XVIII. Sentieri
[Sentiero]
[Sentiero]
Qualche volta mi domando dove sia lo snodo silenzioso dei tuoi pensieri, la sera, quando ti isoli sul fondo del bicchiere e non mi parli più: e me lo domando perché forse, ancor più che averti, capirti è stato quello che mi ha mossa verso di te.
Hai sentieri che ti si intrecciano in viso, ti desti di soprassalto quando ti schiocco le dita davanti e sorridi. Io ho ancora i cicloni addosso, i capelli che mi azzannano il viso e si appiccicano sul rossetto, e un pessimo senso dell’orientamento – ti chiederei quale sentiero mi toccherà imboccare, mentre ti cerco in te stesso, ma mi diresti sempre e comunque. Va bene così.
Mi fai perdere l’equilibrio – quando torni a perderti nei tuoi pensieri e silenziosamente mi dici che va bene solamente perché non hai posto per me e non sai come dirmelo.
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