Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: eli_mination    29/10/2021    3 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jasper’s POV

Mi avvicino alla ragazza dei Naturia, che è rimasta ad aspettare pazientemente che io e le mie compagne di squadra finissimo di parlare. Detta così, sembra una cosa alquanto stupida… Se solo sapesse che ho in programma di approfittare della sua rabbia verso i Jurrac per farci dire di tutto e di più! Non ne sarebbe tanto contenta, vero? Ah, mannaggia.

“Allora, abbiamo… Deliberato e siamo arrivati alla conclusione comune di tenerci in contatto con te, a patto che tu, però, ci dica quello che dovremmo sapere sulla vostra coalizione.” le comunico.

“Tutto quello che so?” chiede lei.

“Esatto, tutto. Anche quanti granelli di polvere avete accumulato in ogni singola vostra camera da letto, se le avete.”

Lei sembra alquanto titubante. Distoglie lo sguardo, incrocia le braccia e poi osserva le sue scarpe, sollevando un po’ di polvere con il piede.

“Ok, se non vuoi possiamo anche lasciarti qui!” le faccio sapere. “Magari preferisci farti uccidere, chissà…”

Lei subito mi rivolge lo sguardo.

“N-no. È solo che… Se lo facessi, potrebbero-”

“Potrebbero farti cosa, precisamente? Avrebbero già dovuto ucciderti, eppure mi pare di aver capito che tu ti sia salvata perché uno di loro ha avuto un istinto predatorio nei tuoi confronti.” la stronco. “Se non fosse stato per quello, assieme all’intervento di Ruby, di cui ancora non si sa la natura ma, per lo meno, li ha distratti… Ecco, per essere delicati, avresti fatto compagnia al tuo amico in quella cisterna con un buco in testa… Ammesso che tu fossi stata fortunata e non ti avessero colpito altrove, rendendo la tua morte lenta e dolorosa piuttosto che veloce e indolore.”

Un breve sussulto nella sua voce si percepisce quando nomino il suo compagno. Immagino sia stata dura per lei, tuttavia dovevo assolutamente riportarle alla mente quell’immagine per spingerla ancora di più dalla nostra parte. Tattiche militari, Jasper. Tattiche militari.

“In sostanza, non mi pare che tu abbia chissà quale alternativa, non trovi?”

Con tutte queste parole, porto quella ragazza a riflettere… Giustamente, dovrebbe sbrigarsi, eh! Non mi va di sprecare proiettili e di farci ulteriori nemici, ne abbiamo già fin troppi e il divertimento deve durare a lungo.

“Il treno sta per partire, non ti conviene salirci sopra subito? Sai, dovremmo andarcene subito, prima che i loro compagni vengano a cercarci…”

“Va bene, ho capito!” sbotta. “Vi aiuterò, ma vorrei che mi garantiste protezione.”

Oh la la, qui la signorina vuole essere trattata bene!

“Beh, si potrebbe fare…” dico, anche se l’idea non mi convince granché. Per questo, chiamo Crow, il mio socio, che sta mettendo in moto il suo mezzo. Accende il motore ed io mi avvicino a lui per parlarne. Gli spiego la situazione.

“La tua idea non sarebbe male, Jasper…” mi dà il suo punto di vista. “Non potrà essere ospitata da noi per ovvie ragioni.”

Esulto mentalmente per quest’ultima frase. Si, cazzo! Evitiamo di appiopparci altre pecorelle smarrite! Della sindrome da buon samaritano di Crow Hogan mi sono stufato. Prima Ruby, e fin lì va bene. Poi Tom e Alyssa contemporaneamente (su quest’ultima, poi, Crow ha veramente pensato con il cazzo!), un trauma. Infine, Allen… Dovrei dire che non è poi così male? Nemmeno sotto tortura. Se la cava, è utile avere un dottore in squadra, ma basta così… “Che incontentabile pezzo di merda, Jasper!” direste voi. Avreste ragione, ma sarei fiero di esserlo.

“Quindi, a chi potremmo affidarla?” gli chiedo. “Pensavo di fare una piccola chiamata agli XX-Saber. Ho visto il loro covo. Hanno tantissimo spazio! Inoltre, questo sarebbe un buon modo per instillare fiducia nei loro confronti, non trovi?”

Crow annuisce. Si, un covo altamente polveroso e pieno di mobili antichi che hanno tutto il fascino dei vecchi tempi, malattie comprese, ma pur sempre uno spazio in cui dormire. Io stesso, da piccolo, mi sono dovuto accontentare del più fetido dei posti pur di non rischiare la vita in mezzo alla strada.

“Mi trovi d’accordo, compare!” mi fa sapere. “Ok, dammi un secondo che provo a contattare Draven…”

Si! Vittoria!

“Questo significa che dovremmo accompagnarla presso la loro sede, però… Non vedo Alyssa molto contenta, figuriamoci ora che le diremo che dovrà farle da tassista.” aggiunge Crow, digitando il numero di telefono del capo degli XX-Saber.

Una domanda: chi se ne frega di quello che pensa Alyssa? No, sul serio!

“Per sicurezza, perquisiresti la poverella?”

“Ovvio…” gli dico, sarcastico. “Lo sai che ci avevo già pensato.”

“No, Jasper. Io non so mai cosa gira in quella mente impegnata!” ribatte con una risatina, facendo partire la chiamata e attivando il vivavoce. In effetti, ha ragione. Non so nemmeno io la lamentela del giorno…

Mi avvicino a quella ragazza, le comunico di girarsi e inizio la perquisizione, tastando attentamente sulle gambe, braccia e addome, come mi era stato insegnato durante il mio addestramento presso la polizia. Nulla, sento solo le sue ossa e la pelle. Non ha nulla di pericoloso con sé… A meno che non abbia qualcosa nel reggiseno o, peggio ancora, in qualche orifizio.

“Non hai nulla dentro di te, giusto?” le chiedo.

“No.”

Dal tono di voce e dalla sicurezza che emana, le credo. Si, è stupido credere le persone sulla base della parola, però… Argh, lasciamo perdere, mi addentrerei in discorsi troppo complicati.

“In tutto ciò, qui sei conosciuta come ‘la Naturia’, ‘la ragazza misteriosa’, immagino anche ‘stronza’… Insomma, hai colto il punto. Com’è che ti chiami?” la interrogo.

“Bèrin. Con l’accentuazione sulla ‘e’…” specifica.

“Non c’è bisogno di farlo notare se lo pronunci in quel modo, l’avevo già capito!” le spiego, con uno sbuffo. Certo che questi Naturia si credono migliori degli altri. Che gente povera…

 

Allen’s POV

Che dire? Un’esperienza alquanto strana quella di Ruby! Come dice Jasper, sono anche io dell’idea che possa essere una psichica. Non c’è assolutamente nulla di male… Tuttavia, di questi tempi ricordo che ci fosse stata una sorta di caccia alle streghe per cercare qualsiasi psichico a Neo Domino e Satellite. Spero che questa sua caratteristica non le porti più problemi di quanti non ne abbia vivendo qui al Satellite in tempi di dittatura.

Abbiamo accompagnato la ragazza nella sede degli XX-Saber. Le cose sono andate in questo modo: appena siamo giunti, con loro c’era anche Rodd, il quale ha fatto pace con la sua ex-squadra (o si è solo trattato di una tregua temporanea? Boh, questo resta da capire, ho visto il ragazzo ancora troppo rancoroso…) e ci ha informati del fatto che ha trovato un modo per infiltrarsi presso i Vylon.

“Sono andato all’ingresso del tunnel, dove alcuni di voi li avevano visti, e ci ho trovato delle persone che mi hanno chiesto cosa ci facessi lì. All’inizio erano alquanto diffidenti, poi si sono sciolti e abbiamo iniziato a parlare del più e del meno. Quando è uscito fuori l’argomento ‘dittatura’, ho casualmente fatto riferimento a come far parte di una banda mi potesse far sentire più sicuro. Li ho intortati, mi hanno detto per filo e per segno come hanno creato una banda, reclutato delle persone ed ottenuto la fiducia dei Vylon. Dovevate sentirli come ne parlavano: sembra un credo religioso, un culto, una setta… In sostanza, ho ricavato delle informazioni importanti su come entrare.”

Rodd ha spiegato che in quell’associazione di persone ci può entrare chiunque, la cosa più importante è che non faccia parte di bande avversarie, perché…

“Se scoprono che sei dentro un’altra banda chiaramente loro nemica o ci sei stato e vuoi, in qualche modo, cambiare schieramento… Ti uccidono all’istante.”

Questa cosa mi ha colpito e non poco. Come si fa ad avere il sangue freddo di colpire a morte una persona, persino se ha cambiato idea? Se avessimo seguito la loro stessa logica, avremmo dovuto uccidere Bèrin.

“Quindi, le cose stanno in questo modo… Non so fare calcoli, ma c’è un 20% di possibilità che mi uccidano per il motivo appena citato…”

Si, chiaramente non sa fare calcoli, avrà tirato fuori quel 20% completamente a caso, però su una cosa ha ragione: potrebbe morire… Tutto dipende dalle conoscenze dei Vylon e bande a loro affini.

“In ogni caso, per entrare devo parlare con una persona. Mi pare che si chiami… Mihael?”

Oh-oh… Qui le cose si sono leggermente complicate perché, se così fosse, Mihael in questo momento sarebbe sotto un cumulo di macerie assieme a Jude. Glielo abbiamo spiegato e, inutile dirlo, ci ha urlato addosso.

“Ma che cazzo, ragazzi! Perché dovete rovinare sempre tutto?!” ha iniziato a dire, assieme ad altri epiteti non molto carini.

“Rodd, innanzitutto non darci la colpa di una cosa di cui non siamo sicuri.” ho detto. “Secondo, rovinare sempre tutto?! Proprio tu parli, che la prima volta che ti ho visto eri uno dei tanti che rendeva il Satellite una merda invivibile? Terzo… Non esiste solo Mihael, ci sarà pure qualcun altro!”

A questo punto, è intervenuta Bèrin, la quale ha detto che nei Jurrac ci sono un totale di sette persone, oltre i due già citati.

“Questi si chiamano Jaeger, Balor, Elias, Grant e Iyan. Quest’ultimo era molto amico di Mihael, magari potresti parlare con lui. Di solito si trovano tutti a bazzicare nella zona del porto, si mettono sempre tra due container, uno di colore rosso e l’altro blu. Se li cerchi, potresti trovarli lì.”

“Posso chiederti una cosa, Bèrin?” ha domandato Lucy. “Che rapporto avevi con loro?”

“L’unico che conoscevo meglio era Grant. Era il più gentile lì in mezzo, gli altri si facevano i cazzi loro e non avevano interesse di stare con gli altri delle altre bande.”

Molto interessata a quella conversazione era Alyssa, la quale, quando Bèrin aveva fatto i nomi dei restanti Jurrac, aveva iniziato a prestare attenzione a tutto quello che diceva. Certo, appariva un po’ irrequieta, ma per lo meno aveva messo da parte l’astio che le aveva impedito di ascoltarla.

“Per caso li conosci, Alyssa? Ti vedo incuriosita…” le ha fatto notare Ruby.

“Oh, ehm, no!” ha risposto subito, abbozzando un sorriso.

Comunque, dopo il piccolo aiuto di Bèrin è arrivato il momento di andarcene. Ed eccomi qui. Lo ammetto, non avevamo fatto nulla di così stancante e particolare, ma non vedo l’ora di tornare a casa.

Squilla il telefono a Crow, mentre stavamo per salire ognuno sui propri mezzi.

“A quante ragazze lasci il tuo numero di telefono, Crow?” lo prende in giro Tom. Crow rimane serio e ci fa segno di stare in silenzio. Risponde, dunque, alla chiamata.

“Gyda, dimmi.”

Rimane in ascolto per alcuni secondi.

“Uhm… Capisco…” sussurra. “No, assolutamente! Ne va della nostra sicurezza, avete fatto bene a dircelo… D’accordo… Ok, ci sentiamo allora… Si, vi terrò aggiornati!” chiude la chiamata e si rivolge a noi. “Ok, ragazzi. Brutte notizie.”

Ecco, ti pareva… Cosa sarà successo adesso?!

“Dunque, prima ho informato Gyda su quanto avvenuto e nulla, mi ha detto che si sarebbe informata su chi fossero i due tizi nella cisterna…” spiega. “A quanto pare, Jude è il capo di questa banda, ma questo lo avevamo già capito! Il problema ora è un altro… Essendo lui, o essendo stato, chi lo sa, il capo di una banda… Ci dovremmo aspettare che per tutta la notte cercheranno di scovarci per vendicarsi.”

“Ma è assurdo! Noi non abbiamo fatto niente!” protesto io. “Ruby e Lucy si sono trovate lì per caso!”

“Appunto, Allen…” mi fa notare Jasper. “Se un testimone oculare dice ‘Ho visto un criminale con i capelli da punk arancioni e di bassa statura assieme ad un altro gruppo di persone, tra cui una ragazzina bionda senza sensi’ a uno dei Jurrac, capiranno sicuramente che si tratta della banda di Crow. Purtroppo, già ci siamo ritrovati contro di loro, una volta… Conoscono benissimo le nostre facce e i nostri aspetti, l’unica cosa che non sanno è dove sia il nostro covo!”

“Davvero?” domando.

“Si, ho anche rischiato di non essere con voi su questo pianeta…” afferma Lucy. “È una storia un po’ lunga, magari la racconteremo ai nuovi arrivati mentre facciamo i nomadi per stasera…”

Quindi è questo il piano? Girovagare per il Satellite senza meta ed evitando con tutta la nostra fortuna i Jurrac?

“Altra cosa, ha già detto di aver parlato con Yusei. Lui sarebbe disponibile ad ospitarci, almeno per dormire un paio d’ore!” sorride. “Mi dispiace, ragazzi… Stasera sarà una notte abbastanza fredda e non potremmo in alcun modo attirare l’attenzione. Sarà difficile, ma ce la faremo come squadra!”

Beh, ammetto che dentro di me non ho reagito per niente bene. Vorrei urlare: “Sembrerò il pigro del gruppo che non ha voglia di fare niente, ma mi sono affezionato a quel materasso ingiallito su cui passo sei notti su sette e avrei voluto incontrarlo anche stanotte. Mi private di questa opportunità e vi odio per questo, maledetto il giorno in cui ho deciso di entrare nel vostro gruppo!”. Le mie urla, però, rimangono mentali perché… Beh, mi sembra ovvio il perché. Perché risulterei davvero il pigro del gruppo e questo è un sacrificio che, per il bene di tutti, devo fare.

Sono passate alcune settimane da quando mi sono “addormentato” e ho visto e vissuto sulla mia pelle determinate situazioni che hanno messo a dura prova la mia mente. Il risultato? Anche se oggi non abbiamo fatto proprio nulla di che, a parte alcuni giri di controllo e raggiungere le nostre due amiche per sincerarsi che stessero bene, mi sento davvero stanco. Stanco, debilitato… Soprattutto a livello mentale. Devo tenere duro, lo so… D’altronde, mi sono ritrovato dall’avere niente all’avere tutto, ritornando poi a non avere più nulla, nemmeno gli affetti familiari accanto a me. Mi sono dimenticato cosa significhi vivere non avendo la certezza di sopravvivere un altro giorno, non tanto per il cibo e l’acqua, bensì per tutto il resto.

“Allen, andiamo?” domanda Ruby, più pimpante che mai. Cavolo, come fa? Fino ad un’ora prima era distesa a terra priva di sensi, risvegliandosi confusa per le cose successe prima…

“Si, arrivo!” le dico, mostrandomi carico anche se sono spento quasi del tutto. Purtroppo, questa farsa non fa altro che attirare l’attenzione della bionda.

“Allen, ti senti bene?” mi domanda. Io, a questo punto, non posso fare altro che dirle cosa sto provando. Ci sediamo vicini, sui sedili posteriori della macchina. Alyssa, nel frattempo, mette un po’ di benzina nel serbatoio (strano che il carburante sia durato così tanto!).

“Accidenti, come ti capisco…” sussurra lei. Si è ritrovata anche Ruby nella mia stessa situazione? Dall’avere tutto a rimanere a secco con l’arrivo della dittatura? Le chiedo delucidazioni su questo, ma risponde in modo alquanto vago… Lascio stare, magari non ha intenzione di parlarne…

“Comunque, secondo me dovresti sfogarti di più sui tuoi problemi!” mi consiglia. “Non dovresti tenerti tutto dentro: il dolore accresce dentro di te e superare le situazioni che continuano a crearsi, da soli, diventa sempre più difficile! Non avere paura di parlare dei tuoi problemi!”

In fondo, ha ragione… Avere anche solo qualcuno che, invece di aiutarti, almeno ti ascolta può davvero fare la differenza.

“Grazie… Lo stesso vale anche per te, Ruby!” le faccio sapere. Mi sento in dovere di aiutare anche io qualcuno in difficoltà quanto me! Soprattutto a Ruby, glielo devo. È stata la prima ad avermi accolto e la prima a comportarsi in modo gentile, atteggiamento che è proseguito e tutt’ora mantiene con me e con gli altri… Va bene, lo ammetto! Lei è la persona con cui sento di aver legato più di tutti e stare con lei mi mette molta allegria, per questo la sua presenza mi fa molto piacere!

Alyssa si mette al volante e da uno sguardo allo specchietto retrovisore, incontrando i nostri occhi.

“Di che cosa stavate parlando?” domanda, sistemando lo specchietto.

“Del fatto che dovremmo parlare più spesso dei nostri problemi!” risponde subito Ruby. Alyssa si sofferma su di lei mentre mette in moto, per poi rivolgere la vista verso il basso.

“Si, è vero…” sussurra. In seguito, cambia argomento. “Comunque, ho parlato con gli altri… La prima cosa che faremo sarà dirigerci dalla parte completamente opposta rispetto a quella stramaledetta cisterna, ci facciamo un bel giretto lì e poi faremo una visitina a Yusei. Quello che succederà dopo, non lo so…”

“Tutti insieme?” chiedo. “Oppure ci dividiamo?”

“Insieme. Se ci dividessimo, sarebbe la nostra rovina.” replica la ex-pilota.  

Sarebbe bello se potessimo dormire almeno un po’, da qualche parte… Ce lo meritiamo tutti, d’altronde. Ci risveglieremmo con il sor- Risvegliarci? Si, ci risveglierem- Io mi sono risveglia- Ma certo! Che stupido che sono!

“Siamo degli stupidi, Alyssa!” esclamo io con il sorriso. “Ti ricordi quando tu e Crow mi riaccompagnaste a casa?”

“Si. Era la prima sera che ci siamo visti, giusto?”

“Corretto! Da quando mi sono unito a voi, non sono più tornato nella precedente dimora! E se ci appoggiassimo a quella per stanotte?” propongo.

“Potrebbe essere un’ottima idea!” mi sostiene Ruby. Sapevo che lei lo avrebbe fatto!

“Vediamo prima cosa dicono gli altri… Quell’appartamento non è stato più frequentato da te; quindi, ho paura lo abbiano occupato… Pensa un po’, io ho ancora le chiavi della mia vecchia casa e ho paura di trovarci qualcuno che mi farà del male se ci tornassi…” obietta Alyssa. Spero vivamente che non sia così. Lì dentro conservo così tanti ricordi… Sarebbe un peccato se qualcuno arrivasse e me li distruggesse…

“Magari dopo parliamone con Crow e decidiamo, ok?” domanda Ruby ad entrambi. Alyssa si limita ad annuire, mentre ci porta con la sua macchina attraverso tante strade del Satellite. Rimaniamo tutti e tre a guardare questa bellezza di un posto decadente, che tanto ci ha fatto crescere. La luce del sole color oro invade i nostri volti e per un attimo mi sembra di vivere la mia vita di prima. Sembra che quel tramonto che sta per arrivare mi stia facendo dimenticare le peripezie che ho vissuto e che vivrò.

La macchina si ferma. Poco dopo arrivano anche gli altri, a bordo delle moto, passandoci accanto.

“Noi ci fermiamo qui.” afferma Alyssa, aprendo la portiera per mettere piede all’esterno del veicolo.

“Dove siamo?” domando. Mi guardo attorno e mi rendo conto di questa grande distesa di acqua, illuminata di giallo, oltre la quale c’è lei: Nuova Domino.

“Siamo al porto, Allen. Non hai riconosciuto il luogo?”

 

Angolo Autrice

Ciao, bellissimi fantasmini di Halloween (?)! Come state?

Io diciamo che mi sento meglio, sia a livello mentale che a livello fisico (sono stata un po’ male la settimana scorsa, motivo per il quale non ho postato :c)! Però ehi! Alla fine sono guarita e mi sono ripresa per bene (credo LOL) e quindi si può ritornare in carreggiata.

Prima di parlare della canzone del giorno, vi volevo ringraziare! Siamo arrivati a ben 80 recensioni (siamo quasi a 100 o.O), 5 persone che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e le visite sono in continuo aumento! Sono molto contenta ed è tutto merito vostro!

Parto col ringraziare CyberNeoAvatarJigokukoLadyK_1989, i quali mi hanno lasciato tante recensioni in questi giorni (a cui non ho ancora risposto >.< scusate, ragazzi, rimedierò appena possibile!). Oltre loro tre, abbiamo anche Sasa1809camillavaamareLadyTsuky che hanno messo la storia tra seguite e preferite! Grazie, grazie, grazie! A tutti i lettori, passate anche da loro a leggere le storie che hanno scritto! u.u

Chiudo, come preannunciato, con la canzone di oggi! “Life Goes On” di Oliver Tree!

Ci sentiamo al prossimo capitolo, ciauuu!

  
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