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Autore: Lady_Crow    27/10/2021    1 recensioni
Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni. Ma di cosa sono fatti i sogni? Cosa significa: “Vissero per sempre felici e contenti”?
 Isabeau e Navarre sono finalmente insieme, ma i loro guai non sono finiti. Marquet, il Capitano della Guardia al servizio del Vescovo, è ormai stato sconfitto; tuttavia, a Roma, suo fratello Leroy preme perché gli vengano assegnati degli uomini, in modo da poter riconquistare Aguillon e vendicarsi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Etienne Navarre, Imperius, Nuovo personaggio, Philippe Gaston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il brusco risveglio di Imperius, lui e Philippe avevano loro malgrado dovuto aspettare che albeggiasse per potersi mettere in viaggio. Il monaco aveva camminato nervosamente avanti e indietro per la propria cella, sbuffando come un cavallo, ma sapeva bene quanto le rovine in cui si era arroccato fossero isolate dal resto del mondo – in fondo proprio per questo le aveva scelte come propria dimora dopo aver tradito Isabeau e Navarre – ed era conscio del fatto che, intraprendendo il viaggio in piena notte, probabilmente sarebbero finiti dritti in bocca a qualche belva feroce; o peggio: avrebbero rischiato di andare direttamente incontro a qualunque forza oscura stesse arrivando da Roma.
In sogno aveva visto una lupa allattare due gemelli; essi erano poi cresciuti e diventati adulti in un batter d’occhio. Uno dei due fratelli si era scagliato contro un lupo dal manto nero, che però aveva finito col divorarlo; il lupo, impegnato a banchettare della carne di chi aveva osato attaccarlo, non si era però accorto del fatto che, alle sue spalle, la lupa – i cui occhi sembravano brace – e il gemello rimasto – stringendo una daga dalla lama lucente – si stessero silenziosamente avvicinando. Si era svegliato di soprassalto nel momento in cui, nel sogno, la lupa aveva cominciato a ringhiare.
Il messaggio gli risultava assai chiaro; gli era parso superfluo chiedere un parere a Philippe; e Philippe, dal canto suo, pur essendo abituato a mettere in dubbio ogni cosa, aveva già avuto la dimostrazione pratica di quanto Imperius fosse capace d’interpretare correttamente i propri sogni, dunque non aveva sollevato obiezioni in merito. Non era dubbioso, certo, ma questo non significava che non fosse spaventato. Appena una manciata di settimane era trascorsa da quando aveva guardato più volte la morte in faccia, nel giro di pochi giorni. Non rimpiangeva il rischio corso: forse era un ladruncolo qualunque, ma quella missione, l’aver aiutato i due amanti a sconfiggere il Vescovo e – finalmente – a ricongiungersi, gli aveva quasi dato una parvenza d’onore. In qualche modo incontrare Isabeau e Navarre aveva dato alla sua vita un senso che non aveva mai sospettato essa potesse avere – o prendere – e nel suo piccolo cuore di topo, seppur con grande timore, non poteva fare a meno di ammettere di essere tuttora pronto a morire per loro; certo però, sarebbe stato di gran lunga più felice rimanendo vivo e vegeto. Aveva sospirato sperando che il viaggio che stavano per intraprendere non fosse l’ultimo.
Adesso il sole splendeva alto, impietoso su di loro, che pur avendo portato il minimo indispensabile si sentivano tremendamente appesantiti già solo dalle provviste e dai pochi stracci che riempivano le loro sacche. Il sudore colava copiosamente soprattutto dalla fronte di Imperius, che si asciugava alla bella e meglio con un pezzo di stoffa ormai sporco di un misto fra sudore e terra battuta sollevata dai loro passi trascinati; di tanto in tanto si lamentava di essere troppo vecchio per certe cose, sforzandosi però di non imprecare.
“Padre, coraggio!” cercò di rincuorarlo Philippe “Manca appena qualche miglio!”
“Arriverò ad Aguillon prima di qualunque cosa stia per attaccare da Roma!” rispose lui affannato “Spero solo di arrivarci vivo e sulle mie gambe; e lo spero soprattutto per te, ragazzo: non mi pare che tu abbia la stazza per riuscire a trascinare fin lì il mio cadavere!”.
Il ladro riuscì a stento a trattenere una risata.

   
 
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