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Autore: samara89    02/09/2009    0 recensioni
Rieccomi...vale l'intro del primo...e ribadisco l'invito a leggerlo :-)
Genere: Romantico, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti…

Chiedo scusa per il ritardo ma ho passato due settimane in un posto dal quale non potevo accedere ad Internet.

sono contenta che il primo vi sia piaciuto e ringrazio i recensori..La mia affezionata  MollY_gIaDa e la nuova conoscenza Hermy95…

Quindi ora ecco il secondo capitolo..

Capitolo 2

 

Harry si rigirò nel letto e si ritrovò a guardare il soffitto del baldacchino.

Gli altri dormivano da un pezzo, mentre lui era ancora irrequieto.

Era per pura fortuna che lui e Ron non erano stati espulsi da Hogwarts per esserci arrivati con una macchina volante.

Per fortuna Silente era stato comprensivo: in fondo non era colpa loro se la barriera tra la King’s Cross babbana e il binario 9 e tre quarti non li aveva lasciati passare..Anche se si erano comportati da stupidi: avrebbero potuto mandare un gufo.

Si girò su un fianco e vide la luce di una candela brillare sotto la porta..

Stette un po’ ad ascoltare il russare di Neville, poi uscì dal letto ed aprì lentamente le porta…Non c’era nessuno.

Piano piano raggiunse la sala comune illuminata solo dalle braci del camino.

La sua attenzione venne attirata da un tavolino rotondo, usato solitamente dagli studenti per svolgere i compiti.

Sul piano lucido illuminato da una candela stava un foglio piuttosto grande.

Harry lo prese e sorrise.

Era un foglio da disegno spesso e ruvido, sul quale l’elegante calligrafia un po’ spigolosa di Greanne aveva tracciato 4 parole.

                                   Bentornato a casa, Harry.

 

La mattina dopo giunse troppo in fretta per il bruno Grifondoro, che si trascinò in sala grande insieme all’amico per fare colazione più tardi del solito.

Infatti si erano appena seduti vicino ad Hermione e Greanne quando giunsero i gufi.

Uno di essi planò lentamente verso di loro, mentre lo faceva portò quasi via il cappello alla McGranitt che gironzolava tra i tavoli distribuendo gli orari, e si tuffo nella brocca del succo di zucca.

Greanne si affrettò a tirarlo fuori e lo adagiò delicatamente sul tavolo.

Era il gufo dei genitori di Ron, Errol.

Ron lo guardò e gemette.

-è ancora vivo…credo.- fece Hermione punzecchiando il gufo con un dito; quello mosse pateticamente una zampa.

-Non è per questo che sono preoccupato, mi ha mandato una Strillettera.-disse inorridito indicando la busta rossa posta nel becco del gufo.

Harry notò solo in quel momento che dai lati della busta usciva fumo nero.

-Aprila Ron..Io una volta ne ho ignorata una di mia nonna..è stato orribile.-disse Neville che era seduto poco lontano.

Ron rabbrividì e aprì la busta con mani tremanti.

Harry e gli altri li vicino si premettero le mani sulle orecchie: la voce della signora Weasley, magicamente amplificata, gridò a tutti di quanto fosse disgustata dal comportamento del figlio. Inoltre il signor Weasley sarebbe stato sottoposto ad un inchiesta del ministero a causa della loro bravata.

Quando tutto fu finito ai tavoli risuonò qualche risata, poi tutti tornarono alla loro colazione.

Ron stava lì, incapace di parlare.

-Andiamo- fece Harry- Ci aspetta Erbologia.- aveva la nausea.

 

Durante la lezione si occuparono di rinvasare le Mandragole, cosa alquanto pericolosa visto che il loro pianto è letale.

La lezione successiva era cura delle creature magiche.

Il professore diede loro dei questionari:

Qual è il colore preferito di Allock? Recitava la prima domanda.

La seconda invece riguardava la sua ambizione segreta…

E avanti così per altre 3 pagine.

Dopo mezzora Allock ritirò i questionari e li corresse davanti a loro.

Lodò Hermione per aver risposto bene a tutte le domande e quasi cestinò quello di Greanne.

Harry vide il suo sorriso stirarsi man mano che lo leggeva…avrebbe voluto leggerlo anche lui, sicuramente si sarebbe fatto due risate.

Corretti i questionari Allock tirò fuori da sotto la cattedra una gabbia, coperta da un drappo viola.

-Ora…vi prego di stare calmi…questa gabbia contiene alcune delle creature più pericolose in circolazione.- disse serio.

Tutti si sporsero dalle sedie e con un gesto teatrale Allock tolse il drappo.

I folletti della Cornovaglia contenuti nella gabbia presero a strepitare e a fare linguacce a quelli che occupavano i primi banchi.

Tutti sospirarono di sollievo: i folletti non erano poi così pericolosi.

-Non lasciatevi ingannare…-fece il professore- I folletti possono essere molto cattivi. Bene, vediamo cosa sapete fare.- detto questo aprì la gabbia.

Fu il caos.

I folletti presero i calamai e li gettarono all’aria, libri e pergamene furono ridotti in brandelli e i ragazzi presero a fuggire verso la porta quando un folletto rubò la bacchetta di Allock e la gettò fuori dalla finestra.

Alla fine rimasero solo Hermione, Ron, Harry, Greanne e Draco che stava aiutando la sorella a liberarsi un folletto che le stava dolorosamente tirando i capelli.

-Bene…-gridò Allock dalla porta della classe- Lascio a voi il compito di riportare in gabbia gli altri.-detto questo chiuse la porta ed uscì.

I ragazzi si guardarono stupiti.

-Emerito idiota.- disse Draco cominciando a lavorare di bacchetta per immobilizzare e catturare i folletti.

-Sai, non credevo che sarei mai stato d’accordo con te Draco…ma in questo caso credo che tu abbia ragione.- fece Harry.

Il biondo serpeverde si strinse nelle spalle senza guardarlo.

-Non capite nulla…è logico che voglia farci fare esperienza.- ribattè  Hermione immobilizzando due folletti con un unico incantesimo.

-Certo…come no!- rispose Ron battendosi un dito sulla tempia all’indirizzo degli altri.

 

Per i giorni seguenti Harry cerco in tutti i modi di evitare il loro nuovo insegnante di D.C.L.A.O, che sembrava essersi convinto che Harry volesse diventare famoso come lui e non  la smetteva di dargli consigli in merito.

Un altro personaggio da evitare fu per lui un nuovo Grifondoro: Colin Canon.

Il ragazzo sembrava aver sviluppato per lui una specie di adorazione incondizionata e non faceva che salutare Harry per i corridoi ogni volta che si incontravano…

 

Il sabato successivo Harry venne svegliato da un Baston con una strana luce folle negli occhi.

-Sveglia Harry…allenamento di Quidditch!- disse quasi sbrandandolo.

Harry si tirò su stropicciandosi gli occhi e vide che il suo capitano aveva già la divisa addosso…Guardò l’ora: le 5…le 5!?

-Oliver ma sei impazzito? È appena l’alba.- disse sconvolto.

-Appunto….ci alleneremo ogni giorno e ad ogni  ora se necessario…sono certo che quest’anno saremo noi a vincere la coppa…- sorrise perso nei suoi sogni ad occhi aperti e se ne andò lasciandolo li a vestirsi al freddo.

Harry era appena uscito dal buco del ritratto che sentì una vocina dietro di lui.

-Ciao Harry?-

-Ciao Colin- rispose Harry monocorde.

-Vai a giocare a Quidditch? Posso venire con te? Non ho mai visto una partita prima d’ora.-

-Sarà un allenamento alquanto noioso Colin…-

-Sarà fantastico…- evidentemente il ragazzo era talmente entusiasta che non lo stava ascoltando.

Continuò a chiacchierare ininterrottamente per tutto il tragitto, e solo all’ingresso degli spogliatoi Harry riuscì a liberarsi di lui.

La squadra lo stava già aspettando semi-addormentata sulle panche.

-Alla buon’ora…- Baston era impaziente di cominciare.

Per le 3 ore più lunghe della vita di Harry, Baston illustrò alla squadra i nuovi piani di gioco e quando finalmente iniziarono l’allenamento vero e proprio il sole era già alto e gli spalti si stavano piano piano riempiendo.

Harry fu raggiunto da Ron, Hermione e Greanne che si erano portati dei toast dalla Sala Grande.

-Non avete ancora finito?- chiese Greanne porgendone uno a Harry, che ci si tuffò sopra.

-Non abbiamo ancora cominciato.- rispose quello con la bocca piena.

Baston fischiò richiamandoli in campo e i tre andarono a sedersi sugli spalti.

Avevano appena iniziato i giri di riscaldamento quando Baston fischiò di nuovo bloccandoli.

Harry guardò giù e vide la squadra di Serpeverde entrare nel campo.

Scese a terra.

-Il campo l’ho prenotato io…- stava dicendo Baston.

-Ah, ma noi abbiamo un permesso speciale del professor Piton per l’allenamento del nuovo cercatore.- rispose il capitano della squadra verde vestita: Marcus Flint.

-Nuovo cercatore?- chiese incredulo Baston- Avete un nuovo cercatore? E chi è?-

La squadra sghignazzante si fece di lato, rivelando il loro ultimo giocatore.

Draco Malfoy stava appoggiato alla sua scopa, impeccabile nella sua divisa da Quidditch nuova fiammante.

-Sorpresa- disse rivolto a nessuno in particolare.

-Inoltre il padre di Draco è stato così gentile da donare alla squadra queste nuove scope..- aggiunse Flint girando il suo manico di scopa.

Il sole accarezzo la superficie scura e levigata del legno, le lettere intarsiate sulla cima brillarono sfacciatamente in faccia ai Grifondoro: Nimbus Duemilauno.

Rimasero a bocca aperta.

-Almeno nessuno dei Grifondoro si è dovuto comprare l’ammissione…sono stati scelti per il loro talento.- si intromise Hermione che insieme agli altri due compagni aveva ormai raggiunto il gruppo.

-Tu fatti gli affari tuoi…- Draco annaspò in cerca di un insulto adatto.- Sporca mezzosangue.-disse…evidentemente aveva il cervello scollegato dalla bocca.

La squadra rosso-oro insorse e i verde vestiti dovettero proteggere Draco facendogli da scudo.

-Questa la paghi Malfoy.- Ron tirò fuori la bacchetta. Purtroppo per lui si era dimenticato che dopo l’incidente con il platano picchiatore non obbediva più come si deve.

L’incantesimo perciò rimbalzò  colpendolo in pieno petto.

Il silenzio fu immediato…e ciò rese ancora più disgustoso il suono che fece mentre vomitava la prima lumaca.

Un bleah collettivo si alzò sul campo.

Harry ed Hermione raccattarono l’amico e lo portarono alla capanna di Hagrid, dove rimasero fino all’ora di pranzo.

Arrivati in sala Grande la McGranitt li intercettò.

-Potter, Weasley la vostra punizione è stata decisa per stasera. Potter, tu aiuterai il professor Allock a rispondere alle lettere delle ammiratrici.-

Harry gemette e la professoressa alzò un sopracciglio.

-Weasley, tu invece aiuterai Mastro Gazza a lucidare le coppe nella Sala dei Trofei. E niente magia, olio di gomito….Mi raccomando signori, alle 8!-

Detto questo se ne andò, lasciandoli a commiserarsi.

 

Alle 8 meno cinque i due ragazzi uscirono dalla sala comune prendendo strade diverse: Ron scese le scale per raggiungere la sala  dei trofei, mentre Harry dovette raggiungere il piano superiore e l’alloggio del professor Allock.

Erano le 8 e cinque quando bussò alla porta.

-Avanti.-

Harry la aprì lentamente e si ritrovò in un ufficio pieno di foto dello stesso Allock che sorridevano.

L’Allock in carne ed ossa sorrideva anche lui, e con una mano gli fece segno di sedersi.

-Prego, prego siediti pure Harry. Ecco…- disse spingendogli davanti una pila di buste.- Puoi scrivere l’indirizzo sulle buste…Ho molte ammiratrici sai? Per esempio…-

Per 4 ore Harry dovette sorbirsi le chiacchiere di Allock sulle sue ammiratrici, inframmezzate da perle di saggezza sul raggiungimento della fama.

La candela sfrigolava, e Harry stava pregando che quella tortura finisse presto quando sentì una voce…una voce diversa dal chiacchiericcio allegro di Allock…una voce che gli fece venire i brividi e che sembrava venire da dentro i muri.

-Vieni…Vieni da me…ti ucciderò…ti farò a pezzi…-

-Cosa?- chiese ad alta voce.

-E lo so…Sei mesi di seguito in cima alle classifiche…ho polverizzato ogni record e…-rispose Allock.

-No…intendevo quella voce…- lo interruppe Harry.- Non l’ha sentita?-

-Voce? Non ho sentito nulla…devi essere stanco Harry…santo cielo, guarda che ore sono…e meglio che tu vada a letto Harry.-

 

Percorrendo il corridoio verso la sala comune Harry rimuginò sulla voce che aveva appena udito…Possibile che Allock non l’avesse sentita? Che avesse mentito?

Era così preso dai suoi ragionamenti che quasi andò a sbattere contro Greanne, che girava l’angolo in quel momento.

-Ops…scusa.- disse tenendola per un braccio per permetterle di riprendere l’equilibrio.- Tutto bene?-

-Si…- rispose lei seria.- Senti mi dispiace per quello che Draco ha detto oggi pomeriggio…non lo pensa veramente.-

-strano…è stato molto convincente.- Harry si chiese perché si sentisse in dovere di giustificare Draco con lui e non con Hermione.

Stava per chiederlo quando udì di nuovo la voce.

-Ti ucciderò…ti squarterò…ti farò a pezzi.-

Si guardarono.

-Tu…la senti vero?- chiese Harry.

-Che cosa?- chiese Greanne con finta indifferenza.

-La voce…quella…quella che dice quelle cose terribili…l’ho sentita anche da Allock, ma lui ha detto di non sentirla.-

-Non so di cosa tu stia parlando- rispose Greanne troppo in fretta-Ora scusami ma vado di fretta.-

-Dove vai?-chiese il bruno mentre la ragazza si incamminava giù per le scale.

-Severus mi spetta.- e se ne andò.

Harry rimase li ancora qualche secondo, poi si incamminò di nuovo.

Aveva la sensazione che Greanne gli nascondesse qualcosa.

Inoltre quella strana voce era davvero preoccupante…chissà se Hermione ne sapeva qualcosa.

Si girò indietro…chissà perchè Greanne sembrava non essere sottoposta al coprifuoco…si strinse nelle spalle ed attraversò il buco del ritratto.

 

Greanne percorse il buio corridoio dei sotterranei scivolando da un’ombra all’altra; il buio era interrotto solo dalle pozze di luce delle torce appese ai muri.

Arrivò davanti alla stanza del professore di pozioni e bussò.

-Avanti-

Greanne aprì la porta e una nuvola di fumo viola si riversò nel corridoio.

Si affrettò ad entrare e a richiuderla.

-Ma che stai facendo?- chiese guardando il fumo denso che pareva scorrere sul soffitto partendo da un calderone posto sul fuoco.

-Una pozione disinfettante per Madama Chips…due studenti si sono affettati durante l’intervallo e lei l’ha finita.-rispose il pozionista versando il succo di Aloe Vera, che aveva appena ottenuto schiacciando le foglie della pianta, nel calderone.

Il fumo virò dal viola al rosa e piano piano scemò.

-Pronta.- la informò soddisfatto l’uomo.-Avevi bisogno di qualcosa?-guardò l’ora.- è quasi l’una..che fai ancora in giro?-

-Dovevo incontrare qualcuno…-rispose vaga la ragazza- Però…ho sentito una voce nel corridoio del secondo piano…-

-Una voce?- chiese Piton corrucciato- cosa vuoi dire?-

-Una voce incorporea.-

Cadde il silenzio.

-Eri sola?-

-No…ero con Harry Potter.- fece esitante lei.

Piton non indagò.

-E cosa diceva?-

-Cose orribili…ti ucciderò…ti farò a pezzi…-

-Solo tu sei riuscita a sentirla?- chiese l’uomo con uno sguardo calcolatore.

-No…anche Harry… mi ha chiesto se avevo sentito…gli ho risposto di no.- fece          Greanne sentendosi in colpa.

-Hai fatto bene…- sospirò il professore.-Ora vai a dormire…ne parliamo domani ok?- disse prendendole la mano.

Lei annuì.

Lui la sospinse fino alla porta e la baciò sul naso prima di sorriderle e spingerla fuori.

Greanne tornò alla sala comune.

Non vide nessuno, e nessuno vide lei. Non sentì nemmeno la voce, anche se questo non la tranquillizzò...Se la sentivano solo lei ed Harry un motivo doveva esserci…e dato quello che li legava era sicura che non le sarebbe piaciuto.

 

Fine secondo capitolo.

 

Spero proprio che questo capitolo vi piaccia…fatemi sapere presto.

Kiss!

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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