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Autore: Kittie Chaos    02/09/2009    8 recensioni
La vicenda si svolge in un grande veliero pirata, il Corallo Grigio, diretto dal capitano Naruto Uzumaki e dalla sua ciurma (fra cui Shikamaru Nara e Sakura Haruno). E se per sfuggire alla noia giornaliera Naruto decidesse di attaccare una nave signorile? E se dentro quella nave ci fosse la contessina Hinata con la sua domestica Ino? Fra diversi scenari tra cui Tortuga, la famosa isola di bucanieri, nasceranno grandi sentimenti...ostacolati però da mille nemici ed avvenimenti... Le presentazioni non sono il mio forte ma spero comunque di avervi incuriosito ^^...un bacio *Giò-MooDy*
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono tornata! Mi sono concessa un po’ di riposo, perdonatemi il periodo di silenzio. Spero che le vacanze vi sono andate bene e che questo nuovo capitolo vi diverta abbastanza!^^ Ci sentiamo in fondo alla pagina! Buona lettura.

 

Non vi furono particolari problemi ad invertire la rotta ed a raggiungere Tortuga, quei giorni passarono allietati da una tranquilla atmosfera serena che da tempo non aleggiava a bordo del Corallo.

- io e Hinata andremo nella palafitta di Anko a chiedere spiegazioni sulla parte mancante della leggenda, Shikamaru ed Ino andranno da Kakashi a prendere i barili di polvere da sparo e qualche nuova arma, Kiba farà rifornimento di rum e cibo…e voi?

Nauruto impartiva gli ultimi ordini prima di attraccare nel lercio porticciolo dell’isola segreta ma conosciuta da chiunque tramite leggende e storie d’avventura.

- purtroppo io devo andare a saldare dei conti alla locanda…

Tsunade chinò leggermente la testa, imbarazzata, non amava essere idealizzata come un’ubriacona dalle mani bucate.

- io farò qualche giro per l’isola, anch’io ho degl’affari da sistemare…e probabilmente il povero Kiba avrà bisogno di una mano.

Il biondo lanciò un’occhiataccia al padrino: sarebbe andato sicuramente in cerca di qualche bella donna e Kiba avrebbe fatto indubbiamente la spesa da solo.

- bene, signori. Ci rivediamo qui tra due ore esatte. Non voglio perdere tempo, l’Akatsuki è alle calcagna.

 

Se si cerca un pirata, il 70% delle volte lo si può scovare in qualche anfratto di Tortuga, per questo Neji aveva consigliato Gai di Intraprendere quella rotta.

- se ci scoprono ci scannano…ma è per questo che dobbiamo intraprendere quest’avventura! La vostra giovinezza deve essere ricca d’emozioni forti!

L’Hyuga sospirò, temeva che convincere il capitano sarebbe stato più ostico.

Avevano avvertito la marina della posizione del mercantile, per il momento non dovevano fare altro che seguire la rotta e preparare un buon piano per entrare nell’isola.

- credo che la strategia più efficente sia quella di lasciare la nave al largo, con i lumi spenti, in modo che non possa esser notata da nessuno.

Tenten aveva preso a cuore la missione e non perdeva attimo per snocciolare qualche consiglio o tattica.

- questa parte è ovvia, dopotutto non possiamo avvicinarci più di tanto a Tortuga essendo della marina. La cosa che non mi convince è l’idea di approssimarci con una scialuppa travestiti da pirati

Neji congiunse le braccia al petto aspettando la reazione della ragazza che non tardò a prorompere.

- perché? Hai detto tu stesso che è stato fatto più di una volta! Che quel Sasuke Uchiha è addirittura riuscito ad entrare nella ciurma di un pirata leggendario!

TenTen si puntellò le mani sui fianchi con l’espressione di chi non ammette obiezioni.

- se ci vedono arrivare in una piccola scialuppa si chiederanno sicuramente dove è il nostro veliero…e a quel punto cosa gli diciamo? E poi Sasuke Uchiha possiede uno strano fascino…anche se lo avessero scorto uscire dalle acque nessuno lo avrebbe disturbato. Riesce ad affascinare le persone e con quel suo ghigno non ci vuole molto a scambiarlo per un pirata senza Dio.

Il ragazzo rimase un attimo pensieroso: il moro aveva rifiutato di risalire sulla loro nave dicendo di voler rimanere a controllare la contessina, ma avrebbe scommesso il suo titolo di sottotenente che Sasuke non aveva resistito al richiamo suadente della vita piratesca.

I suoi pensieri furono interrotti bruscamente dal frastuono provocato da un forte colpo dato sul tavolo.

- io dico che ci vuole un po’ di spirito d’avventura e buttarci nella mischia! Se quei pirati non mi trovano abbastanza affascinante troveranno più attraenti i miei pugni!

 

Il leggero venticello che batteva sui muri rozzamente levigati di Tortuga era carico di gravità. Shikamaru strinse la piccola mano bianca appartenente al suo primo ed unico amore, prevedendo che sarebbero stati separati da lì a poco.

Cosa si celava dietro quell’inquietudine velata da uno strano senso di serenità?

I due si diressero a passo svelto verso un’insegna sgangherata che dondolava cigolando al vento, dove vi lessero il nome Kakashi incrociato ad una spada. Il Nara bussò piano ma non ricevendo risposta aumentò sempre più l’intensità delle percosse.

- mi dispiace ma oggi siamo chiusi.

La voce leggermente roca di Kakashi rimbombò all’interno della catapecchia.

- Aprite per favore! Sono Shikamaru…abbiamo bisogno di nuove armi. Sapete anche voi che missione seccante dobbiamo intraprendere. Non abbiamo tempo di aspettare che…

L’uomo aprì di scatto il portone macilento e squadrò il ragazzo come se fosse un mistico spettro.

- questa è opera del fato…

Ino osservò preoccupata il Nara, cercando di capire che cosa avesse spinto l’armatore ad una tale reazione.

Kakashi spalancò lentamente la porta, scoprendo la figura di una donna seduta al tavolo fiocamente illuminata da una lanterna polverosa. Shikamaru guardò interrogativo il pirata dai capelli argentei che gli fece cenno d’entrare.

- salve.

La donna socchiuse leggermente gli occhi rossastri, cercando di mettere a fuoco il viso del giovane, prima di sussultare visibilmente e portarsi un mano alla bocca.

- oddio…sei tu! Shikamaru Nara…

Il pirata serrò i denti e cercò di ricordare quella voce soave. Un’ondata di ricordi lo travolse: il piccolo letto bianco dove si addormentava da fanciullo, il timone troppo alto, il sorriso d’Asuma e quelle calde braccia materne…

- Kurenai?

La donna sorrise e, cambiando posizione, mise in mostra il bambino che le dormiva in grembo.

- Shikamaru…abbiamo tante cose da dirci.

Il pirata rimase immobile a fissare la dama che aveva rappresentato il suo obiettivo così a lungo e, con un sospiro, sentì un peso sollevarsi da lui e la felicità inondarlo.

- lasciamoli soli per un po’….

Kakashi diede una leggera spinta ad Ino, sollecitandola ad uscire.

- dimmi tutto quello che vi serve. Ho forgiato delle spade dall’impugnatura leggerissima, vuoi provare?

 

- come osate dire che la mia profezia non è integra?…vuoi un po’ di the, tesoro?

Anko versò il liquido caldo nella tazzina di Hinata, che poté costatare che quella bevanda era tutt’altro che invitante.

- il tuo oracolo narrava la descrizione di solo nove coralli. Se vogliamo smantellare l’Akatsuki ci serve di sapere la traccia per scovare anche l’ultimo.

Naruto storse la bocca quando una grossa alga scese dalla teiera per andarsi a posare sul fondo della sua tazzina.

- senti, biondo, io ho fatto tutto il possibile. Come ultima spiaggia posso andare a vedere nel baule dove tengo tutte le pergamene più vecchie ma non vi prometto nulla. Prendete dei biscotti, li ho appena sfornati.

L’Uzumaki afferrò titubante uno di quegl’ambigui dolcetti che assomigliavano più a rane fangose.

La maga si mise a carponi sul pavimento e sbattendo i palmi a terra, trovò un’asse leggermente più smossa delle altre e l’estrasse facilmente, sollevando un’enorme nuvola di polvere.

- coff coff…è da secoli che non metto mano qua sotto.

Allungò le braccia nell’anfratto scuro ed afferrò qualcosa di molto pesante. Puntando i piedi si sporse all’indietro finche il baule non venne alla luce e si posò fragorosamente dentro la stanzetta.

- ohibò…laggiù ci sono un sacco di topi. Ne dovrei prendere qualcuno per cena, sono buoni nello stufato, sapete?

Hinata trattenne un conato e Naruto sputò il pezzo di biscotto che stava masticando da qualche tempo.

- allora miei cari, mi sembra che questa pergamena vi possa ritornare utile. È scritta in modo alquanto strano ma vi posso tradurre qualche riga.

Anko si mosse leggiadra fino a sedersi al tavolo ed iniziò a leggere l’antica scrittura smovendo in mano uno strano aggeggio su cui erano incise tante piccole lettere arcaiche.

- a quanto pare…per smantellare l’Akatzuki dovete unire anche l’ultimo corallo: quello incolore. Appartiene al capo senza più obbiettivi e desideri, senza più paure e gioie.

Naruto ed Hinata si scambiarono uno sguardo demoralizzato, dove avrebbero potuto trovare un uomo con una simile descrizione?

- detto questo vi auguro buona fortuna. Mi raccomando, portate a termine la missione, per il bene di tutti. Vi fermate a cena?

Il capitano e la moretta si alzarono di scatto e si avvicinarono alla porta, sorridendo sforzatamente e grattandosi la nuca, imbarazzati.

- no! Non vi disturbate! L’avete detto anche voi che dobbiamo portare a termine la missione!

Anko infilò una mano nel buco sul pavimento ed estrasse un enorme topo nero.

- ma aveva in mente di fare uno stufato di topo! È favoloso se i roditori sono così grassi.

Punzecchiò la pancia del povero animale che squittì disperato.

- la rotta è lunga e la vita è breve! Addio Anko, grazie ancora di tutto.

Hinata uscì immediatamente dalla porta sforzando di non vomitare e Naruto la seguì prima di vedere altre terribili pietanze.

 

La piccola scialuppa raggiunse galleggiando pigramente il porto di Tortuga. Non era particolarmente affollato, quindi non suscitarono nessuno scompiglio anche se per sicurezza avevano allungato parecchie monete in più al guardiano del porticciolo, che assicurò un perfetto controllo della loro bagnarola. 

TenTen aveva insistito per partecipare anche lei alla missione, dopotutto il corallo era il suo e non lo avrebbe mai lasciato in mano ad un di quei bambocci della marina. Neji ovviamente era stato costretto a fare da scorta alla ragazza, quindi aveva indossato abiti pirateschi ed aveva guidato la rotta della scialuppa fino all’isola.

Lo Hyuga aveva consigliato al capitano Gai di non mandare altri uomini: avrebbero dato più nell’occhio ed ovviamente sarebbe stato più difficile parlare con Jiraiya del corallo segreto se vi erano troppi occhi e troppe orecchie attenti.

Quindi a mettere piede sulle lerce assi di Tortuga furono solo il sottotenente e la ragazza.

- ed ora dove andiamo?

TenTen si guardò intorno leggermente spaesata.

- credo che dovremmo chiedere a qualcuno…sicuramente il locandiere di quella taverna saprà qualcosa. Ha la veduta di tutto il porto.

Le pallide iridi di Neji si mossero lungo i bordi dell’isola, soffermandosi su un veliero particolarmente imponente caratterizzato da una bellissima sirena intagliata sulla prua.

- ma…quello è un bordello.

Lo Hyuga sorrise scotendo la testa.

- lo so, lui è un accanito frequentatore di locali del genere. Magari fa solo un po’ di complimenti a qualche puttana, nulla più. L’importante per lui è stare con le donne…la loro presenza lo rilassa. Si sente accudito.

TenTen osservò dubbiosa le finestre appannate del locale e storcendo la bocca, immaginò l’odore di fumo, sudore ed alcol che le avrebbe serrato la gola appena entrata.

- bah…ma che razza di capitano avevi? A pensare che faceva anche parte della marina!

Il sottotenente corrugò la fronte e si diresse verso l’ostello.

- a volte penso che siano migliori e più integri i pirati, a confronto di certi marinai corrotti. Ma la mia fedeltà verso la patria è incrinabile e anche se questa vita da fuorilegge m’invita a ricchi banchetti d’avventure…sono pronta a rinunciarvi a costo della vita.

 

Mentre Shikamaru rispondeva alle sue millenarie domande attraverso un’unica grande storia, Kurenai gli stringeva la mano come aveva fatto tante volte da ragazza, quando una piccola infantile delusione faceva sgorgare mille piccole gocce di cristallo da quegl’occhi scuri e profondi.

- e così…questa è stata la sua fine. Ammirato e temuto da tutti, pirati e marinai. 

La donna ebbe un piccolo sussulto e sorrise stancamente.

- dopotutto è da lui, una morte grandiosa per un uomo grandioso.

Il Nara annuì ed accarezzò lievemente la testa del bambino addormentato.

- quanti anni ha?

- cinque.

Kurenai sorrise e s’immaginò una calda sala di una villa di città, con morbide tende di broccato alle finestre ed un fuoco scoppiettante nel camino. La tavola imbandita e circondata da visi sorridenti: il suo, quello del piccolo, Shikamaru e la sua donna riccamente vestita con un lungo abito di seta. Si mangia, si beve, si raccontano i noiosi affari di tutti i giorni…ma così divertenti se rivisti in compagnia. Una famiglia felice di quel secolo, lontani da pericoli, leggende e cospirazioni.

- Voglio occuparmi di vostri figlio…vi darò una mano, Kurenai.

Il viso serio del bruno si concatenò agl’occhi fulvi della donna.

- sei disposto a lasciare la vita piratesca?

Il Nara strinse i denti e pensò alla sua Ino, che in quel momento purtroppo non era con lui, al suo desiderio di metter su famiglia. Il suo pensiero passò a Kurenai, sola e schiacciata da mille dolori ed infine considerò il bambino, figlio di uno dei più grandi uomini di quel tempo ma destinato a non conoscerlo.

- si sono disposto ad abbandonare questa vita…ma prima devo completare una missione. Devo recuperare i dieci coralli dell’Akatsuki per poi annientarli.

Kurenai annuì, sollevata dalla promessa del ragazzo.

- Kakashi mi ha già spiegato tutta la situazione…era da tempo che mi chiedevo come mai questo corallo avesse iniziato a bruciare.

Appoggiò un piccolo scrigno sul tavolo, sotto gli occhi sgranati del pirata.

- io ed Asuma eravamo stati scelti come guardiani del corallo verde. Non sapevo quale fosse la sua funzione…e nemmeno Asuma se ne curava molto. Quindi era caduto nel dimenticatoio di entrambi.

Il Nara aprì la custodia con estrema cura ed osservò ammaliato il piccolo gioiello.

- ora va, Shikamaru Nara, completa la tua missione in fretta così potrai tornare presto da me. Kakashi mi ha offerto di restare con lui fino al tuo ritorno. Va, io ti aspetto qui.

 

Ino scolò mezzo boccale di rum prima di riprendere fiato.

- non avrei mai creduto che Shika potesse incontrare quella donna a Tortuga. Sono molto felice per lui…finalmente si metterà il cuore in pace.

Kakashi osservava con sguardo divertito e sarcastico la biondina che gli sedeva davanti ed ingurgitava rum come un vecchio bucaniere.

- non credo che quel ragazzo ora trovi la pace. Sicuramente si sentirà in dovere verso di lei e troveranno qualche accordo.

La ragazza trangugiò gli ultimi sorsi e puntellando il gomito sul tavolo, appoggiò il mento sulla mano stretta a pugno.

- spero di non scendere in secondo piano.

L’Hatake scosse la testa ed incrociò le braccia al petto.

- non è il tipo da dimenticare la propria donna, seppur vi sono questioni davvero importanti.

Ino sorrise, piegando le gote imporporate dall’alcol.

- raccontami…com’è questa Kurenai?

L’uomo sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia di legno.

- adatta per un uomo come Asuma. E’ figlia di pirati, come lo era lui d’altronde, e si conobbero grazie Shikamaru. Non ricordo come, mi sembra a causa di uno scontro al porto…ma nacque immediatamente qualcosa. Asuma veniva da me ad offrirmi sigari ed aneddoti su quella donna: non vi erano occhi più belli, modi più eleganti, tenacia più ferrea, bellezza più abbagliante.

Un lampo d’ammirazione saettò nelle iridi cerule della bionda.

- poi, una mattina, venne da me e disse: questa notte è stata mia e lo rimarrà per sempre.

Kakashi sorrise stancamente e si umettò le labbra con il suo rum.

- dovevi vederlo…era il ritratto della gioia e della soddisfazione. Non avrei mai pensato che l’amore per una donna potesse portare ad una tale realizzazione…poi ho incontrato Anko e le cose sono un po’ cambiate.

Questa volta ingollò un profondo sorso, cercando di slegare il pungente nodo alla gola.

- dici che anche Shikamaru mi vede con quegl’occhi?

L’uomo si grattò la folta chioma argentea ed alzò lievemente le spalle.

- credo proprio di si…Nara è un piccolo stampo di Asuma.

Nessuna frase rese la ragazza più felice.

 

- cerco Jiraiya. È in questo locale?

L’oste osservò aspramente i due visitatori, soffermandosi più a lungo sulla ragazza.

- perché dovrei dirvelo? Non voglio guai nel mio bordello.

Neji lasciò rotolare qualche moneta sul bancone e lo sguardo dell’uomo s’illuminò.

- si, è qui.

- in che camera?

L’oste incrociò le braccia al petto con aria di strafottente e Neji estrasse altre monete.

- stanza numero tre.

Lo Hyuga afferrò la mano di TenTen e si diresse a passo svelto verso il piano superiore, senza rivolgere più lo sguardo al tirchio proprietario.

Si trovarono presto davanti ad una porticina macilenta con inciso in calligrafia riccioluta il numero tre.

- dovremmo bussare?

TenTen squadrava il portone con occhi sgranati, come se si aspettasse che l’enorme demone della perversione sarebbe saltato fuori una volta aperto l’uscio.

- non credo, stanno facendo troppo baccano perché ci possano sentire.

La ragazza tese le orecchie e percepì le risate fragorose dell’uomo seguite da mille sfarfallanti risolini.

Neji abbassò con forza la maniglia e fece irruzione nella stanza rozzamente addobbata con tende rosse e qualche mozzicone di candela. Le ragazze urlarono colte dalla sorpresa, mentre Jiraiya fece cadere il sigaro che teneva tra le labbra corrugando la fronte in un misto di sbalordimento e irritazione.

- sottotenente Hyuga?

Le prostitute ripresero il loro atteggiamento languido, pronte a soddisfare quel nuovo affascinante cliente.

- non pronunci la mia carica in pubblico! Dobbiamo parlare. L’affare è urgente.

Il pirata si alzò dal letto e si rivestì in fretta, sotto le fittizie lamentele delle ragazze dai visi troppo truccati e dalle scollature troppo profonde.

- cosa è successo? Qualche problema con il conte? E lei chi è?

Neji intensificò ancor più la stretta sul polso di TenTen ed uscì dalla stanza.

- mi segua. Dobbiamo trovare un posto tranquillo. Chi meglio di voi, può farmi da cicerone per queste meravigliose strade?

L’uomo diede una manciata di monete alle prostitute che lo salutarono baciandolo affettuosamente e si affrettò ad uscire.

 

Sakura mescolava con il rozzo cucchiaio di legno la zuppa di carne secca diventata troppo dura. Kiba n’avrebbe presa di nuova, quindi sarebbe stato uno spreco buttare ai pesci quegl’ultimi tranci immangiabili.

- Sasuke passami le patate.

Il moro porse i pezzi di tubero che aveva accuratamente sbucciato alla ragazza.

- odio rimanere perennemente sulla nave, possibile che non hanno un compito anche per me? Sono stanco di sbucciare patate…

La piratessa sospirò ed assaggiò l’insipido stufato.

- e non pensi a me che sono costretta a farti da balia, traditore? Siam sempre stati un trio: io, Naruto e Shikamaru...ma ultimamente tra noi si è infiltrata un po’ troppa gente.

Sakura storse le labbra in una smorfia malinconica con un accenno d’ironia.

- comunque sono contenta di passare il mio tempo con te.

Sasuke alzò sorpreso un sopracciglio e l’Haruno arrossì vistosamente.

- se devo essere sincero…tra tutti sei la miglior compagnia che posso desiderare.

Il moro parlò con noncuranza, strappandole di mano il mestolo.

- mi sento onorata.

La ragazza rise ed aggiunse una manciata di sale al bollito.

- e fai bene. Non tutti possono ambire alla compagnia di un Uchiha e per di più ricevere complimenti per la loro gradevolezza.

Anche il moro si lasciò sfuggire un sorriso sarcastico.

- preferiresti rinunciare a me o alla tua vendetta?

L’Uchiha si bloccò, sorpreso da quella domanda tagliente. Di primo impatto pensò che nulla lo avrebbe distolto dalla sua vendetta, tanto meno una piratessa incontrata per sbaglio su un veliero di cui si serviva solamente. Ma poi lo sopraggiunsero mille immagini del tempo passato con lei, nessun’altro gli aveva donato tante attenzioni ed emozioni.

- immagino che il tuo silenzio voglia dire che preferisci la vendetta, vero?

Sakura aveva un’espressione dura ed indecifrabile, l’allegria di pochi secondi prima era stata inghiottita dalla sua voce ferma.

- la vendetta è la mia unica ragione d’esistenza…per quanto posso adorare la tua presenza al mio fianco non sono paragonabili al desiderio di uccidere mio fratello.

Il moro rispose sicuro, anche se sapeva che quella replica era in parte errata. Aveva il terrore che dopo quella discussione, Sakura non gli avrebbe più dedicato il tempo e le attenzioni che gli aveva riservato fino a quel momento. Non aveva la minima intenzione di diventare il traditore isolato da tutti, doveva rimanere a contatto con qualcuno che gli avrebbe passato le informazioni sull’Akatsuki, e se Sakura avrebbe smesso di passare il tempo con lui anche Naruto avrebbe seguito il suo esempio.

- tranquillo, verrò ancora a trovarti di notte e sarò felice da farti da bambinaia. Purtroppo l’attrazione che provo per te non mi permette di comportarmi in modo razionale.

La piratessa sorrise stanca ed infelice, mentre versava lo stufato in una ciotola sbeccata.

- vuoi un po’? Non è molto saporita ma la carne si è ammorbidita molto.

L’Uchiha afferrò il polso della ragazza e la spinse verso di se per donarle un lungo bacio.

- Sasuke…non devi sentirti in colpa. La tua risposta era del tutto prevedibile. Dentro di me ho sempre saputo di non contare molto per te…ma nonostante ciò mi accontento di questi brevi attimi, dove ho l’impressione che tu provi qualcosa per me.

 

- non ci posso credere! Il fato è completamente dalla nostra…

Jiraiya osservò sgomentato il corallo rosa, per poi abbracciare TenTen.

- grazie mille…ci avete facilitato il compito di infinite volte! Come avremmo potuto immaginare che questo gioiello appartenesse a voi? Per fortuna la marina è intervenuta salvandovi dalle grinfie di quei bastardi.

L’uomo infilò il corallo nella tasca interna della giubba e fece per alzarsi, ma fu fermato dalla ragazza.

- come faccio a fidarmi di voi? Anche se siete il rinomato pirata leggendario, chi mi assicura che la storia che mi hai raccontato non è tutta una farsa per appropriarvi di tutti i coralli che hanno un immenso valore?

Neji afferrò la ragazza per le spalle, cercando di calmare la sua reazione.

- si deve fidare signorina…lei ha contribuito alla salvezza di questi mari. Le giuro che se torniamo vivi da quest’avventura e che i coralli una volta uniti non subiranno danni, verrò di persona a riportare il suo.

La ragazza si rilassò appena e congedò l’uomo che si allontanò velocemente.

- hanno sempre da correre questi pirati.

Neji si sedette su una staccionata particolarmente elegante per un posto come Tortuga e lasciò correre lo sguardo sulle creste spumose del mare scuro.

- spero che l’unica bugia di quell’uomo sia stata quella che fu costretto a dire in passato per salvare il suo pupillo…

La voce della ragazza risuonò di un eco onirico.

- la cosa più bella sarebbe di riavere presto il mio corallo, ma sarei immensamente felice se la leggenda fosse vera.

Neji la osservò pensoso, prima di porgerle la mano.

- non voglio lasciarti, preferisco restare con te finche questa minaccia non sarà del tutto debellata. Ti prego lasciami entrare nella tua vita. Convincerò il capitano Gai a lasciare la sua inutile missione e ti accompagnerò nella tua città. Ti racconterò la leggenda e tutto quello che ho vissuto fino ad ora…anche se dovrò impiegare molto tempo per esporvi tutto…

La ragazza di avvicinò lasciva e cinse il collo del bruno con le braccia.

- che sarò disposta a perdere, sottotente.

 

Ecco qua! Nel prossimo capitolo ci sarà più azione e meno intrecci amorosi e spero che continuiate a leggere questa fic in tanti nonostante il periodo di silenzio. Riprenderò a rispondere alle recensioni nel prossimo chap…ma ringrazio con il cuore tutti i lettori che mi avevano lasciato un commento nello scorso…questa storia è dedicata a voi, che mi spronate sempre ad andare avanti nonostante gli innumerevoli periodi di crisi e di pigrizia.

Ringrazio anche chi ha inserito la fic nelle seguite\preferite e chi ha solamente letto.

Con furore ed una fiaschetta di rum in mano…Kittie Chaos.

 

 

  
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