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Autore: elenabastet    20/10/2021    3 recensioni
Dopo i fatti dell'episodio Un innamorato respinto, André fugge e si trova in mezzo ad una comunità di donne che presentano vari aspetti delle famose rose e lillà a lui tanto care. Oscar lo cercherà.
Genere: Angst, Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Bernard Chatelet, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LA CONGREGA

PARTE SETTIMA

 

Rating: toni adulti, temi delicati, AU.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa storia parte dal famoso episodio Un innamorato respinto (quello della camicia strappata) per raccontare sviluppi diversi della vicenda. Ci sono elementi che ho preso liberamente dalla serie Netflix Luna nera, ma non è un cross over.

Per il volto di Margot io penso a Judi Dench, per Liliane a Lily Rush di Cold case, per Tara e Viviane a Tara e Willow di Buffy, per Geneviève a Jessica di True blood, per Olympie a Xena, per Diane a Scully di The X-Files con Guillaime simile a Mulder. Ma non è un cross-over, quelli verranno poi.

 

13.

André abbracciò Oscar, come per proteggerla dai pericoli passati e presenti, perché era tutto davvero troppo strano e assurdo. Guardò verso il cerchio che li aveva circondati mentre si amavano, verso Margot, Liliane, Tara, Viviane, Geneviéve, Olympie, Diane.

“Chi siete? Cosa volete da noi?”, chiese André.

“Non l’avete capito? Ormai sapete cosa vi è successo”, disse Liliane con un sorriso triste.

“Io...”, disse Oscar, “ricordo che andai a comandare i Soldati della Guardia di Parigi, dopo quella sera in cui André mi dichiarò il suo amore e io volevo fuggire da lui e da tutti. Ricordo che lui si arruolò ai miei ordini, io non volevo, ma poi ho accettato e voluto la sua presenza, anche perché capii pian piano quanto lo amavo… Ricordo il nostro amico Alain, con la sua povera sorellina morta suicida, ricordo la fatica che feci a guadagnarmi la stima dei miei uomini. Ricordo che il re convocò gli Stati generali, ricordo i tumulti, ricordo la mia presa di posizione a favore dei deputati del Terzo Stato, ricordo che mi ammalai gravemente e seppi che André stava diventando cieco. Ricordo che dichiarai il mio amore ad André e ci amammo come avremmo dovuto fare da sempre, ci schierammo con il popolo, ma poi...”

Oscar abbassò il volto mentre le lacrime glielo rigavano.

“André, fosti ferito da una pallottola la sera del 13 luglio 1789 e mi moristi tra le braccia… Senza di te non c’era più vita per me e quindi dopo una notte di lacrime comandai l’assalto alla Bastiglia e lì… mi spararono...”

André alzò il volto con una mano alla sua amata.

“Anch’io ricordo tutto, i Soldati della Guardia, gli Stati generali, Alain, Gerard e gli altri soldati di cui diventai amico, tuo padre che voleva ucciderci per tradimento, e quando tu mi dichiarasti il tuo amore e cosa facemmo dopo.. Ricordo quando tu annunciasti il nostro amore ai miei compagni d’armi e tuoi sottoposti, ricordo la loro gioia e le loro congratulazioni, ricordo la mia ferita, ricordo che io giacevo su quella branda con tu che mi giuravi di volermi sposare, oh era la cosa che avrei voluto di più al mondo… poi è diventato tutto buio, ma adesso siamo qui, ma voi chi siete?”

Margot sorrise ai due giovani:

“Noi siamo le Guardiane della soglia, siamo forse esistite in mezzo agli uomini o forse esistiamo, in altre forme, e aiutiamo chi si è perso a trovare la strada verso l’eternità. Voi siete morti con una pena nel cuore, siete volati via troppo presto e in maniera troppo tragica...”

Oscar avvicinò il suo volto a quello di André dicendogli:

“Il mio cuore era pieno di sensi di colpa e di dolore per non aver capito prima quanto tu mi amassi e per non essere stata capace di ricambiarti. Non mi ero mai accorta di cosa provavi, tutta presa dal mio orgoglio e ho perso tutto quello che avremmo potuto avere, vivere il nostro amore in maniera intensa e travolgente. Stavo male per questo, per tutte le parole cattive che ti avevo detto, per tutte le volte che ti avevo trattato con sufficienza, per come ti avevo ignorato, per quella sera in cui ti congedai senza nemmeno guardarti in volto. Tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, l’unico a cui ero predestinata da sempre, ma l’ho capito troppo tardi. Ti ho amato con tutto il mio cuore, ti amo ancora così, ma non è stato abbastanza, potrai mai perdonarmi?”

André sorrise, con gli occhi ormai sani che brillavano:

“Io ti ho amata in ogni momento della mia vita. Non cambierei un solo istante passato con te, per una vita intera di agi e piaceri senza te, anche per un’eternità senza di te. Non c’è niente che devi farti perdonare da me, tu sei stato e sei l’amore della mia vita e di tutto il resto non me ne importa niente. Tu mi devi perdonare, invece”.

“Per cosa?”, chiese Oscar.

“Per averti aggredita in quel modo quella sera, io sono morto con il rimorso di averti tradita e umiliata. Ti ho fatto del male, ti volevo far sentire debole e indifesa, sono un vigliacco, e poi ho pensato al mio piacere, a violarti.”

“No, André, io ti ho colpito per prima, ti ho ferito, ti ho esasperato. Non c’è l’ho con te, quelle tue parole che mi dicesti mi sono rimaste nel cuore e mi hanno cambiata, solo non abbastanza in tempo. Sono felice di essermi donata a te almeno una volta prima di perderti, stare tra le tue braccia è stata l’unica vera gioia che ho avuto. Avrei voluto invecchiare con te, ma ero malata, e anche se non fossimo caduti sul campo di battaglia sarei morta dopo poco, non avrei mai potuto essere la madre dei tuoi figli, e li avrei voluti con te. Perdonami per non averti detto questo, ma non volevo rovinare quei pochi attimi di felicità che abbiamo avuto”.

“Oscar, quel poco come dici tu basta per un milione di vite. Noi dovevamo restare insieme di là, ma resteremo insieme qui”.

Si abbracciarono.

Liliane si era avvicinata a loro:

“Potete passare oltre, adesso, e andare verso un mondo in cui sarete per sempre insieme. Il vostro amore era unico e lo sarà per sempre. “.

André guardò Geneviève:

“Ma allora, la storia dei bambini vostri...”

“Da qualche parte ci sarà qualcuna come me che sogna un padre per i propri figli come te. I vostri figli mai nati fanno parte delle infinite possibilità mai venute fuori delle vostre vite, ma di là sarà tutto a posto grazie al vostro amore e potrete avere tutto quello che non avete avuto in questa vita, per l’eternità”.

Oscar e André salirono sui loro cavalli.

“Vedrete presto la strada”, disse Liliane, “seguite il sentiero e ci sarete, ormai questo è il vostro inizio”.

Si incamminarono e dopo poco videro la foresta che si apriva su un prato, con il mare in lontananza, colori, fiori, gioia.

“Il paradiso può essere tale solo se sei con me, Oscar”, disse André attirando Oscar a sé.

“Anche per me. Non esiste niente se tu non sei con me”.

Avvicinarono i loro volti e si baciarono. Poi presero a correre, verso il mare, verso la spiaggia e ad un tratto Oscar fu di nuovo tra le braccia di André a cavallo, sana, felice, senza più rimpianti. Erano liberi e felici.

 

Geneviève aveva due lacrimoni che venivano giù lungo le sue guance.

“Finisce sempre che ci affezioniamo a chi passa di chi”, disse Margot.

“Potessimo dire loro la verità fin da subito”, disse Geneviève.

“Non sarebbe la stessa cosa, devono trovare la loro strada”, disse Liliane, “bene credo che tra non molto arriverà forse qualcuno che li conosceva, o forse no”.

Nella luce della felicità eterna Oscar e André si erano ritrovati ormai per sempre, solo loro, come erano destinati ad essere fin dall’inizio.

 

Ok, finita, l’idea iniziale era diversa, poi Lost mi ha influenzata e non sarà l’ultima volta che lo fa perché ho in mente anche altre storie con questa fonte di ispirazione, se non altro come omaggio per il mitico Massimo Rossi che ha diretto il doppiaggio di questa serie. Lo so, è strana, ma mi è venuta così.

  
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