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Autore: _Tiki_    15/10/2021    1 recensioni
Raccolta partecipante al Writober2021 indetto da Fanwriter. Le storie saranno a rating variabile e le informazioni saranno tutte a inizio capitolo.
[GerIta]
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_Dispetto: "Feliciano era davvero pessimo a mentire..."
_Sogno: "L’italiano si agitava sempre di più..."
_Paura - "Aveva paura di non riuscirsi"
_Noctiphobia - "...solo una distesa blu scuro che si estendeva all’infinito..."
_Fondo - "Dai Ovest, svuotane un altro"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante al #writober2021 indetto da Fanwriter.it
Prompt 15° giorno:
 Paura
Rating: Giallo
Titolo: It He Makes Me Want To Try
Parole: 542




Era inevitabile che prima o dopo lui e Feliciano finissero a letto insieme. Erano mesi che ormai i loro sentimenti aleggiavano non detti. I loro amici se ne erano accorti tutti, di come quel ragazzino castano avesse cambiato così radicalmente il tedesco. Non si vedevano più da soli, dove era Ludwig, era anche Feliciano, a sorridersi innamorati l’un l’altro.
 
Il biondo si era affezionato quasi senza accorgersene, quando aveva iniziato a non trovare più fastidiosa la presenza dell’italiano, ma anzi, gli mancava quando questo non c’era. Si era affezionato agli abbracci appiccicosi, ai suoi lamenti infantili, al suo atteggiamento impudico e sfacciato. Il castano era praticamente sempre a casa sua, a ridere e scherzare, a dormire con lui la notte, anche se gli diceva che gli dava fastidio. Ma non gli importava, perché sapeva che il tedesco stava mentendo, sentire un corpo caldo vicino al suo dopo anni annegato tra la solitudine e il freddo, era stata una salvezza. E questo lo sapevano entrambi, anche se l’italiano non lo dava a vedere, anche se non glielo aveva mai detto e non glielo aveva mai fatto pesare.
 
Quel giorno era stata particolare, avevano ordinato la piazza, loro due, un pranzo accompagnato solo dalle risa di Feliciano e i rimproveri finti del tedesco. Era stato piacevole e leggero come sempre, si erano divertiti a guardare uno stupido film americano, il castano tirandogli i pop-corn in faccia, scappando quando questo ne aveva abbastanza e cercava di afferrarlo. C’era stato un bacio, sulla soglia del salotto. E ne erano seguiti molti altri, prima casti e dolci, poi più intensi, più passionali. Lo avevano fatto lentamente, con calma, esplorandosi a vicenda in lievi carezze, prendendosi il loro tempo. Beandosi di quel momento che non sapevano di star aspettando così tanto. Feliciano non faceva altro che chiamarlo, facendolo anche un po’ imbarazzare, ma era felice, felice di essere lì, con il castano.
 
In quel momento lo guardava dormire sul letto, a pancia in giù, il volto posato leggiadro sul cuscino, i capelli ancora scompigliati. Il lenzuolo gli copriva i fianchi, lasciando scoperta la schiena rilassata, un braccio lasciato molle fuori dal letto, il respiro leggero e tranquillo. Ludwig si era seduto sul bordo, indosso soltanto i suoi boxer, le braccia poggiate sulle ginocchia sorreggevano la testa.
 
Era sembrato tutto semplice, prima, prima di ciò che era successo. Ma ora lo guardava, con il viso innocente e gentile, e mai come in quel momento aveva paura di perderlo, paura di ferirlo. Gli avrebbe dato il mondo se solo glielo avesse chiesto, i suoi occhi gentili a cui non poteva resistere. Era troppo buono per iniziare una relazione con un uomo come lui: riservato, ligio al dovere, a volte troppo severo, con un passato duro che si presentava ancora traditore.
 
Gli accarezzò una guancia, sorridendo lievemente quando il castano si mosse verso di lui, mormorando qualcosa che non riuscì a capire. Si chiedeva se sarebbe stato abbastanza per quella persona così speciale, così genuina. Aveva paura di non riuscirsi, a cercare di raggiungerlo, di fallire miserabilmente, guardando il castano allontanarsi sempre di più da lui, forse rendendosi conto che non fosse la persona che si era immaginato.
 
Ma ci avrebbe provato, perché Feliciano lo spingeva ad essere una persona migliore.
 

******
La canzone del titolo è "High" dei Cure,
alla prossima,

_Tiki_
 
   
 
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