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Autore: NPC_Stories    12/10/2021    1 recensioni
Inktober 2021 con la lista ufficiale, come sempre troverete storie dei miei personaggi originali nel mondo di Forgotten Realms.
Dovrebbero essere storie brevi (altrimenti come faccio a pubblicarne una al giorno?), ma chissà se ci riuscirò...
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Genere: fantasy
Note: Sharova è un personaggio secondario che compare per la prima volta in Jolly Adventures e poi torna come protagonista in Casa è il luogo dove risiede l'amore


12. Stuck


1371 DR, 11° giorno del mese di Tarsakh, cittadina di Leilon, Costa della Spada

Sharova non era una succube qualsiasi.
Era molto intelligente, saggia a modo suo, e antica: era sopravvissuta più della maggior parte delle sue simili perché sapeva tenersi lontana dai guai. Sapeva quando era il caso di tenere un profilo basso, inoltre era capace di stringere alleanze e non solo di usare il prossimo.
Certo, non che ci fosse nulla di male nell’usare il prossimo. Ma era una forma mentis che portava sempre a tradire un alleato molto prima che diventasse inutile. Sharova preferiva le collaborazioni durature, permettevano più vantaggi sul lungo periodo.
Un altro dei motivi per cui era molto antica - ma non le piaceva parlare di questo argomento - era che si era ritrovata intrappolata in un dungeon per qualcosa come ventimila anni… anno più, anno meno. Se non altro, quell’esperienza le aveva insegnato la pazienza. E l’autocontrollo.
Due doti che le sarebbero state infinitamente utili ora che, di nuovo, si trovava chiusa all'interno di una barriera magica.
Era una storia lunga, che coinvolgeva un mago umano che stava facendo esperimenti con creature ed energie dei Piani Esterni, attirandole sul Piano Materiale attraverso una pietra magica che fungeva da faro; una volta attirate, faceva ulteriori esperimenti per potenziare quelle creature. Esperimenti che coinvolgevano anche creature in fase di sviluppo, quindi uova di demoni, di diavoli, di esseri celestiali, ma anche di creature di altri Piani e… non solo uova. Il loro esperimento più prezioso si trovava nel grembo di Sharova.
Poi un giorno qualcosa era andato storto, c'era stata un'esplosione, il mago era morto e le difese magiche della torre si erano attivate di conseguenza, bloccando all'interno tutte le creature evocate.
All'interno di un'altra maledettissima barriera.
Sharova era così stanca. Era stanca della sua maledetta sfortuna. Questa volta però la sua prigionia non sarebbe durata per ventimila anni. Una succube del suo calibro non si sarebbe lasciata fermare dalla protezione magica creata da un semplice umano, quella barriera poteva trattenere soltanto gli Esterni meno potenti.
Il problema era la creatura nel suo grembo.
La bambina - le succubi generano sempre figlie femmine - non poteva passare oltre il muro di magia eretto dal suo stesso padre.
Quindi Sharova non aveva altra scelta se non aspettare.
Dopo essersi liberata di quella zavorra, la demonessa avrebbe potuto uscire, con o senza la piccola. Prima però c'era ancora una cosa che voleva fare: portare a termine l'esperimento del mago. Scoprire se era possibile trasformare un mezzo demone in un demone puro, sottoponendo la creatura neonata alle energie che fluivano dalla pietra magica che collegava il Piano Materiale ai Piani Esterni.
E se la cosa avesse funzionato, forse sarebbe stato il caso di cercare il modo di scardinare la pietra magica dal suo supporto sul tetto dell'edificio e portarla con sé. Magari rimuovere la pietra avrebbe perfino spezzato la barriera… ma Sharova non si arrischiava a toccarla con le mani nude, gli effetti di quel magico faro sugli Esterni si erano rivelati imprevedibili. Alcuni ne erano stati potenziati, altri erano stati risucchiati e catapultati in chissà quale Piano lontano. Era un rischio che, nelle sue condizioni, non poteva correre.
"Non sarò bloccata qui ancora a lungo" sussurrò, accarezzando il suo ventre gonfio.
Si appoggiò stancamente a una delle finestre dell'ultimo piano, da cui si godeva di una visuale perfetta sulla cittadina di Leilon.
Un piccolo gruppo di stranieri con appresso un carretto si stava avvicinando come per studiare la torre, che a loro doveva apparire come mezza distrutta; anche quella era una misura cautelativa, un incantesimo di illusione che si era attivato per contingenza alla morte del mago.
Sharova sperò con tutto il cuore che fossero avventurieri. Forse avrebbero rimosso la pietra magica per lei. Le persone originarie del Piano Materiale avevano un'energia stabile, poco influenzabile, per loro sarebbe stato possibile toccare il faro senza grandi effetti collaterali.
La succube aveva fame, erano settimane che non assaporava l'energia vitale di qualcuno e quel gruppetto di sciocchi era una tentazione forte… ma aveva imparato la pazienza e conosceva le sue priorità.
Rendersi invisibile era un incantesimo semplice, per una come lei. La parte difficile sarebbe stata rimanere immobile, in silenzio, e aspettare.

   
 
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