Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    20/10/2021    1 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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Viva o morta? Lo stabilirà l'autopsia
 

Gli occhi grigi di Carly, così profondi che nemmeno le spesse lenti potevano nasconderli, le trasmettevano infinita preoccupazione.
La guardava in faccia, poi abbassava lo sguardo e subito tornava a fissarle il viso.
Inizialmente non comprese la situazione, rintronata com'era, ma poi si rese conto di avere una gran porzione di petto scoperta, così come la gola. Si alzò di scatto e si mise a sedere, impanicandosi.

- N-non guardare...!- Alzò le braccia, in un vano tentativo di nascondersi.
- Come posso non guardare, Akane?! Li hai visti quei tagli?-
- Certo che li ho visti...- Sospirò, arrendendosi e facendo cadere gli arti lungo i fianchi.
- Da quanto ce li hai?- Carly tentava di dosare per bene le parole, senza farla agitare troppo.
- Io... io non lo so... erano già lì...-
Da brava giornalista, la ragazza iniziò a mettere insieme tutti i pezzi, dalla visita medica, al choker onnipresente, al vestito necessariamente accollato.
- Perché me l'hai tenuto nascosto? E... per quanto prosegue quello sul petto?- Quest'ultima domanda la fece con una paura folle di vederla squarciata in due.
- Non volevo essere d'intralcio.-

Akane prese un profondo respiro e si sfilò la maglietta. Più il tessuto saliva e scopriva nuovi lembi di pelle, più gli occhi di Carly si sgranavano.
Quelle splendide iridi azzurre erano fisse su di lei, vuote. Come temeva, l'incisione proseguiva giù fino al pube, deviava a ridosso dell'ombelico e le sue braccia si estendevano quasi alle spalle.
Una perfetta "Y".

- Lo sai a cosa serve questo particolare taglio? – Tentò di dirlo in modo fermo, ma le tremavano le mani. – Per le autopsie, Akane.-
- A-autopsie?! – L'interessata balbettò, con gli occhi spalancati. – Io... io sono morta?-
- ... Per fortuna no, dato che stiamo parlando.-

La corvina si rivestì con dei movimenti meccanici, in pieno silenzio.
Non sapeva cosa dire, né cosa fare, era completamente sconvolta da quella notizia. Chi aveva avuto il coraggio di affettarla come si fa con i cadaveri?
Lo stesso che le aveva fatto quel taglio tutto frastagliato sulla gola?
Si morse il labbro, tenendo la testa bassa. Osservava le sue mani tremare, la paura crescere.
Le veniva ancora da piangere, il mistero sul suo passato continuava ad infittirsi sempre più e lei non riusciva a fare alcun passo avanti e scoprire cose nuove di sé. Ogni cosa sembrava inutile, ed ormai stava pensando che non sarebbe mai arrivata a capo di tutta quella storia; avrebbe sopportato per la sua intera vita quelle visioni allucinogene ed aspettato che le sue ferite si richiudessero -anche se ne dubitava-.
Si asciugò gli occhi con il dorso della mano e si distese nuovamente nel letto, in posizione fetale e con la coperta tirata fin sopra le spalle. Poi guardò Carly, la quale era rimasta lì ad osservarla in apprensione.

- Carly... promettimi una cosa. – Dichiarò, a bassa voce. – Non dirlo a Bruno.-
- Eh? E perché no? Vuoi dirglielo tu?-
Lei scosse il capo.
- Se lo venisse a sapere si preoccuperebbe ulteriormente per me, non voglio essergli d'intralcio, deve aiutare i ragazzi con le moto in vista del Gran Prix, e se dovesse costantemente starmi dietro rischierebbero di non essere pronti in tempo.-
- Ma è qualcosa di importante...! Non eravate un duo? Le informazioni vanno condivise.-
- Lui... pensa troppo a me. Se questi tagli, la mia perdita di memoria, portassero a qualcosa di pericoloso... non voglio che ne rimanga coinvolto. In realtà, non volevo coinvolgere nemmeno te, Carly.-
- Ormai l'hai fatto— anzi, mi sono coinvolta da sola! Manterrò il segreto, però sappi che ti starò accanto nonostante tutto ed avrò il diritto di rompere il silenzio qualora dovesse succederti qualcosa. Chiaro?-
- Immagino di non avere scelta...- Spostò lo sguardo da un lato, evitando di guardarla in faccia.
- Esatto! E ora dormi, stanotte non hai chiuso occhio.-
- Va bene, capo.-

Ed effettivamente riuscì a dormire, iniziando quel tardo pomeriggio e svegliandosi il mattino dopo, in tempo per andare al Cafe La Geen.
Come al solito, lasciò dormire la sua amica, si cambiò gli abiti in bagno e senza aver fatto colazione uscì di casa, pronta per una nuova giornata di lavoro.
Durante il tragitto le piaceva molto prendersi del tempo per pensare e quella volta non fece eccezione. Dopotutto, di cose ne erano successe veramente troppe in poche ore.
In primis, ancora pensava a quel duellante senza nome né sguardo, a quando l'aveva salvata, sia dal pazzo con la moto sia dai poliziotti. Il modo in cui l'aveva stretta a sé, come se non volesse lasciarla andare per nulla al mondo, era stato quel gesto a fargli guadagnare fiducia da parte sua.
Lui era buono, lo sapeva, e nemmeno quel cretino di Jack Atlas avrebbe potuto farle cambiare idea.
A ripensarci, perché aveva pianto per così tanto a causa sua? Non se lo sapeva spiegare, e stranamente gli altri ricordi della serata erano vaghi, come immersi nella foschia, fino all'arrivo di Bruno non ricordava quasi niente.
Non comprendeva nemmeno come quel ragazzo riuscisse a calmarla con solo qualche frase ed un abbraccio. Lo avevano fatto anche Carly, Crow, Rua, Ruka, ma nulla.
Anche di lui si fidava parecchio, proprio per quello non voleva che sapesse delle sue ferite; l'avrebbe spaventato, forse si sarebbe allontanato da lei... oppure il suo grado di preoccupazione sarebbe schizzato alle stelle.
Doveva rimanere un segreto, e tale sarebbe stato fino alla fine.
Quando aprì la porta in vetro, il suono del campanellino venne rapidamente sovrastato da un urlo.

- Ti sembra il modo di presentarti, Akane?!

Non aveva mai sentito il suo capo arrabbiarsi, ed ora stava sgridando lei!
Iniziò a guardarsi intorno, spaesata, alla ricerca di una risposta sensata.

- Io—-
- No, è inutile che provi a scusarti, questo tuo comportamento è inaccettabile.-

Le venne un nodo alla gola.
Che fosse venuto a sapere dello schiaffo tirato alla giornalista due giorni prima? Effettivamente quando glielo aveva dato non aveva fatto caso ad eventuali telecamere nei dintorni, ma era altamente probabile l'avessero filmata, quella donna lavorava per la tv!

- È che An—-
- Non ti sei presentata al lavoro ieri, e non hai nemmeno risposto a chiamate e messaggi, il tutto senza dare un avvertimento in anticipo.
Sarai qui da poco, ma le regole vanno rispettate e questo è un comportamento gravissimo, da te non me lo sarei mai aspettato, Akane.
Ieri non c'era nemmeno Stephanie e ho dovuto fare tutto da solo. Cosa ho assunto a fare due cameriere?!-

La ragazza schiuse le labbra, realizzando. Che idiota, avrebbe dovuto pensarci subito; davvero le importava così poco del suo lavoro?
Il giorno prima non aveva dato alcuno straccio di notizia di sé perché troppo occupata a piangere per un motivo inutile, aveva completamente ignorato tutto ciò che le stava intorno ed ora ne stava subendo le conseguenze.
Abbassò il capo, mortificata.

- Mi... mi dispiace, davvero. Ho avuto una domenica difficile.-
- Non mi importa se la domenica ti sei sbronzata al punto di andare in coma etilico, ieri saresti dovuta venire a lavorare, anche su una barella.-
- Non è come pensa lei—-
- Hai anche il coraggio di rispondermi indietro? Non ti facevo così sfacciata. Ora dimmi, cosa dovrei fare con te? Licenziarti?-
Akane si morse il labbro, trattenendo un insulto.
- ... Ha ragione, non avrei dovuto rispondere così. È tutta colpa mia, non succederà più.-
- È ovvio che non succederà un'altra volta, questo non è più il tuo posto di lavoro.-
- Eh, ma perché?! Sono sempre stata attenta e mi sono impegnata al massimo! Per quale motivo ora vuole togliermi il posto?-
- Perché non posso fidarmi di te.-

"Non posso fidarmi di te".
Fiducia.
Non si fidava di lei.
Un'altra persona non si fidava di lei.
Cosa cazzo è la fiducia?
Era una maledizione, la sua?
Sembrava così inaffidabile?

Strinse i pugni fino a tremare. Non voleva reagire.
Sapeva che se l'avrebbe fatto, non sarebbe finita bene. Era una strana sensazione, ma doveva assecondarla.
Perché se nemmeno lei si fidava di sé stessa, chi mai avrebbe potuto farlo?
Fece per girare i tacchi ed andarsene, ormai era inutile stare a replicare; in quanto suo capo, poteva decidere di fare ciò che voleva e lei, essendo una misera dipendente alle prime armi, non poteva dire nulla, solo accettare gli ordini.
Quando si voltò, nello stesso istante entro nel bar un uomo. Non era molto alto, né di bell'aspetto; i capelli neri erano tagliati molto corti, portava un paio di occhialoni dalla montatura scura e doveva essere sulla trentina.

- Credo di aver udito per caso una conversazione poco piacevole.- Disse, grattandosi il mento con pollice ed indice.
- Mi scusi, purtroppo la mia dipendente non è stata professionale. Non accadrà più, l'ho licenziata.-
- Proprio per questo sono intervenuto! – Alzò la voce, afferrando Akane per un braccio. – Non la può licenziare così su due piedi, signore. Consideri bene i suoi sentimenti: vengo qui spesso ed Akane è sempre stata cordiale e brava nel suo lavoro, se glielo toglierà così subirà sicuramente gravi perdite.
L'altra cameriera non è al suo livello, mi creda, questa ragazza può facilmente diventare la sua punta di diamante.-

La diretta interessata rimase totalmente sbalordita da quel cliente: teneva così tanto al servizio di una completamente inesperta come lei? Perché mai? Cos'aveva di tanto speciale?

- Le dia un'altra possibilità, la clientela ne sarebbe felice.-
- Mh... – Il capo rimase zitto qualche secondo, rimuginandoci sopra. – E va bene, ma questa è la tua ultima chance, Akane. Intesi?-
- L-La ringrazio. Non accadrà più, glielo prometto!-

Lei fece un inchino e successivamente si andò a cambiare.
Certo che l'aveva proprio scampata bella, chissà cosa le avrebbe detto Carly se avesse perso il lavoro... probabilmente l'avrebbe sgridata per i successivi tre giorni e poi etichettata come "irresponsabile".
Che dire, se lo sarebbe meritato.
Quando tornò dal camerino con la divisa addosso, non ci pensò due volte ad iniziare immediatamente le sue mansioni, iniziando proprio dal cliente che l'aveva "salvata".

- La ringrazio infinitamente, questi glieli offro io. – Nelle precedenti settimane l'uomo prendeva sempre il solito: brioche al cioccolato e cappuccino, perciò aveva deciso di regalarglieli. – Spero siano di suo gradimento.-
- M-Ma no, non posso accettare, davvero!- Rispose lui, in evidente imbarazzo.
- Senza di lei ora non avrei nemmeno un lavoro, mi sembra il minimo regalarle la colazione.-
- Sei una ragazza veramente dolce e gentile...-

Akane rispose con un sorriso e rientrò, aspettando altri clienti. Il resto del turno lo passò tranquillamente, e pian piano il clima di tensione tra lei ed il suo datore di lavoro si affievolì fino a sparire, e a fine giornata era già tutto come prima. Addirittura si scusò con lei per essere stato tanto rude e non averle dato il tempo di parlare!
Sapeva quanto in realtà quell'uomo fosse buono, per quel motivo si era spaventata a morte vedendolo così arrabbiato... ma alla fine aveva capito il perché di quella collera, dopotutto la colpa era sua.
Quel "non posso fidarmi di te", però, se l'era legato al dito.

Indossò i suoi normali vestiti, salutò come di consueto e si avviò ad attraversare la strada. Voleva proprio raccontare ai ragazzi la sua disavventura di inizio turno, e poi il giorno prima Bruno le aveva detto che anche Yusei e Crow erano molto preoccupati per lei, quindi una visitina per dire anche solo "hey, sono ancora viva, state tranquilli!" non avrebbe fatto male.
Quando aprì la porta del garage iniziò a sentire un vociare ed immaginò fossero lì anche Aki ed i gemelli, ma quando scese le scale la realtà era ben diversa: per primo vide Crow stravaccato su uno dei divani, Jack dalla parte opposta assieme a Yusei e poi una duel runner tutta bianca e rossa che sembrava un cavallo, Bruno accovacciato a terra mentre ci metteva mano ed in piedi una donna. Era vestita di bianco e aveva lunghissimi e lisci capelli biondi, quando si girò verso di lei notò anche un paio di occhi verde smeraldo molto intensi... a giudicare dalla fisionomia del volto sembrava straniera.
Chi era quella tipa?

- Oh? Ciao, Akane!- Crow si mise composto in fretta e furia e la salutò con un gesto della mano, seguito a ruota da Yusei e poi da Bruno, il quale finalmente la degnò di uno sguardo. Jack si limitò a darle una breve occhiata.
- Ciao a tutti, e a...?- Mostrò un sorriso di circostanza, poi guardò la donna, in attesa di una risposta.
- Sherry LeBlanc, piacere.-

Le si avvicinò a grandi falcate e si strinsero la mano. In quello stesso istante, entrambe sentirono una leggera scossa attraversare la loro pelle e rimasero immobili per qualche secondo.

- Oh, scusa, la tuta avrà caricato la mia mano di energia elettrostatica.-
- N-non fa niente—-

Akane agitò le mani, e lo sguardo serio della bionda la fece sentire ridicola. Non le piaceva quell'atteggiamento stoico che mostrava.
Sherry si avvicinò alla moto bianca e si chinò accanto a Bruno, ormai ci stava trafficando da un po'.

- Allora? Hai scoperto qualcosa?- Gli chiese, sfiorando la carrozzeria con le dita.
- Sì, ho capito che è un problema della centralina, per questo oltre al duel disk non funzionante ha iniziato a dare tutti questi errori ed i fari non si accendono più.-
- È risolvibile, vero? Non posso rimanere senza duel runner proprio ora che il Gran Prix è imminente.-
- Certo, ma potrei metterci un bel po'... non è così facile sistemarla: risolto un problema ne salta sempre fuori un altro, e per giunta ogni moto è diversa.-
- Dannazione, ed io che pensavo di sbrigarmela in un pomeriggio... ed ora come torno a casa?-
- Su questo non devi preoccuparti, posso accompagnarti io o uno di noi tre.-

La corvina smise di ascoltare la conversazione ed essa diventò come un irritante ronzio alle sue orecchie. In quel momento si sentiva terribilmente fuori posto; tutta la sua voglia di raccontare le sue peripezie ai ragazzi era svanita in un istante a causa della sola presenza di quella donna.

- Hey, Akane. – Una voce familiare la destò dai suoi pensieri, facendole alzare lo sguardo e puntarlo contro quelli grigi del meccanico. – Ti va di venire a vedere? Ti spiego come si aggiusta una centralina! Sai, non è facile, ma potresti capi—-
- ... No.-
- Come mai?- Lui sbatté le palpebre, confuso da quella risposta secca.
- Sono... stanca, oggi ho lavorato molto. Torno a casa.-
- Ah... va bene. A domani allora, magari potrai vedere la duel runner di Sherry in azione, è un fulmine!-

Lo ignorò, risalì le scale ed uscì dal garage.

- Mi sa che hai fatto un casino.

La frase di Crow spezzò quel silenzio imbarazzante creatosi.

Carly quel pomeriggio aveva deciso di dare un'occhiata alle foto che Akane aveva scattato due sere prima. Quelle fatte da lei le aveva già passate all'editore il giorno prima, mentre quelle dell'amica le aveva completamente dimenticate.
Non che fosse un problema, mentre le scorreva una ad una nella cartella del pc scoprì che erano una peggio dell'altra – forse avrebbe dovuto spiegarle meglio il funzionamento di una macchina fotografica prima di mandarla allo sbaraglio ad un evento tanto importante.
Stava per abbandonare tutto e spegnerlo, quando uno scatto attirò la sua attenzione: la foto era più mossa -per quanto potesse esserlo- delle altre, ma poteva scorgere abbastanza chiaramente una figura maschile dalla stazza imponente e vestita di blu, con il volto quasi totalmente oscurato dalla luce del flash riflessa su quelli che sembravano degli occhiali rossi.
La osservò per un po', cercando di capire chi fosse, finché non le venne un'illuminazione: era stato per un secondo, ma quando Akane era fuggita, l'aveva vista assieme ad un uomo molto alto che l'aveva tirata a sé, poi quel pazzo in moto aveva sfondato la vetrata ed entrambi erano spariti nel marasma.
Effettivamente, indossava una tuta blu e degli occhiali rossi... ma chi era?
Decise di stampare la foto per non perderla -una sicurezza in più, era già capitato troppe volte che il suo computer eliminasse file a caso- ed aspettare che l'amica tornasse a casa dal lavoro.

Qualche minuto dopo, ecco che la porta di casa si sbloccò e vide la corvina entrare strascicando i piedi.

- Akane, – Si alzò in piedi la giornalista. – guarda qui!-
Le andò in contro, dandole la foto. La ragazza però la strappò in due pezzi senza averla nemmeno guardata.
- Ma che fai?!-
- ... Eh? – Abbassò lo sguardo, ritrovandosi la carta in mano. – ... Ah! Oddio, mi dispiace, non volevo! Ero sovrappensiero... ma cos'è?-
Carly se la riprese e, dopo averla riassemblata con lo scotch, la posò sul tavolo.
- È l'ultima foto che hai fatto l'altra sera... chi è questo qui?-
Akane la riprese in mano e se l'avvicinò al volto, studiandola.
- Non ho idea di come si chiami, ma è un duellante formidabile: usa un'evocazione chiamata "Accel Synchro"... ha sfidato Yusei in un duello assurdo.-
- "Accel Synchro"? Mai sentita una roba simile... sarà un nemico?-
- No! Sono sicura al cento per cento che non lo sia, mi ha salvato la vita! Senza di lui sarei stata schiacciata da quella duel runner impazzita!-
- Un tizio ti salva... e poi sfida Yusei? Mi domando chi sia, sembra una persona interessante. E chissà, un buon marito per te!-
- Ma che dici?! Non so nemmeno come si chiama, né l'ho visto in faccia!-
- Eddai, scherzavo... – Ridacchiò. – Che ne dici di trovargli un soprannome, allora? Così non dovremo sempre chiamarlo "coso" o "quello che ti ha salvato".-
- Un soprannome...? Non saprei quale dargli, sinceramente.-
- Beh, può essere qualcosa che ti ha colpito di lui. Avrete pur parlato, no?-
- Sì... aveva una voce strana: profonda, pacata ma gentile. Era anche taciturno, non rispondeva mai alle mie domande e si limitava a trascinarmi in giro preoccupandosi che lo seguissi. La prima cosa che ho visto di lui è stata quel visore scarlatto che rifletteva il mio faccione confuso.-
- Mh... "quello con la voce figa"?-
- Troppo lungo... idea! Che ne dici di "Dark Glass"? È tenebroso, un po' oscuro... e quegli occhiali sono il suo unico tratto facciale.-
- "Dark Glass"? Mi piace, sembra un supereroe!-
- Speriamo lo sia, allora.-


Angolo autrice

MI TRAVOOOOLGEEE E MI SCONVOOOOOLGI
POI MI ASCIUGHI E SCAPPI VIA
... Ok scusate, mi ricompongo.
Colpa di una mia amica che mi spamma i Negramaro.

MA CIAO. Giuro che non scherzavo quando avevo detto che non sarei sparita per mesi, e invece... :')
A volte, il destino sa essere bizzarro. (Cit. Me stessa)

Comunque, parlando della storia: Akane ha i tagli da autopsia, sì, e ha pure fatto un casino.
Ringraziamo quel tipo diversamente bello che le ha salvato il culo, sennò poi chi li sentiva Carly e Bruno.
È apparsa pure Sherry (QUEEN), e lei ci è rimasta male. Chissà perché.

Ho anche scritto una nuova storia divisa in due parti che trovate nel mio profilo, un what if incentrato su Antinomy.
Il prossimo ed ultimo capitolo esce domani, ci terrei leggeste questa storia perché mi sono impegnata molto a scriverla e mi piacerebbe sapere un parere. :)

E nulla, io vi saluto qui, alla prossima! :D

Jigokuko

 

   
 
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