Note: questa storia si svolge durante la guerra contro Sothillis e ha luogo dopo Molto molto lontano. Marcus compare per la prima volta in quella storia. Lindsey è la protagonista di Folk music. Le loro storie si intrecciano in Nove rintocchi, ma quella storia non è ancora completa e non ho ancora scritto di loro.
15. Helmet
1373 DR, Amn meridionale
"Ehi, soldatino" la giovane donna in nero si avvicinò con sicurezza al paladino. Lui era ricoperto di una vistosa armatura laccata di bianco, e messi a confronto sembravano due pezzi degli scacchi che giocassero su fronti opposti. Per un curioso scherzo del destino si ritrovavano invece alleati, entrambi combattenti per l'umanità contro il comune nemico degli Ogre Magi.
Alleati, ma non amici. Era chiaro che l'omone non era molto a suo agio in presenza di quel donnino sottile, mentre lei sfoggiava tranquillamente un sorriso di scherno.
La ragazza reggeva in mano un elmo di metallo, anch'esso laccato di bianco.
"Tanto per cambiare hai dimenticato l'elmo alla taverna. Che cosa sei, ubriaco?"
Marcus si avvicinò e prese l'elmo dalle mani di lei, ringraziando con voce cordiale. Non sembrava per niente ubriaco, nonostante avesse fatto le ore piccole in taverna… o meglio, nella gigantesca tenda da campo che un mercante al seguito dell'esercito aveva rinominato taverna.
Il ragazzone non l'avrebbe mai ammesso, ma andava in taverna ogni sera soltanto per sentirla suonare. Lei era un'agente di una società semisegreta, composta di spie ed assassini, ma il paladino sapeva che non era davvero cattiva. Era una giovane dallo spirito libero, un'artista, che teneva molto più alla bellezza che alla giustizia, ma era comunque migliore di quanto l'avesse inizialmente giudicata. Questo suo errore di valutazione l'aveva resa più interessante ai suoi occhi. E poi, Marcus poteva essere un paladino ma di certo non era cieco. Ogni sera dimenticava l'elmo sul tavolo da campo, perché sapeva che lei gliel'avrebbe riportato. Lo faceva sempre.
Forse a lei piaceva scambiare quelle poche parole con lui ogni sera, riconfermare quotidianamente la loro conoscenza che non era amicizia però.
A lui, di sicuro, faceva molto piacere che lei si prendesse quel piccolo disturbo per parlargli. Gli piaceva ancora di più quando la barda, sempre vestita in abiti aderenti e gonne che fasciavano i fianchi, gli dava le spalle per allontanarsi.
"Grazie, Lindsey" la salutò, come ogni sera.
Lei si limitò a sbuffare e agitare una mano in segno di saluto, senza neanche voltarsi. "Parola mia, sei incorreggibile. Se tu non fossi un paladino, penserei che lo fai apposta per guardarmi il fondoschiena" scherzò.
L'uomo la guardò allontanarsi, con un sorrisetto. Non poteva negare apertamente, perché i paladini non mentono. Però poteva fingere di averla interpretata come una semplice battuta.
Marcus era un paladino, sì, ma era consacrato a un dio che esaltava la gioventù, la salute e la gioia nella vita. La sua piccola trasgressione quotidiana non andava contro lo spirito della sua fede.