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Autore: Wicked Ladies    22/10/2021    1 recensioni
Lena è una principessa in incognito che si trova in Iraq per impegni internazionali.
Kara è un brusco CEO dell'agenzia di sicurezza della zia Astra. Anche lei si trova in Iraq per affari.
Si incontreranno... ma sapranno andare oltre una partenza con il piede sbagliato?
Supercorp; GeneralDanvers
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Altri, Astra In-Ze, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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5
 
Kara e Lena, stavano continuando a vedersi, capitava un pranzo, un brunch, un aperitivo una cena. La bionda aveva anche posticipato la sua partenza, per passare ancora qualche tempo con la corvina. Ogni giorno si diceva che dovesse rallentare, che si stava avvicinando troppo a Lena, ma ogni volta era come se avessero una calamita che le spingeva sempre più vicine. Kara sapeva di star facendo qualcosa di sbagliato, ma il suo cuore e la sua mente erano in disaccordo.
Data l'insistenza di Astra, fu costretta a rientrare. Ogni volta però la finestra dell'ufficio di sua zia, la riportava a ripensare alla principessa, che era ancora a New York...
 
Lena stava smistando delle carte, l’indomani sarebbe tornata a Thorul. Era un po’ agrodolce questa volta. Voleva tornare a casa e cercare di non pensare più a Kara. Aveva una nazione da portare avanti. Reign e Sam erano nelle loro stanze a sistemare le cose
 
“Scusa zia, mi prendo il resto della giornata, ho una cosa da fare” disse scambiando una rapida occhiata con lei e poi prese la via della porta.
Astra la guardò "Kara... sii coraggiosa" le sorrise.
Kara le sorrise di rimando, ma non sapeva a cosa si riferisse e scese a prendere l’auto nel parcheggio. Direzione l’aeroporto.
 
Lena si sedette sulla poltrona e guardò fuori dalla finestra, il tempo era grigio e il cielo sembrava volesse far cadere tutta l’acqua del mondo su New York.
Il jet privato attendeva Kara sulla pista preposta. Ci salì con fretta e trepidazione, non sapeva neanche perché stesse tornando lì.
Lena si allungò e decise di farsi un bagno.
 
Sperò che quel jet fosse rapido.
 
Lena aspettava che le fosse portato il pranzo in camera. Per una volta tanto si era presa un giorno di pausa.
 
Kara non si era più sentita così da diverso tempo. Dopo Caitlin aveva deciso che non si sarebbe più “innamorata” di qualcuno, ed invece era capitato di nuovo. Guardava oltre il finestrino ammirando le nuvole.
 
La principessa aveva finito le sue valige e messo a posto i documenti. Era seduta alla scrivania e guardava il tablet con gli appuntamenti. Anche se i suoi occhi scivolavano verso il suo telefono, come avrebbe voluto chiamare Kara, ma si trattenne non poteva.
 
Kara senza volerlo si era addormentata, ma prontamente aprì gli occhi quando l’aereo atterrò. Scese e la macchina le era stata portata sulla pista, così prese le chiavi dall’addetto e partì.
Lena si passò le mani sulle tempie, i suoi mal di testa erano sempre più frequenti da quando Kara era partita.
 
Motivo per cui Kara maledisse per la prima volta New York? Aveva iniziato a piovere nell’esatto momento in cui lei aveva parcheggiato a qualche isolato di distanza dall’hotel in cui alloggiava Lena. Sapeva che correre avrebbe peggiorato la situazione, ma non le importò doveva vedere Lena. Entrò nella hall e andò direttamente verso le scale.
 
Sam stava per andare da Lena quando sentì dei passi nel corridoio, aprì leggermente la porta, vide Kara e la richiuse. Si precipitò dalla sorella per distrarla e non farla andare da Lena.
Kara arrivò davanti alla porta dell’altra e tentennò un secondo. Poi posò una mano sulla porta e batté piano.
Lena si alzò "Si Reign sono viva sol...Kara?" Aprì la porta e si trovò davanti la bionda completamente zuppa - Oddio cosa ci fa qui?!
“Ciao”, aveva avuto il tempo solo di legarsi i capelli distrattamente, non poteva immaginare in che condizione fosse -Lena dannazione apri sempre in vestaglia alla gente? -
Lena si chiuse i lembi della vestaglia di seta "Ciao... oddio sei tutta bagnata entra" le fece spazio per farla passare "Cosa è successo?" Chiese chiudendo la porta.
Kara guardò quel gesto e la seguì all'interno della camera "Ha iniziato a piovere..."disse tranquillamente.
"Beh, qui a New York si lo avevo notato... ma tu non eri a New York" la guardò intensamente per poi andare verso il bagno per prendere un asciugamano.
"Sono appena arrivata" disse perdendosi in quegli occhi, le erano mancati.
"Qualche problema con Alex o con la vostra filiale qui?" Le porse l’asciugamano.
Kara prese l'asciugamano e sfiorò la sua mano "Riguarda un’altra persona"
"Oh... la conosco? Come posso aiutarti?"
"Sei tu..." disse guardandola.
"Io?... cosa?" La guardò tentando di capire - Lena non darti false speranze non è innamorata di te -
"Non so come dirtelo, ma devo, perché sennò rischio di impazzire..." ammise.
La guardò dolcemente cercando di confortarla anche se non capiva.
"So che è sbagliato, che tu sei una principessa ereditiera e io solo un delegato..."
Sbarrò leggermente gli occhi "Kara... cosa ... "
"Lena...io...sono innamorata di te...dovevo dirtelo...so che questo non cambierà nulla" piegò distrattamente l'asciugamano "Tolgo il disturbo" non riusciva però a muoversi.
A Lena sembrò come se qualcuno avesse risucchiato tutti i suoi neuroni. Non riusciva a capacitarsi... questa donna... Kara innamorata di lei. Aveva sentito sicuramente male. Si schiarì la gola "Kara... io ... " Era incerta pensava solo che fosse un sogno.
"Non devi dire niente, Lena davvero" posò quel benedetto asciugamano e cercò di recuperare lucidità.
Lena le prese la mano - Dannazione tutto - "Kara ..." era sempre stata brava con le parole, ma in quel momento le mancavano. Guardò quegli occhi azzurri tristi e reagì d’istinto, si buttò così oltre il precipizio della sua stessa paura. La mano salì al golf bagnato e l’abbassò verso di sé, mentre l’altra andava a posarsi sulla guancia. Le diede un bacio a fior di labbra, l’altra si sarebbe potuta tirare indietro quando voleva.
Kara sentì quella forza attirarla verso l'altra e strinse le mani sui fianchi di Lena. La strinse e approfondì subito il bacio, non che avesse fretta, ma aveva necessità di quelle benedette labbra.
Lena fu piacevolmente colpita quando l’altra approfondì il bacio. Avrebbe ucciso chiunque le avesse interrotte.
Kara dopo poco si staccò e le accarezzò il viso "Ciao" poggiò la fronte a quella dell'altra.
Lena sorrise a quel gesto "Selvym" rispose nella lingua di Thorul.
"Sai che abbigliata così non mi aiuti per nulla?" -Questa è seta, e io sono bagnata di pioggia-
“Chi ha detto che io ti debba aiutare…" sorrise.
"Allora non lamentarti delle conseguenze" disse spingendola contro una parete.
Lena sorrise "Chi ha detto che sei in carica? " la girò con una mossa e la bionda ora era contro la parete.
Kara si sorprese della mossa e sorrise aprendole la vestaglia, e boccheggiò.
"Cosa c'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" Sorrise e le accarezzò le mani - Chissene frega del mondo fuori da quella stanza -
“è che hai un corpetto e sei splendida”
"Dal tuo sguardo direi che è un complimento sentito" disse mentre le mani si infilavano tra il golf bagnato dell’altra e la camicia nelle stesse condizioni.
Kara si lasciò andare ad un nuovo bacio.
Lena le morse leggermente il labbro quando sentì che provava a ribaltarle ancora. Le mani si aggrappavano al golf mentre lo toglievano.
Kara si lasciò sfilare il golfino e iniziò a baciarle il collo “Il tuo profumo” sfiorò la pelle con la punta del naso.
Lena le mise una mano tra i capelli mentre l’altra andava a strattonare leggermente il colletto della camicia.
“Aggressiva eh” ridacchiò alzando il viso e ghermendo il suo sedere.
"Beh, mi sembra che tu difendi bene" rise per poi sussultare leggermente.
“Gioco a football non dimenticarlo” sorrise riprendendo le sue labbra in un bacio appena dolce.
Si lasciò andare a quel bacio, la mano che stava slacciando i bottoni. Mentre l’altra era ancora tra i capelli come se fosse un ancora.
La appiattì sulla parete nuovamente, e prese ad aprire i lacci di quel coperto meraviglioso, accarezzandole i globi appena esposi.
Lena lasciò perdere, per il momento, visto la sensazione meravigliosa delle mani dell’altra.
“Sei bellissima” portò le labbra sui seni man mano che il tessuto liberava quella pelle pallida.
Lena le portò una mano sotto il mento facendo rialzare il viso per baciarlo. Mentre cambiava di nuovo le posizioni e strappava via la camicia da quel corpo portandole le mani sul ventre.
Kara rabbrividì al contatto delle mani calde di Lena sul suo corpo umido.
"Tutto bene?"
“Uhm si sì” sorrise accarezzandole le spalle per non prendere subito possesso del suo seno florido.
Lena sorrise mentre passava le unghie sui muscoli per arrivare a giocare con il bordo del reggiseno sportivo dell’altra.
“Piace quel che sfiori?” -Non smettere- Kara rabbrividì ancora -cavolo Lena-
"Tu che dici?" Le baciò il collo.
Kara poggiò la testa al muro e lasciò fare, avrebbe ripreso dopo i suoi ministri sul seno dell’altra.
Lena sfruttò lo spazio in più baciando la pelle. Finalmente riuscì a levarle la camicia e passò le mani sulle spalle.
Kara era veramente persa in quel momento, tentava di non farsi sopraffare, ma alla fine era anche piacevole che fosse l’altra a tenere le redini.
"Karâ..." si avvicinò al suo orecchio "So che non dovremmo... ma portami a letto..."
Kara sentì il suo nome pronunciato dall’altra e la sollevò dalle natiche allacciando le sue gambe alla vita “Come desiderate principessa”
Si strinse alle spalle dell’altra e rise.
“Cosa ti fa ridere?” Disse portandola sul letto.
"Tu mi fai sorridere" le accarezzò il volto.
“Mi fa piacere” l’adagiò sul materasso e si sistemò tra le sue gambe.
"Comoda?" Le passò le mani sulla schiena.
“Se lo sei tu” riprese a slacciarle il corpetto aprendolo completamente e ammirandola, adesso indossava solo gli slip.
"Respira" sorrise Lena. Non era timida del proprio corpo.
“Ehm si” Kara portò le labbra sulla bocca di Lena e la baciò. Poi si posarono sulla mascella, sul collo, sul petto. Baciò teneramente i seni, scendendo a percorrere ogni centimetro del suo addome.
Lena inarcò leggermente la schiena, mentre si teneva alle spalle dell’altra. - Può anche essere la mia ultima notte. Può essere la nostra unica notte. Non mi importa, ma la avrò per me e me la godrò fino all’ultimo secondo -
Kara sentì quel corpo muoversi sotto le sue attenzioni e sollevò il viso su Lena, tenendo le dita appena percettibili ai bordi dello slip “Posso?”
Lena annuì guardandola dolcemente.
Al consenso, Kara fece calare l’indumento, mordicchiandosi un labbro, percependo in che condizioni fosse. Prese a baciarle e sfiorarle le gambe. Era una meraviglia...
Lena trattenne leggermente il respiro, le dita di Kara era quasi piume.
"Respira" sorrise Kara con le labbra sulla pelle dei fianchi mentre cercava di non perdere il controllo.
"Copiamo le battute ora?" Si morse il labbro.
"Uhm forse" soffiò appena sul suo tumulo "Non trattenetevi principessa" sorrise mentre iniziava a circuire con le labbra il bottoncino reale.
"Dee" gemette.
Kara prese tra le mani, delicatamente i fianchi di Lena e poi scese con la lingua, nel lago, socchiudendo gli occhi -Oddio Lena, cosa sei-
Lena si aggrappò, infilando le unghie nelle spalle dell’altra.
Kara interpretò quell'appiglio come un’esortazione a continuare, cosa che fece, spingendo la lingua e assaporando l'altra.
Lena cinse l’altra con le gambe e inarcò la schiena.
Kara la guardò, sentì il suo corpo intrecciarsi al proprio è fu qualcosa che le piacque molto. Continuò, portando una mano su un seno di Lena, poi sull’altro.
Lena respirava pesantemente, il tocco deciso e possessivo di Kara la stava facendo sciogliere tra quelle lenzuola.
Tormentata abbastanza, decise di portarla all’apice e lasciarla venire.
Lena si strinse all’altra, le labbra socchiuse che gemevano.
Kara risalì la sua figura, baciando i punti che le sue mani avevano tenuto sulla pelle.
Le portò una mano dietro la nuca e la tirò verso di sé portandola in un bacio bisognoso.
Kara godette in quel bacio e sorrise staccandosi “Tutto okay?” Le accarezzò il viso scostando ciocche di capelli neri, dalle guance.
"Si" sospirò. Dopo qualche momento la guardò "Non pensare che non abbia notato che hai ancora i pantaloni"
“Uhm che sbadata” ridacchiò sul suo collo.
Lena sorrise "Bene. Mi vuoi fare il favore di toglieteli o devo strapparteli via?"
“Uhm la seconda opzione mi eccita” sorrise mordicchiandole il mento.
Lena la sovrastò agilmente e ghignò "Va bene" Ma le mani non andarono subito ai jeans, ma si appoggiarono sui suoi fianchi, mentre scendeva a dare fastidio al seno ancora coperto dallo spandex del reggiseno sportivo.
Kara la osservò dal basso, i seni gonfi, le labbra rosse, le guance rosee.
Sentendo lo sguardo alzò gli occhi e incontrò quelli azzurri "Va tutto bene?"
“Ammiravo la tua bellezza” sorrise accarezzandole le cosce sode “Si sente che ti alleni”
"Quanti complimenti..." sorrise per poi farle scivolare via il reggiseno "Anche a tu… si vede" passò una mano sul ventre.
Kara non smetteva di guardala “Si vede?” Chiese rabbrividendo a quel dolce tocco.
"Mhmm" mentre le dita tracciavano i contorni dei muscoli accennati. L’altra mano scese sul bottone dei pantaloni e ci giocò un po’. La mano prima sul ventre scese e accarezzò le cosce da sopra il tessuto.
“Ti piace giocare...” si morse il labbro.
"Forse" si morse il labbro poi slacciò i pantaloni "Su il bacino dolcezza" disse sfacciata.
Kara seguì l’indicazione e sentì le dita sfiorarle le gambe.
Con una mossa veloce tirò giù i pantaloni e le mutande.
Kara si sorprese ad arrossire. Ma infondo come non farlo davanti a quella magnifica donna?
Lena accarezzò quelle cosce. Mentre le dita salivano sempre di più, la bocca trovò quel collo abbronzato.
Kara allungò la testa all’indietro sul cuscino e sussultò.
Lena lentamente giocò con l’entrata e passando il pollice sul clitoride. Le sue labbra sentivano il sangue correre più velocemente nel corpo dell’altra.
-Se devo morire che sia così- ansimò
"Respira" sorrise contro la pelle, per poi mordicchiarla mentre entrava lentamente.
“Ci provo” sorrise accarezzandole i capelli chiudendo gli occhi a quelle dita affusolate.
Lentamente iniziò a costruire un ritmo sempre più veloce, mentre si godeva le risposte dell’altra "Karâ vieni per me"
Kara tremò guardandola “Tu prima baciami” sapeva che avrebbe potuto essere molto intonata in quel momento.
Lena sorrise e si avvicinò, ma rimase di qualche millimetro staccata aleggiando su quelle labbra
Kara guardò e gemette “Lena...”
La baciò nell’esatto momento in cui dette una spinta più brusca e profonda.
Kara mugugnò nel bacio, restando a tratti senza fiato, mise un palmo aperto sulla schiena di Lena, spingendola verso di sé.
Lena vide l’altra sfaldarsi sotto di lei. Lentamente si staccò dal bacio e le dette piccoli baci di conforto dalla guancia al collo.
“Oddio, Lena” sospirava riprendendosi. La mano nei capelli era rilassante per entrambe.
"Stai bene?"
“Uhm si” sorrise guardandola adesso che si era ripresa “Tu principessa?”
"Mhmm difficilmente potrei dire di essere stata in situazioni migliori" ridacchiò.
“Lo prendo come un sì e come un complimento” sfiorò un suo gluteo “Sai, c’è un altro motivo perché mi chiamano Supergirl” disse schiantandola con il petto sul materasso e iniziò, scostandole i capelli, a baciarle il collo, le spalle, accarezzandole la schiena bassa.
"A sì? Mostrami" sorrise civettuola girandosi e guardandola oltre la spalla.
Kara si sistemò sul suo corpo e portò una mano tra il bacino di Lena e il materasso “Sei così calda” sussurrò al suo orecchio mordicchiandole il lobo.
"Dee" sussultò.
 
~
 
Reign guardò la sorella addormentata, con ancora il cellulare tra le mani. Quando si scrivevano lei e Lucy era una cosa impossibile. Alla mora aveva insospettito il fatto che Lena, non si fosse affacciata a dar loro la buonanotte come sempre. Così aprì la porta ed entrò, ma già dai primi passi, capì che in quella stanza qualcosa era accaduto: un asciugamano buttato distrattamente, un segno umido su una parete, un golfino per terra, parte dell'outfit di sua cugina, e la sua vestaglia. Quell'ultimo dettaglio la fece scattare verso l'altro spazio della camera e le vide. Erano Lena e Kara, strette in un abbraccio appassionato, dormivano. Indietreggiando "Certo. We can't, my ass" mugugnò mentre usciva dalla camera.
 
~
 
Astra e Alex erano in cucina nell’appartamento della prima. La donna, ex generale dei Marines, non sembrava così intimidatoria mentre, con i capelli legati e una maglietta dell’accademia, infornava la cena.
“Kara?” chiese Alex mentre versava in due calici del vino.
"Dovrebbe tornare stasera sul tardi da quello che mi ha detto il pilota... spero che quelle due abbiano chiarito le cose"
“È andata dalla Luthor?” chiese porgendole il calice.
"Già. Ha lasciato l’ufficio di corsa e ha messo una fretta di Rao al pilota del jet... almeno speriamo che non sia più depressa quando torna" ringraziò con un’inclinazione della testa.
“Buon per lei, che vada bene” sorrise sedendosi al bancone.
Astra appoggiò l’anca sul bancone e le sorrise "Sono sicura che lo farà... noi Inze abbiamo un gene particolare che ci permette di avere le donne più belle in circolazione"
“Già” disse Alex nascondendo un sorriso nel calice.
"Se vuoi posso fornire le prove ..." due dita della mano destra correvano, giocose, per un momento sulla gamba della rossa.
“Astra...” Alex arrossì. Le sarebbe davvero piaciuto, come infondo le piaceva Astra, da tempo immemore.
"Dimmi Alex... in una situazione chiaramente ipotetica se io ti baciassi cosa potrebbe succedere?"
Alex le era sempre piaciuta, la sua cotta per lei era cresciuta sempre di più da quando l’aveva incontrata poco dopo l’addestramento da medico militare. Prima si era tenuta lontana per l’età, ora si teneva lontana per il bene di Kara... Cosa che in quel momento non le sembrava avere molto senso.
“Succederebbe un casino” la guardò fermando quella mano giocosa sulla sua gamba “Si avvererebbero tante cose” ammise, ormai ci era caduta in quella tela intessuta dalla bellezza di quella donna.
"In questa situazione ipotetica perché succederebbe un casino, brave one?"
“Perché Astra, tu sei il mio sogno proibito” -Alex dovevi concederti solo un bicchiere-
Astra la guardò negli occhi per diversi secondi, per poi scostarle una ciocca dal viso "Sai c'è una cosa che non mi piace di questa situazione..."
Alex sentì quel tocco, era troppo evidente adesso cosa sarebbe successo “Cosa...?”
"Che è ipotetica" sorrise. Appoggiò il bicchiere, e baciò la donna.
Alex restò ferma, ma presto lasciato il calice, portò le mani sulle spalle dell’altra e ricambiò il bacio.
Astra sorrise nel bacio, assaporò il vino sulle labbra dell’altra, mentre si faceva spazio tra le gambe di Alex.
Alex portò le braccia intorno al collo dell’altra e intensificò il bacio sentendo come la lingua dell’altra ne cercasse il sapore.
Una mano scese al fianco portandola più verso di lei. Quando sentì che entrambe avevano bisogno di aria si staccò lentamente e le sorrise.
“Astra...” sospirò.
L'altra sorrise.
“Ehm Astra...” disse poggiando le mani sulle sue braccia “Abbiamo ospiti” disse nascondendo il viso sul suo collo.
"Oh Kara. Bentornata. È andata bene?" Le chiese come se tutto fosse normale e non avesse fatto la cosa più bella della sua vita.
“Almeno voi...” sorrise mettendo la giacca all’appendiabiti.
"Come almeno noi?" La guardò Astra "Non è andata bene? Cosa è successo?"
“È tornata a Thorul e beh non so quando la rivedrò” disse buttandosi sulla poltrona.
"Beh, non ti ha detto nulla, non l’hai vista?"
“Direi che l’ha vista” sorrise Alex scendendo dalla sedia accostata al bancone e andò da Kara “Bella dentatura la principessa” le sfiorò il collo.
Astra rise e si sedette davanti alla nipote "Vuoi raccontare o non è adatto alle nostre orecchie?"
“Beh per quel poco che ho visto, potreste sopravvivere a quello che abbiamo fatto, ma preferisco tenerlo per me” sorrise “Quindi stavate per cenare senza di me??”
"No, no. Non cambiare argomento signorina. State insieme? Vi siete salutate? Sai certamente che vi rivedrete o siete solo amici con benefici quando passa a New York?" La guardò Astra, era sempre stata uno squalo quando qualcosa la interessava.
“Non lo so...” sbuffò non le avrebbe detto che aveva professato i suoi sentimenti, nonostante Lena non avesse detto nulla a riguardo.
"Come non lo sai? Avete passato una notte di fuoco da quanto vedo e lei non ti ha detto nulla quando è partita?" - Qui o lei non ha capito o la principessa è tonta -
“Beh, mi ha detto che mi avrebbe chiamata appena sarebbe atterrata e che se passerà di nuovo da New York avrebbe piacere di vedermi di nuovo”
“E nel frattempo non vi sentirete?" Chiese Astra appoggiandosi senza rendersi conto, al fianco di Alex in piedi vicino a lei - Queste due sono drammatiche - sbuffò internamente.
Alex sorrise a quel gesto “Ehi little one? Chiamala tu, tra un paio d’ore, chiedile come sta senza essere opprimente” disse Alex-.
Astra annuì d’accordo, anche se ridacchiò a quel soprannome "Stai già prendendo il ruolo di zia acquisita, brave one?"
“Cosa no, certo che no” Alex arrossì.
“Vado a casa, ho bisogno di una doccia” disse Kara.
"La fai dopo. Conoscendoti sarai affamata" sorrise proprio mentre il timer del forno suonava "Tranquilla ho cucinato io e non Alex"
“Ehi” la colpì sul sedere a mo’ di frusta “Ingrata”
"Lo sappiamo tutti che è meglio non lasciarti vicina ad un fornello da sola" allo sguardo dell’altra rise "Ma ha aiutato fornendo il vino. Dai ora non fare il muso lungo pensando alla tua principessa e fai una bella cena in famiglia.
“Dio potreste essere un po’ più innocue” disse Kara alzandosi stancamente dalla poltrona.
Astra mise un braccio sulla spalla di Kara, mentre Alex avanzava verso la cucina "Seriamente Kar, qualunque cosa stia succedendo tra me e Alex ti da problemi?"
“No zia, sono anni che vi vedo farlo...” ridacchiò.
"Cosa ci vedi fare?" La guardò non capendo.
“Gli occhi dolci” ridacchiò ancora vedendo la faccia della zia.
"Ah... eh... beh, credo che tra tutte noi non siamo in grado di essere discrete" sorrise.
“Ehm, tutte, voi due sicuramente. Oh, ti prego smettila di guardarle il sedere”
"Sul fatto di non essere discrete anche tu non scherzi Kara. Per quanto riguarda il sedere di Alex non posso farci niente mi dispiace" rise.
“Forza Inze, muovete quei bei sederi e venite a tavola, basta bofonchiare”
"Arriviamo. Poi chiamano me generale" sbuffò.
“Ti assicuro che avrebbe fatto di gran lunga la stessa storia”
Astra sbuffò e si sedette.
 
 
Astra chiuse il frigo. Kara se n’era appena andata. Erano rimaste solo lei ed Alex. Dovevano parlare di quello che volevano far succedere nella loro relazione, se volevano intraprenderla.
“Ti sei pentita vero?” Disse Alex seduta sul divano.
"Assolutamente no. Perché dovrei? E tu?" Si sedette vicina.
“No era troppo che aspettavo quel bacio” la guardò “Ma..”
"Ma?" Le tolse una ciocca dal viso "Guardami Alexandra. Ma?"
Non la chiamavano da tempo Alexandra, ma se fosse stato Astra a farlo, le sarebbe andata più che bene “Non voglio rovinare il rapporto con Kara, cioè insomma se tra me e te...” sorrise “Beh come direbbe Kara, “siete una coppia sposata
"Non credo che lo potremmo rovinare, anche se tra me e te non funzionasse... cosa che spero vivamente non accada... siamo comunque persone adulte" ridacchiò "Siamo così ovvie eh? E io che pensavo che la mia faccia da vecchio generale in pensione fosse impenetrabile"
“Sei sempre così saggia?” Disse posando le cosce sulle sue gambe “Uhm è tua nipote, ti conosce, quasi come ti conosco io Astra” sussurrò sulle sue labbra.
"Attenta Alexandra non stuzzicarmi troppo"
“Quanto ti piace usare il mio nome completo?” Sorrise “Perché generale?” La guardò intensamente.
"Il tuo nome è un bellissimo come te... Perché ho anni repressi e come medico dovresti sapere che non è bene scatenarli insieme tutti in una volta. Non è così dottoressa?"
“Non farmi arrossire” la guardò seguendo il movimento delle sue labbra “Come medico posso assicurarti che baciare faccia solo che bene...per adesso”
"Per adesso?... Bene mi accontenterò... per adesso" e la baciò lentamente.
Alex circondò le spalle di Astra con un braccio, mentre con l’altra mano le accarezzava il viso.
Si staccò "Verresti ad un appuntamento con me?"
“Certo” sorrise portando una mano sulla sua nuca e riprese a mordicchiarle le labbra.
Astra emise un piccolo ringhio per poi prendere il viso dell'altra e baciarla con quanta passione aveva in corpo.
Alex rimase sorpresa e tenne le mani delicatamente sulle braccia dell’altra. Non sarebbero andate oltre, ma nessun impediva loro di amoreggiare.
 
~
 
Kara aveva deciso che era meglio lasciare le due. Quando aveva esclamato “almeno voi”, non l’aveva fatto con invidia, ma con rassegnazione quasi.
Perché lei e Lena, si erano state a letto insieme, avevano fatto l’amore, si erano salutate, ma sarebbe stato così tra loro, un rapporto a distanza e Kara non era del tutto convinta che questo potesse essere salutare per lei.
 
Lena sospirò scendendo finalmente dal jet, per quanto i jet di Thorul fossero molto più veloci di quelli normali, era comunque un viaggio pesante. Reign e Sam l'avevano presa in giro, ma lei le aveva zittite. Lei e Kara... era complicato... che tipo di relazione le stava offrendo? Una storia a distanza che non sapevano se avrebbe mai portato da qualche parte... e se lo avesse fatto ci sarebbe stata comunque la corte e la famiglia reale. Sospirò aveva detto a Kara di pensarci, egoisticamente sperava che si sarebbe fatta sentire presto.
 
Kara aveva fatto quella doccia, pensando a quella che aveva fatto con Lena. Era inutile, più continuava a non pensarla, più il suo pensiero andava alla principessa. Si strinse nell’accappatoio e si sedette a letto. Aveva passato dei bei momenti con l’altra e già le mancava la sua voce.
Prese il telefono cercando il suo numero e aspettò qualche momento per cliccarci su e chiamarla. Mal che andava, non avrebbe risposto.
Lena prese distrattamente il suo telefono personale. Non guardò nemmeno il mittente "Lena Luthor come posso esserle utile?"
“Ehi, disturbo?” Kara sperò la riconoscesse.
"Kara!" Immediatamente fece alzare il separé della macchina "No tranquilla non disturbi mai. Tutto bene?"
“Come è andato il viaggio?”
"Bene, grazie. Il tuo? Sei riuscita ad arrivare in tempo per la cena?" Sorrise sentendo la voce dell’altra.
"Turbolento, sì anche se prima della cena, ho visto un pezzetto di spettacolino" ridacchiò.
"Uhm?"
"Ho trovato mia zia e la mia migliore amica incollate..."
"Oddioo" rise "E tu che mi dicevi che non erano una coppia"
“Credo fosse la prima volta” sospirò “Come stai?”
Aveva "bene" sulla punta della lingua, ma lo tirò indietro "Beh sono stata peggio. Anche se non ho niente sopra di te, trovando tua zia con la tua migliore amica" cercò di scherzare.
“Lena?” No, non sarebbe stata protettiva “Che ore sono lì?”
"Uhm credo siano le 11 del mattino" sbadigliò "Da te?"
“È sera, le 24 circa! Dovresti andare a riposare” sorrise.
"Io... credo che lo farò. Sam mi ha sequestrato tablet e telefono ufficiale" rise "Beh anche tu dovresti andare a dormire"
“Volevo sentirti prima” sorrise “Buon riposo, Lena”
"Mi ha fatto piacere sentirti... sai... beh sogni d’oro Karâ" sorrise allo schermo.
“Anche a me”
La macchina si fermò "Devo andare... spero di sentirti presto"
“Chiamami quando vuoi Lena, se puoi” sorrise riagganciando.
Lena sospirò e si appoggiò al sedile. Forse questa relazione non era nei piani, forse sarebbe finita nel disastro totale... ma ora? Ora la faceva sentire benissimo.
“A cosa pensa sua maestà?” Chiese Reign guardandola.
La guardò "A quanto sia possibile che un imminente disastro mi faccia sentire bene"
“Disastro?”
"Lascia perdere" Guardò fuori dal finestrino e si rese conto che non era stata portata al palazzo reale, ma nel suo appartamento sempre lì vicino. "Grazie Reign ci vediamo domani” sorrise.
“A domani principessa”
 
 
Astra si preparò mentre tentava di non andare in iperventilazione. Per la miseria lei era un ex generale. Ma il sorriso timido di Alex il giorno prima, le faceva venire le farfalle allo stomaco. Prese le chiavi della Maserati e si avviò
*Kara io non so se va bene questo vestito*
Le aveva scritto Alex.
*Forse è meglio il tubino nero semplice. E cerca di non darle un infarto ha una certa età*
Rise mentre inviava il messaggio.
*Sei veramente una stronza*
Scrisse sentendo il campanello suonare.
*Vado*
Si mise quel vestito e scese, trovando Astra bella come non mai, nella Maserati.
*Mi adori. Buona fortuna*
Astra era appoggiata alla macchina e sorrideva. Cercò di non far rotolare via la sua mascella alla vista dell’altra.
“He...ciao!” Sorrise guardandola.
"Buona sera Alexandra" le prese la mano e la baciò.
“Come siamo galanti, però ti prego Alex va bene”
"Vedremo brave one" sorrise e le aprì la porta del passeggero.
Alex che per tutto il tempo aveva guardato solo lo splendido viso adesso si era bevuta la sua figura.
"Qualcosa nei tuoi pensieri?" Sorrise mentre metteva in moto.
“Uhm no” sorrise guardandola mentre metteva la cintura.
Astra si girò "Sei molto bella"
“Gra...grazie. Anche tu, è un bel colore” la guardò “Ti sta bene intendo...”
Astra sorrise e le diede un piccolo bacio, poi si staccò "Ok adesso parto o non usciamo più" sorrise.
Alex sorrise a quel bacio e aspettò con impazienza che arrivassero.
Astra fermò la macchina davanti al nuovo museo delle scienze di National City. Dette le chiavi all’addetto. Poi porse il braccio per aiutare Alex a scendere.
“Molte grazie generale” sorrise intrecciando la mano con la sua.
Sorrise e le portò per le scale "Allora prima il buffet o la mostra?"
“La mostra” disse mentre la guardava.
"Bene" Sorrise, sorpassarono un gruppo di vecchie folaghe ed iniziarono dalla prima sala dedicata allo spazio.
Alex tendeva a tenere il naso su, incuriosita da quello che c’era tutto intorno “Che c’è?” Chiese sentendosi osservata.
"Niente... solo sei ancora più bella con quella luce negli occhi" sorrise.
“Hai voglia di farmi arrossire vero?” Sorrise mentre entravano in stanza un po’ più oscura.
"Forse. Ma dico solo la verità" sorrise ancora "Allora te l’ha mai detto Kara che per un po’ sono stata nel programma spaziale?"
“Si credo che me lo abbia accennato” sorrise mentre guardava la riproduzione del sole “Come mai poi sei tornata sulla terra ferma?” Sorrise.
"Eh... fu quando sai i genitori di Kara..."
“Oh”, il velo di luce negli occhi di Alex si spense, ripensando al fatto che anche la sua vita come quella di Kara fosse cambiata nella notte.
"Mi dispiace non volevo rattristarti. Volevo solo raccontarti un episodio divertente" le strinse la mano. Sapeva che in quei momenti era meglio non toccarla troppo.
“Scusami tu” si godette la sua stretta “Dimmi” si voltò guardandola intensamente.
"Beh hai presente il tubo d’aria anti gravità?"
“Uhm si” sorrise accarezzandole il dorso della mano.
"Ecco è uno degli addestramenti. Dovevi vederci tutti traballanti. Finché non arrivò Hank, si quell’ Hank, e appena entrò venne spiccicato contro il vetro"
Alex trattenne una risata “Avrà avuto la faccia da cartone animato” portò una mano sulla bocca per non ridere forte.
"Non immagini nemmeno. Credo che ci sia ancora la tacca sul vetro" rise felice di averla rallegrata.
“Mi è venuta un tantino di fame, proseguiamo” disse tirandola appena da quella mano intrecciata.
"Come Kara" ridacchiò. Ricordava le mega porzioni di cibo che doveva comprare quando erano all’università.
“Lei è un pozzo senza fondo. Starà bene?” La guardò mentre proseguivano per le stanze.
"Si. Anche se ci sono dei problemi credo che la maggior parte della cosa sia perché sono troppo drammatiche entrambe" rise di cuore.
“Come sei, non dovresti ridere delle disgrazie di tua nipote” sorrise mentre andavano verso il buffet. Per la prima volta starle accanto non era difficile, anzi molto piacevole. Adorava il fatto che la sfiorasse, che la guardasse.
Astra sorrise poi fece una smorfia, mentre guardava sopra la spalla di Alex "Oddio no, quello è Lord... Beh almeno stavolta sono legittimata a prenderlo a cazzotti sul muso se ci prova con te... ho anni di arretrati"
“No ti prego non fare la gelosa” anche se la cosa non le dispiaceva affatto “Gli parlo io tranquilla, posso lasciarti un attimo Inze?”
"Beh non sta venendo verso di noi, quindi possiamo far finta di non averlo vist... e invece no sta venendo" le sorrise "Va bene, ma non comportarti come se non ti piacesse il generale geloso" sogghignò.
“Oh mi piace un sacco” lasciò la sua mano ridacchiando e andò verso l’uomo “Maxwell Lord, come non incontrarti qui”
"Dottoressa Alex Danvers. È favoloso averti qui. Vuoi compagnia per la serata?"
Astra sbuffò.
“Oh no, vedi” indicò Astra “Lei è la mia compagnia” sorrise “Non perderei più di tanto tempo Max” disse al suo orecchio prima di allontanarsi “Rassegnati” e tornò da Astra, voleva baciarla per dare il ben servito a Lord, ma si avvalse di prendere solo la mano della sua accompagnatrice.
Max rimase impietrito poi sbuffò mogio ed andò a cercare la compagnia di qualcun’altra.
Astra rise dietro la mano "Quasi mi dispiace per lui... quasi" Nessuno avrebbe toccato Alex se lei aveva qualcosa da dire.
“Vorrei baciarti sai?” Sorrise mentre prendeva due flûte per loro.
Astra si guardò intorno e la tirò dietro ad una tenda. Le sorrise e le diede un piccolo bacio.
“Ci nasconderemo sempre?” Disse Alex accarezzandole alcune ciocche di capelli.
"Non sapevo se fossi a tuo agio con gli altri" la guardò intensamente, sapeva cosa sarebbe uscito, delle voci dei pettegolezzi, ma non era così drammatica come Kara. Il dramma veniva con i geni Zor-el.
“Non nascondo il mio essere, ma non voglio che a te crei problemi, sei un personaggio di spicco, io sono un medico...”
"No, no, no. Non voglio sentire mai che ti sminuisci, ok? Tu sei una donna, bella e coraggiosa. Un medico, intelligente e competente. Una miriade di altre cose. A me non può importare di meno degli altri. Ma non voglio costringerti a essere un po’ sotto i riflettori se non sei pronta" le sorrise rassicurante mentre le accarezzava i fianchi.
“Al momento voglio solo te, cioè nel senso che voglio godermi questa nostra cosa, che abbiamo nascosto per anni...tutto qui” sospirò “Grazie per la stima...da sempre...” accarezzò le sue braccia “Andiamo da te?” Sorrise sulle sue labbra “Dio lo spumante” ridacchiò.
"Vuoi lasciare già la festa, brave one?" Ridacchiò "Devo ancora capire come fate tu e Kara a condividere sia l’appartamento qui sia quello a New York" rise mentre uscivano da dietro la tenda.
Ricordava quando andava a trovare la nipote dopo la laurea, nonostante Alex fosse più grande e già avesse un lavoro condivideva ancora l’appartamento con la bionda e come dire ... era caotico. Cosa che non era cambiata dopo che entrambe erano state nell’esercito.
“A che pensi generale?” Sorrise mentre giustamente continuarono la loro visita nel museo.
"Mhm a quanto siete caotiche. Ma quanto su di te la cosa abbia così senso. Sei così geniale che non ti ci vedo a mettere in ordine un ufficio, ti vedo sommersa da miliardi di carte con idee. Mi chiedo come sei sopravvissuta all’esercito"
“Beh li avevo poca roba, tesoro” sorrise abbassando il tono di voce “Guarda la sala del buco nero!” Sorrise tenendola ancora per mano.
Astra fece un piccolo sorriso a quel nomignolo. Nessuno l’aveva mai chiamata così.
Alex si stava divertendo e si sentiva al sicuro per mano con Astra. Non era mai stata così bene in vita sua, e le faceva quasi rabbia non avere fatto prima quella confessione all’altra: che le piacesse.
"Un penny per i tuoi pensieri" le sorrise.
“Pensavo a quanto sono stata sciocca” ammise.
"A fare cosa?"
“A non dirti prima che mi piacessi”
"Bhe non è stata solo una questione tua. Anche io avrei potuto dirtelo prima ma...c'era sempre qualcosa" La guardò sorridendo, poi sbarrò gli occhi "Oddio dovremmo dirlo a tua madre..."
“Generale, lei tutta d’un pezzo ha paura di mia madre?” La prese in giro.
"Alex, ti adoro ... ma tua madre... può essere intensa"
“Ah si? Mi adori?” La guardò e la spinse in disparte “Anche io posso esserlo” -audace Danvers-
Sorrise "A sì?" - Rao. Rao. Respira. E si liscia -
“Problemi generale?” Sorrise accarezzandole il collo con i polpastrelli.
"No. Anzi forse solo impazienza... ma posso tenere le mani apposto credo" sorrise leccandosi le labbra.
“È un invito a baciarti? Astra?” Lo disse con voce molto bassa.
Astra si abbassò leggermente verso il volto dell’altra "Ti serve un invito?"
“Dipende dal tipo di invito”
Astra sorrise e respirò quasi sulle labbra dell’altra "Che tipo di invito ti sembra?"
-Alex perché giochi con il fuoco? - “Baciami!” Si perse in quegli occhi.
"Ora sei tu a fare inviti" - Liscia Astra liscia - Le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente.
Alex si resse ai suoi fianchi sinuosi e sentì quelle meravigliose labbra sulle proprie.
"Meglio?" Sorrise guardando quegli occhi nocciola.
“Potrebbe non bastarmi, generale, troppe emozioni da portare fuori” sussurrò sulle labbra ricambiando lo sguardo verde.
"Meglio prenderle con calma no?" Sorrise le diede un altro piccolo bacio.
“Non ti facevo così dolce Astra” sorrise e si staccò “Ci manca ancora la sala degli eventi naturali”
"Posso ancora sorprenderti Alexandra" le sussurrò all’orecchio, poi si staccò. -Sì proprio con calma eh Ash?!- "Bene vediamo cosa ci riserva questa sala"
“Andiamo” sorrise tirandola come un adolescente giocosa.
Astra ridacchiò e si lasciò trasportare, erano molto lontani ricordi di quando si era sentita così spensierata.
“Sai ultimamente l’Etna sta dando spettacolo” alluse mentre erano davanti alla riproduzione del vulcano più devastante del mondo.
"Ho sentito. La filiale di Roma non sa cosa fare. Ma gli ho detto di lasciar stare. Non è nostro compito"
“Roma sarebbe un bel posto da visitare” pensò Alex, mentre ancora passeggiava mano nella mano con Astra, tanto era affascinata da quella sala che non si rese conto di continuare a passare il pollice sul palmo della mano dell’altra.
“Bhe la prossima volta puoi venire con me..." -Non spingere troppo avanti-
“Quando mi prenderò delle ferie”
"Cosa che succede raramente. Dovresti riposare di più. Sai gli ospedali di NY e NC hanno anche altri dottori specializzati nel tuo campo, non bravi come te ovvio"
“Sì forse potrei” sorrise “Quindi vorresti portarmi nella città eterna?”
"Ovunque tu voglia" - Ash... la glicemia -
“Uhm lo prendo come un invito” sorrise mentre si avviavano alla conclusione della mostra “A me è piaciuto molto” disse prendendo una tartina.
"Già molto interessante. I finanziamenti sono stati usati bene" sorrise.
“Non mi dire” ridacchiò guardandola “Dovresti assaggiarla” alluse alla tartina.
Astra senza pensarci - o quasi vecchia volpe- si allungò e prese direttamente la tartina rimasta dalla mano di Alex. "Si è buona" sorrise.
Alex rimase sorpresa sentendo quelle labbra sfiorarle le dita “Astra” ridacchiò appena.
"Si?" La guardo e le fece l’occhiolino”
“Sei terribile” sorrise. Passarono un’altra oretta lì, ridendo e scherzando.
 
Astra non voleva far finire la serata, ma a malincuore richiamò la macchina.
“Sei diventata triste, tutto okay?” Portò una mano sulla schiena dell’altra.
"Si sì" le sorrise, ringraziò l’addetto che le ridiede le chiavi della macchina e andò ad aprire lo sportello all’altra.
Alex si rimise in macchina e mise la cintura aspettando l’altra.
Astra partì e le sorrise "Ti è piaciuta?"
“Molto, era tutto così interessante. Non vedevo queste cose dalle elementari probabilmente” sorrise.
"Mi fa piacere. Dimmi quale altra cosa ti manca da vedere, ho un'altra sfilza di finanziamenti in attesa" sogghignò.
“Ma quanto sei, non pensare al lavoro”
"Non pensavo al lavoro, ma a come farti sorridere "
“Mi sa che il cuore del generale si è molto sciolto rispetto a qualche giorno fa” le sfiorò il braccio spoglio dal vestito.
"È sempre stato sciolto per te " sorrise - Potrei tenere dei corsi all’università. Come parlare con belle donne e sembrare un cucciolo innamorato... -
Alex la guardò arrossendo e quando Astra arrestò la macchina sotto casa sorrise “Sali?”
Sorrise "Non stavolta. Per quanto mi piacerebbe che la serata non finisse... non ancora"
“Okay, allora buonanotte” le lasciò un bacio sulla guancia e fece per uscire.
Astra le prese delicatamente il polso e la fece tornare indietro per darle un dolce bacio sulle labbra "Buonanotte Alexandra " e la lasciò andare.
Alex come era stata per tutta la serata, si sorprese nuovamente “Buona...notte” camminò lentamente verso il portone.
Astra aspettò che l’altra entrasse e che le luci dell’appartamento si accendessero, per poi ripartire con un sorriso stampato sulla faccia.
 
 
“Bentornata” disse Kara che era al buio a meditare.
"Hey Kar!" - Un giorno le avrebbe dato un infarto -
“Come era il nuovo museo?” Sorrise guardandola: guance rosee, sguardo sognante, uhm leggero broncio.
"Oh... molto bello. Spero che non voglia finanziare nuovi musei ogni volta che vuole portarmi ad un appuntamento"
“Tipico di zia Astra” la guardò “Siete state bene?”
"Si, molto" arrossì leggermente. "E tu? Hai sentito chi sai tu?"
“Beh è molto impegnata e portiamo troppe ore di fuso orario, diciamo che è difficile sentirci”
"Bhe almeno è qualcosa sentirsi, anche se è dall’altra parte del mondo no?" Iniziò a spogliarsi per potersi fare una doccia.
“Alex?” La guardò “Si è comportata bene?” Aveva sempre avuto un’indole protettiva verso Alex, questa volta nonostante fosse sua zia glielo chiese ugualmente.
"Certo che sì Kar" le sorrise e si sedette vicino a lei "Cosa c'è nella tua famiglia eh? Discendete da qualche pastore tedesco?"
“Cosa? No, è solo che vorrei che almeno tu fossi felice” ammise guardandola “Qualcosa che vuoi raccontarmi?”
"A parte tu che fai la regina del dramma. Bhe Astra ha quasi preso a pugni Lord" ridacchiò.
“Aww ha fatto la gelosa” ridacchiò “Non sono la regina del dramma! Sono solo realista Danvers”
"Sarà. Ma come tua sorella maggiore onoraria devo prenderti in giro su qualcosa no?" Le scompigliò i capelli.
“Che tipa che sei” rise divincolandosi “Lo direte ad Eliza?”
"Dovevi vedere la faccia di tua zia quando le è venuto in mente" ridacchiò "Magari tra un po’ non subito, lo sai com'è la mamma" sbuffò.
“Vabbè ma tanto lo sa che ti piacciono le ragazze no?” Sorrise accarezzandole una spalla “Astra saprà tenerle testa nel caso” sorrise al suono del suo telefono “Va a farti una doccia io controllo chi è!”
"Credo che potrebbe essere una certa principessa" rise ed andò verso il bagno.
 
   
 
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