Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Hana S    14/10/2021    1 recensioni
Jigen nasconde da otto anni un segreto a Lupin e Goemon, ogni volta che un colpo viene messo a segno sparisce e torna sempre nella stessa città, dove nasconde e protegge il suo tesoro più prezioso. Ma per quanti sforzi fatti, il passato e le sue minacce possono sempre tornare.
Estratto dal primo capitolo:
Quei meravigliosi occhi smeraldo lo guardavano pieni di lacrime, si era portata le mani davanti alla bocca e tremava per l’emozione, lui si alzò e si avvicinò a lei che allungò una mano sfiorandogli il viso, Jigen afferrò delicatamente quella mano aggraziata e la tenne stretta contro la sua guancia. «Sei tornato …»
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 11 – Di nuovo insieme
 
La mattinata passò tranquilla, Kyoko accompagnò i bambini a scuola e poi andò al negozio dei signori Hamada, non avendo più un lavoro, i due anziani l’avevano ripresa come aiutante e per lo meno Kyoko si distraeva. Tornò a casa per pranzo, Lupin era ai fornelli, Goemon dove lo aveva lasciato la mattina e Jigen fuori sul balcone a fumare una sigaretta. Era tutto pulito ed in ordine, i panni stesi e i letti rifatti … ‘Certo che si danno un gran da fare per me’ Kyoko era abituata ormai a fare tutto da sé, senza pretendere che qualcuno la aiutasse, ma tutte queste premure le scaldavano il cuore. D’impulso prese il telecomando e accese la tv per il notiziario: «Condannato a 30 anni di reclusione il magnate Morimura è stato trasferito oggi stesso nella prigione di …» Kyoko si morse il labbro inferiore e strinse a sé le braccia, provava un senso di libertà, ma allo stesso tempo non riusciva a gioire completamente di tutto ciò. Jigen era rientrato e vedendola tremare la abbracciò arrivando dietro di lei, baciò la sua morbida guancia ed appoggiò la testa sulla sua spalla «Per tutti questi anni mi ha mentito e usata, ha impedito a mia madre e a me di essere felici» lacrime amare le rigavano il volto. Qualcuno bussò alla porta.
«Ciao fratellino» disse Kaori inespressiva a Jigen che era andato ad aprire, vedendo Kyoko in lacrime prima diede un’occhiata di fuoco ai presenti e poi andò ad abbracciarla «Su, su … è finita Kyoko» la guardò e accarezzandole il viso disse «Ho un regalo per te» le indicò la porta, Hirai entrò sorridendo e dietro di lui altri due uomini. Kyoko sentì un brivido percorrerla da capo a piedi; i capelli erano ormai brizzolati, ma il sorriso non era cambiato, corse dallo zio e gli saltò in braccio, lui la baciò, si guardavano e piangevano «Piccola mia, come sei cresciuta, come sei diventata bella» diceva l’uomo accarezzando quel viso familiare.
«Come sua madre» disse l’altro ospite. Kyoko si voltò a guardarlo e lo zio la lasciò andare, si avvicinò a quell’uomo con il cuore colmo di gioia, i capelli erano ormai bianchi e alcune rughe segnavano il suo volto, ma quegli occhi Kyoko non gli aveva dimenticati, come quel dolce sorriso. Prese il viso di David tra le mani «Papà …» ma le parole furono soffocate dai singhiozzi, lui le prese una mano e la baciò e guardandola ancora l’emozione prese il sopravvento, la tirò a sé per abbracciarla «Bambina mia!» le baciava i capelli, la fronte, il viso e fissava quei meravigliosi occhi verdi «Figlia mia!» per anni lui e lo zio di Kyoko avevano cercato di liberare lei e la madre da Morimura, quando lei era fuggita avevano cercato di contattarla, ma senza successo. «Ti ho cercata dappertutto, nemmeno il signor Hirai poteva aiutarci … però mi assicurò che eri in buone mani» David si voltò in cerca di Jigen, lasciò Kyoko e volle stringere la mano al pistolero «Ti ringrazio per esserti preso cura di lei» dovette abbassare lo sguardo per via delle lacrime che copiose, scendevano dai suoi occhi.
«Avevo fatto una promessa, e l’ho mantenuta» Jigen guardò Kyoko che gli sorrise.


Passarono il pomeriggio insieme e quando i bambini rientrarono fu ancora festa, lo zio Ryugi non voleva più lasciarli andare e quando Kyoko presentò ai bambini il loro vero nonno, gli si gettarono fra le braccia. Avevano portato dei regali una bambola per Akemi e una macchina radiocomandata per Ryu.
«Zio Ryugi, andiamo nel parco qui dietro ti prego» il bambino pregava lo zio di accompagnarlo a provare il nuovo gioco e questi non poté dire di no. «Non allontanatevi troppo, la cena è quasi pronta!» intanto Akemi era in braccio a David che le accarezzava il volto e la osservava sorridente «Lupin posso lasciare a te?» chiese Kyoko porgendo il mestolo
«Ma certo Ko-ko» il ladro aveva già tolto la giacca e indossato un grembiule con la scritta ‘Best Cook Ever’ e si mise ai fornelli. Kyoko si sedette sul divano accanto al padre e appoggiò la testa sulla sua spalla «Assomiglia tanto a te e a tua madre» disse David.
«è vero e i nonni sarebbero stati felici di conoscere i bambini» Kyoko disse amaramente quelle parole, quel pomeriggio aveva scoperto che i genitori di sua madre si erano completamente lasciati andare dopo l’ultima volta che videro figlia e nipote ed erano morti a pochi anni di distanza l’uno dall’altra. Strinse il braccio del padre «Sono felice che almeno tu e lo zio siate riusciti a ritrovarci»
«Merito anche mio» disse Kaori trionfante «Grazie al signor Hirai sono riuscita a contattarli e portarli qui da te» Kyoko sorrise al volto raggiante della cognata.
«Ora che hai completato la missione puoi anche girare i tacchi e andartene …» sbottò Jigen attirandosi le ire della sorella.
«Daisuke Jigen! Bella faccia che hai, io tengo alla mia famiglia più di quanto tu abbia mai fatto in tutta la tua vita. Ti ho parato il …» Kyoko tappò le orecchie alla figlia perché non sentisse tutti gli improperi della zia «… e sono stata presente per loro, mentre tu giravi il mondo con la tua banda di perdigiorno a combinare più guai del dovuto!»
«Questo non è carino!» disse Lupin voltandosi un attimo.
David si avvicinò all’orecchio della figlia «Esattamente, che lavoro fa tuo marito?» Kyoko sorrise imbarazzata.


Lo zio e David ripartirono dopo cena con il signor Hirai, che avevano assunto come maggiordomo dopo il fallimento di Morimura. Invece Lupin e Goemon si trattennero ancora un po’ e mentre Kyoko e Jigen riordinavano, giocavano a carte con i bambini «Zio Lupin! Hai imbrogliato!» lo accusava Akemi «Io?» disse portandosi una mano al petto il ladro «Non farei mai una cosa del genere! Perché mi dici questo?» Lupin assunse una posa comica che fece tornare il sorriso sul volto della piccola. Kaori seduta sul divano leggeva placidamente un libro, senza prestare grande attenzione al gioco, Ryu le si avvicinò «Zia?» sentendo la voce del nipote posò il libro «Si tesoro mio?» domandò con una dolcezza che fece rimanere basito Jigen «Domani mi dai altre lezioni? Non c’è scuola e così prima che tu te ne vada potrò allenarmi ancora!» Ryu era entusiasta a poter passare del tempo con la zia nella loro attività preferita. La donna annuì scompigliandogli i capelli che finalmente stavano ricrescendo.
«Esattamente cosa ti insegna la zia?» chiese Kyoko incrociando le braccia e fissandoli seriamente, aveva un dubbio e voleva fugarlo. Ryu era ancora un bambino ingenuo e diceva sempre tutto ai genitori «Mi ha insegnato a sparare con la pistola!» esordì allegramente. Jigen sgranò gli occhi, Kyoko aveva ricevuto la risposta che cercava, ed Akemi tirò la giacca di Lupin sussurrandogli «La mamma è arrabbiata». Gentilmente, ma con decisione Kyoko disse a Kaori che non gradiva che il figlio maneggiasse un’arma ed imparasse ad usarla.
«Kaori, apprezzo che tu voglia passare del tempo con i bambini, ma …» fu interrotta da Jigen che la superò e si piantò davanti alla sorella «Ma sei impazzita per caso?!» Ryu si allontanò in punta di piedi mettendosi vicino a Lupin, in questo momento era il ladro gentiluomo il loro unico porto sicuro. Ci fu un bel battibecco tra fratello e sorella, lei gli rinfacciava di non curarsi della famiglia e di essere solo un vile ladro da strapazzo e lui le diceva di farsi gli affari suoi e non mettere strane idee in testa ai figli. Fu Kyoko a riportare l’ordine prendendo i due per le orecchie e tirando talmente forte da farli provare vero dolore «Adesso state seduti qui in silenzio, fino a che non avrò finito di sistemare!» Kyoko li lasciò sul divano e si mosse verso la cucina, ma quando sentì dei borbottii si voltò riportando il silenzio solo con uno sguardo. Kaori decise che forse era meglio andare via, era stata troppo lontano dal lavoro e se ne andò a tarda notte, abbracciò i bambini e Kyoko, ma degnò il fratello solo di un cenno del capo e per quanto riguarda gli altri due non li considerò nemmeno.
Akemi chiese a Lupin e Goemon di rimanere per la notte, ed essendo l’appartamento piccolo ai due fu data la camera dei bambini e Akemi e Ryu avrebbero dormito con i genitori. I bambini continuavano a saltare e ridere sul grande letto «Adesso ti prendo!» disse Jigen cercando di afferrare Akemi che scappava ovunque. Ryu ovviamente correva in soccorso della sorella ogni volta che il padre la afferrava e le faceva il solletico, liberandola. «Siamo in due contro uno papà!» diceva trionfante il bambino.
«Invece due contro due!» Kyoko afferrò Ryu e lo solleticò dove sapeva che il figlio soffriva di più. «Mamma tu dovresti essere dalla nostra parte!» brontolava Akemi sbattendo il piede sul letto, non accorgendosi del padre alle sue spalle.
La calma tornò dopo alcuni minuti, Ryu e Akemi si addormentarono e Kyoko accarezzava quei piccoli volti sdraiata vicino a loro. Jigen sdraiato alle sue spalle osservava la scena, le baciò la spalla e le accarezzò i capelli. Si addormentarono stretti l’uno all’altra.


Il giorno dopo mentre facevano colazione, qualcuno bussò alla porta, fu Kyoko a rispondere e si trovò davanti due uomini di Sakashi: il ragazzo hacker e l’uomo più anziano con cui Sakashi si era infiltrato nella villa di Morimura. Entrarono senza tanti convenevoli ed invitarono il gruppo a seguirli.
«Anche lei signora» disse l’uomo più grande porgendole la mano.
«Ehi! Cosa centra mia moglie?» si lamentò Jigen, ma con un gesto della mano Kyoko lo invitò a stare tranquillo. Lasciarono i bambini ai signori Hamada al piano di sotto e salirono sulle auto che aspettavano in strada.
 
Note di Hana:
Rieccomi con un altro capitolo. Finalmente Kyoko si ricongiunge alla sua vera famiglia, ma adesso ci sono altri guai in vista.
Alla prossima
  
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