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Autore: Shade Owl    10/10/2021    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le cavalcature Rashers erano creature simili a sciacalli, dal lucido e liscio mantello nero ma con la stazza di un purosangue. Si chiamavano Hurabèsh che, in lingua Rashers, significava “segugi del deserto”. Secondo Drake, che istruì brevemente Leon su come accudirli e come cavalcarli, si trattava di bestie molto intelligenti e scaltre, dall’acuto senso dell’olfatto e dall’eccellente resistenza, che niente aveva da invidiare ai cavalli o ai cammelli, entrambe bestie rare e costose per quel pianeta. Essendo facili da sfamare non avrebbero creato particolari problemi per la loro alimentazione, quindi fu sufficiente procurarsi un po’ di carne secca extra per poter partire.
Fissarono i bagagli dietro la sella (il sacco di Leon era stato recuperato da Drake prima che spedissero tutti a casa) e si avviarono verso il deserto, pronti a cominciare l’inseguimento, quando sentirono qualcuno gridare alle loro spalle.
- Fermi! Fermi, aspettate!-
I due si voltarono e videro il giovane Guaritore, con un cerotto ancora incollato sulla testa cespugliosa, correre loro incontro trascinandosi dietro un fagotto, la giubba del suo ordine infilata a metà.
- Cosa c’è?- gli chiese pazientemente Drake.
- Voglio venire con voi.- rispose, spostando i piccoli occhi verdi dall’uno all’altra - Mi hanno detto che non c’è possibilità di ritornare ad Ironglass per almeno un paio di settimane, quindi…-
- Hai pensato di venire con noi?- chiese Leon - Scordatelo, ragazzino. Non stiamo andando a fare una gita, ma ad inseguire la dirottatrice.-
- Beh… io sono un Guaritore….- disse timidamente lui - Insomma… posso esservi utile. Ho già affrontato viaggi lunghi, un paio di volte… non sono un Figlio del Sole o un esploratore o un soldato, ma so cavarmela…-
- Non sarà una cosa lunga, credo, ma decisamente non sarà nemmeno divertente.- disse lo Stratega, con la consueta pazienza - Come mai vuoi accompagnarci?-
- Meglio che restare qui.- spiegò - Voglio dire… non conosco bene la lingua, non saprei orientarmi. Mi troverei peggio ad aspettare senza fare niente. E poi, anche io ho qualcosa da ridire per il dirottamento.- aggiunse irritato, massaggiandosi il bernoccolo - Volevo andare su Sol, invece sono dove di sole ce n’è anche troppo!-
Leon sbuffò, irritata a sua volta, ignorando il gioco di parole; guardò Drake, che si strinse nelle spalle.
- E va bene.- disse alla fine - Ma non ci rallentare.-
- Non lo farò.- annuì lui, grato - Mi chiamo Gareth.-
- Drake.- disse lo Stratega - Lei è Leon.-
Drake lo fece salire alle sue spalle sul suo Hurabèsh, dopodiché partirono all’inseguimento della dirottatrice. A quanto pareva, era fuggita a piedi prima che Drake e i Rashers potessero rendersi conto che era stata lei a rubare la navetta, senza fermarsi a prendere alcunché, zaino in spalla e con l’aspetto di chi ha una ben precisa destinazione. Secondo lo Stratega la città più vicina era a tre giorni da lì, ma solo se si aveva una cavalcatura e una buona conoscenza del territorio.
Siccome lei, nel migliore dei casi, poteva vantare al massimo la seconda, le ci sarebbe voluta come minimo una settimana per raggiungere la meta. Avevano il vantaggio della velocità.
Cavalcarono per tutto il giorno, sotto il sole cocente e impietoso, a cui solo i loro destrieri sembravano resistere, seguendo le orme lasciate nella sabbia dalla fuggitiva e, per buona misura, anche quelle dei Rashers che l’avevano inseguita, fino a quando non trovarono le prove della teoria dello Stratega: i cacciatori l’avevano raggiunta, ma poi erano tornati indietro subito dopo averla circondata, segno evidente che li aveva pagati per lasciarla andare. Drake stesso ammise che era stata furba a non dare loro del denaro fin da subito: così facendo, nessuno oltre loro si era lanciato all’inseguimento finché essi non avevano fatto il percorso all’andata e poi al ritorno, guadagnando alcune ore di vantaggio su altri eventuali inseguitori non interessati ai soldi.
Giunti in cima a una duna a poca distanza da una montagna di pietra scura, poco prima del tramonto, videro un puntino in lontananza che si muoveva costeggiando l’altura rocciosa, probabilmente alla ricerca di un posto per riposare.
- Penso che sia lei.- disse Drake, fermando un istante il proprio Hurabèsh - Ma ha fatto molta più strada di quanta non credessi, e senza perdersi. Si muove velocemente, non c’è che dire.-
- E questo è un male?- chiese Gareth.
- No, visto che è a piedi.- rispose lo Stratega, mentre Leon passava loro accanto senza fermarsi - È solamente notevole.- aggiunse, facendo ripartire la propria cavalcatura.
Quando ebbero coperto un altro po’ di distanza, la Figlia del Sole scaricò i propri bagagli per alleggerire il suo Hurabèsh e partì al galoppo, lasciando indietro i due che la accompagnavano. La raggiunse nel giro di pochi minuti, ma lei se ne accorse quando era ormai troppo vicina per sfuggirle. Si trovava in un piccolo affioramento di rocce tra la sabbia, un luogo riparato e ideale per fare un campo, ma dal quale non si poteva uscire facilmente se non dalla sola parte libera dalle pietre, ovvero quella bloccata da Leon.
Sentendosi in trappola, la ragazza si liberò dei bagagli e prese dalla cintura due grossi e spessi anelli di metallo, color arancione chiaro tagliati trasversalmente da una sbarra più sottile che serviva da impugnatura. Fuse insieme ai due anelli c’erano due lame di forma triangolare, lunghe una trentina di centimetri circa. Praticamente dal lato opposto c’erano invece due bocche da fuoco. Armi per combattere.
Leon scese al volo e agguantò il prisma, sussurrando la parola “spada”, mettendosi in guardia.
- Non voglio lottare con te!- esclamò la ragazza, alzando le armi - Lasciami in pace!-
- Hai dirottato una navetta, messo in pericolo una decina di persone e ferito me!- sbottò lei - Per tutti questi motivi non posso lasciarti andare!-
Per questi e per aver dato modo a Drake di vedermi ancora mezza nuda… Pensò tra sé, amaramente.
- Mi dispiace.- disse l’altra, seccata - Senti, volevo venire qui, ma ho perso la navetta, e non potevo aspettare che tornasse. Non volevo fare male a nessuno, non mi aspettavo di tamponare! Prometto che ripagherò le riparazioni, anzi, le eseguirò io stessa al mio ritorno…-
- Bene.- annuì Leon - Allora andiamo, forza.-
- No!- sbottò la ragazza - Non posso, accidenti a te! Vuoi capirlo o no che devo fare una cosa importante, qui?-
- Anche io dovevo fare una cosa importante!- ribatté la Figlia del Sole - Ma, grazie a te, sono bloccata qui!-
- Leon!- la chiamò Drake, che finalmente era riuscito ad arrivare - Aspetta.- aggiunse, scendendo.
- Aspetta che?- sbottò lei, voltandosi a guardarlo - Non l’ho inseguita solo per lasciarla andare!-
- Volevo dire che devi aspettare domani.- obbiettò lui, accennando al cielo, che cominciava ad oscurarsi - Se vuoi tornare con la notte, lo farai da sola. Qui si gela, ed è impossibile viaggiare senza la luce del sole: questo pianeta non ha la luna.-
Lei guardò la ragazza, che annuì.
- Ovvio.- disse - Sennò non mi sarei fermata tanto presto. Credevo che lo sapessi, essendo una Figlia del Sole.-
Preferendo non darle la soddisfazione di sentirla ammettere che lo era da solo un paio di giorni, Leon ripose l’arma.
- D’accordo.- ringhiò - Per oggi non te le suono… ma domani riprenderemo il discorso.-
Rimontò sul suo Hurabèsh e andò a riprendersi i bagagli, mentre Drake si inventava qualcosa per accendere un fuoco. Tornata al campo trovò ad aspettarla un piccolo falò, che sembrava apparso dal niente. Gareth si era seduto in un angolo, vicino a una pietra e guardava le fiamme con occhi smarriti, mentre la ragazza si stava sistemando il sacco a pelo.
- Come hai fatto?- chiese rivolta allo Stratega, scendendo dal grosso sciacallo.
- Ho fatto scorta di questi.- rispose lui, tirando fuori dal bagaglio una scatoletta di legno da chi trasse una manciata di piccole sfere di vetro piene di luce arancione incandescente - Falò istantanei, utili per quando non si hanno combustibili a portata di mano. E sapendo dove andavo…-
- Okay, ho capito.- sbuffò lei, sedendosi.
Durante la cena rimase in silenzio per tutto il tempo, ancora irritata con Drake per aver spalleggiato la ragazza e con lei per aver dirottato la navetta. Quest’ultima, d’altro canto, sembrò indifferente al clima gelido sceso non soltanto per l’atteggiamento della Figlia del Sole, ma anche per l’improvviso calo della temperatura, quando il sole cominciò a toccare l’orizzonte, e decise di parlare di nuovo.
- Io mi chiamo Marie.- disse all’improvviso - Voi chi siete?-
Il primo a rispondere fu il giovane Guaritore, che sembrava un po’ impacciato, come se la compagnia di tanti estranei, che lui stesso aveva cercato, lo rendesse nervoso.
- Gareth.- disse - Gareth Aton. Sono un Guaritore di Gase, il quinto pianeta del sistema.-
- E che andavi a fare a Sol?-
- Pratica.- rispose lui, sorridendo imbarazzato - Speravo che i Maestri Guaritori dei Figli del Sole sapessero colmare alcune mie lacune. Ho ottenuto il brevetto solo da una settimana.-
- Beh, se vuoi imparare davvero, vai su Ohl Mahen.- gli consigliò Marie - Lì ci sono i migliori Guaritori, persino più bravi di quelli di Sol, a quanto ho sentito.- guardò Drake - E tu, invece? Non mi sembri di queste parti.-
- No, ma ci sono venuto spesso e conosco la zona.- sorrise pazientemente lui - E Leon aveva tanta voglia di rivederti, quindi…-
- Piantala, Drake!- sbottò lei.
- Uuh… come siamo nervose…- rise Marie.
Leon le scoccò un’occhiataccia.
- Che accidenti fai qui?- chiese - Cosa c’è di tanto importante su Narthill?-
La domanda le fece scivolare via il sorriso dalla faccia con la stessa rapidità di una macchia di fango fresco su un vetro verticale.
- Un Alterato.- disse laconicamente.
Leon sentì un leggero brivido percorrerle la schiena, e non era per il freddo. Riuscì a non darlo a vedere, tuttavia, ma Gareth fu meno bravo di lei: poco mancò che si strozzasse con il frutto che stava mangiando, e Drake dovette lanciargli una borraccia per farlo deglutire meglio. Persino lui pareva guardingo, adesso.
- Un Alterato?- ripeté lo Stratega, inarcando un sopracciglio - Non è facile trovarne uno. Sono creature rare.-
Rare è dir poco… Pensò Leon.
Gli Alterati, un tempo, erano molto diffusi in giro per il Sistema Helios ma poi, con l’aumento di numero degli umani e, conseguentemente, con l’aumento dei Figli del Sole, la loro specie era stata decimata nel corso degli anni, portandoli sull’orlo dell’estinzione.
Non che fosse stata una cosa facile: l’origine esatta degli Alterati era sconosciuta (per alcuni si trattava di alieni, creature provenienti dai pianeti oltre il Sistema Helios, per altri invece erano gli abitanti originari di quei mondi, che vivevano lì ben prima dell’arrivo dei primi coloni umani, centinaia di anni prima), ma la cosa certa era che si trattasse di creature incredibilmente pericolose, difficili da uccidere e molto forti. L’unico vantaggio che umani e Figli del Sole potevano vantare nei loro confronti era il numero e, col tempo, erano riusciti a ridurre il loro così tanto che, ormai, non ne rimanevano quasi più.
I pochi rimasti se ne stavano per lo più nascosti, in attesa di non si sa bene cosa, ma di certo erano i più forti che la loro razza avesse, poiché non erano ancora morti. Persino i Figli del Sole cercavano di tenersene al largo. Quantomeno, questo era ciò che si trovava sui libri o che veniva raccontato dai più anziani, e non esistevano prove materiali di questi fatti, né a qualcuno interessava davvero saperne niente.
- Posso chiederti come mai cerchi un Alterato?- chiese Gareth.
- Motivi personali.- rispose Marie.
Non aggiunse altro, e nessuno le chiese niente di più. Intanto, il sole continuò a tramontare. Il cielo aveva quasi cominciato a diventare viola quando furono raggiunti da una sferzata di sabbia.

Stiamo entrando nel vivo della storia. Presto inizieremo a vedere seri sviluppi per i personaggi, Leon in particolare.
Ringrazio come sempre 
John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, che mi seguono. A presto!

   
 
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