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Autore: ilenia23    02/09/2009    2 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornata dalle vacanze con un nuovo capitolo per voi! Ringrazio chi ha commentato e chi ha aggiunto la storia tra le preferite. Spero che questo capitolo (scritto un pò di getto, in realtà) vi piaccia. E' un capitolo per lo più di transizione e anche abbastanza breve ma in ogni caso indispensabile. Buona lettura e RECENSITEEE!!!!


Hogwarts – 25 Dicembre 1994


Harry non ricordava un’altra occasione in cui la Sala Grande fu più bella di quel momento.
Il corpo docente aveva superato se stesso nelle decorazioni e nell’organizzazione della cerimonia. Era stato curato ogni minimo particolare. Il tocco di Aryana era inconfondibile.
Il motivo bianco perla e argento era richiamato ovunque, dai centrotavola alle candele sospese in aria.
L’atmosfera era solenne ma allo stesso tempo frizzante.
 Harry quasi non riconosceva le persone che gli stavano attorno, ognuno era tirato a lucido per l’occasione. Persino Piton sembrava avere il suo fascino quella sera, anche se ogni tentativo svaniva nell’ intravedere la smorfia di disgusto stampata sul suo volto, guardando il preside con la figlia Aryana, splendida in argento.
All’improvviso Karkaroff, si accostò al professore tanto detestato da Harry e iniziò a discuterci animatamente.
“Pss! Che intenzioni ha Karkaroff?” sussurrò Harry a Ron, indicandogli la scena sotto i loro occhi.
“Non lo so, ma  è chiaro che non vogliono attirare l’attenzione visto che si stanno allontanando e anche abbastanza in fretta..Muoviamoci!”sentenziò Ron, avviandosi con Harry verso l’uscita e ignorando gli sbuffi delle gemelle Patil.
Prima che potesse raggiungere il portone, Aryana Silente, gli sbarrò il passaggio.
“Cosa state combinando voi due?Dovreste essere di là, il banchetto sta per incominciare..”.
“Emm..ecco noi..”balbettarono interdetti i due amici.
“Lasciamo perdere, tornate di là, io ho delle faccende da sbrigare..”disse liquidandoli frettolosamente e dirigendosi fuori dal portone d’ingresso.
“Ma che diavolo?!Vuoi vedere che stava facendo esattamente quello che stavamo per fare noi?”esclamò Harry col tono di chi ha appena fatto una scoperta sensazionale.
“Ma dai, figurati”.
“Perché no, scusa? Odia Piton come noi , per non parlare di Karkaroff..e non si fida di nessuno dei due..forse anche lei li sta tenendo d’occhio..”.
“Può darsi di si, come può darsi di no..”.
“Aryana mi deve dare parecchie spiegazioni..”borbottò tra sé e sé Harry.
“Seguiamoli,no?”.
“Potrebbero scoprirci all’istante”.
“E quando mai questo è stato un problema per noi?”rispose Harry sarcastico.
Si diressero filati verso l’uscita e, seguendo i bisbigli provenienti dal parco, si recarono velocemente verso Piton e Karkaroff. Di Aryana non scorsero alcuna traccia ,probabilmente si erano sbagliati..
Nascosti dietro un cespuglio di rose, potevano sentire e vedere distintamente le due figure confabulare tra loro.
“Io me ne devo andare di qua..Le cose stanno peggiorando a vista d’occhio”squittì Karkaroff in preda al panico.
“Igor, ricordati che fino a quando rimarremmo qui ad Hogwarts non ti può accadere nulla”.
“Questo lo dici tu. Le coincidenze sono troppe, le cose sono cambiate ora e non so fino a che punto Hogwarts può essere un luogo sicuro..e quei maledetti Auror..mi stanno addosso. Ogni scusa è buona per attaccarmi, sono stanco di sentirmi il fiato sul collo”.
“Cosa pensi di fare,scusa? Vorresti abbandonare il tuo campione nel bel mezzo della gara?Scappare senza alcuna ragione, facendo in questo modo alzare un polverone inaudito? Sarebbe questa la tua brillante idea? Ragiona, Igor. Non ha alcun senso farsi prendere dal panico. Devi mantenere la calma ad ogni costo e,in futuro, ti sarei grato se la smettessi di trascinarmi via dalle cerimonie, attirando l’attenzione tutta su di noi. Non fai altro che peggiorare la situazione in cui già ti trovi e poi non ti lamentare che Moody e Silente ti stanno addosso, gliene dai più che adito”.
“Forse hai ragione, dovremmo tornare alla cerimonia e fare finta di nulla”.
“Muoviamoci, allora. La nostra assenza avrà già destato dubbi”.
Ron e Harry rimasero acquattati per un po’ dietro il cespuglio mentre le scure vesti di Piton e Karkaroff svolazzavano verso il castello.
“Sirius aveva ragione, dovevamo dubitare fin da subito di Karkaroff”esclamò Ron.
“E per fortuna che abbiamo seguito il suo consiglio. La cosa che più mi meraviglia è Silente. Non ha ancora capito di che pasta è fatto Piton?”.
“Questo ce lo chiediamo dal primo anno che stiamo in questo castello, Harry”.
Mentre si avviavano verso l’interno, udirono alcuni scricchiolii dietro di loro.Immediatamente si voltarono ma non c’era nessuna figura visibile alle loro spalle per cui ripresero il loro cammino verso il castello, convincendosi di una suggestione datagli dalla situazione.
Quello che i due maghi non potevano sapere era che non si trattava affatto di una suggestione…

Aryana Silente
Ero completamente avvolta dal mantello dell’invisibilità, regalatomi da mio padre il giorno in cui divenni Auror, e avevo appena sentito l’intera discussione tra Piton e Karkaroff.  
Questa volta mio padre avrebbe dovuto ascoltarmi..c’erano troppi indizi a loro carico, troppe coincidenze che tenevano in piedi l’ipotesi che avevo avuto fin dall’inizio.
Quello che non mi aspettavo erano Ron e Harry che ,nonostante il mio ordine di tornare alla cerimonia, si ostinarono a seguire Piton e Karkaroff..non c’era niente da fare, sangue malandrino non mente.
Tuttavia non sapevo fino a che punto i due maghi avessero capito il vero significato di quella discussione, non conoscevo quello che sapevano su Karkaroff e Piton e soprattutto come avevano interpretato il continuo tastarsi il braccio di Karkaroff, probabilmente neanche l’avevano notato.
Per me invece aveva un unico significato inequivocabile: Voldemort stava tornando e lanciava un chiaro e forte segnale ai suoi adepti, ex e non.
Le cose stavano prendendo una brutta piega..
Dopo aver fatto sparire il mantello, tornai alla cerimonia e in men che non si dica mi fiondai al mio tavolo dove c’erano seduti anche il ministro Caramell, Bagman, Percy Weasley(in sostituzione di Crouch), i quattro campioni, Madame Maxime, Karkaroff e il resto del corpo docente, tra i quali mio padre,l’unico di cui mi interessava davvero.
Non appena mi sedetti tra il ministro e Silente, nel posto a me riservato, tutti gli sguardi si posarono su di me.  
“Oh, Aryana, finalmente..ero curioso di sentirla per avere un resoconto dettagliato dell’organizzazione del Torneo. Allora, come sta andando la preparazione della seconda prova?”esclamò pimpante il Ministro Caramell,addentando una costoletta di maiale.
“Salve signor Ministro, sarò lieta di fornirle tutti i dettagli che riterrà opportuni dopo la cerimonia. Non mi pare il caso di parlarne davanti ai campioni e poi, non so lei ma io voglio godermi la serata senza parlare di faccende di lavoro,non trova?”.
“In effetti, Ludo mi ha già informato delle cose fondamentali quindi immagino che potremmo benissimo rinviare a dopo la nostra discussione”disse, battendo una mano sulla spalla di Bagman che per tutta risposta mi lanciò uno dei suoi sorrisi smaglianti. Lo ignorai come al solito e mi rivolsi a mio padre.
“Devo parlarti urgentemente..”gli sussurrai all’orecchio.
“Adesso non mi pare il momento..rimandiamo a più tardi ,ok?”.
Annuii con la testa mentre cercavo di ingannare il mio stato d’animo mettendo qualcosa nello stomaco.     
“Dove sei stata, Aryana? Ci stavamo preoccupando per te..”sibilò sarcastico Piton.
“Oh, sono sicura che stavi per morire di angoscia..”ricambiai altrettanto ironica, senza degnarlo né di una risposta vera né di uno sguardo.
“Il vero scomparso di cui dovremmo preoccuparci qui è Barty. Da quand’è che non si vede?”esclamò gioviale Bagman.
“Il Signor Crouch è gravemente malato ma si riprenderà in fretta. Nel frattempo io lo sostituirò nel limite delle mie possibilità,ovviamente…”rispose Percy, continuando a blaterare sui suoi numerosissimi impegni di lavoro.
 Crouch malato era solo un’altra delle stranezze che stavano capitando attorno al mondo magico. Bartemius Crouch,chiuso a casa con un malanno, era semplicemente una follia.
Passai l’intera cerimonia con il Ministro e Bagman a discutere del Torneo, tanto per cambiare stavo lavorando.
Finalmente a fine serata io e mio padre riuscimmo a liberarci di tutti e ad appartarci nel mio ufficio.
“Allora, cosa è successo stavolta? Aspetta, fammi indovinare…riguarda Piton e Karkaroff”rispose mio padre tra lo stufo e il sarcastico.
“Come..?”.
“Non hai fatto altro che fissarli tutta la sera e devo dirti con sincerità che sono stufo di questa storia,Aryana”.
“Non è colpa mia se hanno passato l’intera serata a confabulare. Non sono io sospettosa, sono loro che se la vanno a cercare. E comunque non avresti questo atteggiamento se sapessi cosa ho scoperto”.
“Sentiamo..”disse mio padre, gettandosi sulla poltrona accanto alla scrivania.
Raccontai velocemente i fatti precedentemente avvenuti e attesi che mio padre facesse le sue considerazioni.
“Mi sembrava di averti già detto che Severus mi aveva informato del marchio nero sul braccio e anche riguardo le idee di Karkaroff..”.
“No,non me l’ hai detto. Deve esserti sfuggito questo piccolissimo particolare..”.
“Il punto non è questo. Il punto è che devi smetterla di tenere d’occhio Karkaroff e Piton. Ti ho già detto quello che penso di loro e non ho cambiato idea. Io mi fido di loro e tu dovresti avere un po’ più di fiducia in me”disse, alzandosi e uscendo dall’ufficio, infuriato.
Sospirai e mi buttai sulla poltrona,sfinita. Il mio istinto mi diceva che qualcosa non andava ma forse stavo concentrando i miei sforzi sulle persone sbagliate…
Chiusi gli occhi cercando di trovare parte della mia concentrazione.
La verità è che ero stanca, troppo stanca. Troppi pensieri vorticavano frenetici nella mia mente.
Scivolai in un sonno profondo dopo pochi istanti.
  
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