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Autore: Ode To Joy    20/10/2021    1 recensioni
[Kageyama x Hinata]
[Iwaizumi x Oikawa]
[Atsumu x Hinata one-side]
Qualunque cosa accada, non smettere mai di guardare il cielo.
Dieci anni - o poco più - di Tobio e Shouyou raccontati in momenti.
[Spoiler!]
[Raccolta partecipante al Writober 2021 di Fanwriter.it]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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#20 Multitarian 

 

Ti ho detto passa ma non passa mai

Ti ho detto basta ma non basta mai

Se ho toccato il fondo era solo per stare con te

 

Dal cellulare di Iwaizumi Hajime.

 

I.H.  - Sei sveglio? Ho bisogno del tuo aiuto.

[10.33]

 

O.T. - Sì, sono sveglio. Che cosa succede?

[10.34]

 

I.H. - Ho bisogno che tu venga all’indirizzo che ti sto mandando.

[10.34]

 

O.T. - Perché?

[10.35]

 

I.H. - Non voglio mentirti, si tratta di Tobio.

[10.36]

 

O.T. - Oh, è morto? Gioia e giubilo per me!

[10.36]

 

I.H. - Non scherzare, Tooru. La situazione è seria.

[10.38]

 

O.T. - Hajime non farmi preoccupare per Tobio-chan o non te lo perdonerò. Dimmi che succede e finiamola!

[10.39]

 

I.H. - Si tratta di Hinata...

[10.40]

 

Ti ho detto guardami in faccia e poi vai

Stupida sbronza che non passa mai

Come la voglia di sbatterti al muro

E baciarti perché
 

 
-Tokyo, 2018-
 

Alla vigilia del nuovo campionato di pallavolo, nel settembre del 2018, alla veneranda età di ventuno anni e nove mesi, Kageyama Tobio decise che era arrivato al momento di ritirarsi dalla sua vita pubblica e porre fine alla sua carriera sportiva.

“Hai ingerito qualche sostanza velenosa involontariamente?” Domandò Tsukishima, assolutamente intoccato da quell’inedita crisi di nervi da parte del coetaneo. “Hai accettato caramelle da uno sconosciuto, o magari una bevanda?”

“Kei, piantala!” Esclamò Yamaguchi, entrando nella camera da letto a passo di marcia. “Hinata ci aveva fatto promettere di non lasciarti da solo,” borbottò, sbattendo sul comodino un bicchiere in cui si stava sciogliendo dell’aspirina. “Non dovevamo permettergli di trasferirsi,” concluse, sedendosi sul parquet accanto al suo compagno.

Tsukishima si guardò intorno. “Povero Kageyama, solo in un attico vista mare.”

Yamaguchi sbuffò. “Lui avrebbe comprato l’appartamento sotto il nostro e dovevamo lasciarglielo fare!”

“Tadashi, ti prego, abbiamo lasciato quel palazzo non appena lui si è trasferito. Fargli spendere soldi in quella zona sarebbe stato circonvenzione d’incapace.”

“E adesso che vive nella zona più bella di Tokyo, come ti sembra stare?”

Tsukishima reclinò la testa da un lato. “Da incapace.”

La montagna di coperte sul grande letto si mosse, ne uscì una mano, che afferrò il bicchiere sul comodino e scomparve di nuovo. Quando spuntò di nuovo fuori, l’aspirina era sparita e il bicchiere era vuoto. 

“Grazie,” bofonchiò Tobio da sotto il suo rifugio.

“Kageyama, dovresti misurarti la febbre,” propose Yamaguchi.

“Non ha la febbre,” obiettò Tsukishima. “Ha la sindrome del Hinata è tornato in Giappone e non si è fatto vedere.”

“Kei, un po’ di delicatezza!”

“Shouyou non ha nulla a che fare con tutto questo!” Sbottò Tobio da sotto le coperte. “Non ha questo potere su di me!”

Tsukishima sbuffò. “E io sono moro.”

“Kei!”

Il campanello dell’ingresso suonò e Yamaguchi si alzò con un saltello. “La cavalleria è arrivata!”


“Siamo sicuri sia vivo?” Fu la prima cosa che disse Ushijima, entrando nella camera da letto.

Più abituato di lui a drammi di quel genere, Iwaizumi alzò gli occhi al cielo. “Kageyama, risparmiati l’umiliazione di farti strappare le coperte di dosso da me!”

Tobio doveva aver ancora un po’ di amor proprio, perché si sollevò a sedere, mostrando l’espressione funerea al compagno di squadra e a uno dei futuri allenatori della nazionale.

“Ho chiuso con la pallavolo,” dichiarò, secco.

I due ospiti si spostarono ai piedi del letto.

“Riprendiamo questo discorso tra vent’anni, Kageyama, promesso,” disse Iwaizumi, come se stesse parlando con un bambino. “Ora ti alzi, vai ad allenarti con Ushijima ed entrambi fate in modo di continuare a essere le prime scelte per la prossima nazionale maschile.”

Tobio non fu smosso neanche da quelle parole. “Alle Olimpiadi ci sono già stato, non mi serve tornarci.”

“Io sono l’Asso del Giappone,” intervenne Ushijima. “Ho bisogno dell’unico alzatore in grado di essere alla mia altezza.”

“Sì!” Esclamò Iwaizumi, stringendo la spalla del più alto. “Serve un diamante per intagliare un altro diamante, e voi due siete-”

“Chiedete a Miya Atsumu di essere il vostro alzatore. A me non interessa più!”

“Che cazzo c'entra Miya Atsumu, adesso?” Domandò Iwaizumi. “Anzi, chi cazzo è?”

“L’alzatore di Bokuto,” intervenne Ushijima. 

“Perché adesso c’interessiamo così tanto ai Black Jackals?” 

“Perché hanno un nuovo schiacciatore. Ha fatto il provino per entrare in squadra alla fine dell’anno scorso e debutterà nella stagione in arrivo,” raccontò Ushijima. “Dicono che sia andato lui da loro, dopo un allenamento speciale di due anni in Brasile.”

Iwaizumi fece velocemente i conti e il risultato gli fece mettere le mani tra i capelli. “Oh, cazzo...” Lasciò andare un sospiro esasperato. “Immagino che Hinata non si sia fatto sentire, prima di schierarsi col nemico.”

“Sapevi che lo avrebbe fatto, Kageyama,” intervenne Ushijima. “Lo scopo di tutto era divenire più forte per combattere contro di te.”

Iwaizumi lo guardò storto. “Eccone un altro che parla di pallavolo come se fosse una guerra. Lo sport è qualcosa di nobile, che fa star bene le persone. Tenetevi la violenza per voi!”

“Lo farò dopo essermi liberato di Miya Atsumu,” disse Tobio, gelido.

“E allora scendi su quel fottuto campo da gioco e fagli il culo!” Iwaizumi Hajime aveva esaurito tutta la sua pazienza naturale durante anni e anni accanto a Oikawa Tooru, e non ne aveva per stare dietro alla sua versione più giovane e taciturna.

“Non voglio vedere quello stronzo alzare per lui!” Tobio tornò a rifugiarsi sotto la sua fortezza di coperte. 

“Non è arrabbiato solo per una questione sportiva.” Ushijima concluse l’ovvio.

No, affatto e fu allora che Iwaizumi cominciò a impanicare. “Tobio, non costringermi a usare la strategia a cui sto pensando e rimettiti in piedi!”

Non accadde nulla.

“Peggio per te!”

Uscito dalla camera da letto, Iwaizumi cacciò la mano nella tasca dei jeans per recuperare il cellulare. 

“Che intenzioni hai?” Domandò Ushijima.

“Dopo Hinata Shouyou, c’è solo una persona al mondo che può rimettere in piedi Tobio.”


“Oh, Tobio-chan, non me lo avevano detto che eri morto!” La voce squillante di Oikawa Tooru fermò il cuore dell’alzatore più giovane. “Il Re è morto. Lunga vita al Re!”

Incredulo, Tobio sollevò le coperte quel tanto che bastava per sbirciare il resto della stanza,

Oikawa Tooru lo accolse con un sorriso dei suoi. “Eccoti qua!” Esclamò il suo senpai, reclinando la testa da un lato per guardarlo meglio. “Senza speranza, come sempre.” Ridacchiò, un po’ troppo divertito.

Tobio sentì la rabbia accendersi a tanta mancanza di tatto. “Che cosa vuoi?”

“Mi è giunta voce che versavi in uno stato miserabile e non volevo perdermi lo spettacolo.”

Ovvio…

“Mi hanno spifferato la tua intenzione di ritirarti,” aggiunse Tooru. “Il tuo amore torna a casa, ma non da te, e tu decidi di mandare all’aria tutto ciò che hai costruito negli ultimi anni… Uhm… Te lo concedo, Tobio-chan, pensavo che la parte dell’innamorato tragico stesse benissimo a me, ma anche tu non scherzi.”

Tobio gettò via le coperte. “Non sono un innamorato tragico!”

Tooru annuì soddisfatto. “L’orgoglio che lo hai ancora, bene.”

Il più giovane strinse i pugni fino a farsi male. “L’orgoglio è tutto quello che mi resta.”

“Oh, disperato da parte di un campione in carica.”

“Quella che ho perso è un altro tipo di partita.”

“Alla partita della vita abbiamo perso tutti, Tobio,” disse Tooru, completamente serio. “Tutti abbiamo rinunciato a qualcosa per crescere.”

“Tu non hai rinunciato a Iwaizumi,” disse Tobio, senza guardarlo in faccia.

“Ci ho provato,” confessò Tooru, senza vergogna. 

Tobio lo guardò perplesso. “Ma voi-”

“Non siamo stati forti quanto te e Shou-chan.” Quella era la versione di Oikawa Tooru, quella di Iwaizumi Hajime gli aveva risparmiato. “Ci siamo detti arrivederci a un giorno che nemmeno sapevamo se ci sarebbe stato,” proseguì il suo senpai. “Non ce l’ho fatta e sono tornato da lui dieci, cento, mille volte. E ogni ritorno era l’ultimo, ma non lo era mai. Se pensi che Shouyou ti abbia fatto del male imponendoti quella promessa - sì, mi ha raccontato ogni cosa - non puoi immaginare quanto io ne abbia fatto a Hajime.” Una pausa, si umettò le labbra. “Mettiamo in ordine i pensieri. È solo il tuo orgoglio che Shouyou ha ferito?”
“No.” Tobio non aveva alcuna ragione di nascondersi. “Cosa ci trovi di così divertente?” Aggiunse, quando l’altro alzatore ridacchiò.

“Ho gioito quando Hajime ha rinunciato alla strada da giocatore professionista,” confessò Tooru. “Fino al suo ultimo respiro, giocare a pallavolo significhirà me, solo me, e nessun altro.”

Tobio aggrottò la fronte. “Ha un che di ossessivo.”

È ossessione, Tobio,” confermò Tooru. “Quando hai la fortuna di giocare con qualcuno che sembra un’estensione di te stesso, non è indolore separarsene… Figurarsi vederlo fare squadra con qualcun altro.”

Tooru stava trasformando in parole i pensieri di Tobio alla perfezione. “È esattamente così.”

Il sorriso del più grande divenne amaro. “Ho conosciuto il tuo Shouyou,” gli raccontò. “Ti sta aspettando come tu aspetti lui.”

“Allora perché-?”

“Perché anche Shouyou ha il suo orgoglio, Tobio,” lo rimproverò Tooru. “Vuole che per prima cosa, tu veda il risultato di tutti i vostri sacrifici. Vuole tornare da te da nuovo campione… Se poi saprete amarvi in questa nuova versione di voi stessi, sarà il tempo a dirlo.”

Tobio serrò i denti sul labbro inferiore. “Ma Miya Atsumu…”

“E smettila!” Sbottò Tooru, esasperato. “Gioca come sai fare e Shouyou avrà occhi solo per te. Rendi quella partita il vostro palcoscenico e tutti gli altri saranno mere comparse. Fa in modo che vi sentiate gli unici in campo, anche se solo per un momento, come se quella rete tra voi non esistesse!”

Animato da nuova determinazione, Tobio si alzò in piedi.

Tooru annuì. “Sei pronto a sconfiggere Hinata Shouyou? Rispondimi.”

“Sono pronto,” rispose Tobio, fermo.

Il sorriso di Tooru si fece oscuro, diabolico.

“E quando lo avrai fatto, ricorda che vi aspetto entrambi alle Olimpiadi di Tokyo.”

Tobio gli porse la mano, gli venne naturale.

Tooru sgranò gli occhi e poi la schiaffò via con uno sbuffo. “Non montarti la testa, moccioso.”

Suo malgrado, Tobio sorrise.

 
 

Sono giù

Che grido come un pazzo "dove sei?"

Solo tu

Mi fai impazzire che ti ammazzerei

Ma ora voglio solo te
[Irama - "Voglio solo te"]

 
   
 
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