Note: sequel lasco di Tavern
28. Crispy
In qualche tempo e in qualche luogo del multiverso, in una locanda molto strana
"Ascolta, c'è un tempo per ogni cosa, e quel tempo è passato da almeno due minuti. Devi girare quella pancetta."
"No, invece, non sfrigola abbastanza. La pancetta la giri una volta sola, non la devi continuamente voltare di qui e di la."
"Sinyel, no. Sul serio. Più la giri e meglio è, serve una cottura uniforme." Il bardo cercò di strapparle di mano la forchetta, ochieggiando la padella con preoccupazione.
"Non hai mai cucinato un uovo in vita tua e adesso mi dai lezioni?" La mezzelfa scoccò un'occhiataccia al cugino e lottò per conservare il possesso della forchetta, riuscendo infine a spuntarla. Ci volle solo una piccola, gentile gomitata nelle costole per farlo desistere.
"Sono pigro, non incapace. La brucerai" mugugnò lui massagiandosi la parte offesa. "La nostra povera colazione."
"Asciugati la lacrimuccia, e torna a pelare radici. Alla colazione ci pensa la professionista. La pancetta deve essere croccante."
Qualche minuto dopo, Gylas e Sinyel stavano seduti al tavolo dello staff di cucina, intenti a guardarsi in cagnesco. Maude, la taverniera, aveva preparato una buona tisana importata da un qualche Piano dove l'albero del tè aveva foglie piccanti. C'era anche del succo dal sapore dolce e avvolgente, spremuto da un frutto che cresceva solo su Monte Celestia. Tutto meraviglioso, ma non poteva cancellare il fatto che la loro pancetta fosse carbonizzata.
Il mezzelfo avrebbe volentieri detto qualcosa come 'te l'avevo detto', o anche 'croccante, le mie palle', ma sapeva che era una pessima idea provocare sua cugina: lei picchiava più forte. I suoi nocchini erano leggenda.
"Mia cara, ancora un po' di pratica e potrai cucinare per i clienti" Maude aveva sempre una parola gentile, ma fu con una certa mestizia che raccolse i loro piatti di pancetta, che non era stata toccata. Nemmeno Sinyel si era azzardata a mangiarla, era così carbonizzata che avrebbero potuto usarla per scrivere per terra.
"Ooooh, croccante!" Il loro collega Dzulum, un genasi del fuoco che lavorava lì già da un paio d'anni, intercettò i piatti prima che il loro contenuto fosse buttato nella stufa. "Molla il bottino, Maude, ho passato la notte a pulire i resti di cose che non so neanche nominare. Mi merito la colaz… cena."
Sinyel e Gylas lo fissarono attoniti e in silenzio mentre mangiava con gusto e si lanciava in lodi sperticate. Alla fine, Sinyel sfoggiò un sorrisetto fiero.
"Be', almeno lui mi supporta. Potresti prendere esempio, cugino" lo punzecchiò.
"Come no. Se tutti i nostri clienti fossero creature legate al fuoco, saresti già la cuoca migliore del Quester's Club!"
Sinyel ridacchiò, e anche Gylas si unì alla sua risata.
Ancora qualche mese e forse sarebbero riusciti a tornare a casa, lasciandosi alle spalle quella locanda piena di casi umani - e non umani - che ogni giorno vomitava nuovi incubi. Forse la pancetta non gli aveva risollevato il morale, ma quella svolta divertente sì, e ogni occasione per ridere era preziosa in quel luogo.