Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: AlysSilver    29/10/2021    1 recensioni
[Già più di 11.2k letture su Wattpad e un sequel, Inazuma Eleven Beyond The Horizon, già pubblicato su entrambe le piattaforme]
Sono passati molti anni dopo la vittoria della leggendaria Inazuma Japan guidata da Mark Evans. I suoi membri sono diventati adulti, genitori e alcuni di loro hanno persino abbandonato il mondo del calcio. Ora tocca ad un'altra generazione difendere l'amato sport dopo quella di Arion.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru, Shawn/Shirou, Shuu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Durante tutto l'allenamento con il copertone non pensai ad altro che alla frase pronunciata da mio padre. Che novità potevano esserci? Di certo non pensavano di divorziare, le cose tra loro andavano a meraviglia e litigavano molto di rado. Altre mille ipotesi affioravano nella mia mente incuriosendomi, portandomi, per la prima volta in vita mia, a rientrare alle nove anziché alle dieci. Arrivata di fronte alla porta di casa mi arrestai senza rendermene conto e non proseguii finché non feci un respiro profondo. Era davvero possibile essere più in ansia per una chiacchierata con i propri genitori che per la finale del campionato nazionale? A quanto pare nel mio caso sì.

-Sono a casa.- Mi tolsi velocemente le scarpe riponendole nella scarpiera e presi le ciabatte, raggiungendo subito dopo la sala da pranzo-cucina. Erano entrambi lì, sorridenti e con la cena ancora in tavola. Quello era ancor più strano, di norma io mangiavo sempre da sola la sera a causa del mio perenne ritardo.

-Ciao tesoro. Vieni a sederti, la cena è in tavola.

-Lo avevo notato. Quindi cosa dovevate dirmi?

-Prima ceniamo.- Il pasto era stato piuttosto rapido, anche se a me parve durare un'eternità e gli sguardi che i due si scambiavano non aiutavano a renderlo più indolore. Dal canto mio non proferii parola fino alla fine.

-Ergo?- Chiesi appoggiando il bicchiere di succo di frutta sul tavolo. Si guardarono un'ultima volta e in contemporanea lasciarono le tazze di tè.

-Be' ecco...- Iniziò lei, ma poi, con il suo solito sorriso sulle labbra, mio padre s'intromise dicendo:

-La famiglia si sta allargando! Hai un fratellino in arrivo!- Mia madre si toccò il ventre. Non so cosa si aspettassero che rispondessi, però restai in silenzio e mi alzai. Raggiunsi la porta e aprendola confutai che sarei andata a fare un giro.

Corsi fino alla torre senza mai fermarmi. In quel genere di situazione c'erano solo due cose che potevano aiutarmi a rischiarare la mente. La calma della torre e la presenza di zio Jude. Rimasi lì a guardare il vuoto per alcuni minuti, finché la figura del regista non fece la sua comparsa alle mie spalle.

-A quanto pare presto avrò un fratello.- La mia voce risultò fredda, stizzita, molto diversa dal tono che in ogni altra situazione mi avrebbe accompagnata.

-Come? Nelly è incinta? Non ha mai avuto altre gravidanze oltre a te.

-Già, a quanto pare dopo quattordici anni come figlia unica non lo sarò più.

-E non sei contenta?

-Non so.- Mi voltai tornando a guardare il vuoto. -Forse quando ero piccola, però ora ... insomma essere alle medie per avere un nanerottolo in giro per casa mi sembra troppo tardi.- Sentii l'uomo appoggiarsi alla ringhiera, mettendosi al mio fianco.

-Cosa ti turba veramente?

-Si nota così tanto che non è solo per la differenza d'età?- Lo vidi annuire. Avevo sempre odiato la sua capacità di leggermi come un libro aperto. Sospirai. -Papà ha sempre voluto un maschio. Ho paura che la nascita di questo bambino possa portarmi via tutto.- Zio restò un attimo interdetto, ma poi mi afferrò la mano e guardandomi negli occhi proferì:

-Ella, so che è normale averne paura. Qualunque fratello maggiore lo ha pensato almeno una volta, anch'io ad essere sincero. Sicuramente prederà tempo ai tuoi, essendo una nuova vita, ma non devi pensare nemmeno per scherzo che tuo padre possa dimenticarsi di te. Sei il suo più grande orgoglio. Nemmeno l'aver vinto sei campionati mondiali lo ha reso così fiero. Non fa altro vantarsi con tutti i suoi amici.- Una lacrima mi rigò il volto e senza troppe cerimonie mi gettai tra le braccia dell'uomo di fronte a me. Era l'unica cosa di cui avevo veramente bisogno in quel momento. -Ehi principessa con la scintillante non mi ricordo cosa, non piangere.- Aveva scelto di chiamarmi in quel modo di proposito, sapeva che riusciva a farmi ridere anche nei momenti più difficili. Era legato ad una storia accaduta quando ero ancora molto piccola. Ethan, Sirius ed io stavamo giocando ad un gioco di ruolo. Loro volevano che io facessi la damigella da salvare, però io mi rifiutai affermando fermamente che se avessi dovuto fare la principessa sarei stata una di quelle coraggiose con la scintillante non mi ricordo cosa. Mi riferivo ovviamente all'armatura dei cavalieri, ma non riuscivo mai a memorizzare quel nome. Da quel giorno quello diventò un divertente soprannome. Mi asciugai le lacrime.

-Grazie per esserci sempre quando ho bisogno di te.

-Lo sai che per te attraverserei il mondo.- Gli rivolsi un sorriso dolce e sincero.

-Ora è meglio che torni a casa, temo che papà abbia iniziato l'autocommiserazione e si consideri il padre peggiore del mondo.- Scoppiò a ridere.

-Vai a fermare Mark dal buttarsi dal terrazzo.

Qualche minuto dopo ero finalmente a casa. Non era passato molto tempo da quando l'avevo lasciata l'ultima volta. Entrando sentii il leggendario portiere prospettare un possibile futuro catastrofico per me, a causa del suo essere un genitore terribile.

-Addirittura? Non ti sembra di esagerare?

-Gabriella, per fortuna stai bene!

-Perché non avrei dovuto?

-No, è che ...

-Pensavi non sarei più tornata e sarei andata a vivere nei vicoli del centro città? Mi conosci davvero così poco? Al massimo sarei andata da zio Jude o zio Axel, hanno sempre un posto per me se mi occorre.- Si scambiarono uno sguardo veloce.

-Giusto, non ci avevo pensato. Per che sei fuggita prima?

-Avevo paura. So che è stupido pensarlo, però tu hai sempre voluto un maschio e avevo paura che potesse prendere il mio posto.- Immediatamente sul suo volto comparve uno sguardo sorpreso e confuso.

-Tesoro, perché quale motivo pensi questo?

-Ho sempre visto come guardavi con invidia Ethan, Sirius e gli altri figli dei tuoi amici mentre erano con i loro padri.

-Non è mai stato quello. Quando avrai la mia età lo capirai. Vedrai gli amici con cui hai passato una vita diventare genitori, diventare adulti. Ripensavo a quando Axel, Jude ed io ci allenavamo per battere la Zeus in finale, a quanto eravamo cresciuti e quanto tempo fosse passato. Riflettevo su quanto credevamo di essere stati fortunati nella nostra vita, anche se in realtà quella più grande era stata avere voi. Non potrei essere più orgoglioso della ragazza che stai diventando. Sei tu la mia più grande soddisfazione. Iridio non prenderà mai il tuo posto.- Con le lacrime agli occhi lo abbraccia. Era stata una stretta forte, che per me avrebbe potuto durare all'infinito. Quando infine ci staccammo sussurrai avvinandomi alla pancia della mamma:

-Ehi Iridio. Sono Gabriella la tua sorellona. Non vedo l'ora di conoscerti ed insegnarti a giocare a calcio.



Se volete vedere i disegni dei personaggi o altri disegni inerenti alla storia, li trovate su Instagram sul profilo astrastellablack

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: AlysSilver