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Autore: GReina    21/10/2021    2 recensioni
Questa raccolta di OS partecipa alla sfida WRITOBER lanciata da Fanwriter.it
Per tutto il mese di ottobre pubblicherò una OS al giorno! Trame e personaggi varieranno di volta in volta. Consultate l'indice e la premessa (primo capitolo) per maggiori informazioni e curiosità su prompt scelti e personaggi!
[coppie: kuroken | ushiten | iwaoi | semishira | osasuna | daisuga | sakuatsu | tsukkiyama | tanakyo | shoumika | arankita | yakulev | bokuaka | matsuhana]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Prompt: Arco
» N° parole: 1256

21. Arco – Yamaguchi

L’idea del matrimonio come “il giorno perfetto” o “il momento che si aspetta da tutta la vita” era da sempre stata presa come una cosa al femminile. Solo per la sposa era il giorno perfetto, per la sposa era il momento che si aspetta da tutta la vita. Non era vero, e Tadashi e Kei ne erano una palese dimostrazione.
Volendo rendere tale giorno impeccabile, tuttavia, i due avevano dovuto accettare anche l’ansia che ne era derivata. Ogni minimo dubbio un disastro, il più piccolo imprevisto una catastrofe. D’altronde, si sa, nell’organizzazione di ogni matrimonio qualcosa va storto. Un parente che si ammala o un altro che decide all’ultimo minuto di portare un accompagnatore. Strane richieste dei genitori e testimoni che come addio al celibato organizzano disastri.
Non per loro. Incredibilmente e chissà grazie a quale potere divino, Tsukishima e Yamaguchi riuscirono ad arrivare alla vigilia del loro matrimonio filando lisci come l’olio.
Si trovavano nella location nella quale il giorno dopo si sarebbe svolta la cerimonia e lì Tadashi aveva appena finito di percorrere la navata improvvisata nel giardino all’aperto per la prova ufficiale per l’indomani. Nonostante tutto quello non avrebbe portato a nulla – almeno per quel giorno – Yamaguchi non poté fare a meno di sorridere felice, con le gote imporporate ed il cuore impazzito dalla gioia. Si voltò e con occhi luminosi attese l’amore della sua vita percorrere gli stessi passi che aveva percorso lui.
Anche Kei stava sorridendo, e le sue labbra erano così belle incurvate all’insù che per poco non gli andò incontro per baciarlo. Invece attese il momento in cui l’avrebbe raggiunto sotto l’arco, punto nel quale si sarebbero scambiati le promesse, gli anelli ed infine il loro primo bacio da sposati.
Attese, ed infine arrivò.
Arrivò… e diede una testata all’arco.
«Merda…» mormorò subito il biondo portandosi una mano alla fronte lesa.
«Linguaggio!» fu la risposta del parroco mentre Tadashi si premurava che stesse bene con uno spaventato:
«Kei, la tua testa!»
Non un bernoccolo comparì su di lui, e fu solo una volta accertato questo che tutti i presenti presero a spostare lo sguardo in alto, verso l’arco.
«È basso.» fu la costatazione di Bokuto, lì presente perché uno dei testimoni di Tsukishima che si voltò e quasi isterico chiese:
«Sul serio?? Cosa ti ha dato questa impressione?» quello che fece Tadashi fu invece sospirare mentre Kuroo rideva dicendo:
«Come avete fatto ad accorgervene solo adesso?» Kei rispose qualcosa sul fatto che neanche lui aveva fatto qualcosa a riguardo, ma la verità era Yamaguchi che aveva smesso di ascoltarli. Non aveva occhi, invece, che per l’unica pecca che rendeva il loro matrimonio qualcosa di imperfetto.
Hinata gli si avvicinò, e Tadashi confidò nel fatto che almeno il suo di testimone potesse essere più utile degli altri due.
Così non fu.
«Tsukishima potrebbe percorrere la navata con le ginocchia un po’ piegate. Pensi che qualcuno se ne accorgerebbe?» il giovane dalle lentiggini guardò l’amico con biasimo e tenerezza.
«Penso di sì.» al ché Shoyo mormorò contrariato. Nel frattempo Kuroo e Bokuto erano spariti.
«Almeno ci siamo liberati di loro.» fu il commento esasperato di Kei che subito dopo si rivolse a suo fratello.
«Era compito tuo occuparti dell’arco o sbaglio?» Tadashi rise. Ricordava bene il momento in cui il biondo aveva incaricato Akiteru di occuparsi di quello. La cosa risultava molto comica, adesso, perché fatta affinché il maggiore dei Tsukishima non facesse guai con compiti più difficili.
«Ed infatti ho preso molto seriamente il mio compito!! Hai visto quanto è bello!?» ed in effetti era l’arco più bello che Tadashi potesse mai desiderare, ma…
«Peccato che sia fottutamente basso!»
«Linguaggio!» fu nuovamente l’intervento del prete.
«Come fai a non sapere quanto è alto tuo fratello??» Kei sembrò non averlo sentito.
«Non è colpa mia se sei un gigante!»
«Sono un centrale che gioca a livello nazionale a pallavolo. Non ci vuole un genio per pensare a una cosa così basilare come l’altezza di un fottuto-»
«LINGUAGGIO!» stavolta sentire l’uomo di chiesa fu qualcosa di inevitabile, ma il biondo si limitò comunque – come tutti – a rivolgergli uno sguardo impassibile. Poi continuò.
«Adesso che intendi fare?» Akiteru guardò a destra, poi a sinistra. Infine strabuzzò gli occhi in direzione del fratello, poi sollevò un dito verso il proprio volto.
«Stai parlando con me?»
«Con chi altro dovrei parlare!! Sei il mio primo testimone. È compito tuo risolvere i casini dell’ultimo minuto. Ed era compito tuo occuparti dell’arco!» il più grande iniziò ad annaspare, poi a balbettare. Dopo qualche secondo intervenne Yamaguchi.
«Kei, non importa. Possiamo scambiarci i voti anche senza arco.» il suo fidanzato si voltò verso di lui e serio come non mai gli rispose:
«Hai detto di esserti sempre immaginato di sposarti sotto un arco, quindi avrai un arco.» il suo tono non ammetteva repliche e Tadashi si commosse. Era questo l’uomo che stava per sposare; che avrebbe sposato l’indomani!!
Si perse un paio di battute dei due Tsukishima che litigavano nel guardare innamorato verso il suo futuro marito, ma tornò alla realtà non appena Kuroo Tetsuro e Bokuto Koutaro entrarono nel suo campo visivo.
«Tsukki!! Abbiamo risolto!» mormorò fiero il secondo, ma Tadashi aveva già adocchiato cosa entrambi reggevano in mano e la sua reazione non poté essere altro che «Oh no.» mentre Kei si limitava a dire categorico:
«Non se ne parla proprio!» entrambi i testimoni misero il broncio, poi Kuroo disse:
«Perché no?? È perfetto!» sollevò il cubo glitterato con la stampa di un cuore con dentro la scritta “TsukkiYama4Ever” e continuò: «Sapevo che sarebbero serviti!»
«Quindi è stata una tua idea??» chiese il biondo, ed effettivamente anche lui avrebbe detto che solo a Bokuto avrebbe potuto appartenere un’idea tanto imbarazzante. Proprio questi prese fiato con fierezza e convinto che fosse un vanto annunciò:
«È stata un’idea di entrambi.» ai sposi non rimase che sospirare.
«Non esporremo mai una cosa tanto brutta al nostro matrimonio.» i due uomini guardarono male Kei per quelle parole, ma invece che insistere Tetsuro ghignò come solo lui sapeva fare.
«Quindi come pensi di sollevare l’arco in tempo per domani?» lanciò appena uno sguardo al suo migliore amico, poi insieme posizionarono i cubi sotto la base dell’arco. L’altezza divenne perfetta.
«Siamo o non siamo i migliori testimoni che potresti mai avere??» Tsukishima guardò male Bokuto, poi per rispondergli mormorò:
«Non so perché vi ho scelti, prima di tutto.» Tadashi rise.
«L’hai fatto perché non hai altri amici.» il biondo lo guardò con fare offeso.
«Io ho altri amici!» ma il suo tono non poté che far ridere ancora di più Yamaguchi.
«Intendi persone come Kyotani? Koganegawa? Kageyama? Questi amici?» il biondo ci pensò per giusto un secondo, dopodiché arrossì – seppur impercettibilmente – e con un grugnito fu costretto a limitare la propria risposta a:
«Zitto, Yamaguchi.» lui non poté che arrossire e ridere ancora più divertito di prima. Kei usava ancora il suo cognome solo per quella frase, così come Tadashi usava quello del suo fidanzato ancora solo per dire:
«Scusa, Tsukki!»
Ebbene sì, si sarebbero sposati sotto un arco. Però si sarebbero sposati anche al fianco di due enormi cubi glitterati che niente avevano dei colori di tutto il resto della location.
Non aveva importanza. Tadashi avrebbe sposato Tsukishima persino in mezzo a una discarica e lo sapevano entrambi. Quei due enormi cuori facevano parte del loro giorno perfetto e, anche se in maniera imbarazzante, lo avrebbero reso tale alzando l’altezza dell’arco sotto il quale si sarebbero baciati.
Ancora qualche ora e avrebbe sposato l’amore della sua vita. Solo questo aveva importanza.
 

n.a.
Ed eccomi qui ancora una volta a pelo con l’orario per pubblicare la OS di oggi!!
Per questa novità: sono ubriaca. No, non è vero. Solo brilla. Ho scritto tutto con la testa che mi gira, con le lettere che iniziavano a ballare se solo provavo a spostare lo sguardo troppo velocemente. Questo perché? Perché il writober è duro e sfogo i dispiaceri nell’alcol! (No, scherzo. Solo perché la mia coinquilina è un’alcolizzata di Limoncello e dovevo farle compagnia.)
Insomma, spero che sia comunque uscita una storia… normale? Magari ho scritto cavolate (in realtà ne sono consapevole e sappiate che sono volute). Spero comunque che la me brilla sia di vostro gradimento come quella sobria!
A domani! (stavo per scrivere anche “Buona Lettura”… ma ripensandoci… perché farlo alla fine?)
   
 
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