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Autore: Ode To Joy    09/10/2021    2 recensioni
[Kageyama x Hinata]
[Iwaizumi x Oikawa]
[Atsumu x Hinata one-side]
Qualunque cosa accada, non smettere mai di guardare il cielo.
Dieci anni - o poco più - di Tobio e Shouyou raccontati in momenti.
[Spoiler!]
[Raccolta partecipante al Writober 2021 di Fanwriter.it]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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#8 Acrasia

 

Anche se brucia, un taglio passa, lo so

Ma lascia un segno dentro di me, oh-oh

 

Dal cellulare di Kageyama Tobio;

 

K.T. - Tu e Ushijima avete fatto a botte.

[19.08]

 

I.H. - ...No?

[19.11]

 

K.T. - Me lo ha detto Tendo!

[19.11]

 

I.H. - Tu e Tendo vi parlate?

[19.12]

 

K.T. - No, ho visto un video!

[19.14]

 

I.H. - Ma che cazzo, parliamo di secoli fa! E il video da dove viene?

[19.15]

 

K.T. - Ma vi siete picchiati. E io non lo sapevo.

[19.15]

 

I.H. - Non era indispensabile ai fini della tua carriera sportiva. Chi ti ha mandato il video?

[19.19]

 

K.T. - Shouyou.

[19.20]

 

I.H. - E chi lo ha mandato a lui?

[19.20]

 

K.T. - Oikawa.

[19.20]

 

I.H. - CHI CAZZO HA MANDATO QUEL VIDEO ALL’IDIOTA! SI ERA GIURATO DI NON FARGLI SAPERE NIENTE DI QUESTA STORIA!

[19.21]

 

K.T. - Quindi vi siete picchiati per Oikawa?

[19.21]

 

I.H. - Perché t’interessa tanto? Tutto è successo molto tempo prima che tu rientrassi in scena.

[19.22]

 

K.T. - Se tu hai picchiato Ushijima per Oikawa. Io posso picchiare Miya per Shouyou?

[19.23]

 

I.H.- NO!

[19.23]


Tra i miei ricordi e polvere quanti sforzi hai fatto per

Un giorno in più, un giorno in più


La prima e ultima volta che Iwaizumi Hajime e Ushijima Wakatoshi si presero a pugni fu dopo il liceo, dopo l’eterna rivalità tra le loro squadre di pallavolo e, soprattutto, dopo Tooru.

“Ma tu guarda se non sono quelli di Seijou!” Fu Tendo a vederli per primo e non ebbe alcun imbarazzo a sbracciare nella loro direzione per farsi vedere.

Era stato Makki a scegliere il locale - “ha cinque stelle su Tripadvisor, dobbiamo andarci per forza,” aveva detto - e Hajime si pentì di averlo assecondato nel momento in cui riconobbe il ragazzo seduto accanto al matto dai capelli rossi.

Wakatoshi si limitò a salutarli con un quieto cenno della mano.

Hajime rispose con un cenno del capo e si voltò nella direzione opposta, alla ricerca di un tavolo libero per lui e i due suoi amici. Degli ex giocatori della Seijou, solo lui si era trasferito a Tokyo e non voleva sprecare una serata del week end in cui Makki e Mattsun erano in visita a rivangare vecchi dissapori con quelli di Shiratorizawa.

Capì che fosse troppo tardi nel momento in cui si ritrovò Tendo Satori attaccato al braccio. “Ehi, fateci compagnia!” Propose. “Non lasciatemi solo con quel musone di Ushijima. Non ci crederete, ma sa essere noioso.”

Tooru soleva dire la stessa cosa anche di Hajime.

Di fatto, l’ex asso della Seijou non aveva messo piede fuori dal suo appartamento da quando si era trasferito a Tokyo.

Makki decise di togliere tutti dall’imbarazzo peggiorando drasticamente le cose. “Ma sì, facciamo due parole!”

Hajime lo guardò malissimo, ma quando Mattsun si limitò a scrollare le spalle, si dette del paranoico e si convinse che, alla peggio, poteva uscirne solo una conversazione molto imbarazzante.

“Ci ritroviamo tutti a Tokyo, quindi?” Tendo tornò al suo posto.

“No, noi due siamo solo in visita,” disse Mattsun, alludendo a se stesso e a Makki. “Iwaizumi è l’unico a essersi trasferito.”

La bocca di Tendo formò una O perfetta. Accanto a lui, Wakatoshi fissava Hajime senza nessuna reale espressione, ma tutta quell’insistenza silenziosa stava esasperando l’ex asso della Seijou molto velocemente.

“Iwaizumi Hajime a Tokyo tutto solo, senza la sua ombra,” commentò Tendo. “Che dobbiamo pensare? Oikawa ha ricevuto un invito in un’università di Kyoto o qualcosa del genere?”

Gli occhi di Wakatoshi erano ancora fissi su Hajime.

“Qualcosa del genere,” rispose vago quest’ultimo.

“Ordiniamo?” Propose Makki, che già avvertiva l’aria farsi pesante.

“Oh, sì!” Tendo alzò la mano per attirare l’attenzione del primo cameriere di passaggio.

I successivi quaranta minuti trascorsero pacifici, tra i racconti del giorno del diploma e di come fosse la vita fuori dal liceo.

Makki e Tendo coprirono il silenzio per la maggior parte del tempo, mentre Mattsun interveniva di tanto in tanto. Wakatoshi non disse una parola, troppo impegnato a fissare lo schiacciatore dalla parte opposta del tavolo. Da parte sua, Hajime decise di guardare qualsiasi cosa che non fosse la sua faccia.

Le luci basse del locale non gli erano molto d’aiuto e il brusio che li circondava gli faceva venire il mal di testa.

Andassero al diavolo Makki, Mattsun e le cinque stelle su Tripadvisor.

Tutto quello che Hajime doveva fare era lasciare che la serata scorresse da sola, senza nessun contributo da parte sua. Avevano già specificato che Tooru non era a Tokyo. Non c’era altro di cui parlare. Avrebbe bevuto il suo calice di birra e sarebbe uscito di lì come era entrato.

“Ha lasciato il paese, vero?” Wakatoshi se ne uscì con quel quesito dal nulla, pietrificando tutti i commensali.

Aveva parlato con voce pacata ma era come se avesse urlato tanto forte da spegnere tutte le altre voci nel salone. 

Non udendo nessuna risposta da parte sua, Makki e Mattsun lo guardarono giusto con la coda dell’occhio, come se il minimo movimento da parte loro potesse farlo esplodere come una bomba.

Rimasto col suo calice di birra sospeso a mezz’aria, Tendo comprese che era suo l’ingrato compito d’intervenire. Toccò il braccio dell’ex compagno di squadra. “Wakato-”

“L’ho cercato,” raccontò Wakatoshi. “Mi serviva sapere in che squadra era finito a giocare perché lo volevo in nazionale.”

Tendo fece un gesto con la mano come a dire che l’amico stava esagerando. “Suggerimento, Ushijima. Tutto ciò che hai il potere di fare è suggerire.” 

Non servì molto a detonare la situazione.

“Se n’è andato,” concluse Wakatoshi, inchiodando Iwaizumi con lo sguardo.

Hajime non si fece piegare dalla soggezione. “Ha scelto la sua strada.” Non avrebbe mostrato proprio a quell’individuo il peso che la decisione di Tooru gli aveva lasciato addosso. “Lo abbiamo fatto tutti.”

Per lui la serata poteva finire lì.

Hajime si alzò, lasciò la sua birra intoccata. Non gli importava, doveva solo andarsene da lì.

Ma Wakatoshi non aveva ancora finito con lui.

“Se fosse venuto a Shiratorizawa...” Disse, come se fosse un’accusa rivolta a lui. “Se avesse avuto un asso più forte...”

Hajime gelò. Il fendente di una colpa che aveva taciuto a se stesso per mesi lo trapassò da parte a parte: Tooru se ne era andato per tutte le alzate che lui, Iwaizumi Hajime, non aveva trasformato in punti, per tutte le strategia che non aveva concretizzato in vittorie. 

Nella sua guerra contro Kageyama - il prodigio - e Ushijima - il campione - Tooru non aveva potuto niente perché aveva deciso di combatterla con lui, con Hajime, con un debole.

Il tavolo non poté nulla per fermarlo e nemmeno gli amici, che non furono abbastanza veloci da prevedere i suoi movimenti.

Hajime si abbatté su Wakatoshi e lo stese a terra con un destro.

Quello fu l’inizio della loro amicizia.


Un taglio passa, lo so

Ma lascia un vuoto dentro di me, oh-oh

Giuro, non cambierà per me, resterò senza di te

Un giorno in più, un giorno in più
[Irama - "Un giorno in più"]

 
   
 
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