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Autore: ClostridiumDiff2020    16/10/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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291 >>> 16. Yesterday



“Ti senti meglio signor Wright?”
Quando Émer sorrise annuendo a Fraech e le due fossette apparvero sulle sue guance, Cáel sentì l’impulso di ribaltare la panchina su cui i due erano seduti.
Aveva osservato Émer mostrare tutti i suoi studi a Fraech che si era dimostrato inspiegabilmente interessato, a quel che ricordava gli interessava ben poco oltre al lancio di una palla, al proprio fucile e il relazionarsi con chi era di suo gradimento.
 
Non voleva avvicinarsi troppo a Fraech, accanto a lui il passato e il presente si sovrapponevano, slittando verso il baratro.
Osservandolo le rughe svanivano, i capelli tornavano neri, come anche la barba.
Emergeva il giorno precedente alla sua morte, si era addormentato con un libro appoggiato al petto, mentre Fraech sulla branda sopra a lui suonava la chitarra.
“Te la porterai dietro per tanto?” aveva borbottato nel sonno.
Aveva sentito l’altro scivolare giù dalla branda e sedersi ai suoi piedi, e poi la sua mano si era appoggiata alla sua gamba. “
 
E…
Cáel deglutì, I ricordi si inceppavano, aggrovigliandosi.
Ricordava che Fraech il giorno seguente gli aveva sbattuto in faccia la sua intenzione di abbandonarlo, ma perché lo aveva fatto? Cosa non ricordava di quel giorno precedente?
Più si sforzava di ricordare più un forte senso di disagio ardeva nelle viscere.
Quando l’anziano Fraech guardò nella sua direzione lo spettro sentì il richiamo della fossa premere con maggiore forza.
 
Un respiro ansimante gli solleticava l’orecchio. Si sentiva un bambino con la testa sanguinante. Scosse la testa, la vista gli si sfocava, il richiamo della morte diveniva inesorabilmente più forte. La mano di Émer si strinse sul polso e la realtà parve tornare a fuoco.
“Credo che dovrei andare a stendermi, mi sento ancora un po’ stanco…”
Émer si aggrappò allo spettro sperando di non sembrare eccessivamente strano, ma lo aveva sentito oscillare, sfarfallare e aveva capito che stesse scivolando verso il suo ciclo di morte.
Il suo datore di lavoro aveva sorriso congedandosi.
Émer voleva solo stringere lo spettro fino a sentirlo lambire la vita.
 
“Mi chiedevo se dopo tutto questo tempo ricordavi quella nostra ultima volta…”
Lo spettro si bloccò scivolando dalle dita di Émer. Fraech lo stava guardando, non osservava il vuoto davanti a sé, stava proprio guardando i suoi occhi con un mezzo sorriso.
Poteva sentire di nuovo la mano dell’altro poggiata sulla sua pelle.
“Maledizione Fraech che diavolo fai!”  urlò lo spettro prima di scivolare.
La macchia di sangue si allargava sul suo petto, si voltò guardandosi alle spalle e intravide l’ombra del suo assassino. Il giovane Fraech lo fissava con la pistola puntata contro di lui, poi lo sparo riecheggiò di nuovo.
Era stato lui a sparargli, era stato lui a lacerare la sua anima in mille pezzi e adesso lo spingeva di nuovo in quella fossa, lontano dalla vita, dove la presa di Émer non lo poteva raggiungere. Fraech voleva solo spingerlo in quella fossa e seppellirlo per sempre.
 
 
 
#WritOber2021 #fanwriterit Day 16 - Pridian: relativo al giorno prima (per oggi cambio lista e attingo dalla lista PUMPword perché io e l’Omegaverse non andremo MAI e poi MAI d’accordo…. U.U )
 

 

   
 
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