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Autore: elenabastet    13/10/2021    1 recensioni
C'è un posto che non abbiamo visto né nel manga né nell'anime di Lady Oscar, fondamentale e struggente. Un posto a cui in diversi torneranno in nome di una promessa fatta.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PROMESSE

 

Rating: tematiche non facili, lutto, morte, struggimento.

Fandom: Lady Oscar.

Note: Serie di oneshot ambientate in un posto che non si vede nell’anime ma che è fondamentale. In particolare in questo capitolo scrivo un destino diverso per uno dei personaggi migliori.

 

Samhain 1830

Avrei dovuto venire qui molto tempo fa, ma sono un vigliacco e non me la sentivo. Come confrontarsi con un amore che mi ha divorato tutta la vita e con un lutto che mi ha distrutto? Come riuscire a confrontarsi con qualcosa di così grande e totale?

Sono diventato vecchio, tanto vecchio, e ho vissuto tutta la mia vita a Parigi, scegliendo di lasciare l’esercito perché c’erano troppi ricordi dolorosi, e entrando in polizia. Sono diventato uno sbirro, illudendomi così di poter aiutare i deboli e gli indifesi, ma alla fine mi sono reso conto che sono sempre stato con chi avrei dovuto combattere, con i potenti che opprimevano. Le cose non sono cambiate, malgrado tutta la gente che si è sacrificata perché succedesse, a cominciare dai miei due amati amici.

Quest’estate, Parigi era di nuovo in rivolta, come allora, ho rivisto tante persone giovani cadere e morire, come allora, come loro. E di colpo ho capito che sono stato davvero un vigliacco a non venirli mai a trovare qui, dove riposano per sempre, uniti nella morte come sono stati da vivi, di un amore che non ho mai più visto su questa Terra, un amore fatto per stare in paradiso.

Li ho amati entrambi, più della mia vita, quel ragazzo timido e bellissimo dagli occhi verdi di cui ho sentito subito il cuore ferito e l’animo nobile e quella meravigliosa donna con quei capelli e occhi che brillavano al sole. Li ho amati come amici, come compagni di avventura, ma anche come creature da desiderare, anche se erano come il sole, troppo in alto per me.

Sì, ho desiderato entrambi, ho desiderato di stringerli tra le mie braccia e amarli, sia lui che lei, in un abbraccio senza fine, forse posso sembrare un depravato ma il mio era amore, amore vero, anche se non paragonabile al loro. E dire che mi hanno guardato storto in polizia per anni perché faccio una vita da monaco, solo, in una stanza minuscola, senza frequentazioni galanti. Da quando loro se ne sono andati, non sono nemmeno più andato al bordello. Se non posso avere un amore vero come il loro, non mi interessa altro.

Io amavo loro, volevo la loro felicità più di tutto, quando capii ogni cosa del loro rapporto, lei solo all’apparenza fredda e orgogliosa, lui con un cuore grande come il mondo e tutto per la sua donna.

Presi a cazzotti lui per sfogo, sfidai a duello lei per un equivoco dopo averla colpita, ma oggi vorrei che fossero qui con me, per baciarli e abbracciarli. Quanto avrei voluto fare accompagnare lui a fare bisboccia la notte prima di sposarsi, ben sapendo che la loro prima notte c’era già stata e deve essere stata unica, quanto avrei voluto fargli da testimone di nozze, quanto avrei voluto tenergli la mano mentre aspettava la nascita dei figli, quanto avrei voluto fare da padrino ai suoi bambini e magari raccontare loro le avventure dei loro meravigliosi papà e mamma. Ma quella è una vita che non c’è mai stata, forse esiste in un altro tempo e mondo, ma qui non è andata così.

Tutto questo è rimasto comunque un sogno impossibile, perché li vidi languire sotto i miei occhi, lui che ci vedeva sempre meno, lei che si stava ammalando gravemente: se non fossero morti negli scontri, lui dichiarandole eterno amore con lei che urlava il suo dolore e lei crivellata di colpi per la libertà di tutti non avrebbero avuto un lungo domani, non ci sarebbe stato un futuro. Ma io avrei pregato per un miracolo, l’avrei voluto.

Lui mi disse una cosa quell’ultima mattina, quando fummo da soli per pochi attimi prima di andare a combattere:

“Sono felice, oggi è stata la notte più bella della mia vita, quello che abbiamo provato entrambi con i nostri cuori e corpi uniti è indescrivibile. Non pensavo che potesse esistere tanta gioia nella passione. Ho adorato lei e lei ha adorato me”.

Ero imbarazzato ma felice per loro due, per un attimo avrei voluto essere stato con loro a stringerli. Capii poi lo strazio di lei per aver perso qualcuno di così unico.

“Cose come godimento e piacere diventano con un altro significato se sei con la donna amata, per te e per lei. Volevo dirlo a qualcuno. Se mi succede qualcosa, occupati di lei, ti prego”.

Ma lei scelse di raggiungerlo al più presto, perché erano un solo corpo, un solo cuore, una sola anima, due eroi destinati a morire giovani e belli, per restare nella leggenda. Amarli è stato un sogno proibito.

Ricordo ogni cosa di quei due maledetti giorni, lui ferito che si accasciava per terra, la sua morte mentre lei gli giurava eterno amore, la sua disperazione e poi la scelta di lei di mettersi davanti a tutti per farsi colpire e raggiungerlo al più presto. Non c’è nulla in questo mondo che poteva essere più grande del loro amore, ed è giunto il momento di tornare ad onorarli.

Sono arrivato nel luogo dove i loro corpi giacciono, le loro anime sono oltre le stelle, per sempre unite.

Oggi è Samhain, il giorno in cui i morti tornano in mezzo a noi, almeno secondo quello che mi raccontava da bambino terrorizzandomi un vicino di casa di origine bretone. C’è il sole, un ultimo sole tiepido prima dell’inverno, e vedo le due croci che vegliano sulle loro spoglie mortali per l’eternità, finché il sole sorgerà e le stagioni passeranno.

Mi chino, le accarezzo e le bacio, ricordandoli, per sempre giovani e belli, cari agli dei che li hanno voluti con loro al più presto, portandoli via da chi li amava, come me, come altri.

“Era tanto che volevo venire da voi, perdonatemi se non l’ho fatto prima… Siete stati i miei più cari amici e le due persone che ho amato di più al mondo. In voi ho visto l’amore vero, quello che va oltre il tempo e lo spazio, per sempre...”

Nelle ombre e nelle luci di questo giorno d’autunno di colpo mi sembra di rivederli per un attimo, abbracciati, felici e che mi sorridono, lui con entrambi gli occhi, lei sana, per sempre insieme, come deve essere per questo amore nato in paradiso e lì destinato a stare.

Oscar François de Jarjayes, il mio meraviglioso capitano donna, e André Grandier, mio compagno d’armi e suo eterno amore, hanno riempito la mia vita di rimpianti e di ricordi: io, Alain de Soissons, sbirro solitario vecchio e brontolone, mi sento migliore ogni volta che penso a loro e al loro amore per sempre, eterno e oltre ogni leggenda. Ho mantenuto la mia promessa, sono venuto a salutarvi ancora una volta.

  
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