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Autore: rocchi68    12/10/2021    2 recensioni
Una persona che ha chiuso gli occhi in passato può riaprirli dopo tanto dolore?
Ne vale davvero la pena?
Non sarebbe meglio proseguire senza voltarsi indietro e sorridendo delle poche gioie che incrociano il tuo cammino?
Si passa per egoisti, per idioti o per scaltri se si evita di ricadere nei ricordi del passato?
È questo che il nuovo Consiglio Studentesco si prefigge di cambiare, anche se si tratta di un problema interno e di un'impresa ardua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mike e Zoey accolsero di buon grado l’offerta di Scott per passare un week-end tutti riuniti e non si preoccuparono troppo quando il loro gruppo si divise.
Il rosso aveva concesso la giusta privacy ai suoi migliori amici e si era defilato con Dawn, perdendo molto tempo vicino alle aree che più le interessavano per i suoi studi.
Non era un vero appuntamento, ma non era neanche una gita, dove bisognava prendere appunti sui vari animali che girovagano tranquilli nei propri spazi, rovinandosi una giornata di pace che era assai rara. Scott non sapeva come comportarsi, poiché era la prima volta che passava tanto tempo con una ragazza, laddove di solito era evitato o schifato senza troppi complimenti e senza nemmeno una scusa valida.
A fermarsi per un breve istante, pensò di allontanarsi indisturbato, convinto che lei non si sarebbe mai accorta della sua assenza.
Ma se poi si fosse arrabbiata come avrebbe risolto la faccenda?
Poteva forse descrivere ai suoi amici del suo bizzarro comportamento, rischiando seriamente di ritrovarsela contro per i successivi due anni?
Tremando alla sola idea, si era avvicinato lentamente, fissando intensamente il rinoceronte che stava mangiando beato.
 
“Se rimaniamo fermi, non riusciremo a vedere nemmeno metà dello zoo.” Borbottò infastidito, facendola sussultare.
 
“Mi sono imbambolata.”
 
“Me ne sono accorto, Dawn.”
 
“Devi sapere che avevo sempre desiderato venire allo zoo, ma i miei genitori non hanno mai avuto tempo di portarmici.”
 
“Impegnati al lavoro?”
 
“Avevano pochissimi giorni liberi e non li volevano passare a vedere animali in gabbia.”
 
“Immagino che tu li abbia detestati per questo.”
 
“Crescendo, ho capito che non tutti i desideri sono realizzabili.” Sibilò, facendolo annuire.
 
“Beh…anch’io avevo un pessimo rapporto con mio padre.”
 
“Per così poco non mi sarei mai messa a urlare.” Replicò lei, pensando che avesse sbagliato conclusione.
 
“Credevo che non andassi molto d’accordo con i tuoi.”
 
“Hai toppato.”
 
“Come sempre.” Minimizzò, scrollando le spalle.
 
“Parli di tuo padre, però, come se non ci fosse più.” Obiettò Dawn, girandosi leggermente.
 
“Abbiamo appianato le nostre divergenze, anche se per diversi anni mi ha trattato come se non esistessi e pretendeva che non mi presentassi durante alcune feste con gli altri membri della famiglia. Non riusciva a evitare di paragonarmi, per esempio, con il figlio di sua sorella pronto a diventare un chirurgo o quell’altro mio cugino lanciato nell’arte culinaria: io gli sembravo solo un fallimento.”
 
“Non capisco.”
 
“Ero la pecora nera della famiglia, anche perché mia sorella Alberta li aveva sempre resi orgogliosi in tutto e loro si aspettavano che pareggiassi i conti.”
 
“Io…”
 
“Avevano delle aspettative un po’ troppo elevate, ma va bene così.” Mugugnò, inspirando profondamente.
 
“Poi?”
 
“Lui non lo sa, ma…”
 
“Cosa?” Chiese, girandosi verso l’amico.
 
“Io a lui ci tengo più della mia vita stessa.” Soffiò, mentre alcune lacrime rigavano il suo volto.
 
“Scott…”
 
“Anche se sbagliavo spesso, amo la mia famiglia.”
 
“Si nota.”
 
“Ricordo mamma che spingeva l’altalena, papà che mi ha insegnato andare in bici…non potrei odiare la mia famiglia neanche se lo volessi.” Spiegò, cercando di tirare su con il naso.
 
“Sei stato fortunato.”
 
“Credo…mi sia entrata un po’ di polvere negli occhi.” Sbuffò, passandosi una manica.
 
“Tu gli vuoi bene nonostante tutto?”
 
“Ci abbiamo messo una pietra sopra e si è rassegnato nel farmi vivere come volevo, senza pressioni o punizioni.” Spiegò serafico, invitandola a proseguire con la prossima area.
 
“Volevano qualcosa di specifico?”
 
“Un percorso scolastico brillante, una fidanzata da presentare con orgoglio e delle idee futuribili su cui costruire una famiglia.” Elencò distrattamente.
 
“E in cosa avresti fallito?” Domandò, credendo fosse ancora troppo giovane per ritrovarsi con tutte quelle pretese.
 
“Spegni pure il primo punto, anche perché passo puntualmente per il buco della serratura e ogni anno sono il miracolato della classe.”
 
“Potresti passare senza difficoltà, se t’impegnassi un po’ di più.” Lo rimproverò, facendolo sospirare.
 
“Non so nemmeno parlare con una ragazza e finisco con il mangiarmi le parole.”
 
“Ed io cosa sono?”
 
“Con te è bello parlare perché so che, nonostante i tuoi rimproveri, non potresti mai spingerti al punto di volermi distruggere.” Ammise sollevato.
 
“Questa sarebbe una critica?” Chiese curiosa.
 
“Mi piace sentirti brontolare, significa che non vuoi lasciare nessuno indietro.”
 
“Hai salvato il Consiglio da una novellina incapace, hai concesso a Mike e Zoey la giusta felicità, ponendoti come l’unico problema della scuola.”
 
“Mi dai troppi meriti.” Borbottò, facendola sorridere.
 
“È vero, anche se spesso esageri.”
 
“Nelle cose si può anche non riuscire, bisogna saperlo accettare. E non è assolutamente un discorso da perdenti, Dawn.”
 
“Ma…”
 
“Io credo che sia stupido sprecare la propria vita nell’inseguire l’impossibile o nel ferire gli altri. Non sarebbe più semplice essere sempre buoni?”
 
“Questo è vero.”
 
“Forse sbaglio, ma vorrei che tutti fossero felici.”
 
“Per vedere tutti felici, però, ti stai sacrificando e stai inseguendo l’impossibile.”
 
“Finché ci sarà anche una persona soltanto a cercare questo sogno, allora tutto andrà sempre per il meglio.”
 
“Se salvi sempre tutti e risolvi i loro problemi, poi chi si preoccupa di salvare te?” Domandò diretta, facendolo sussultare.
 
“Non lo so.”
 
“Possiamo salvarci a vicenda.” Propose, facendolo annuire.
 
“Sarebbe la prima volta e in tutto questo ho perso il filo.” Borbottò Scott, sviando da quella domanda legittima, mentre Dawn toglieva la mano dalla sua spalla.  
 
“Courtney potrebbe farli ricredere.” Gli suggerì la compagna, facendolo sospirare.
 
“Perché credi che io abbia anche solo una speranza con una sventola come quella che eccelle in ogni attività?” Domandò diretto.
 
“Non saprei.”
 
“Per un idiota come me, con i miei difetti e i miei sbagli, servirebbe qualcuna che possa colpirmi e rimproverarmi, dandomi comunque l’impressione che sia davvero preoccupata. Forse per uno come me, si addice più una come te, Dawn.” Sibilò, facendola arrossire.
 
“Che significa?”
 
“Courtney è una perfettina e calcola tutto con una serietà maniacale, ma ho come l’impressione che non si metterebbe nemmeno a piangere, se questo non le consentisse di ottenere qualcosa in cambio. Io preferirei qualcuno che sappia essere seria, ma anche divertente e spensierata.”
 
“Io…”
 
“A volte credo di sognare davvero troppo.”
 
“Però con Courtney faresti un bel passo in avanti.” Obiettò Dawn.
 
“Credi che sia ancora interessato alla lista di mio padre? Ho smesso di dargli retta da un pezzo. Dopotutto la vita è una sola e non intendo sprecarla per seguire i loro desideri.” Ringhiò sbrigativo, facendola tentennare.
 
“Forse hai ragione.”
 
“Courtney mi piace, questo è vero, ma non ho intenzione di vivere in un’illusione.”
 
“E se riuscissi a farvi mettere insieme?” Propose Dawn, sperando di vederlo supplicare quella cortesia che, tuttavia, non le piaceva poi molto.
 
“E se non lo volessi realmente?” Domandò, fermandosi senza preavviso e ritrovandosela quasi addosso.
 
“Ma…”
 
“Proverò a uscire un po’ con lei, ma non m’impegnerò come se fosse l’ultima donna, rimasta sul Pianeta.”
 
“E poi?” Chiese lei, preoccupata di non poterlo più correggere, giacché li vedeva già felicemente fidanzati e lontani da occhi indiscreti.
 
“Se dovesse finire male, cercherei qualcuno cui consigliare una vecchia favola.”
 
“Dovrei leggerla?” Chiese Dawn, facendogli scrollare le spalle.
 
“Se pensi d’essere pronta, non ti resta che chiedere a Mike o Zoey.”
 
“Io…”
 
“Alla fine, anche se non dovesse piacerti, ti capirei.” Sibilò, alzando la mano destra per sfiorarle la guancia e facendola arrossire.
 
“Perché no?”
 
“Perché non vado molto fiero di quello che ho fatto.”
 
“Se la pensi così…potresti aspettare che io legga quella storia prima di uscire con Courtney?”
 
“Sei così strana a volte.”
 
“Non è vero.” Ribatté lei, facendolo sorridere.
 
“Ma è anche per questo che non mi dispiaci.”
 
“Che significa?”
 
“Per una volta cerca di capirlo da sola, anche perché ti reputo una ragazza sveglia e intrigante.” Confessò, afferrandone la mano e convincendola a proseguire con la loro gita.








Angolo autore:

Ryuk: Perchè pubblichiamo di martedì?

Lascia stare
Non capiresti

Ryuk: Due cose da premettere

1- Questo capitolo, non so perchè, mi ha provocato tristezza
2- Anticipo già che il finale (si parla di ancora 5-6 capitoli) sarà aperto

Ryuk: Più che tristezza, ti ha fatto quasi piangere

Non lo so, Ryuk.
Quando ho scritto della famiglia di Scott, beh è come se mi fossi un po' immedesimato in lui.

Ryuk: Solo che lui ha avuto dei ricordi positivi

Purtroppo per diversi motivi, non ricordo molto della mia infanzia
Direi anzi che ho praticamente il vuoto sui miei primi 7-8 anni di vita
Niente di così sconvolgente...ormai mi ci sono abituato

:)
 
   
 
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