XX. La formulazione di una mancanza
[Sottosopra]
[Sottosopra]
Inizio a guardare il mondo al contrario e va bene così – perché non c’è destra, sinistra, sopra e sotto: è tutto un ronzante girarci attorno, da quando non ci parliamo più: e io, che ho lo stomaco sottosopra come il cervello, mi guardo attorno e penso sia la mancanza.
(La tua).
E poi mi siedo e tutto si ribalta come una marea – e smette d’esserci anche il senso e l’insensatezza, da quando tu hai smarrito i tuoi: e io, che ho il cervello che sensato non l’è stato mai, mi domando perché ho dato ascolto al cuore, che insensato lo è anche di più.
Mentre tu mi eviti anche se non ci sono, penso sempre sia la mancanza.
(La mia).
E poi chiudo gli occhi e so la risposta.
La nostra.
[131 parole]