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Autore: ClostridiumDiff2020    13/10/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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288 >>> 13. A Piedi Nudi


 


Émer sorrise stringendo la mano dello spettro ma lui la ritrasse “Sei debole… Non devi…”
“Penso che starei decisamente meglio se scivolassi di nuovo in me… è stato strano ma… piacevole…”
 
“Bravo, invita di nuovo in modo ambiguo lo spettro succhia vita dentro il tuo corpo… Stai solo delirando in preda alla febbre alta, cosa altro potrebbe andare storto?”
Garvin entrò nella stanza con in mano un vassoio, lo poggiò sul comodino accanto a letto e scrutò con aria torva il vuoto dove si trovava lo spettro, non poteva vederlo ma sapeva bene che Cáel si trovava là.
 
“Smettila di fare la mamma, non ti si addice”
“Questa … mamma… ti ha portato della zuppa, sai i viventi necessitano di nutrirsi. Non hanno di certo bisogno di frequentare un parassita…”
Cáel fremette, ma sapeva bene che la sua rabbia era prevalentemente data dal timore che covava dentro di sé, quella parte che dava ragione a Garvin. Lui era morto e stando assieme ad Émer poteva solo mettere a rischio la sua vita. Aveva difeso quel legame a parole, ma quando si era annidato nel cuore e nel corpo del suo Émer, gli aveva fatto del male, involontariamente. Camminare a piedi scalzi nel cortile di notte non era certo stata una bella pensata, ma era da così tanto che non percepiva niente. Il freddo pungente, la pietra sotto i suoi piedi, condividendo ogni cosa con Émer che si era spontaneamente offerto.
Ma come poteva dar torto a Garvin? Era questo di cui Émer aveva bisogno? Era davvero un rapporto giusto?
 
Come udendo i suoi tormenti Émer si sollevò dal letto, era affaticato per via della febbre ma determinato, Cáel fu tentato di fermarlo ma esitò a un soffio dall’altro
“Garvin, per quanto apprezzi la tua amicizia… Tu non puoi sapere cosa sia giusto per me e ti prego, ha un nome, anche se non ha che forma, anche se per te non è altro che una sensazione. Cáel è reale, non chiamarlo parassita.”
Émer poteva intravedere lo spettro gravare alle sue spalle.
“Cáel posso sentire la tua preoccupazione… Te l’ho già detto e te lo ripeto… Io voglio condividere con te la mia vita, è una mia scelta, ti prego non dubitarne mai.”
Le braccia dello spettro lo avvolsero. “Adoro camminare assieme a te…”
 
Garvin sussultò, lo vedeva, stretto all’amico, un’opalescente presenza con grandi occhi scuri. Non riusciva a comprenderne il motivo, ma era innegabile che le loro anime fossero ormai, indissolubilmente legate. Era forse stata la morte a intrecciare così tanto quelle due esistenze?
 
 
 
#WritOber2021#fanwriterit Day 13 - Hurt&Comfort

 

   
 
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