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Autore: AlysSilver    29/10/2021    1 recensioni
[Già più di 11.2k letture su Wattpad e un sequel, Inazuma Eleven Beyond The Horizon, già pubblicato su entrambe le piattaforme]
Sono passati molti anni dopo la vittoria della leggendaria Inazuma Japan guidata da Mark Evans. I suoi membri sono diventati adulti, genitori e alcuni di loro hanno persino abbandonato il mondo del calcio. Ora tocca ad un'altra generazione difendere l'amato sport dopo quella di Arion.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru, Shawn/Shirou, Shuu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente inveire contro Sirius con mio padre nei paraggi non era stata la migliore delle idee, ma oramai era tardi. Odiavo quando non mi diceva le cose. Perché aveva tirato un pugno a quell'idiota? Non era strano che ci provasse in maniera spudorata, era uno abituato ad ottenere le attenzioni di tutte le ragazze con cui ci provava tranne me. Ciò che mi preoccupava di più era, però, il cambiamento dell'atteggiamento del nostro regista nei miei confronti. Sembrava avesse improvvisamente un problema con me, diventava nervoso quando eravamo soli e appena facevo qualcosa di normalissimo lui reagiva in modo strano. Che problema aveva? In tutto questo papà cercava di calmarmi e consigliarmi, seduto sul mio letto, mentre io non facevo altro che camminare avanti e indietro e sbraitare, ovviamente cercando di omettere ciò che era accaduto oggi.

-Ella, magari ha le sue buone ragioni nel fare così.

-Ma allora è un deficiente! Sono la sua migliore amica, mi deve parlare se ha un problema con me.

-Proprio perché lo conosci così bene sai che se reagisce in questo modo ha sicuramente un buon motivo. Non appena riterrà giusto parlartene lo farà.- Sbuffai lasciandomi cadere accanto a lui.

-Mi fa impazzire il fatto che non parli con me e che mi tratti diversamente. Oggi ha persino dato un pugno a Soyer.- Non avrei dovuto dirlo. Mi pentii immediatamente di aver pronunciato quelle parole, ma purtroppo era troppo tardi. Mio padre mi guardò sconcertato, lui non sopportava la violenza.

-Che significa che gli ha tirato un pugno? Per quale motivo non me lo avete riferito oggi a scuola?

-Fidati se ti avessi detto il motivo per cui l'ha fatto, tu avresti completato solamente l'opera.

-Sentiamo, sono molto curioso di conoscerle queste ragioni.- Ecco, ero in trappola. Quando usava quel tono di voce non c'era scampo. Mi grattai la nuca imbarazzata e nervosa.

-Potrebbe avermi detto qualcosa di inappropriato.

-Ella per favore parla.

-Ha affermato che prima o poi riuscirà a portarmi a letto e che è certo ci riuscirà.- Lo dissi di botto, senza prendere nemmeno un briciolo di fiato. Sarebbe stato troppo riuscire a parlare dopo una sua qualsivoglia reazione. Improvvisamente sentii un brivido percorrermi la schiena. In tutta la mia vita non avevo mai visto Mark Evans così serio, aveva uno sguardo che avrebbe potuto uccidere chiunque.

-Cosa osato dire quel bastardo!

-Papà calmati, non sono una bambina e so difendermi da sola.- Per un secondo riprese la sua espressione quotidiana.

-Tu sarai sempre la mia piccolina.- Riprese poi quell'aspetto inquietante. -Lo ammazzo. Ha fatto bene Sirius a dargli un cazzotto, l'ho sempre saputo che era un ragazzo intelligente.

-Calmati! Lo fa sempre, non è dicerto la prima volta, oramai ci ho fatto l'abitudine.- Mi tappai nuovamente la bocca con le mani, quel giorno non riuscivo proprio a starmi zitta a quanto sembrava.

-Perché non mi hai mai detto che fosse già successo?

-Esattamente per quello che sta succedendo ora! Diventi iperprotettivo. Come ti ho già detto non mi serve la tua protezione, so difendermi benissimo da sola. Una volta mia ha toccato il sedere ed io gli ho tirato un calcio nei gioielli di famiglia per "sdebitarmi".

-Bene, ora raccontami tutto per filo e per segno. Voglio sapere ogni cosa.

POV. MARK

Una volta scoperto tutto ero davvero sul punto di commettere un omicidio. Come aveva potuto quel tizio provare solamente a sfiorare la mia bambina. Avevo davvero bisogno di sfogarmi con qualcuno. Senza pensarci due volte presi il cellulare e chiamai il primo numero tra le chiamate rapide, Jude. Non appena mi rispose cominciai a parlare a raffica senza dargli la possibilità di aprire bocca.

-Buono, non ho capito una parola.

-Dobbiamovedercisubitoperchéhannomolestatomiafigliaverbalmenteesonosulpuntodicommetereunomiccidio. (Dobbiamo vederci subito perché hanno molestato verbalmente mia figlia e sono sul punto di commettere un omicidio)

-Ok, ho capito. Avviso anche Axel e ci vediamo alla torre.- Chiuso il telefono andai immediatamente all'ingresso a mettermi le scarpe.

-Tesoro dove vai?- Domandò dolcemente Nelly, che era immediatamente accorsa per vedere cosa stesse accadendo.

-Mi vedo con i ragazzi, non so quando torno.- Corsi immediatamente fuori, ma mi parve di sentire Ella urlami dietro di non uccidere nessuno.

La Torre di Inazuma era un luogo bellissimo, soprattutto di notte. Mi riportava alla mente tutte le ore trascorse lì ad allenarmi per diventare sempre più bravo. Amavo la mia vita, l'essere padre, ma a volte mi mancavano i tempi in cui i ragazzi che non pensavano ad altro che prendere a calci un pallone eravamo noi. Per un'istante mi sembrò di rivedermi a quindici anni con il mio copertone, eppure dal quel momento erano trascorsi ben ventisei anni. Il mio flusso libero di pensieri venne interrotto dall'arrivo dei miei migliori amici. Il regista mi guardò preoccupato e chiese:

-Allora ci spieghi con calma cos'è successo?

-Il capitano della squadra di basket della scuola ha importunato mia figlia! Le ha detto che vuole portarsela a letto ed Ella mi ha confessato che non è la prima volta! Una volta le ha persino toccato il sedere e lei gli ha tirato un calcio dove non batte il sole! Sirius oggi gli ha persino tirato un pugno per difenderla! Io devo ammazzare quel tipo capite?- Le reazioni sarebbero state estremamente discordanti. Di tutto il discorso Jude parve accorgersi solamente di una cosa.

-Cosa ha fatto mio figlio?- Axel invece ebbe esattamente quella che una parte di me sperava.

-Sono pronto ad occultare il cadavere.- Entrambi iniziammo ad avviarci lungo la discesa, quando il più razionale occhialuto ci bloccò.

-Prima di trarre una conclusione affrettata, raccontaci tutto per filo e per segno.- Immediatamente raccontai loro tutto. Sembravano estremamente confusi, o almeno davano l'impressione di esserlo. -Non so se essere orgoglioso di mio figlio o fargli una bella romanzina.- Il solo nominare il giovane Sharp mi fece tornare in mente le prime cose che Gabriella mi aveva detto.

-Ora che ci penso, sbaglio o tuo figlio si sta comportando in modo strano con Ella? Oggi era agitata e nervosa perché ha provato a parlargli di questa cosa e lui è letteralmente scappato.- L'ex capitano della Royal si massaggiò le tempie e sospirò:

-Lasciamo perdere, gli ho già dato io del citrullo. Sirius non sa dire le cose, pensavo di averlo fatto più intelligente.- Axel ridacchiò divertito dalla situazione.

-Effettivamente da una grande mente dovrebbe uscirne un'altra, però credo sia di famiglia non riuscire a parlare di certi argomenti. Sbaglio o sei tu quello che alla prima ragazza si è dichiarato proclamando una formazione di calcio.- Ricordavo perfettamente l'espressione attonita della ragazza, che non aveva capito nemmeno una parola. Mi domandavo se Alyxia, il chirurgo pediatrico moglie del qui presente, avesse subito una dichiarazione simile, anche se, avendolo sposato, ero portato a dubitarne. La prima volta che ce l'aveva presentata era piaciuta a tutti sin da subito. Aveva un carattere gentile, però all'occorrenza molto forte. Era americana, figlia di un colonello dell'esercito, ma si era trasferita qui dopo il matrimonio. I due si erano conosciuti quando Jude era andato lì per affari e in breve tempo era nato l'amore. Era molto bella, i capelli sembravano d'oro, mentre guardandola negli occhi si poteva ammirare il cielo. Il figlio, nonostante avesse ereditato i colori del padre, aveva molti dei suoi tratti soavi.

-Ho capito, ma sai da uno che viene chiamato il Comandante assoluto del campo io mi aspetto un po' di neuroni in più. Consideriamo poi che ha tutti cento a scuola.

-I voti non fanno una persona, guarda Mark ad esempio, nonostante fosse una capra a scuola è un genio del calcio.- Mi sentivo offeso nell'animo, mi ero impegnato molto negli studi da quando erano entrati nella mia vita. Avevo lavorato molto soprattutto per gli esami finali delle medie. Sharp si era messo in testa che saremmo dovuti andare tutti nello stesso liceo, ovvero una delle scuole più prestigiose del Giappone, dove per entrare dovevi ottenere alle prove finali una media molto alta. Stranamente ci riuscii, grazie alle ore di ripetizione del rasta. L'altro ovviamente non perse un secondo per infierire sulle parole di Axel.

-Cosa che personalmente ancora non mi spiego. Ad ogni modo io ero molto più spavaldo alla sua età, ok all'inizio forse anche un po' stronzo e me la credevo, però ero molto più sciolto.- Solo allora decisi finalmente di intromettermi nella discussione.

-Be' io so solo che tra tutti e tre quello che andava con più ragazze era il nostro caro biondino, che a quanto pare a tramandato la cosa al figlio.

-Mark tu eri fidanzatissimo, se non conti tutte quelle che si sono prese una cotta per te alla fine sei stato solo con Nelly.- Disse il regista alzando le spalle.

-Ma vi ricordate Shawn da piccolo? Tutte cadevano ai suoi piedi. Oppure quando Suzette ha tentato di sposare Erik con l'aragosta e abbiamo dovuto fare quella partita per liberarlo?

-Certo e Willy che ha rischiato di venire linciato da Victoria per i commenti sessisti.

-Anche Scott ha rischiato la pelle con tua sorella all'inizio, Celia sa essere un vero mastino quando vuole. Alla fine per fortuna sono diventati amici.

-Grazie al cielo non lo ha sposato, io temevo. Invece ho il mio caro David come cognato che prima ha chiesto il mio permesso. A proposito, parliamo del fatto che hai messo un'altra pagnotta nel forno?

-Già, Nelly aspetta un altro bambino, un maschietto.- Per la seconda volta in poco tempo la risata dell'attaccante si levò nell'aria.

-Sai la prima volta pensavo fosse un caso, ma ora ne sono certo, non hai in testa solo il calcio. Credevo che ci fosse solo quello lì dentro e se l'avessimo aperta sarebbero schizzati fuori palloni e supertecniche.

-Sapete devo ammettere che mi mancano un po' i tempi di quando erano piccoli e la più grande preoccupazione era tornare a casa per giocare con loro al parco. Quando bastava un abbraccio e tutto si sistemava.- Dissi sognante. Jude annuì.

-Ora sono adolescenti, iniziano le cotte, l'emancipazione, le prime avventure in tutti i sensi, le grandi amicizie, le feste e l'alcol.- Per la seconda volta in una giornata mi congelai sul posto. L'immagine di mia figlia ubriaca era un qualcosa che non avrei mai voluto vedere.

-NO, QUESTO NO!

-Mark ti ricordo che le feste a cui andavamo noi non erano molto diverse.- Li guardai interrogativo, non avevo molti ricordi di quelle situazioni. A differenza di quanto molti possano credere, non a causa di qualche birra di troppo, bensì perché mi annoiavo quasi subito e me ne andavo. Una volta capitò che costrinsi persino il resto della squadra a giocare una partita nel cuore della notte dove quasi tutti, tranne ovviamente me, erano brilli.

-Ve la ricordate invece la promessa che ci fece fare Travis dopo che ci presentammo ad un'amichevole, che abbiamo vinto lo stesso, mezzi ubriachi?- Chiese Axel.

-Certo.- Risposi. -Nessuno avrebbe più bevuto fino alla fine del liceo e non lo avrebbe fatto nemmeno lui. Quante feste di gala a cui non abbiamo potuto bere.- Il biondo cominciò a fischiettare colpevole. -Tu lo hai fatto?

-Dai Cavalieri della regina, infatti il mister alla partita successiva mi ha fatto stare in panchina e nessuno di voi capiva il perché. Comunque, durante i mondiali capitano sempre le cose più assurde, questo è poco ma sicuro. Pensate che io ho avuto lì la mia prima volta con una manager di un'altra squadra.- Divenni rosso come un peperone immediatamente, gli anni passavano, ma c'erano certi argomenti di cui ancora non parlavo volentieri, o per lo meno senza imbarazzo.

-Non ci credo hai ancora problemi quando parliamo di quello? Caro il mio capitano, so che hai aspettato fino al matrimonio, non si sa bene per quale motivo, a farlo, ma dopo tanti anni dovrebbe essere passato il tabù.

-Senti mister non ho nemmeno dormito con la prima dopo aver completato l'opera perché non volevo togliermi gli occhialini lo sai che ci sono cose di cui non parlo ed è meglio che rimangano tali. Ritornando alle vecchie coppie vi ricordate Caleb che ci provava spudoratamente con Cammy durante il primo mondiale e di conseguenza il mister lo ha fatto stare in panchina con la scusa dell'elemento a sorpresa.

-Un altro che era sempre sotto l'occhio vigile di Travis era il povero Hurley che era il più grande.- Il biondo aggiunse:

-Ve lo ricordate il matrimonio? Quando il surfista è arrivato con quel pesce gigantesco affermando che lo avremmo mangiato dopo. Il primo ministro secondo me era tentato di prendere Victoria e scappare.- Mi girai ad ammirare il vuoto, da lì si poteva osservare tutta la città.

-Ma ci pensate a quanto tempo è passato? Sembra solamente l'altro giorno che eravamo noi ad andare alle medie, mentre ora eccoci qui, adulti, genitori, tu Axel sei a capo della federazione, Jude è l'amministratore del gruppo Sharp e il Comandante della Royal Accademy, mentre io sono l'allenatore della Raimon e gioco ancora con la nazionale.

-Quanto sono cambiato dal giorno in cui ho lasciato la Kirkwood. Chissà cos'altro potrà portarci la vita. Vi immaginate quando diventeremo nonni?- L'ex grande imperatore aveva davvero detto quello che credevo avesse detto?

-Non dire quella parola, Ella ... figli ...

-Cosa non dovrei dire nonno Mark?- Ovviamente il Comandante non poté fare a meno di sostenerlo, mettendomi così ancora più in crisi.

-Che c'è, non dirmi che sei preoccupato dal fatto che prima o poi qualcuno le mani sotto la gonna della sua divisa le metterà sul serio.

-Già, anche lei avrà la sua prima volta e spero non dopo il matrimonio come hai fatto tu. Sai i giovani d'oggi sono precoci e infilano le mani dappertutto.

-Eh già, questa nuova generazione vuole provare nuove cose.

-Molti stadi hanno ancora lo spogliatoio unico, così come le docce. Dura la vita di chi ha una figlia. I ragazzi da quel punto di vista non vanno protetti, le ragazze sfortunatamente sì nel mondo in cui viviamo, soprattutto quando praticano uno sport prevalentemente maschile.- Mentre questi due continuavano ad infierire io li guardavo imbambolato. Mi ripresi solamente quando mi venne confermato il sospetto che Sirius fosse innamorato di Ella e che a questo fosse legato il suo comportamento.

-Quindi avevo ragione!- Dissi rivolto a Jude.

-Sì, solo che ha paura di rovinare il rapporto che c'è nel loro trio.

-Pensa che se andasse a buon fine ci ritroveremmo imparentati.

-Oddio dei nipoti con il mio cervello e la fissa per il calcio di Mark, sarebbero dei piccoli mostri del calcio.- Scoppiammo tutti a ridere divertiti per l'ipotetica situazione. Ci salutammo poco dopo, reclamati a casa dalle rispettive famiglie.



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