Finalmente
sono tornata! Mi sono concessa un po’ di riposo, perdonatemi il periodo di
silenzio. Spero che le vacanze vi sono andate bene e che questo nuovo capitolo
vi diverta abbastanza!^^ Ci sentiamo in fondo alla pagina! Buona lettura.
Non
vi furono particolari problemi ad invertire la rotta ed a raggiungere Tortuga,
quei giorni passarono allietati da una tranquilla atmosfera serena che da tempo
non aleggiava a bordo del Corallo.
-
io e Hinata andremo nella palafitta di Anko a chiedere spiegazioni sulla parte
mancante della leggenda, Shikamaru ed Ino andranno da Kakashi a prendere i
barili di polvere da sparo e qualche nuova arma, Kiba farà rifornimento di rum
e cibo…e voi?
Nauruto
impartiva gli ultimi ordini prima di attraccare nel lercio porticciolo
dell’isola segreta ma conosciuta da chiunque tramite leggende e storie
d’avventura.
-
purtroppo io devo andare a saldare dei conti alla locanda…
Tsunade
chinò leggermente la testa, imbarazzata, non amava essere idealizzata come
un’ubriacona dalle mani bucate.
-
io farò qualche giro per l’isola, anch’io ho degl’affari da sistemare…e
probabilmente il povero Kiba avrà bisogno di una mano.
Il
biondo lanciò un’occhiataccia al padrino: sarebbe andato sicuramente in cerca
di qualche bella donna e Kiba avrebbe fatto indubbiamente la spesa da solo.
-
bene, signori. Ci rivediamo qui tra due ore esatte. Non voglio perdere tempo,
l’Akatsuki è alle calcagna.
Se
si cerca un pirata, il 70% delle volte lo si può scovare in qualche anfratto di
Tortuga, per questo Neji aveva consigliato Gai di Intraprendere quella rotta.
-
se ci scoprono ci scannano…ma è per questo che dobbiamo intraprendere
quest’avventura! La vostra giovinezza deve essere ricca d’emozioni forti!
L’Hyuga
sospirò, temeva che convincere il capitano sarebbe stato più ostico.
Avevano
avvertito la marina della posizione del mercantile, per il momento non dovevano
fare altro che seguire la rotta e preparare un buon piano per entrare
nell’isola.
-
credo che la strategia più efficente sia quella di lasciare la nave al largo,
con i lumi spenti, in modo che non possa esser notata da nessuno.
Tenten
aveva preso a cuore la missione e non perdeva attimo per snocciolare qualche
consiglio o tattica.
-
questa parte è ovvia, dopotutto non possiamo avvicinarci più di tanto a
Tortuga essendo della marina. La cosa che non mi convince è l’idea di
approssimarci con una scialuppa travestiti da pirati
Neji
congiunse le braccia al petto aspettando la reazione della ragazza che non tardò
a prorompere.
-
perché? Hai detto tu stesso che è stato fatto più di una volta! Che quel
Sasuke Uchiha è addirittura riuscito ad entrare nella ciurma di un pirata
leggendario!
TenTen
si puntellò le mani sui fianchi con l’espressione di chi non ammette
obiezioni.
-
se ci vedono arrivare in una piccola scialuppa si chiederanno sicuramente dove
è il nostro veliero…e a quel punto cosa gli diciamo? E poi Sasuke Uchiha
possiede uno strano fascino…anche se lo avessero scorto uscire dalle acque
nessuno lo avrebbe disturbato. Riesce ad affascinare le persone e con quel suo
ghigno non ci vuole molto a scambiarlo per un pirata senza Dio.
Il
ragazzo rimase un attimo pensieroso: il moro aveva rifiutato di risalire sulla
loro nave dicendo di voler rimanere a controllare la contessina, ma avrebbe
scommesso il suo titolo di sottotenente che Sasuke non aveva resistito al
richiamo suadente della vita piratesca.
I
suoi pensieri furono interrotti bruscamente dal frastuono provocato da un forte
colpo dato sul tavolo.
-
io dico che ci vuole un po’ di spirito d’avventura e buttarci nella mischia!
Se quei pirati non mi trovano abbastanza affascinante troveranno più attraenti
i miei pugni!
Il
leggero venticello che batteva sui muri rozzamente levigati di Tortuga era
carico di gravità. Shikamaru strinse la piccola mano bianca appartenente al suo
primo ed unico amore, prevedendo che sarebbero stati separati da lì a poco.
Cosa
si celava dietro quell’inquietudine velata da uno strano senso di serenità?
I
due si diressero a passo svelto verso un’insegna sgangherata che dondolava
cigolando al vento, dove vi lessero il nome Kakashi incrociato ad una spada. Il
Nara bussò piano ma non ricevendo risposta aumentò sempre più l’intensità
delle percosse.
-
mi dispiace ma oggi siamo chiusi.
La
voce leggermente roca di Kakashi rimbombò all’interno della catapecchia.
-
Aprite per favore! Sono Shikamaru…abbiamo bisogno di nuove armi. Sapete anche
voi che missione seccante dobbiamo intraprendere. Non abbiamo tempo di aspettare
che…
L’uomo
aprì di scatto il portone macilento e squadrò il ragazzo come se fosse un
mistico spettro.
-
questa è opera del fato…
Ino
osservò preoccupata il Nara, cercando di capire che cosa avesse spinto
l’armatore ad una tale reazione.
Kakashi
spalancò lentamente la porta, scoprendo la figura di una donna seduta al tavolo
fiocamente illuminata da una lanterna polverosa. Shikamaru guardò interrogativo
il pirata dai capelli argentei che gli fece cenno d’entrare.
-
salve.
La
donna socchiuse leggermente gli occhi rossastri, cercando di mettere a fuoco il
viso del giovane, prima di sussultare visibilmente e portarsi un mano alla
bocca.
-
oddio…sei tu! Shikamaru Nara…
Il
pirata serrò i denti e cercò di ricordare quella voce soave. Un’ondata di
ricordi lo travolse: il piccolo letto bianco dove si addormentava da fanciullo,
il timone troppo alto, il sorriso d’Asuma e quelle calde braccia materne…
-
Kurenai?
La
donna sorrise e, cambiando posizione, mise in mostra il bambino che le dormiva
in grembo.
-
Shikamaru…abbiamo tante cose da dirci.
Il
pirata rimase immobile a fissare la dama che aveva rappresentato il suo
obiettivo così a lungo e, con un sospiro, sentì un peso sollevarsi da lui e la
felicità inondarlo.
-
lasciamoli soli per un po’….
Kakashi
diede una leggera spinta ad Ino, sollecitandola ad uscire.
-
dimmi tutto quello che vi serve. Ho forgiato delle spade dall’impugnatura
leggerissima, vuoi provare?
-
come osate dire che la mia profezia non è integra?…vuoi un po’ di the,
tesoro?
Anko
versò il liquido caldo nella tazzina di Hinata, che poté costatare che quella
bevanda era tutt’altro che invitante.
-
il tuo oracolo narrava la descrizione di solo nove coralli. Se vogliamo
smantellare l’Akatsuki ci serve di sapere la traccia per scovare anche
l’ultimo.
Naruto
storse la bocca quando una grossa alga scese dalla teiera per andarsi a posare
sul fondo della sua tazzina.
-
senti, biondo, io ho fatto tutto il possibile. Come ultima spiaggia posso andare
a vedere nel baule dove tengo tutte le pergamene più vecchie ma non vi prometto
nulla. Prendete dei biscotti, li ho appena sfornati.
L’Uzumaki
afferrò titubante uno di quegl’ambigui dolcetti che assomigliavano più a
rane fangose.
La
maga si mise a carponi sul pavimento e sbattendo i palmi a terra, trovò
un’asse leggermente più smossa delle altre e l’estrasse facilmente,
sollevando un’enorme nuvola di polvere.
-
coff coff…è da secoli che non metto mano qua sotto.
Allungò
le braccia nell’anfratto scuro ed afferrò qualcosa di molto pesante. Puntando
i piedi si sporse all’indietro finche il baule non venne alla luce e si posò
fragorosamente dentro la stanzetta.
-
ohibò…laggiù ci sono un sacco di topi. Ne dovrei prendere qualcuno per cena,
sono buoni nello stufato, sapete?
Hinata
trattenne un conato e Naruto sputò il pezzo di biscotto che stava masticando da
qualche tempo.
-
allora miei cari, mi sembra che questa pergamena vi possa ritornare utile. È
scritta in modo alquanto strano ma vi posso tradurre qualche riga.
Anko
si mosse leggiadra fino a sedersi al tavolo ed iniziò a leggere l’antica
scrittura smovendo in mano uno strano aggeggio su cui erano incise tante piccole
lettere arcaiche.
-
a quanto pare…per smantellare l’Akatzuki dovete unire anche l’ultimo
corallo: quello incolore. Appartiene al capo senza più obbiettivi e desideri,
senza più paure e gioie.
Naruto
ed Hinata si scambiarono uno sguardo demoralizzato, dove avrebbero potuto
trovare un uomo con una simile descrizione?
-
detto questo vi auguro buona fortuna. Mi raccomando, portate a termine la
missione, per il bene di tutti. Vi fermate a cena?
Il
capitano e la moretta si alzarono di scatto e si avvicinarono alla porta,
sorridendo sforzatamente e grattandosi la nuca, imbarazzati.
-
no! Non vi disturbate! L’avete detto anche voi che dobbiamo portare a termine
la missione!
Anko
infilò una mano nel buco sul pavimento ed estrasse un enorme topo nero.
-
ma aveva in mente di fare uno stufato di topo! È favoloso se i roditori sono
così grassi.
Punzecchiò
la pancia del povero animale che squittì disperato.
-
la rotta è lunga e la vita è breve! Addio Anko, grazie ancora di tutto.
Hinata
uscì immediatamente dalla porta sforzando di non vomitare e Naruto la seguì
prima di vedere altre terribili pietanze.
La
piccola scialuppa raggiunse galleggiando pigramente il porto di Tortuga. Non era
particolarmente affollato, quindi non suscitarono nessuno scompiglio anche se
per sicurezza avevano allungato parecchie monete in più al guardiano del
porticciolo, che assicurò un perfetto controllo della loro bagnarola.
TenTen
aveva insistito per partecipare anche lei alla missione, dopotutto il corallo
era il suo e non lo avrebbe mai lasciato in mano ad un di quei bambocci della
marina. Neji ovviamente era stato costretto a fare da scorta alla ragazza,
quindi aveva indossato abiti pirateschi ed aveva guidato la rotta della
scialuppa fino all’isola.
Lo
Hyuga aveva consigliato al capitano Gai di non mandare altri uomini: avrebbero
dato più nell’occhio ed ovviamente sarebbe stato più difficile parlare con
Jiraiya del corallo segreto se vi erano troppi occhi e troppe orecchie attenti.
Quindi
a mettere piede sulle lerce assi di Tortuga furono solo il sottotenente e la
ragazza.
-
ed ora dove andiamo?
TenTen
si guardò intorno leggermente spaesata.
-
credo che dovremmo chiedere a qualcuno…sicuramente il locandiere di quella
taverna saprà qualcosa. Ha la veduta di tutto il porto.
Le
pallide iridi di Neji si mossero lungo i bordi dell’isola, soffermandosi su un
veliero particolarmente imponente caratterizzato da una bellissima sirena
intagliata sulla prua.
-
ma…quello è un bordello.
Lo
Hyuga sorrise scotendo la testa.
-
lo so, lui è un accanito frequentatore di locali del genere. Magari fa solo un
po’ di complimenti a qualche puttana, nulla più. L’importante per lui è
stare con le donne…la loro presenza lo rilassa. Si sente accudito.
TenTen
osservò dubbiosa le finestre appannate del locale e storcendo la bocca, immaginò
l’odore di fumo, sudore ed alcol che le avrebbe serrato la gola appena
entrata.
-
bah…ma che razza di capitano avevi? A pensare che faceva anche parte della
marina!
Il
sottotenente corrugò la fronte e si diresse verso l’ostello.
-
a volte penso che siano migliori e più integri i pirati, a confronto di certi
marinai corrotti. Ma la mia fedeltà verso la patria è incrinabile e anche se
questa vita da fuorilegge m’invita a ricchi banchetti d’avventure…sono
pronta a rinunciarvi a costo della vita.
Mentre
Shikamaru rispondeva alle sue millenarie domande attraverso un’unica grande
storia, Kurenai gli stringeva la mano come aveva fatto tante volte da ragazza,
quando una piccola infantile delusione faceva sgorgare mille piccole gocce di
cristallo da quegl’occhi scuri e profondi.
-
e così…questa è stata la sua fine. Ammirato e temuto da tutti, pirati e
marinai.
La
donna ebbe un piccolo sussulto e sorrise stancamente.
-
dopotutto è da lui, una morte grandiosa per un uomo grandioso.
Il
Nara annuì ed accarezzò lievemente la testa del bambino addormentato.
-
quanti anni ha?
-
cinque.
Kurenai
sorrise e s’immaginò una calda sala di una villa di città, con morbide tende
di broccato alle finestre ed un fuoco scoppiettante nel camino. La tavola
imbandita e circondata da visi sorridenti: il suo, quello del piccolo, Shikamaru
e la sua donna riccamente vestita con un lungo abito di seta. Si mangia, si
beve, si raccontano i noiosi affari di tutti i giorni…ma così divertenti se
rivisti in compagnia. Una famiglia felice di quel secolo, lontani da pericoli,
leggende e cospirazioni.
-
Voglio occuparmi di vostri figlio…vi darò una mano, Kurenai.
Il
viso serio del bruno si concatenò agl’occhi fulvi della donna.
-
sei disposto a lasciare la vita piratesca?
Il
Nara strinse i denti e pensò alla sua Ino, che in quel momento purtroppo non
era con lui, al suo desiderio di metter su famiglia. Il suo pensiero passò a
Kurenai, sola e schiacciata da mille dolori ed infine considerò il bambino,
figlio di uno dei più grandi uomini di quel tempo ma destinato a non
conoscerlo.
-
si sono disposto ad abbandonare questa vita…ma prima devo completare una
missione. Devo recuperare i dieci coralli dell’Akatsuki per poi annientarli.
Kurenai
annuì, sollevata dalla promessa del ragazzo.
-
Kakashi mi ha già spiegato tutta la situazione…era da tempo che mi chiedevo
come mai questo corallo avesse iniziato a bruciare.
Appoggiò
un piccolo scrigno sul tavolo, sotto gli occhi sgranati del pirata.
-
io ed Asuma eravamo stati scelti come guardiani del corallo verde. Non sapevo
quale fosse la sua funzione…e nemmeno Asuma se ne curava molto. Quindi era
caduto nel dimenticatoio di entrambi.
Il
Nara aprì la custodia con estrema cura ed osservò ammaliato il piccolo
gioiello.
-
ora va, Shikamaru Nara, completa la tua missione in fretta così potrai tornare
presto da me. Kakashi mi ha offerto di restare con lui fino al tuo ritorno. Va,
io ti aspetto qui.
Ino
scolò mezzo boccale di rum prima di riprendere fiato.
-
non avrei mai creduto che Shika potesse incontrare quella donna a Tortuga. Sono
molto felice per lui…finalmente si metterà il cuore in pace.
Kakashi
osservava con sguardo divertito e sarcastico la biondina che gli sedeva davanti
ed ingurgitava rum come un vecchio bucaniere.
-
non credo che quel ragazzo ora trovi la pace. Sicuramente si sentirà in dovere
verso di lei e troveranno qualche accordo.
La
ragazza trangugiò gli ultimi sorsi e puntellando il gomito sul tavolo, appoggiò
il mento sulla mano stretta a pugno.
-
spero di non scendere in secondo piano.
L’Hatake
scosse la testa ed incrociò le braccia al petto.
-
non è il tipo da dimenticare la propria donna, seppur vi sono questioni davvero
importanti.
Ino
sorrise, piegando le gote imporporate dall’alcol.
-
raccontami…com’è questa Kurenai?
L’uomo
sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia di legno.
-
adatta per un uomo come Asuma. E’ figlia di pirati, come lo era lui
d’altronde, e si conobbero grazie Shikamaru. Non ricordo come, mi sembra a
causa di uno scontro al porto…ma nacque immediatamente qualcosa. Asuma veniva
da me ad offrirmi sigari ed aneddoti su quella donna: non vi erano occhi più
belli, modi più eleganti, tenacia più ferrea, bellezza più abbagliante.
Un
lampo d’ammirazione saettò nelle iridi cerule della bionda.
-
poi, una mattina, venne da me e disse: questa notte è stata mia e lo rimarrà
per sempre.
Kakashi
sorrise stancamente e si umettò le labbra con il suo rum.
-
dovevi vederlo…era il ritratto della gioia e della soddisfazione. Non avrei
mai pensato che l’amore per una donna potesse portare ad una tale
realizzazione…poi ho incontrato Anko e le cose sono un po’ cambiate.
Questa
volta ingollò un profondo sorso, cercando di slegare il pungente nodo alla
gola.
-
dici che anche Shikamaru mi vede con quegl’occhi?
L’uomo
si grattò la folta chioma argentea ed alzò lievemente le spalle.
-
credo proprio di si…Nara è un piccolo stampo di Asuma.
Nessuna
frase rese la ragazza più felice.
-
cerco Jiraiya. È in questo locale?
L’oste
osservò aspramente i due visitatori, soffermandosi più a lungo sulla ragazza.
-
perché dovrei dirvelo? Non voglio guai nel mio bordello.
Neji
lasciò rotolare qualche moneta sul bancone e lo sguardo dell’uomo s’illuminò.
-
si, è qui.
-
in che camera?
L’oste
incrociò le braccia al petto con aria di strafottente e Neji estrasse altre
monete.
-
stanza numero tre.
Lo
Hyuga afferrò la mano di TenTen e si diresse a passo svelto verso il piano
superiore, senza rivolgere più lo sguardo al tirchio proprietario.
Si
trovarono presto davanti ad una porticina macilenta con inciso in calligrafia
riccioluta il numero tre.
-
dovremmo bussare?
TenTen
squadrava il portone con occhi sgranati, come se si aspettasse che l’enorme
demone della perversione sarebbe saltato fuori una volta aperto l’uscio.
-
non credo, stanno facendo troppo baccano perché ci possano sentire.
La
ragazza tese le orecchie e percepì le risate fragorose dell’uomo seguite da
mille sfarfallanti risolini.
Neji
abbassò con forza la maniglia e fece irruzione nella stanza rozzamente
addobbata con tende rosse e qualche mozzicone di candela. Le ragazze urlarono
colte dalla sorpresa, mentre Jiraiya fece cadere il sigaro che teneva tra le
labbra corrugando la fronte in un misto di sbalordimento e irritazione.
-
sottotenente Hyuga?
Le
prostitute ripresero il loro atteggiamento languido, pronte a soddisfare quel
nuovo affascinante cliente.
-
non pronunci la mia carica in pubblico! Dobbiamo parlare. L’affare è urgente.
Il
pirata si alzò dal letto e si rivestì in fretta, sotto le fittizie lamentele
delle ragazze dai visi troppo truccati e dalle scollature troppo profonde.
-
cosa è successo? Qualche problema con il conte? E lei chi è?
Neji
intensificò ancor più la stretta sul polso di TenTen ed uscì dalla stanza.
-
mi segua. Dobbiamo trovare un posto tranquillo. Chi meglio di voi, può farmi da
cicerone per queste meravigliose strade?
L’uomo
diede una manciata di monete alle prostitute che lo salutarono baciandolo
affettuosamente e si affrettò ad uscire.
Sakura
mescolava con il rozzo cucchiaio di legno la zuppa di carne secca diventata
troppo dura. Kiba n’avrebbe presa di nuova, quindi sarebbe stato uno spreco
buttare ai pesci quegl’ultimi tranci immangiabili.
-
Sasuke passami le patate.
Il
moro porse i pezzi di tubero che aveva accuratamente sbucciato alla ragazza.
-
odio rimanere perennemente sulla nave, possibile che non hanno un compito anche
per me? Sono stanco di sbucciare patate…
La
piratessa sospirò ed assaggiò l’insipido stufato.
-
e non pensi a me che sono costretta a farti da balia, traditore? Siam sempre
stati un trio: io, Naruto e Shikamaru...ma ultimamente tra noi si è infiltrata
un po’ troppa gente.
Sakura
storse le labbra in una smorfia malinconica con un accenno d’ironia.
-
comunque sono contenta di passare il mio tempo con te.
Sasuke
alzò sorpreso un sopracciglio e l’Haruno arrossì vistosamente.
-
se devo essere sincero…tra tutti sei la miglior compagnia che posso
desiderare.
Il
moro parlò con noncuranza, strappandole di mano il mestolo.
-
mi sento onorata.
La
ragazza rise ed aggiunse una manciata di sale al bollito.
-
e fai bene. Non tutti possono ambire alla compagnia di un Uchiha e per di più
ricevere complimenti per la loro gradevolezza.
Anche
il moro si lasciò sfuggire un sorriso sarcastico.
-
preferiresti rinunciare a me o alla tua vendetta?
L’Uchiha
si bloccò, sorpreso da quella domanda tagliente. Di primo impatto pensò che
nulla lo avrebbe distolto dalla sua vendetta, tanto meno una piratessa
incontrata per sbaglio su un veliero di cui si serviva solamente. Ma poi lo
sopraggiunsero mille immagini del tempo passato con lei, nessun’altro gli
aveva donato tante attenzioni ed emozioni.
-
immagino che il tuo silenzio voglia dire che preferisci la vendetta, vero?
Sakura
aveva un’espressione dura ed indecifrabile, l’allegria di pochi secondi
prima era stata inghiottita dalla sua voce ferma.
-
la vendetta è la mia unica ragione d’esistenza…per quanto posso adorare la
tua presenza al mio fianco non sono paragonabili al desiderio di uccidere mio
fratello.
Il
moro rispose sicuro, anche se sapeva che quella replica era in parte errata.
Aveva il terrore che dopo quella discussione, Sakura non gli avrebbe più
dedicato il tempo e le attenzioni che gli aveva riservato fino a quel momento.
Non aveva la minima intenzione di diventare il traditore isolato da tutti,
doveva rimanere a contatto con qualcuno che gli avrebbe passato le informazioni
sull’Akatsuki, e se Sakura avrebbe smesso di passare il tempo con lui anche
Naruto avrebbe seguito il suo esempio.
-
tranquillo, verrò ancora a trovarti di notte e sarò felice da farti da
bambinaia. Purtroppo l’attrazione che provo per te non mi permette di
comportarmi in modo razionale.
La
piratessa sorrise stanca ed infelice, mentre versava lo stufato in una ciotola
sbeccata.
-
vuoi un po’? Non è molto saporita ma la carne si è ammorbidita molto.
L’Uchiha
afferrò il polso della ragazza e la spinse verso di se per donarle un lungo
bacio.
-
Sasuke…non devi sentirti in colpa. La tua risposta era del tutto prevedibile.
Dentro di me ho sempre saputo di non contare molto per te…ma nonostante ciò
mi accontento di questi brevi attimi, dove ho l’impressione che tu provi
qualcosa per me.
-
non ci posso credere! Il fato è completamente dalla nostra…
Jiraiya
osservò sgomentato il corallo rosa, per poi abbracciare TenTen.
-
grazie mille…ci avete facilitato il compito di infinite volte! Come avremmo
potuto immaginare che questo gioiello appartenesse a voi? Per fortuna la marina
è intervenuta salvandovi dalle grinfie di quei bastardi.
L’uomo
infilò il corallo nella tasca interna della giubba e fece per alzarsi, ma fu
fermato dalla ragazza.
-
come faccio a fidarmi di voi? Anche se siete il rinomato pirata leggendario, chi
mi assicura che la storia che mi hai raccontato non è tutta una farsa per
appropriarvi di tutti i coralli che hanno un immenso valore?
Neji
afferrò la ragazza per le spalle, cercando di calmare la sua reazione.
-
si deve fidare signorina…lei ha contribuito alla salvezza di questi mari. Le
giuro che se torniamo vivi da quest’avventura e che i coralli una volta uniti
non subiranno danni, verrò di persona a riportare il suo.
La
ragazza si rilassò appena e congedò l’uomo che si allontanò velocemente.
-
hanno sempre da correre questi pirati.
Neji
si sedette su una staccionata particolarmente elegante per un posto come Tortuga
e lasciò correre lo sguardo sulle creste spumose del mare scuro.
-
spero che l’unica bugia di quell’uomo sia stata quella che fu costretto a
dire in passato per salvare il suo pupillo…
La
voce della ragazza risuonò di un eco onirico.
-
la cosa più bella sarebbe di riavere presto il mio corallo, ma sarei
immensamente felice se la leggenda fosse vera.
Neji
la osservò pensoso, prima di porgerle la mano.
-
non voglio lasciarti, preferisco restare con te finche questa minaccia non sarà
del tutto debellata. Ti prego lasciami entrare nella tua vita. Convincerò il
capitano Gai a lasciare la sua inutile missione e ti accompagnerò nella tua
città. Ti racconterò la leggenda e tutto quello che ho vissuto fino ad
ora…anche se dovrò impiegare molto tempo per esporvi tutto…
La
ragazza di avvicinò lasciva e cinse il collo del bruno con le braccia.
-
che sarò disposta a perdere, sottotente.
Ecco
qua! Nel prossimo capitolo ci sarà più azione e meno intrecci amorosi e spero
che continuiate a leggere questa fic in tanti nonostante il periodo di silenzio.
Riprenderò a rispondere alle recensioni nel prossimo chap…ma ringrazio con il
cuore tutti i lettori che mi avevano lasciato un commento nello scorso…questa
storia è dedicata a voi, che mi spronate sempre ad andare avanti nonostante gli
innumerevoli periodi di crisi e di pigrizia.
Ringrazio
anche chi ha inserito la fic nelle seguite\preferite e chi ha solamente letto.
Con
furore ed una fiaschetta di rum in mano…Kittie Chaos.