Tra quarto e quinto giorno
#sentiero
Ad essere sinceri, Draco quel sentiero, che si snodava dalla villa dentro un boschetto non meglio identificato, non lo aveva proprio notato. D’altronde forse a notarlo era stata solo Luna, così come aveva scoperto che quel sentiero, oltre che al bosco, conduceva pure a un lago abbastanza piccolo da poter essere abbracciato interamente dallo sguardo. E lui, che non sapeva del sentiero, né del bosco, né tantomeno del lago, l’aveva seguita comunque passo dopo passo, e a un certo aveva anche smesso di chiedere “Ma quindi dov’è che stiamo andando?”.
Quando l’acqua era apparsa davanti a loro, Luna aveva arrestato di colpo il passo, per rimanere qualche secondo imbambolata di fronte a quella visione.
“E questo segreto per quanto pensavi di tenertelo? È proprio un bel posto” commentò Draco, non immune alla bellezza naturale del paesaggio, “certo magari non di notte, ma potrebbe essere carino venirci per stare un po’ da soli, in pace e…”
“Andiamo allora, tuffiamoci!”
Draco sollevò le sopracciglia e aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi ci ripensò e fece una semplice mezza risata incredula. “Adesso, dici? Mmm ma sì, perché no? Certo l’acqua sarà fredda e non siamo vestiti in modo consono per un bagno, ma..."
La ragazza non lo lasciò fine, gli afferrò all’improvviso il braccio, facendo un cenno con la testa verso la sponda opposta, dove ergeva una parete alta almeno quattro metri che finiva proprio a strapiombo nel lago. "Lanciamoci da lì sopra!"
“Tu sei pazza” si lasciò sfuggire Draco d’istinto, ma non ebbe motivo di doversi rimangiare la parola, perché Luna per tutta risposta annuì.
“Lo so, ho detto infatti che era una pazzia”.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi scoppiarono a ridere entrambi e, alla fine, si diressero quasi senza rendersene conto (non Draco perlomeno) proprio verso quel maledetto strapiombo.
“È una pazzia, davvero una pazzia”.
“Anche io ho paura, a dire il vero. Ma cosa dice Lumacorno in merito alla paura?”
“Oh, non parlarmi anche tu di quel vecchio pazzo ora!”
Luna lo afferrò per mano e quel gesto ebbe il potere di annullare qualsiasi residuo sia di paura sia di irritazione.
“Al mio quattro ci lanciamo”.
“Perché quattro, Luna, non dovrebbe essere tre?”
“I Nargilli hanno paura del numero quattro. Uno… Due… Tre”.
Luna si lanciò e, forse per pura e semplice inerzia che lo spingeva a non spezzare il contatto con la ragazza, anche Draco si ritrovò a buttarsi urlando a squarciagola. Quando emersero dal tuffo, però, la paura era diventata solo adrenalina e l’urlo una fresca e quanto mai gioiosa risata.
Fu Draco a prenderle la mano stavolta. “Che dici, lo rifacciamo?”
NDA: Anche la scena del tuffarsi insieme nell'acqua è stata presa da una scena della serie, anche se lì in una situazione del tutto diversa.