“… una volta che la pozione avrà assunto una tonalità rosata, aggiungere tre gocce di belladonna.
A questo punto la vostra pozione avrà assunto una tonalità blu violacea. Portate a bollore per venti minuti e poi lasciatela riposare prima di trasferirla nelle fialette.”
 
Remus sbuffò guardando rispettivamente il suo libro prima e il suo calderone poi.
Aveva aggiunto le tre gocce di belladonna, ma la pozione non era diventata blu violacea, ma nero pece.
… Effettivamente non era nemmeno rosata, ora che ci pensava.
Si lasciò andare ad un verso stizzito e batté la bacchetta sul bordo del calderone, per fare evanescere la pozione.
 
Aveva sbagliato. Di nuovo.
Era la terza volta che provava a fare quella dannata pozione e non c’era verso che gli venisse giusta.
La prima volta era diventata trasparente.
La seconda volta si era bruciata.
Mentre ora quel nero pece.
 
“Perché devo essere così impedito. Perché?!” sbottò contro sé stesso e la sua voce adirata risuonò nell’aula di pozioni deserta.
Si stava apprestando a ricominciare da capo – aveva ancora a disposizione un’ora prima di dover lasciare l’aula, menomale che Lumacorno gli permetteva di passare così tanto tempo nell’aula vuota per allenarsi – quando sentì una risatina sommessa dietro di lui.
 
Si voltò di scatto ma non vide niente.
“Bene, Remus. Inizi ad avere le visioni. Non è un buon segno.” si disse ad alta voce tornando a concentrarsi sugli ingredienti della pozione.
“Allora, serve un pizzico di asfodelo…” stava finendo di elencare gli ingredienti quando sentì un fruscio dietro di lui e qualcuno sussurrargli all’orecchio.
 
“Sai, Moony, è sempre bello vederti così confuso e disperato per pozioni.”
 
Remus si girò di scatto, spaventato. Ma ancora una volta non vide nulla davanti a sé.
“… Sirius!” disse con voce truce e allungò la mano davanti a sé, trovandosi sotto le dita il tessuto di un mantello.
Lo tirò sbuffando e si ritrovò la faccia di Sirius a due centimetri dal suo naso.
 
“Mi vuoi dire cosa ci fai qui?” sbottò innervosito.
“Mi annoiavo, mi mancavi e allora ho deciso di venire qui a prendermi un po’ gioco di te.
E poi sei bellissimo quando sei tutto concentrato sulle pozioni che non riesci a fare e che irrimediabilmente ti scoppieranno in faccia.” gli disse tutto d’un fiato il moro, con un sorriso sornione stampato sulle labbra e lo sguardo divertito.
 
Remus avvampò e con un verso di stizza tornò a concentrarsi sulla sua pozione.
Ignorarlo, non devo fare altro che ignorarlo.
 
Ma, ovviamente, Sirius era di tutt’altro avviso.
Remus si sentì circondare la vita dalle braccia dell’altro e il suo alito prese a solleticargli l’orecchio.
 
“Andiamo, Moony… è la terza volta che fallisci questa pozione. Non credi sia ora di fare una piccola pausa?” e con queste parole prese a lasciare dei piccoli baci sul collo del licantropo.
 
Remus si sentì avvampare – di nuovo – e iniziò a maledire il suo compagno e sé stesso.
 
“N-non ho più molto tempo per provare…” disse con tono esitante, mentre cercava di staccare le mani di Sirius dal suo corpo.
 
“Appunto… allora è il caso che tu smetta del tutto. Ti aiuto io a recuperare poi.” ribatté il moro, mentre sollevava la camicia del compagno e iniziava ad accarezzare la pelle del suo addome.
 
Remus sospirò e chiuse gli occhi. Sapeva di avere perso.
Con un altro sospiro si girò e mise le braccia attorno al collo di Sirius, posando le sue labbra contro quelle del moro.
 
Sirius sorrise e approfondì il bacio, mentre spingeva il corpo di Remus contro il tavolo.
 
Sì, ci penserò dopo…

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Storia scritta per il Writober 2021
Lista Pumpnight
Parola chiave: Belladonna
Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J.K. Rowling