Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: GReina    22/10/2021    2 recensioni
Questa raccolta di OS partecipa alla sfida WRITOBER lanciata da Fanwriter.it
Per tutto il mese di ottobre pubblicherò una OS al giorno! Trame e personaggi varieranno di volta in volta. Consultate l'indice e la premessa (primo capitolo) per maggiori informazioni e curiosità su prompt scelti e personaggi!
[coppie: kuroken | ushiten | iwaoi | semishira | osasuna | daisuga | sakuatsu | tsukkiyama | tanakyo | shoumika | arankita | yakulev | bokuaka | matsuhana]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Prompt: Fuga
» N° parole: 904

22. Fuga – Bokuto

Per tutta la vita Bokuto non aveva fatto altro che scappare, perché seppur giovane era in grado di capire quanto per gli altri i suoi piccoli-grandi problemi fossero insignificanti.
Sin da piccolo si era sentito dire troppo spesso che stava esagerando, che la sua era sono mania per l’attenzione, che i suoi drammi erano del tutto inventati. Certe cose ti segnano. Ti fanno sentire sbagliato. Così, semplicemente, Bokuto aveva iniziato a nascondersi.
Magari il Koutaro di cinque anni afferrava la brioche con meno zucchero ed il labbro iniziava a tremargli; il Koutaro di nove scartava le bustine delle figurine dei Pokémon e trovava solo doppioni; a quattordici anni, poi, magari trovava il paio di scarpe da pallavolo perfette ma senza che ci fosse il suo numero. Il ragazzo non era in grado di evitare le proprie crisi quando arrivavano, ma quello che poteva fare era darsi alla fuga.
Tutto quello lo faceva stare male, ma non sapeva che altro fare, troppo consapevole di quello che le persone pensavano di lui e troppo spaventato che potessero abbandonarlo.
Andò avanti in quel modo, dunque, finché un suo compagno di scuola non lo sorprese nascosto nel cortile sul retro della palestra del Fukurodani.
Era il primo giorno del suo secondo anno di liceo e subito Bokuto si era recato al club per giocare a pallavolo. Com’era ovvio e come si era aspettato non aveva trovato nessuno, tuttavia non aveva trovato neanche le palle con cui giocare, e questo lo aveva fatto deprimere.
«Stai bene?» lo schiacciatore aveva sollevato lo sguardo a quella domanda, ma rimase con le ginocchia strette al petto e le spalle ricurve.
Annuì al ragazzo dai capelli corvini e gli occhi blu che gli aveva parlato. Spesso chi lo sorprendeva in quello stato gli chiedeva se stesse bene, ma aveva capito ormai da anni che non lo intendevano veramente. Era una frase fatta, che si dice perché d’obbligo ma per cui tutti si aspettavano e volevano sentire solo “Sì, tutto bene.”
Tornò con il viso nascosto tra le braccia, dunque, conscio che la volta dopo in cui avrebbe guardato in su sarebbe stato solo.
Si sorprese, invece, quando il fruscio alla sua destra gli disse chiaramente che il bel ragazzo che gli aveva posto quella domanda si era seduto accanto a lui. Bokuto lo guardò interrogativo, così l’altro quasi mortificato gli chiese:
«Non potevo? Non voglio darti fastidio.» Koutaro non voleva che l’altro si sentisse a disagio, così si affrettò a dire che non era un problema.
Rimasero in silenzio per alcuni secondi, poi sempre il corvino parlò:
«Non sembra che tu stia davvero bene. Posso aiutarti?» Bokuto lo fissò indeciso se confidarsi oppure no. Non lo conosceva, d’altronde, e tutto voleva fuorché essere un problema per quello sconosciuto tanto gentile da fermarsi per augurarsi che non stesse male.
Si preparò dunque a rispondergli che era davvero una sciocchezza, che non c’era ragione per cui lui si preoccupasse e che se la sarebbe cavata. Si preparò a dirlo, ma non appena aprì la bocca tutto quello che ne uscì in un lamentoso mormorio fu:
«Ero venuto qui per giocare ma non ci sono palle.»
Se ne pentì, e tanto. Non conosceva quel ragazzo, ma era bello e gentile. Il genere di persona che al primo sguardo ti fa pensare: “voglio essergli amico e trattarlo bene!”. Con quelle parole aveva appena troncato sul nascere ogni qual tipo di rapporto potessero avere, così – anche convinto che al suo dramma non potesse esserci riparo – tornò a nascondere il volto nel suo rifugio fatto di arti.
Il ragazzo seduto accanto a sé non se ne andò. Mormorò, invece, così Bokuto tornò a guardarlo sollevando il minimo indispensabile gli occhi solo per vederlo fissare in alto, come alla ricerca di un pensiero.
«Fai parte della squadra di pallavolo?» gli chiese. Bokuto sussultò non aspettandosi una domanda, e mettendosi più dritto rispose di sì, che amava giocare e che era uno schiacciatore.
«Magari allora è per questo.» continuò il più basso «Come primo giorno dopo le vacanze sarebbe stato brutto giocare da solo, giusto? Non hai trovato le palle perché oggi dovresti proprio aspettare la tua squadra prima di cominciare.» Koutaro strabuzzò gli occhi. Era così ovvio che il motivo fosse quello appena spiegato che quasi non ricordava più perché era stato depresso fino all’attimo prima!
Sorrise.
«Hai ragione, è così!!» si alzò di scatto e l’altro – probabilmente non aspettandosi un cambio così repentino d’umore – sussultò.
Il giocatore mise avanti una mano.
«Io sono Bokuto Koutaro!» l’altro fissò la mano che gli stava porgendo, poi sorrise. La afferrò per presentarsi e la usò anche come appoggio per sollevarsi da terra.
«Io mi chiamo Akaashi Keiji.» Bokuto si illuminò. Il suo aspetto non era l’unica cosa di lui ad essere meravigliosa. Anche il suo carattere ed il suo nome lo erano!
«Che bel nome, Agashi!»
«Veramente-»
«Volevi iscriverti al club??» gli parlò sopra – troppo eccitato per trattenersi – Koutaro. Il corvino dimenticò qualsiasi cosa stesse per dirgli, sorrise ancora e disse:
«In effetti sì. Ero qui proprio per cercare la palestra.» Bokuto si eccitò ancora di più, poi gli diede diverse pacche sulle spalle.
«Andiamo a cercare i senpai, così ti iscrivi! Così poi potremo giocare!!»
Era il suo primo giorno di secondo anno liceo e fino ad allora Bokuto altro non aveva fatto che fuggire e nascondere se stesso.
Non più.
Da quel giorno Bokuto non ebbe più bisogno di farlo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: GReina