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Autore: GReina    27/10/2021    2 recensioni
Questa raccolta di OS partecipa alla sfida WRITOBER lanciata da Fanwriter.it
Per tutto il mese di ottobre pubblicherò una OS al giorno! Trame e personaggi varieranno di volta in volta. Consultate l'indice e la premessa (primo capitolo) per maggiori informazioni e curiosità su prompt scelti e personaggi!
[coppie: kuroken | ushiten | iwaoi | semishira | osasuna | daisuga | sakuatsu | tsukkiyama | tanakyo | shoumika | arankita | yakulev | bokuaka | matsuhana]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Prompt: Tramonto
» N° parole: 1167

27. Tramonto – BokuAka

Akaashi tra i due era quello organizzato. Quello che preparava ogni cosa affinché i loro appuntamenti fossero perfetti, quello che chiamava al ristorante per prenotare un tavolo per due, quello che faceva rispettare gli orari ad entrambi. A Bokuto non rimaneva che portare la propria presenza, ed anche se lui spesso si era scusato per questo, Keiji aveva continuato a ripetergli di non preoccuparsi, che il suo solo essere lì faceva la serata.
Koutaro non pensava che il suo ragazzo mentisse nel dirlo, ma non per questo la cosa gli stava bene. Vedeva, d’altronde, quanto tempo all’altro occorresse per organizzare il tutto, e l’ultima cosa che lo schiacciatore voleva era di farlo stressare.
Con la fine dell’università di Akaashi e il conseguente suo ingresso nel mondo del lavoro, Bokuto si ripromise di aiutarlo di più.
E fu per questo motivo che l’appuntamento di quel giorno fu interamente organizzato da lui. Keiji aveva una scadenza a breve, d’altronde, e certo dover pensare a tutto avrebbe vanificato il motivo per cui stavano uscendo: farlo distrarre e rilassare.
Così Koutaro chiamò al ristorante più rinomato della città, “Étoile”, affinché lì potessero fare un brunch, noleggiò una macchina per potersi spostare con più facilità e comprò due biglietti per vedere un film d’autore che tanto avrebbe annoiato lui quanto affascinato il suo compagno.
Era tutto pronto, così non gli rimase che dare ad Akaashi un orario e passarlo a prendere per tempo.
I due avevano fatto colazione insieme quella mattina, poi entrambi erano andati a lavoro, ma se Bokuto aveva avuto tempo per rilassarsi dopo di esso, sapeva che Akaashi non aveva potuto fare altrettanto. Aveva finito di lavorare per le tre e tre quarti del pomeriggio, stesso orario per cui era fissata la scadenza del suo ultimo progetto. Koutaro lo conosceva ormai meglio delle proprie tasche, quindi sapeva bene che Keiji – nella smania di finire e ricontrollare tutto – si sarebbe dimenticato di pranzare. Il brunch cadeva a puntino, era perfetto come appuntamento per quel giorno!
Si salutarono con un sorriso non appena si videro, uno stretto abbraccio ed un bacio profondo, quasi non si vedessero da settimane e non – come invece era – da solo quella mattina.
Felice e smanioso del programma, Keiji saltò in macchina con fare eccitato, allacciarono le cinture e si diressero verso il grande ristorante di lusso.
«Ho prenotato due posti a nome Bokuto.» disse il giocatore fiero del proprio operato. L’uomo in smoking che li aveva accolti controllò in fretta la lista, arrivò in fondo e corrugò gli occhi, poi riprovò.
«Sono desolato, Bokuto-san, ma non trovo la sua prenotazione.» questi spalancò gli occhi.
«Ma ho chiamato la settimana scorsa!» il receptionist controllò ancora, poi scosse il capo.
«Desolato, signore.» fu il turno di Koutaro di scuotere il capo. Aveva preparato tutto alla perfezione e mangiare da Étoile era il primo passo!
Prese il proprio cellulare e da lì il registro delle chiamate; andò indietro di una settimana e mostrò il numero all’altro uomo.
«Visto!?» il suo interlocutore acuì la vista, ma subito rispose:
«Questo non è il nostro numero, Bokuto-san.» Koutaro si ritrovò a strabuzzare gli occhi, cliccò sul tasto verde e si mise lo smartphone vicino all’orecchio.
«Qui Étang, come posso aiutarvi?» Bokuto rimase in linea per un paio di secondi senza rispondere, poi si schiarì la gola e fece:
«P-Parla Bokuto.»
«Oh, Bokuto-san! Il suo tavolo l’aspetta!» il giocatore guardò prima il receptionist di Étoile, poi Akaashi ed il suo umore prese a calare. Il suo fidanzato se ne accorse e in apprensione chiese:
«Tutto bene, Kou?» ma lui, deciso a non far morire la giornata, si impose di riprendersi in fretta. Ripose di sì e si scusò perché aveva sbagliato posto.
Grazie al navigatore riuscirono infine ad arrivare al ristorante nel quale aveva prenotato, anche se per farlo ci avevano messo due ore di macchina.
Erano stati comprensivi al ristorante dicendo tramite telefono che non ci sarebbe stato problema per il ritardo, ed arrivati in loco non fu difficile capirne il perché.
Ben più eleganti di quanto quella bettola non richiedesse, in due fecero buon viso a cattivo gioco. Quello era solo l’inizio del loro appuntamento, dopotutto. Ci sarebbe stato ancora molto tempo per rimediare.
Finito di consumare il rozzo e poco abbandonate pasto che gli era stato servito, i due ripresero la macchina per raggiungere il cinema. I biglietti, stavolta controllati bene e confermati come quello per cui aveva pagato, erano al sicuro nella tasca interna della sua giacca.
Correndo in autostrada più di quanto non avrebbero dovuto, si precipitarono all’ingresso dello stabile, ma lì gli fu detto che era troppo tardi. Bokuto guardò l’orario: il film era già iniziato a tre quarti d’ora.
Iniziò ad insistere con il dipendente del cinema, ma fu Akaashi stesso a fermarlo afferrandogli un braccio per richiamare la sua attenzione.
«Non fa niente, Kou. Ha poco senso vedere un film d’autore da metà.» così le labbra di Bokuto iniziarono ad afflosciarsi verso il basso e allo stesso modo presero a fare i capelli.
Uscirono dal cinema ed iniziando ad allontanarsi lì il più alto prese a lamentarsi.
«Mi dispiace così tanto, ‘Kaashi! Volevo che tutto fosse perfetto! Ti meriti così tanto un buon appuntamento, e invece è stato un disastro!! Scusami tanto…» osservò a testa china Keiji negli occhi che tuttavia – come sempre – gli rispose con uno sguardo intenerito. Aprì la bocca per rispondere, ma prima ancora di parlare cambiò idea.
Sorrise, infine disse:
«Voltati, Kou.» lui lo fece e lo spettacolo che gli si presentò davanti fu immenso e bellissimo. Tutto era arancione e d’oro: i grattacieli, l’asfalto, le nuvole. Con quel tramonto persino l’anonimo paesaggio urbano del centro di Osaka diventò qualcosa di incredibile.
«Questo appuntamento è già perfetto, amore.» ancora con lo sguardo fisso sul tramonto, Bokuto poté sentire più che vedere Keiji mettersi in punta di piedi per raggiungere la sua guancia e baciarla.
«Ho amato questa giornata.» il giocatore si voltò per osservare il suo fidanzato con sguardo innamorato, ricambiò il suo sorriso ed osservando il modo in cui la luce si rifletteva sul suo viso e nei suoi occhi non poté che concordare.
«Non è ancora finita, però.»
Lo prese per mano e lo trascinò poco lontano. C’era una cosa che aveva visto facendo strada verso il cinema ma che aveva ignorato perché deciso a comportarsi da adulto.
Era un posto d’élite quello in cui avrebbe voluto che mangiassero, un film importante che avrebbe voluto vedessero, ma non aveva più importanza, perché l’appuntamento perfetto non si basa sul denaro.
Pagò pochi yen per due ingressi a quel Luna Park. L’obiettivo di quella giornata, dopotutto, era sempre stato quello di far distrarre Akaashi, e quale modo migliore di quello per farlo?
Andarono sulle montagne russe, sull’autoscontro, sulla giostra girevole e persino nella casa degli orrori e quella degli specchi.
Conclusero con zucchero filato e mele caramellate.
«Ti amo, Kou.» fu il mormorio stanco di Keiji non appena rientrarono in casa. «È stato l’appuntamento più bello di tutta la mia vita.»
 

n.a.
Mai scritta e pubblicata una OS così in fretta quanto questa!! Sono le 23:45 e sono qui a scrivere le note autrice!
Sarò breve: Étoile in francese vuol dire stella, mentre Étang vuol dire stagno.
Alla prossima!
   
 
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