Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
Segui la storia  |       
Autore: Lum1ya    15/10/2021    1 recensioni
Dopo qualche minuto che scorreva con il pollice la schermata del suo telefono, Will lo posò sul tavolo con il display rivolto verso il basso. Satura di vedere foto dalle vetrine delle meravigliose vite altrui sui social, decise di fare una cosa piuttosto insolita per quel periodo storico, all’alba del 2020 seduta al tavolo di un caffè-libreria: iniziare a scrivere su un taccuino.
¤¤¤​
Attenzione: questa storia tiene conto degli eventi del fumetto solamente fino al termine dell’arco del libro di Ludmoore. Per gli eventi successivi si basa sulla fanfiction “Ritorni” di MaxT, che quindi vi consiglio di leggere prima di questa!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric, Cornelia Hale, Orube, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

¤¤¤​

10

 

23 Dicembre 2019

Ci siamo quasi, caro tablet. Fra quattro giorni il gruppo delle W.I.T.C.H. sarà di nuovo unito, almeno formalmente, per andare in missione su un altro pianeta. Un pianeta che conosciamo piuttosto bene, ma che non vediamo da molti anni - così come la sua regina. 

Orube e Cedric sono partiti quasi subito dopo che li abbiamo incontrati per informarli che l’Oracolo aveva deciso di mandare noi al posto delle Guardiane, le quali sono scomparse nel nulla. 

Cedric non mi è sembrato particolarmente entusiasta all’idea, ma forse perché non era particolarmente di buon umore quel giorno. Non saprei dire se la causa fosse la presenza di Irma, Taranee e Hay Lin che lo guardavano in cagnesco o piuttosto il fatto di dover interrompere la licenza in anticipo per tornare a Meridian. Elyon doveva sapere al più presto che l’Oracolo aveva deciso di mandare un gruppo che non esisteva più e che probabilmente non era più in grado di combattere come un tempo. 

Orube invece non sembrava particolarmente sorpresa, forse conoscendo l’Oracolo immaginava che una missione del genere non l’avrebbe mai affidata ai suoi preziosi alfieri. 

Con Kevin tutto sommato penso di averla gestita piuttosto be…

 

«Will, c’è Matt Olsen alla porta. Apro?» la interruppe la voce di Mira. 

Matt? Che ci faceva sotto casa sua alle nove di sera? 

«Sì, ehm.. certo, apri.» disse Will posando il tablet sul tavolino al centro tra i due divani bianchi. Alzandosi, si specchiò alla grande vetrata che dava sulla terrazza, che dato il buio esterno rifletteva abbastanza bene gli interni dell’open space illuminato dal caminetto e dalle piccole luci che provenivano da sotto la mensola della cucina. Se almeno avesse avvisato, non si sarebbe fatta trovare indossando il pigiama con le ranocchie… Pazienza, del resto non doveva fare colpo su di lui, giusto? Giusto, ma le farfalle che le si agitavano nello stomaco la pensavano diversamente.

Matt uscì dall’ascensore e si fiondò nell’appartamento a passo deciso. La sua giacca era aperta e mostrava che al di sotto indossava ancora il camice e pantaloni verdi tipici dei veterinari in ambulatorio. I lunghi capelli castani erano legati come al solito ma un po’ spettinati, come se avesse corso. Doveva essersi precipitato a casa di Will non appena aveva chiuso la clinica. 

«Cos’è questa storia che vai di nuovo in missione?» la aggredì avanzando a grandi passi, mentre la porta dietro di lui si richiudeva automaticamente. 

Will indietreggiò verso la penisola della cucina, frastornata. «Ehm… prego, entra pure…» 

«Credevi che io me la sarei bevuta come tutti gli altri?» la accusò lui. 

«Io… ma di che stai parlando? Come l’hai saputo?» chiese Will, che ormai si era aggrappata alla penisola della cucina come se fosse una via di fuga.

«Avanti, Will, non sono così stupido! So che Cedric e Orube erano sulla Terra, perché lei è venuta da me a chiedermi se avevo in programma di fare le visite al gattile la settimana scorsa.» disse lui, raggiungendola. «E oggi il tuo Kevin mi ha portato il cane per il vaccino, dicendomi tutto tranquillo e sognante che saresti partita per una convention in Europa per la presentazione dei nuovi prodotti e che vi prendevate una pausa! Quando mai ti hanno mandata a perdere tempo a una convention? E soprattutto, quando mai Kevin verrebbe a dire a me che vi siete lasciati? So riconoscere un incantesimo quando ne vedo uno, grazie a te, e so che la presenza di Orube e Cedric non era una coincidenza.»

«Ma com’è possibile… l’incantesimo dovrebbe funzionare su chiunque parli con lui…» mormorò Will.

«Probabilmente non funziona su chi sa già che sei una Guardiana di Kandrakar, cosa vuoi che ti dica!» esclamò lui esasperato. «Perché non me l’hai detto? Te ne vai a combattere i mostri e a mettere a repentaglio la tua vita e io non ne so nulla!»

Will si allontanò da lui, contrariata. Cos’era tutto questo interesse improvviso per cosa facesse e dove andasse? Non voleva affrontarlo, ma al tempo stesso non poteva di certo nascondersi in casa propria. Raggiunse il retro di uno dei divani e appoggiò le mani sullo schienale. «E da quando ti interessa la mia vita, sentiamo? Perché ti ostini a voler farne parte solo quando ti pare?»

Matt la seguì con lo sguardo e si girò verso di lei, ma questa volta non si avvicinò e prese il suo posto appoggiandosi alla penisola. «Solo quando pare a me?! Sei tu che hai deciso di troncare! Poi quando ti sei fatta trasferire a Heatherfield mi hai fatto credere di averlo fatto per me, e invece era per Kevin!»

Will si sentì ribollire dentro. Quante cose sbagliate in una sola frase! «Io sono tornata a Heatherfield per te, Matt! Sei tu che eri troppo preso dai tuoi affari con Helena e non te ne sei accorto!» sibilò lei, rendendosi conto troppo tardi di quanto velenoso fosse il suo tono. 

«Non tirare in ballo Helena, lo sai benissimo che non c’è mai stato niente se non nella tua testa!» Matt sbuffò e si passò le mani sugli occhi, come se fosse improvvisamente stanco. Quando riprese a parlare, il suo tono era più calmo ma tradiva la sua esasperazione. «Quindi spiegami, chi sta aspettando chi da dieci anni a questa parte?»

Will non aveva una risposta a quella domanda. Era a corto di parole, velenose o meno che fossero, e lasciò che cadesse il silenzio nella stanza. Lo guardò negli occhi, cercando un segnale che le dicesse che anche lui, come lei, sapeva quale fosse la vera risposta a tutte le loro domande. 

Fu lui a cedere per primo, quando attraversò la stanza in poche falcate decise e la raggiunse. Le mise una mano dietro alla nuca e si chinò per baciarla. Will avrebbe fatto lo stesso, se lui non l’avesse preceduta, e rispose con forza a quel bacio che pur non volendo ammetterlo, aspettava da anni. 

 

27 Dicembre 2019

Caro tablet, questa sarà probabilmente l’ultima volta che scriverò qui per un po’: oggi partiremo per Meridian e non sappiamo quando torneremo. 

Gli ultimi quattro giorni hanno sconvolto la mia esistenza più dell’improvvisa missione che ci ha affidato l’Oracolo: quattro giorni fa Matt si è precipitato a casa mia e di nuovo nella mia vita e da quella sera ci è rimasto. Abbiamo passato la notte insieme, almeno finché non è dovuto tornare in clinica per un’urgenza. Ne ha approfittato per passare da casa sua a prendere alcune cose, poi è rimasto a casa mia fino a pochi minuti fa - ad eccezione della cena della Vigilia e il pranzo di Natale, che ciascuno di noi ha concesso alla propria famiglia.

Non so cosa voglia dire questo riavvicinamento con Matt: è inutile nascondere che era quello che cercavo da quando ho ripreso a lavorare a Heatherfield, ma doveva succedere proprio ora? D’altro canto mi sento più serena avendo qualcuno sulla Terra che sa dove sto andando realmente. Ho lasciato le chiavi del mio appartamento a Matt, spiegato a Mira che può entrare quando vuole e gli ho mostrato dove si trova lo specchio con il portale. Ora la mia speranza è solamente che se mi succederà qualcosa di grave e non tornerò, i saggi di Kandrakar avranno il buonsenso di contattarlo. 

 

«Will! Eccomi, sei pronta?»

La voce di Cornelia dietro di lei la fece sobbalzare sul divano. Aveva istruito Mira che Cornelia era sempre la benvenuta, quindi Mira aveva diligentemente smesso di avvisarla quando la sua amica si presentava alla porta. 

«Cornelia! Sì, sono pronta. Non è un po’ strano partire per un viaggio interplanetario senza nemmeno uno zaino?» disse Will sforzandosi di sorridere, mentre riponeva il tablet sul tavolino da caffè con una lentezza forzata. 

Cornelia ridacchiò e la prese per un braccio, trascinandola con sé verso la porta. «La vecchia Cornelia ti direbbe che senza almeno il bagaglio a mano non andrebbe nemmeno a una riunione di Kandrakar. Vieni, le altre ci aspettano giù con Elysa.»

Uscirono dall’appartamento e Mira richiuse la porta alle spalle di Will. Lei si sforzò di non voltarsi a guardare la porta dell’appartamento, che in quel momento le sembrava fosse l’unico posto al mondo in cui voleva stare. Specialmente ora che Matt ne aveva le chiavi. 

Senza volere, Cornelia rigirò il coltello nella piaga girandosi verso di lei con un sorriso malizioso: «E a proposito di cose strane, dimmi un po’, com’è che arrivando qui ci siamo scontrate con Matt?»

¤¤¤​
 

Note: eccoci qui con il finesettimana alle porte, e con il secondo capitolo per questa settimana (è un'eccezione, prometto!). Questa settimana ho ricevuto diversi feedback positivi in privato e tramite altri canali sia tramite i lettori italiani qui su EFP che nel fandom internazionale, grazie infinite a chiunque si sia fatto avanti a dirmi la sua *_* 
Con questo capitolo oltre a dare una conclusione al perenne tira e molla di Will e Matt siamo arrivati esattamente a metà della storia - ci vediamo la settimana prossima a Meridian!

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h. / Vai alla pagina dell'autore: Lum1ya