva una bella cera: aveva vari segni di torture sulla poca pelle visibile, un occhio gonfio e livido e la sua corazza era ridotta ad un grumo di metallo che gli bloccava i movimenti.

 

《Non posso credere che Uldred abbia fatto una cosa simile.》 Esclamò Wynne, accigliata. 《Ser Cullen? Ser Cullen, potete sentirmi?》

Il ragazzo alzò la testa di scatto, sfoggiando il suo occhio nero e un viso spaventato. Un rivolo di sangue gli colava dalla bocca. 《Ancora questo trucco!? Non ho intenzione di cedere Demone! Resisterò! Avete spezzato gli altri, ma non ci riuscirete con me.》

 

《Non siamo Demoni, Ser. Possiamo farvi uscire.》 Insistette la maga, ma lui si limitò a rimettersi in posizione di preghiera, gli occhi ormai lucidi.

《Se c'è qualcosa di minimamente umano in voi, uccidetemi adesso! Non posso più sopportare tutto questo! Ci hanno rinchiusi tutti come animali e presi uno per uno per ridurci a…. Gli altri hanno ceduto…》 Urlò quello piangendo, mentre Micah e Runaan lo guardavano con un sopracciglio alzato.

 

《Wow. A casa mia ho visto ragazzini di dodici anni con più palle di questo qua.》 Commentò la nana divertita, facendo scattare in su la testa del Templare, che però si concentrò su Iselen.

《Perché devo ancora rivedere la sua faccia!? Lui è quello che ha iniziato tutto! Lui e il suo amico maleficar! Voglio solo che sparisca!》 Urlò, per poi rendersi conto che l'elfo non si era mosso di un millimetro. 《Sei ancora qui?! Ma le altre volte ha sempre funzionato!》

 

《Non siamo Demoni Idiota.》 Lo rimbrottò Runaan. 《Cerca di darci un taglio.》

Lui digrignò I denti. 《Non posso credere quanto fossi ingenuo prima, quando pensavo che i maghi fossero persone. Siete solo mostri! Sempre a complottare nell'ombra, demoni in attesa di ucciderci! Se solo non fossi tornato indietro per aiutare quella maga rossa, non sarei in trappola! Avrei potuto aiutare chi ne aveva davvero bisogno! Non avrei dovuto vedere tutti i miei amici morire!》

 

 

Alla menzione di una “maga rossa", Iselen drizzò le orecchie. 《Tu sei tornato indietro per proteggerla?》

《Si. E guarda cosa mi è costato! Ci hanno rinchiusi come animali, torturati per costringerci ad obbedire. Mi sono fatto accecare dalla sua bellezza e dalle sue parole, e per colpa sua ora sono qui.》

 

Il mago strinse il bastone magico, gli occhi ridotti a due fessure, mentre un refolo di vento pericolosamente gelido attraversava la stanza. 《Il fatto che tu sia ancora vivo e lei no, parla da sé.》 Sibilò, colmo di disprezzo. 《Lei è rimasta indietro per salvarvi tutti quanti, anche i Templari come te, gli aguzzini che picchiano, stuprano e tormentano i più deboli finché non ce la fanno più, e tu osi dire che è stata colpa sua se sei stato catturato?!》

Poteva sentire il proprio mana tornare a scorrere pericoloso sottopelle. Solona aveva sopportato come lui anni di prigionia, si era sentita dire ogni giorno che la sua famiglia non l'aveva voluta solo perché era una maga, eppure aveva sempre dato conforto a tutti con un sorriso nei momenti difficili, soprattutto a lui.

Quando quel dannato templare tre anni prima gli aveva fatto del male, lei gli era rimasta vicina, lo aveva aiutato a superare il trauma della morte di Hannah, e ora aveva sacrificato la vita per proteggere tutti gli abitanti della torre. E quel cretino osava insultarla così!?

 

《Tutto questo disastro è stato opera dei maghi! Voi non siete altro che mostri che si nascondono dietro i volti di persone comuni. Sapete solo distruggere e portare sventure! Che il Creatore mi sia testimone, Vorrei semplicemente che veniste uccisi tutti quanti!》 Ribattè il Templare con foga, l'occhio nero che pulsava orribilmente.

 

Alistair notò subito l'aura azzurra che stava circondando Iselen, chiaro segno che si stava arrabbiando. Avrebbe potuto facilmente uccidere quel poveraccio in un colpo solo. 《Iselen, non fargli del male. È indifeso e ferito! Ucciderlo ora sarebbe…》

《Oh, ma io non ho intenzione di ucciderlo.》 Rispose l'elfo, mentre il suo viso ritornava calmo e la sua aura si ritirava. Ma ora aveva un sorriso sottile sul viso che non faceva presagire bene.

 

Il ramato rimase interdetto. 《Ah no?》

Il mago scosse la testa. 《Quelli come lui non valgono nemmeno lo spreco di mana per ucciderli. È solo un  vigliacco. Resterà qui al sicuro e capirà come ci si sente ad essere intrappolato ed impotente mentre i tuoi aguzzini ti torturano, ti stuprano e ti feriscono o uccidono i tuoi amici davanti a te.》 Disse, inginocchiandosi davanti al templare e guardandolo dritto negli occhi. 《E sappi questo: tu non sei mai stato degno di lei. E non lo sarai mai.》 Gli sibilò, prima di allontanarsi

 

 

《Bene. Ora che siamo d’accordo su cosa fare con questo babbeo, andiamo a vedere se quelle teste d'aria dalle mani luccicanti sono ancora vivi? Ne ho piene le scatole di questo posto.》 Disse Micah, proprio accanto ad Iselen, cercando di non mettersi a ridere davanti alla faccia del Templare.

Gli altri annuirono, avviandosi verso le scale, ma la voce del Templare li trattenne. 《Non potete salvarli. Ho sentito i suoni che provenivano da quella stanza. Ormai sono tutti morti e quelli che non lo sono, si saranno convertiti alla magia del sangue.》

 

Wynne strinse il bastone magico con più forza. 《Irving è ancora lassù. E sono sicura che non abbia ceduto. Devo almeno provare a salvare lui e gli altri.》

《Non resta nessuno da salvare! L'unica scelta ormai è quella di ucciderli tutti, dal primo all’ultimo!》 Urlò Cullen, mentre Runaan lo guardava disgustato.

 

《Maghi del sangue o no, preferisco lasciarli andare tutti piuttosto che ucciderli per un banale sospetto.》 Sentenziò il Dalish, inforcando la porta per primo, seguito a Ruota da Iselen e Wynne, che Mormorò un “grazie" ad entrambi. Alla fine, aveva fatto bene a fidarsi di loro e dei loro compagni.

Alistair gli fu subito dietro. 《Quei maghi non meritano una morte simile. Fino a prova contraria, sono innocenti.》 Disse, varcando la soglia, mentre Micah salutava il templare con la mano, deridendolo.

 

 

Peccato che la sua espressione beffarda mutò in serietà appena sentì che razza di rumori provenissero da quella dannata stanza. Neanche voleva sapere che cosa potesse produrre simili urla.

《Dovevo restare a Redcliffe. Dovevo proprio restare a Redcliffe.》 Disse tra sé e sé, prendendo i pugnali.

 

 

**

 

 

Spalancarono la porta e scoprirono subito la causa delle urla: un mago pelato, circondato da un folto gruppo di abomini, stava torturando un altro uomo con una serie di crepitanti saette magiche. La vittima si stava contorcendo su se stessa, urlando dal dolore e coperto di sangue dalla testa ai piedi, mentre tanti altri maghi, incluso Irving, giacevano storditi e immobilizzati sul pavimento poco lontani da loro.

《Cedi!》 Ordinò il suo aguzzino. 《Accetta!》

L'altro mago annuì debolmente e i suoi muscoli si tesero fino a strapparsi, mentre il suo corpo cresceva e si deformava tra grida e gemiti, fino a diventare un altro abominio, che si unì agli altri docilmente.

 

 

《Uldred!》 Wynne gli puntò contro il bastone.

《Ah, Intrusi. Vedo che siete riusciti ad uccidere i miei sottoposti e ad arrivare fin qui. Molto bravi. Ma non avrei dovuto aspettarmi altro da una vecchia testarda come te, Wynne.》 Rispose l'uomo in tono quasi annoiato. La sua voce era cavernosa e distorta, come se più persone stessero parlando tutte insieme.

 

Micah e Runaan non avevano mai visto un mago adulto posseduto ancora cosciente, ma erano abbastanza certi che quel tipo ne fosse un esempio lampante. Faceva sembrare Connor e il suo esercito di cadaveri un gruppo di innocui agnellini.

Ma il mago del sangue non fece caso a loro o ad Alistair. I suoi occhi erano puntati solo su Iselen e Wynne. 《Ah, Surana. È un vero piacere averti qui. Jowan mi ha sempre parlato molto bene di te E della tua magia. E devo ammettere che sei il mago più abile che abbia visto. Sono certo che sarai una splendida aggiunta alla mia collezione, non appena ti spezzerò.》 Un ghigno famelico gli distorse la faccia.

 

《Non ci sperare.》 Rispose lui, tagliente. 《La pagherai per quello che hai fatto Uldred. La pagherai per Solona e per tutti gli altri!》

L'altro si mise a ridere, un suono rimbombante che fece scendere lunghi brivido freddo lungo le loro schiene. 《Resistete pure, opponetevi a me. Rendetelo ancora più difficile: la mia vittoria sarà solo più dolce!》

 

Un bagliore malsano avvolse il suo corpo da capo a piedi, mentre enormi spuntoni bucavano la pelle e gli arti ingigantivano rapidamente. La bocca si allargò e si riempì di denti aguzzi, mentre la pelle diventava dura e violacea e gli occhi si moltiplicavano

Quando la luce svanì, al posto di Uldred c'era solo un demone della Superbia più grande di un ogre, che lanciò contro di loro una sfera di saette abbastanza grande da far tremare la stanza. Questa fu fermata appena in tempo da uno scudo di Wynne, mentre Runaan scoccava rapidissimo le sue frecce.

 

Queste lo colpirono sul collo e sul torace, ma sembravano essere pericolose quanto delle zanzare per il demone, che si limitò a lasciare un altro fulmine contro la barriera creata dalla maga.

Lo scudo andò in mille pezzi, ma deviò la folgore e diede il tempo ad Alistair di usare la sua Aura antimagia sul demone e poi trafiggergli un polpaccio con uno scatto in avanti.

 

 

Lui ruggì, furioso, colpendolo con un ceffone tremendo, che lo spedì dall'altro lato della stanza, non riuscendo a spezzargli le ossa solo grazie allo scudo e alla sua armatura.

Iselen si frappose tra il demone e l'altro custode, evocando un gigantesco spuntone di ghiaccio che gli trapassò la spalla, facendo scendere denso sangue nero e strappando muscoli e ossa, ma un'altra folgore mandò il ghiaccio in pezzi e costrinse il mago a creare uno scudo per non essere spazzato via.

 

Un bagliore verde curativo li avvolse tutti, mentre Wynne mulinava il bastone sopra la testa per lanciare una serie di lampi luminosi addosso al mostro.

 

 

Micah intanto si era acquattata poco lontano, cercando di evitare di farsi travolgere dagli artigli dell'Abominio, scattando poi verso il demone e piantandogli più volte i suoi pugnali intrisi di veleno nelle caviglie, facendolo ruggire dal dolore.

Si girò per colpirla, ma la maga anziana lo intercettò appena in tempo, creando una grande runa paralizzante sotto il suo corpo, bloccandolo e dando il tempo alla nana di spostarsi e centrare uno dei tanti occhi con un coltello da lancio.

Il demone urlò con ancora più fragore mentre il suo sangue bollente sfrigolava sul terreno, rilasciando un'onda d'urto che spezzò la Runa, incrinò il pavimento, il soffitto e spedì tutti i presenti contro le pareti, facendoli accasciare sanguinanti e contusi.

 

Runaan fu il primo a riprendersi, sentendo un gran dolore alle costole e perdendo sangue dal naso, ma troppo testardo per cedere. Con uno sforzo, prese di nuovo la mira e scoccò una freccia dopo l'altra, trasformando il suo corpo in una specie di Puntaspilli, prima di lasciar perdere il suo arco e correndo in avanti con i pugnali in mano insieme ad Alistair, che teneva alto lo scudo per proteggerli tutti e due

Il demone provò a schiacciarli con i suoi artigli, ma il veleno iniettato dalla nana lo stava rallentando e delle spesse catene di ghiaccio sbucarono dal nulla e gli bloccarono le braccia, mentre una seconda runa di paralisi gli compariva sotto i piedi, immobilizzandolo e permettendo ai due custodi di attaccare.

 

Il ramato colpì le gambe con precisione e forza, sollevando strisce di sangue, mentre l’elfo adoperò le frecce che si erano piantate nella sua carne come appigli, arrampicandosi fino al suo collo, e conficcò I coltelli nei tessuti molli, squarciandoli, per poi saltare giù e aprire altri tagli lungo tutta la sua schiena.

Litri di sangue gli piovvero addosso, scottandogli la pelle, ma il demone stava iniziando a caracollare sotto il suo stesso peso, e il Dalish esibì un ghigno vittorioso, Solo che decine di tentacoli rossi sorsero di colpo dalle ferite del demone, invadendo la stanza e buttandolo a terra.

 

Iselen e Wynne alzarono ancora i bastoni per proteggere e guarire i loro compagni. Lui aveva un lungo taglio sulla guancia e lei sul fianco, ma erano entrambi determinati come prima. Riuscirono a creare delle barriere protettive attorno a Runaan, Micah e Alistair appena in tempo ma i tentacoli li avvolsero prima che potessero difendere se stessi.

Essi iniziarono ad insinuarsi in ogni poro della loro pelle, avvolgendo anche gli altri maghi, scatenando un dolore lancinante ovunque. Era cose se decine di vermi si stessero infilando nel loro corpo e lo stessero dilaniando dall’interno. E con esso venivano le voci confuse di Demoni, eccitati dalla possibilità di avere così tanti corpi da possedere.

I maghi cercarono di opporsi, gridando fino a lacerarsi la voce, ma era come se la loro connessione con l’Oblio fosse stata spalancata. Sentivano i loro cuori battere come tamburi, il sangue colare da tutti gli orifizi dei loro volti e i loro crani venire tartassati con pensieri e sensazioni non loro.

 

 

Gli altri tre sentirono le loro urla, e si rialzarono subito, allarmati. 《La litania! È l'unico modo per salvarli!》 Urlò Alistair, afferrando la pergamena, caduta poco lontano, e iniziando a leggerla a tutta velocità, le parole in antico tevene che si susseguivano senza senso sotto i suoi occhi e contrastavano la magia del sangue del mostro. Sentiva le tempie pulsare per la stanchezza, ma continuò a recitare, facendo svanire i lunghi tentacoli rossi e liberando i maghi. Se Iselen e Wynne fossero diventati abomini, li avrebbero uccisi tutti!

 

Runaan era pallido e sanguinante quanto lui, i suoi tendini tiravano dolorosamente, ma recuperò il suo arco, sentendo l'adrenalina bloccare il dolore, almeno in parte. Prendendo la mira, accecò il nemico con le sue frecce, prima di essere messo in ginocchio da una scarica elettrica tremenda che gli fece scendere sangue dal naso e lo spedì nuovamente contro il muro con un urlo strozzato.

 

Micah, davanti a quella scena, iniziò a frugare  freneticamente nello zaino. Ne tirò fuori una strana sfera di colore azzurro vivo. Gliel'aveva data una dei fabbri del Karta, una tipa matta da legare, ma geniale.

《Ehi bestiaccia! Mangiati questa!》 Urlò, tirandola addosso al mostro dopo aver tolto la linguetta.

 

L'esplosione al lyrium che seguì fu abbastanza forte da far tremare tutta la stanza, facendo crollare grossi pezzi di soffitto per terra, mentre Iselen e Wynne si riprendevano e si rimettevano in piedi a fatica, reggendosi ai bastoni per restare in piedi.

Entrambi perdevano sangue dalla bocca, il naso e le orecchie ed erano alquanto frastornati e doloranti, ma la maga alzò il bastone e una potentissima luce curativa li avvolse tutti, rimarginando ferite e guarendo lividi.

 

Runaan grugnì di sollievo, sentendo il naso fratturato tornare a posto, le bruciature svanire e le costole smettere di fargli male, e anche Alistair iniziò a muoversi più in fretta quando i profondi tagli che aveva sulla coscia e sul polpaccio svanirono. Entrambi si voltarono di nuovo verso Uldred. O di ciò che ne restava.

L’esplosione causata da Micah aveva ridotto il suo braccio destro ad un grumo di carne bruciata inutilizzabile, l’osso ormai in vista pendeva floscio dalla spalla, e anche metà del muso e della gamba destra erano stati gravemente sfregiati, ma quel mostro non sembrava intenzionato a cedere.

 

《Micah, hai altre di quelle bombe?》 Chiese il Dalish, col fiatone e coperto di sudore, ma ancora dritto in piedi.

La nana scosse la testa, frustrata. 《Era un prototipo. Non ne ho altre.》

 

《Forza, non dobbiamo arrenderci! Possiamo vincere.》 Li incoraggiò Alistair, la spada ben stretta in mano e già pronto a combattere, mentre Iselen annuiva e puntava ancora il bastone contro il demone. I residui di Lyrium nell'aria che mandavano scariche di adrenalina nel cervello.

《Continuate ad attaccare. Non reggerà ancora per molto.》 Disse, gli occhi illuminati per l'ennesima volta di azzurro, mentre l'aria attorno a lui tornava a riempirsi di letali cristalli di ghiaccio e a vorticare attorno all’abominio.

 

Il Dalish, la nana e il Ramato gli diedero retta, circondando il demone e attaccandolo su vari lati con le rispettive lame, l’adrenalina che fischiava nelle loro orecchie e che vanificava la stanchezza e gli permetteva di evitare le unghiate, mentre Wynne gli bloccava le gambe con una runa di paralisi.

Il mostro tentò di divincolarsi, ma stava perdendo troppo sangue e le frecce conficcate negli occhi non gli permettevano di vedere. E dopo essere stato colpito di nuovo con un'aura antimagia, si limitava a muovere l’unico braccio a scatti nel tentativo di colpirli.

 

Iselen guardò i suoi compagni ferirlo sempre di più, raccogliendo poi tutta l’energia che aveva ancora. Appena vide Micah far crollare in ginocchio il demone con un’altra pugnalata velenosa, la usò per creare una barriera scintillante attorno ad esso, iniziando pian piano a restringerla. Nonostante i tentativi della creatura di liberarsi, il mago poteva sentire il suono delle sue ossa che andavano in frantumi nell'inutile tentativo di resistere e se lo godette ampiamente. Voleva che soffrisse, voleva che la pagasse cara per quello che aveva fatto a Solona!

Fu Wynne a terminare il lavoro, evocando un grosso spuntone di roccia che trapassò il petto del demone.

 

I muri della barriera a quel punto implosero su se stessi con una forza devastante, schiacciando il mostro e liberando una luce abbagliante che avvolse tutto quanto. E una volta sparita, non era rimasto più niente di Uldred o dei suoi abomini, solo cenere.

 

 

L'elfo dalla pelle scura si inginocchiò a terra, il fiato corto per la stanchezza e madido di sudore, ma il cuore più leggero e un sorriso stampato in faccia. Aveva vendicato Solona. Non l'avrebbe riportata in vita, ma l’avrebbe aiutata a riposare in pace. E almeno, in questa maniera Gregoir e I suoi avrebbero dovuto lasciar perdere i loro propositi di uccidere ogni mago nella torre. Se ne sarebbe assicurato. Sempre.

 

Intanto, Wynne e Alistair stavano aiutando il primo Incantatore a rialzarsi. 《Come stai, Irving?》 Gli Domandò cautamente la maga.

《Sono troppo vecchio per questo, amica mia. Ma senza di voi, probabilmente sarei morto ormai, quindi non posso fare altro che ringraziare te e questi coraggiosi ragazzi.》 Rispose l'uomo, respirando anche lui a fatica per le torture subite, per poi girarsi verso Iselen. 《Ci avete salvato, Surana.》

 

Lui annuì. 《I miei sentimenti per il Circolo non contano: non avrei permesso a nessuno di trasformarvi in abomini. E dovevo salvare le mie amiche》 Disse col solito tono educato, anche se l'accusa era ben visibile sotto di esso.

《E sapete, un “grazie per averci salvato le chiappe da un matto adoratore di demoni” sarebbe gradito.》 Commentò seccata Micah, mentre Runaan recuperava le frecce ancora utilizzabili Con un’espressione altrettanto scocciata. Gli avevano appena salvato la vita e nessuno si degnava di ringraziare. Però entrambi dovevano ammettere di essere fieri di loro stessi.

Quel giorno avevano fatto moltissime cose incredibili: non solo avevano ucciso un demone ed erano fuggiti dall'oblio, ma erano anche riusciti a uccidere più abomini di quanti potessero contare e avevano appena fatto fuori un mostro più grande di un Ogre. Non un'impresa da poco. Probabilmente nessun altro dalish o senzacasta ci sarebbe riuscito.

 

 

Il mago più anziano non sembrò nemmeno far caso a quell'affermazione tagliente, avviandosi invece verso i piani inferiori insieme ai suoi colleghi, scortati dai tre custodi e la nana, che davvero non vedevano l'ora di andarsene da lì, fino ad arrivare al portone d’ingresso.

 

Nel frattempo avevano anche liberato il templare intrappolato, Cullen, che aveva rivolto ai maghi uno sguardo truce e pieno di terrore, prima di avviarsi a passo spedito verso la meta.

Una volta giunti lì, Alistair bussò sui pesanti battenti. 《Siamo tornati! Il primo Incantatore è qui con noi!》

《Provatelo!》 Urlò un’altra voce da dietro la porta, e Irving si fece avanti, confermando la propria identità.

 

 

Appena Gregoir aprì la porta, Cullen si rifugiò a fatica tra i suoi compagni e il gruppo dei custodi entrò nella sala, trovando anche il gruppo di Wynne, illeso.

《Fate una qualsiasi mossa sospetta e siete morti.》 Li minacciarono alcuni Templari appena furono entrati tutti, le mani già sulle else delle spade.

Runaan rivolse loro uno sguardo truce. “Shemlen ingrati” pensò. Avevano appena salvato le chiappe a tutti quanti, facendo il lavoro dei Templari al posto loro, e quelli non avevano neanche detto “grazie".

 

D'altra parte, Invel fu fin troppo contento di rivedere il suo adorato padrone, arrivando di corsa iniziando a fargli le feste e leccargli la faccia con fare sollevato, ricevendo delle carezze sul capo come ricompensa.

《Incredibile. Ci siete riusciti davvero.》 Commentò Gregoir, fissandoli tutti con aria austera.

《Si. Uldred è morto e per fortuna noi siamo riusciti a salvare tutti questi maghi.》 Annuì Wynne, accennando ad Irving e gli altri.

 

《Comandante, gli incantatori anziani sono rimasti moltissimo tempo da soli con Uldred. Potrebbero essere maghi del sangue o persino Demoni sotto mentite spoglie. Non possiamo ignorare il rischio.》 Si intromise Cullen, gli occhi ancora sbarrati per la paura e con una fasciatura di fortuna intorno alla testa. Aveva rifiutato ogni genere di cura magica.

《Oh per favore, non essere ridicolo.》 Lo zittì Iselen, cercando di mantenere un tono di voce pratico. Non poteva più sopportare quel tipo. 《Abbiamo appena salvato la torre, abbiamo visto quei mostri, e vi assicuro che nessuno di questi maghi è posseduto. Hanno resistito ad Uldred, rischiando le loro vite. Si meritano la vostra fiducia e un po' di pace.》

 

Il templare biondo fece per ribattere, ma Neria lo superò senza neanche guardarlo e abbracciò Iselen con un verso di felicità. 《Grazie al Creatore sei vivo, temevo che ti fosse successo qualcosa. E grazie per averci salvati. Non sai quanto ero preoccupata per te. Avrei voluto accompagnarti.》

L'altro sentì la rabbia scemare. 《Non preoccuparti. Hai fatto un ottimo lavoro nel proteggere i bambini. Senza di te, sarebbero morti》 Disse, ma notò che la ragazza stava cercando qualcuno alle sue spalle e il mondo gli crollò addosso.

 

《Iselen… dov'è Solona? Non è venuta con voi?》

Il più grande voleva risponderle, spiegarle cosa era successo, ma la voce gli si era incastrata in gola E tutto quello che potè fare fu abbracciare la sua amica. 《Mi dispiace, Neria. Lei non… Non sono arrivato i tempo. Mi dispiace, mi dispiace.》

 

La ragazza comprese subito, sbarrando gli occhi e sentendoli pizzicare. Sperava che quell’incubo fosse finito, che Iselen e Solona sarebbero tornati da lei, e invece lei era morta. La loro migliore amica non c'era più. E sembrava impossibile. Lei era sempre così… ottimista, così forte e cocciuta, piena di vita. Era lei quella che li aveva davvero aiutati a diventare una famiglia. E adesso di lei restava solo un corpo.

Non avrebbero più sentito le sue storie e i suoi improperi o le sue risate. Non avrebbero più potuto stare tutti insieme a leggere o scherzare e lei sarebbe stata dimenticata. Sarebbe diventata solo una delle tante vittime che quel disastro aveva causato.

 

L’elfa strinse il suo amico, piangendo e costringendolo a ricambiare la stretta e ingoiare le proprie lacrime per non crollare di nuovo davanti a tutti, il senso di colpa che ancora gli opprimeva il petto. Tenne stretta al petto quella che a tutti gli effetti era la sua sorellina, lasciando che si sfogasse senza dire niente.

 

 

Alistair guardò con tristezza i due maghi, non sapendo cosa dire per farli stare meglio, e persino Micah abbassò la testa. Non aveva mai conosciuto quella maga, ma chiunque potesse compiere un'azione come la sua, aveva più palle di tutti quei Templari messi insieme e si meritava il suo rispetto.

Runaan invece rimase in disparte, cercando a sua volta di non ripensare alla perdita di Tamlen, mentre Wynne si rivolgeva a Irving e Gregoir. 《Vi prego di concedermi un favore. Vorrei partire con questi custodi e aiutarli per fermare il Flagello.》

《Wynne, il Circolo è stato gravemente danneggiato. Il tuo aiuto sarebbe indispensabile per farlo splendere di nuovo. E poi, perché vorresti correre un rischio simile?》 Chiese il primo Incantatore.

 

La maga scosse la testa. 《Questo non è il Circolo che conosco e che ho giurato di proteggere. Ciò che è accaduto dimostra che la paura e la rabbia lo hanno corrotto. E sono stati questi custodi e la loro amica a liberarlo. Aiutarli per me sarà un piacere e un modo per saldare il debito che ho nei loro confronti. E sarà anche un modo per rendere onore a tutti coloro che sono morti qui.》

L'altro mago annuì stancamente. 《Molto bene, se è questo che vuoi. So che questi giovani potranno solo beneficiare della tua esperienza e dei tuoi insegnamenti. E sappiate, custodi, che vi siamo debitori. Se aveste bisogno del nostro aiuto, non avrete che da chiedere.》

 

《Ecco, si. In effetti c'è una situazione per cui avremmo bisogno di voi.》 Disse Alistair.

《Ovviamente avrete il nostro aiuto contro il Flagello.》 Lo anticipò l’anziano e il ragazzo sorrise.

 

《Grazie mille, ma prima di questo… ci servirebbe il vostro aiuto a Redcliffe. Il figlio dell’Arle è stato posseduto da un demone e il motivo per cui siamo venuti qui era per chiedere aiuto per liberarlo.》

Irving annuì con aria sorpresa. 《Il Ragazzino è posseduto? Vi aiuteremo. Verrò io con voi.》

 

《E anche io.》 Si offrì Neria, con gli occhi ancora lucidi. 《Non ho potuto salvare Solona, ne aiutare ad uccidere Uldred. Voglio fare qualcosa di utile per una volta.》

Iselen le poggiò una mano sulla spalla, mentre Runaan si faceva avanti. 《Lieto che abbiamo risolto. Ora per favore sbrighiamoci.》. Non vedeva l'ora di andarsene da lì. E tutti gli altri erano d'accordo.

 

 

Iselen e Neria furono i primi ad uscire dalla porta, il viso dell'elfa di colpo sorridente in mezzo alle lacrime alla sola idea di essere finalmente fuori dal Circolo dopo così tanti anni, seguiti da Invel e Runaan.

Alistair, Micah, Wynne e Irving furono gli ultimi a farsi traghettare lungo il lago, la nana che già si fregava le mani all'idea di tutti i soldi che avrebbe fatto, ma anche felice di lasciare quella gabbia di matti.

 

 

《Speriamo che non sia successo niente durante la nostra assenza.》 Borbottò il ramato.

《Ma dai, avete lasciato quel bestione di un qunari e la principessina a fare la guardia, più tutti gli altri. Sarebbero capaci di abbattere un esercito.》 Ghignò la nana con aria serafica.

 

Il ragazzo annuì, anche se il timore di tornare a Redcliffe e trovare il palazzo e il villaggio distrutti non lo aveva abbandonato. Sperava davvero che Eamon, Bann Teagan, Isolde e Connor stessero bene. E anche che Leliana, Sten, Persephone, Cerere, Aura e Morrigan fossero riusciti a cavarsela.

 

Wynne rimase in silenzio a guardare entrambi. Di sicuro, quei due e i loro compagni erano un gruppo molto particolare, anche se con le migliori intenzioni. A quanto le avevano rapidamente raccontato, i tre custodi viaggiavano con un Qunari, una Sorella della Chiesa che si era offerta di aiutarli per una visione e soprattutto un’eretica delle Selve.

Non aveva creduto neanche per un attimo a ciò che aveva detto Loghain sul tradimento dei custodi, però non avrebbe mai pensato che raccogliessero una squadra tanto eterogenea. Soprattutto perché aveva saputo che Micah si era unita a loro per venire alla torre solo per soldi e tutti loro si erano mostrati troppo propensi a lasciar andare quella maga del sangue.

Ma aveva visto con quanto coraggio lei e i tre custodi avevano combattuto per proteggere i maghi e il Circolo. Erano così giovani, eppure avevano il compito di salvare tutto il Ferelden e aveva visto quanto si stavano impegnando. Avevano rischiato la vita contro Uldred e I suoi abomini per salvare Irving e gli Incantatori anziani e avevano affrontato l’Oblio per poter andare avanti e recuperare la litania di Andralla. E per questo si sarebbe fidata di loro e dei loro giudizi

 

 

Appena scesero tutti dalla barca, Runaan mostrò loro i cavalli. 《Dovremo stringerci un po', ma dovremmo comunque arrivare senza troppi…》

Un forte rumore di ferraglia lo interruppe e li fece girare tutti verso un ometto pallido, rugoso e vestito di stracci, che stava trasportando quelli che sembravano pezzi di armatura troppo grossi per un umano.

《Che… che volete?! Trovatevi le vostre cose da vendere!》 Strepitò quello, guardandoli tutti con aria atterrita.

 

《Non sono cose da vendere, le stai rubando.》 Ribattè Runaan piatto, guardandolo dall'alto in basso. 《Ma lascerò correre stavolta se mi dici dove posso trovare una spada qunari.》

《Una cosa?》 Chiese quello. 《Comunque qui di spade nemmeno l'ombra. Quel dannato nano di Redcliffe aveva detto che era un ottimo punto per trovare buona merce, ma sono sicuro che abbia  saccheggiato tutto lui prima di dirmelo! Non ci sono altro che pezzi di armatura che non valgono nulla.》

L’elfo si grattò il mento, ma lasciò andare quel tipo. Se un nano di Redcliffe aveva preso la spada di Sten, ritrovarla sarebbe stato più semplice del previsto.

 

 

**

 

 

Giunsero al castello di Redcliffe dopo un solo giorno di cavalcata. Fortunatamente, non incontrarono molti prole oscura, solo piccoli gruppi che eliminarono piuttosto in fretta grazie anche all'aiuto di Irving e Neria, e riuscirono ad arrivare alla meta senza troppi problemi.

Micah fu felice di scendere da quel maledetto cavallo come la prima volta, sentendo un fastidioso mal di mare, condiviso da Neria, che non si era allontanata un attimo da Iselen e aveva continuato a guardarsi intorno come una bambina in un negozio di dolci. Doveva essere strano vedere il mondo esterno dopo una vita di reclusione. Almeno si erano distratti dalla morte di Solona.

 

E appena varcarono la porta del castello, i suoi occhi scintillarono per l’emozione. La nana non poteva esattamente darle torto o prenderla in giro per quella reazione: lei e Aura erano rimaste impalate come cretine a fissare il cielo per ore quando erano fuggite sulla superficie. Ancora aveva problemi a staccare gli occhi da tutto quel blu quando alzava la testa.

Alistair però non fece caso a loro, dirigendosi a passo spedito verso il salone, dove Teagan, Isolde, Persephone, Cerere, Morrigan, Leliana, Sten e Aura li stavano aspettando.

 

La donna, appena li vide entrare, sgranò gli occhi e si precipitò verso di loro. Aveva delle pesanti occhiaie e i vestiti spiegazzati e i capelli in disordine, ma le sue pupille brillavano di speranza. 《Siete tornati! Avete portato i maghi!?》 Chiese, la voce di varie ottave più alta a causa dello stress.

Alistair annuì, accennando a Wynne, Irving e Neria. 《Ora abbiamo abbastanza maghi da salvare vostro figlio, Arlessa.》

 

 

La donna annuì spasmodica, mentre Bann Teagn rimase rigido. 《Portate qui il mago del sangue.》 Ordinò alle guardie, che trascinarono Jowan in catene fuori dal sotterraneo.

Nel vedere Neria, sbarrò gli occhi per la sorpresa. 《Neria!? Cosa ci fai tu qui!?》

L’elfa rimase altrettanto sorpresa nel vederlo. 《Sono qui per aiutare quel poverino con il rituale. Tu piuttosto che ci fai qui? Credevo che fossi nel Tevinter Ormai. E… perché ti hanno…?》

 

《Ho combinato un disastro e ora voglio provare a rimediare.》 Replicò debolmente lui.

《Tu sei la causa di tutto.》 Rispose il Bann tagliente, girandosi verso Irving. 《Come funziona il rituale?》

 

《Grazie al lyrium, noi maghi manderemo la coscienza di uno di noi nell'Oblio. Lì, tramite l'energia di Connor, cercherà il demone e lo ucciderà. Se avremo successo, vostro nipote sarà libero.》 Replicò lui, guardando il mago corvino di sottecchi.

Il Bann annuì, puntando poi gli occhi su Micah, che era rimasta tranquillamente seduta se una delle poltrone della sala, tenendo ben stretto lo zaino e il suo prezioso contenuto.

《Allora, Damerino, conosci già il patto. Duecento sovrane qui e adesso, e questo Lyrium è tuo.》 Disse lei, il suo ghigno ben stampato in faccia e gli occhi divertiti, in contrasto con la faccia contrariata di Aura, seppur anche a lei fosse scappato un sorriso all’inizio.

 

 

L'uomo trattenne uno sbuffo davanti a quella che era un'estorsione bella e buona, ma rimase in silenzio, le parole di Persephone che rimbombavano nelle sue orecchie, e diede ordine di portare un pesante sacco pieno di monete d'oro alla nana. In quel momento era Connor la cosa più importante.

Quella lo afferrò subito, ispezionando accuratamente il denaro, per poi passare lo zaino col lyrium ad Iselen, che prese in mano uno dei tanti cristalli azzurri, sentendolo pulsare di energia magica pura. Già solo il contatto gli trasmetteva una scarica di adrenalina. Non aveva mai avuto tanto lyrium a disposizione per i suoi incantesimi.

 

 

《Molto bene. Ora rimane solo da decidere quale mago andrà nell'Oblio. Deve essere qualcuno di fiducia, che sappiamo non cederà alle proposte del demone.》 Riflettè Irving ad alta voce.

《Io non andrò.》 Disse Morrigan senza scomporsi, sorseggiando una tazza di the con tutta calma.

 

《Tranquilla. Qui nessuno è così idiota da fidarsi di te!》 La derise Alistair. Dopotutto, nessuno si era aspettato che la strega arrivasse a tanto per salvare un ragazzino che nemmeno conosceva.

《Iselen, potresti andare tu. Sei sempre stato bravo con gli Spiriti.》 Propose Jowan.

 

L'altro scosse il capo. 《Io e Wynne siamo usciti da poco da quell'avventura nell'Oblio. Sarebbe meglio se io e lei non ci entrassimo per un po'》

Il Dalish annuì, guardando poi Irving, Neria e Jowan. L'ultimo si stava torturando un labbro per il nervoso e il primo non sembrava entusiasta all'idea di entrare nell'Oblio, ma nessuno dei due Disse nulla, perché l’elfa si fece avanti risoluta. 《Andrò io.》

 

Iselen la guardò preoccupato. 《Neria, sei sicura?》

L’altra annuì. 《Posso farcela, Iselen. E voglio aiutare. Sono stata inutile alla torre, non sono riuscita a salvare Solona e non sono stata abbastanza coraggiosa da restare al suo fianco. Quindi ora salverò quel ragazzino, non mi importa dei rischi.》

 

 

L'altro elfo mantenne la sua espressione preoccupata: Neria aveva appena subito un forte shock a causa di tutta l’esperienza e la morte della loro amica, spedirla nell’Oblio così avrebbe potuto essere pericoloso. Ma appena vide i suoi occhi risoluti, annuì, iniziando poi a disporre i cristalli sul terreno insieme a Morrigan e Wynne, Jowan sempre dietro. Si doveva fidare di lei: era una maga di grande talento ed era molto intelligente. Ce l’avrebbe fatta.

 

Appena fu tutto pronto, Neria si posizionò al centro del cerchio di cristalli, mentre gli altri cinque si sedevano lungo i suoi bordi ed iniziavano a concentrarsi e a recitare le parole del rituale.

Ognuno poteva sentire il proprio mana vorticare attorno a sé, estendendosi ai loro ordini e rispondendo ai cristalli di lyrium, che andarono in frantumi poco dopo, rilasciando la propria forza ed illuminando tutta la stanza con un grande bagliore azzurro.

 

L'energia che sentirono li percorse da capo a piedi come una scossa, colmandoli di energia e unendo la loro magia per creare un’Aura ancora più scintillante che illuminò tutta la stanza, abbagliando tutti i presenti. Era una sensazione magnifica, anche se difficoltosa. Era come se tutta quella magia appartenesse ad una sola persona. Si sentivano leggeri, euforici e così potenti e uniti da poter sollevare il castello in aria. Ma mantennero la concentrazione per mandare avanti il rituale.

Con le fronti Imperlate di sudore, concentrarono l'energia su Neria, avvolgendo la stanza in un lampo abbagliante che costrinse i presenti a chiudere gli occhi. E quando svanì, la ragazza giaceva priva di sensi sul pavimento, mentre gli altri maghi erano distesi a carponi, privati temporaneamente dei loro poteri magici e ansimanti di fatica.

 

 

Alistair, Aura, Persephone e Leliana si sbrigarono ad aiutarli. 《Ha funzionato?》 Domandò la ragazza con la traccia a Wynne, che annuì.

《Ora non ci resta che aspettare e sperare.》

   
 
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